Ancora incredulo.
per ricordare meglio, tratto da wikipedia
La designazione dello stadio Heysel da parte dell'Uefa fu aspramente criticata da entrambi i club: la struttura era fatiscente, priva di adeguate uscite di sicurezza e di corridoi di soccorso e durante un sopralluogo prima della partita i dirigenti juventini restarono esterrefatti. Il campo di gioco e le tribune erano malcurati, assi di legno erano sparsi per terra, i muretti divisori erano vecchi e fragili e da essi si staccavano pezzi di calcinacci, le tribune di cemento vetuste e sgretolate. Lo scarico dei servizi igienici colava dai muri, contribuendo a renderli ancora più fragili.
La Juventus era favorita, forte di campioni del calibro di Michel Platini e Zibì Boniek. I tifosi bianconeri erano migliaia: buona parte proveniva dai club organizzati e venne fatta sistemare nella tribuna N, nella curva opposta a quella riservata ai tifosi inglesi; molti altri tifosi, sganciati dal tifo organizzato, padri di famiglia con bambini e sostenitori tutt'altro che "accesi", comprarono i biglietti al di fuori dei circuiti ufficiali e si ritrovano nella tribuna Z, con due reti metalliche a separarli dalla curva dei più accesi tifosi del Liverpool. A questi tifosi si unirono anche tifosi del Chelsea, famosi per la loro violenza (si facevano chiamare "headhunters", "cacciatori di teste"). Fu questo il secondo grave errore degli organizzatori: invece di dividere nettamente le due tifoserie tramite un'opportuna e diversificata distribuzione dei biglietti, riservarono il settore Z a tifosi qualsiasi, mettendo di fatto i diversi supporter a contatto tra loro.
Circa un'ora prima della partita, i tifosi inglesi cominciarono a spingersi verso il settore Z a ondate, cercando il "take an end" ("prendi la curva") aspettandosi di trovare risposta dagli "ultras" juventini...che ultras non erano. Gli inglesi sostennero la tesi di un lancio di pietre proveniente dal settore dei tifosi italiani per giustificare la loro spinta violentissima che divelse in pochi secondi le reti di protezione. In realtà il lancio di pietre non avvenne mai, al contrario la carica degli hooligans fu preceduta da razzi sparati fra i bianconeri e da una fitta sassaiola. Come si spiegò successivamente, molti inglesi non avevano affatto intenzione di caricare gli juventini, ma solo di simulare la carica per spaventare gli avversari, una pratica di uso comune nel campionato inglese ma sconosciuta in Italia. I tifosi juventini, impauriti, nella totale assenza delle forze dell'ordine belghe, completamente colte di sorpresa dall'azione degli inglesi, si ammassarono contro il muro opposto alla curva dei sostenitori del Liverpool. Alcuni, disperati, si lanciarono dall'alto nel vuoto, altri cercarono di scavalcare ed entrare nel settore adiacente; alcuni di essi finirono sugli spunzoni delle recinzioni.
Il muro su cui erano ammassati i bianconeri crollò per il troppo peso, moltissime persone vennero travolte, schiacciate e calpestate nella corsa verso una via d'uscita, per molti rappresentata da un varco aperto verso il campo da gioco. Dall'altra parte dello stadio i tifosi juventini del settore N e tutti gli altri sportivi accorsi allo stadio sentirono le voci dello speaker, dei capitani delle due squadre che invitavano alla calma e in pochi capirono quello che stava realmente accadendo.
Gli scampati alla tragedia si rivolsero ai giornalisti in tribuna stampa perché telefonassero in Italia, per rassicurare i familiari. I morti furono 39, dei quali 32 italiani, 4 belgi, 2 francesi e 1 irlandese. Centinaia i feriti.