Miracle on Grass

Il Punto d'incontro dei Fans di MLS di Play.it USA
Post Reply
User avatar
christian85
Newbie
Newbie
Posts: 66
Joined: 27/06/2009, 12:03
Location: Bologna
Contact:

Miracle on Grass

Post by christian85 »

Salve a tutti,
volevo buttar giù un paio di considerazioni che mi pare nessuno abbia fatto:

- dopo Spagna-USA molti hanno ricordato la vittoria degli Stati Uniti nel 1950 contro l'Inghilterra. Mi sembra che nessuno abbia notato che oggi come allora la partita è stata decisa da un goal di un "haitiano" (Gaetjens nacque, morì e gioco anche per Haiti mentre Altidore è figlio di genitori entrambi haitiani). Non mi pare che ci siano stati molti haitiani o "haitiani-americani" (come diavolo si dirà?) in nazionale... una curiosa coincidenza.

- la mia memoria potrebbe essere fallace, ma non ricordo un'altra squadra americana così vincente e così... americana. I titolari del 1994, quelli che, a mio parere, hanno cominciato tutto erano principalmente immigrati o figli di immigrati, mentre quelli del 2002, fermati ai quarti dalla Germania, erano molto più americani... insomma pare che più la nazionale si "americanizza", più vince. La formazione che ha giocato la finale della Confederations Cup aveva pochissimi elementi "stranieri": se non sbaglio solo Onyewu (figlio di nigeriani), Ricardo Clark (padre di Trinidad), Jozy Altidore (vedi sopra) e il subentrato Kljestan, figlio di un ex-calciatore bosniaco (Benny Feilhaber e Jonathan Bornstein, di origini ebraiche, non li considererei propriamente stranieri). Impensabile fino a 15 anni fa.

Voi che ne pensate?
User avatar
ChièLoRe?
Rookie
Rookie
Posts: 122
Joined: 29/02/2008, 13:56

Re: Miracle on Grass

Post by ChièLoRe? »

L'opposto di quelloche sta avvenendoin molte nazionali europee: Francia e Olanda sono piene di stranieri già da 20-30 anni, ma sono rimasto colpito che, guardando gli europei under 21 in corso in Svezia, sia i padroni di casa ma soprratutto la Gemania (9 su 11 avevano origini straniere... :shocking:) erano delle vere multinazionali! tra un po arriveremo anche noi...
non mi sorprende...in fondo non è altro che l'espressione della società europea multietnica di oggi...
User avatar
christian85
Newbie
Newbie
Posts: 66
Joined: 27/06/2009, 12:03
Location: Bologna
Contact:

Re: Miracle on Grass

Post by christian85 »

ChièLoRe? wrote: L'opposto di quelloche sta avvenendoin molte nazionali europee: Francia e Olanda sono piene di stranieri già da 20-30 anni, ma sono rimasto colpito che, guardando gli europei under 21 in corso in Svezia, sia i padroni di casa ma soprratutto la Gemania (9 su 11 avevano origini straniere... :shocking:) erano delle vere multinazionali! tra un po arriveremo anche noi...
non mi sorprende...in fondo non è altro che l'espressione della società europea multietnica di oggi...
È proprio quest'inversione di tendenza di una nazionale intimamente straniera che mi sorprende. Forse è merito dell'espansione calcistica in atto negli States... fino a vent'anni fa per trovare un calciatore dovevi per forza "rastrellare" le comunità di immigrati, dato che si giocava a calcio solo lì.
User avatar
sognando california
Senior
Senior
Posts: 1280
Joined: 22/01/2008, 13:51
Location: messina
Contact:

Re: Miracle on Grass

Post by sognando california »

christian85 wrote: Salve a tutti,
volevo buttar giù un paio di considerazioni che mi pare nessuno abbia fatto:

- dopo Spagna-USA molti hanno ricordato la vittoria degli Stati Uniti nel 1950 contro l'Inghilterra. Mi sembra che nessuno abbia notato che oggi come allora la partita è stata decisa da un goal di un "haitiano" (Gaetjens nacque, morì e gioco anche per Haiti mentre Altidore è figlio di genitori entrambi haitiani). Non mi pare che ci siano stati molti haitiani o "haitiani-americani" (come diavolo si dirà?) in nazionale... una curiosa coincidenza.

- la mia memoria potrebbe essere fallace, ma non ricordo un'altra squadra americana così vincente e così... americana. I titolari del 1994, quelli che, a mio parere, hanno cominciato tutto erano principalmente immigrati o figli di immigrati, mentre quelli del 2002, fermati ai quarti dalla Germania, erano molto più americani... insomma pare che più la nazionale si "americanizza", più vince. La formazione che ha giocato la finale della Confederations Cup aveva pochissimi elementi "stranieri": se non sbaglio solo Onyewu (figlio di nigeriani), Ricardo Clark (padre di Trinidad), Jozy Altidore (vedi sopra) e il subentrato Kljestan, figlio di un ex-calciatore bosniaco (Benny Feilhaber e Jonathan Bornstein, di origini ebraiche, non li considererei propriamente stranieri). Impensabile fino a 15 anni fa.

Voi che ne pensate?
Benvenuto Christian, grazie per l'interessante discussione che hai proposto, spero che d'ora innanzi sarai sempre più partecipe all'interno del forum.

- Sul primo punto, opinione personale, ritengo che nessuno (credo...) abbia posto l'accento sulle comuni origini haitiane allora di Gaetjens ed oggi di Altidore. Aldilà di ciò però la ritengo più una singolare curiosità che un dato su cui riflettere e mi limiterei a ciò. Insomma perdonami il francesismo (del resto è la lingua di Haiti...) è solo un Fill Rouge.

- Sul secondo punto, sempre opinione personale, forse è vero che questa è una squadra più americana rispetto a quella del 1994 che tu citavi ed aggiungerei anche a quella deludente del 1998. Però credo che a renderla tale sia l'apporto anche di un vero campionato "pro" alle sue spalle, perchè pur con le sue pecche ed i denti da latte la Mls è la grande fucina per il calcio made in Usa.
Nella telecronaca Rai Civoli e Bagni sottolineavano che 18 elementi della nazionale giocassero all'estero, in realtà 17 poichè uno (Wynne) milita a Toronto che fa parte della Major League Soccer. In un altro intervento in un altro topic, ho sottolineato che 15 dei 23 convocati più Bradley stesso sono "prodotti" dal loro campionato.

Fino al 1994 la Federazione doveva selezionarli tra gli atleti dei college e dei pochi team esistenti (definirli semi pro è eccessivo), ed il grande salto di qualità veniva da chi militasse all'estero. La diaspora internazionale vera e proprio è iniziata dopo i mondiali del 1990 in Italia, ma affermarsi all'estero per gente come  Wynalda o Caligiuri, Harkes o Ramos fu tutt'altro che semplice per svariati motivi. La vera svolta partì dallla lunga corsa per i mondiali del 1994, più calciatori all'estero, magari qualche "recupero" di calciatori con origini americane (Dooley, Stewart) e il ricorso a chi magari proprio per un percoro personale e non calcistico fosse approdato negli States (Clavijo, Perez, Quinn, Wegerle, Kinnear).

Insomma il processo di naturalizzazione non è mai stato troppo "invasivo", insomma è facile pensare che una Federazione con denaro offra passaporto e soldi a gente di maggiore "caratura tecnica", insomma bastava andare in Messico, Brasile o Argentina e fare la spesa...
Anzi ricordo proprio un caso opposto, il brasiliano Marcelinho Carioca si offrì alla federazione americana però in cambio voleva alcuni milioni di dollari, ed alla fine non se ne fece nulla ed il giocatore disputò successivamente anche alcune gare con la Selecao.

Parlando degli Stati Uniti però è bene distinguire da fenomeni come l'immigrazione in Italia o in Europa in genere. Lì è la patria autentica del "melting pot", ovvero del crogiolo di ogni provenienza in nome di una nuova ed unica identità. Anche favoriti da processi come le lottery della Green Card o le borse di studio universitarie. In Europa fenomeni simili li abbiamo imparati a conoscere solo negli ultimi due decenni, prima con Inghilterra, poi con Germania e soprattutto Francia (ricorda i blues campioni del mondo 98 di varie etnie).

Trovo facile, e peggio disprezzativo sottolineare sempre Onyewu difensore centrale di origini nigeriane... ma nato negli States, cresciuto negli States, graduated a Clemson... o l'haitiano del New Jersey Altidore, o che ne sò il "paisà" Cherundolo... Feilhaber è nato in Brasile, famiglia ebrea d'origini austriache, poi è cresciuto negli States ed ha debuttato nel calcio in Germania con l'Amburgo.

Penso che tra una nazionalizzazione di un Feilhaber o piuttosto di un Kljestan o Altidore (nati negli Usa), e quelle ad esempio di Deco, o un Senna o magari di Amauri, ne passi parecchio e ci vedo una stortura del sistema. Posso anche comprendere quella di un Klose, di un Vieira o di un Camoranesi pur tra mille dubbi!

Chissà se qualcuno avesse protestato perchè l'Eire (garantisce passaporto anche a chi ha origini irlandesi ma emigrato nel mondo) voglia naturalizzare Donovan, Dempsey o DeMerit...
Last edited by sognando california on 29/06/2009, 18:41, edited 1 time in total.
http://mls-italia.blogspot.com/

Il mio blog sulla MLS e il "soccer"
User avatar
christian85
Newbie
Newbie
Posts: 66
Joined: 27/06/2009, 12:03
Location: Bologna
Contact:

Re: Miracle on Grass

Post by christian85 »

Beh, grazie a te dell'interessante risposta!

Alla fine insomma concordiamo su parecchi punti. E fai bene a sottolineare alla fine quanto ormai persino il discorso di "straniero" sia labile... siamo alla seconda se non alla terza generazione, e le naturalizzazioni sono molto meno campate in aria di una volta...

Per quanto riguarda la multi-etnicità, in realtà non è un fenomeno così recente come sembra... basti pensare ai famosi "oriundi". Storicamente la discrepanza tra nazionalità e "nazionalità sportiva" è dovuta alle maglie larghe, per non dire inesistenti, della FIFA (che per altro di recente ha cambiato nuovamente normativa...). È bene ricordare che il primo brasiliano a vincere un Mondiale fu l'azzurro Filò Guarisi, di padre brasiliano e madre italiana... e benchè ci siano state parecchie naturalizzazioni "scandalose" anche nei primi 4/5 mondiali (proprio gli USA furono protagonisti di tre casi controversi ai Mondiali del 1950), la maggior parte riguarda sempre parenti e più in generale l' "eredità etnica". Fai bene a sottolineare come gli Stati Uniti se ne siano serviti più di altre nazionali, ma senza mai passare la linea della decenza (almeno a mia e tua memoria).

P.S.: il parallelo Altidore-Gaetjens è ovviamente niente più che una curiosità. Però, visto che non ricordo altri haitiani in nazionale, mi è saltata all'occhio ed è abbastanza curioso... due su due hanno deciso una partita storica per la nazionale. Evidentemente Haiti porta bene...
User avatar
francospicciariello
Senior
Senior
Posts: 1578
Joined: 21/02/2004, 18:21
Location: Roma
Contact:

Re: Miracle on Grass

Post by francospicciariello »

Ciao Christian85, benvenuto intanto.

Per quanto riguarda le "naturalizzazioni" distinguerei facendo un po' di esempi.

Benny Feilhaber - Nato a Rio, trasferitosi a 6 anni con la famiglia di origine austriaca a NYC e poi formatosi calcisticamente a UCLA.

Jermaine Jones - Nato in Germania. Figlio di un soldato USA e di una tedesca, ha giocato persino con la Nazionale tedesca in amichevoli e ora - non trovando spazio nel gruppo di Loew, in vista dei Mondiali e grazie al cambio di regola della FIFA - ha optato per gli USA. caso simile a quelli già ricordati da giuseppe di Thomas Dooley e Erniew Stewart, cui aggiungo David Regis, francese della Martinica chiamato da Sampson poco prima dei Mondiali '98.

Jose Francisco Torres - Nato in Texas da giocatori messicani, è stato però reclutato dal Pachuca a 16 anni, e lì è cresciuto calcisticamente. Ha optato per gli USA dopo non esser stato convocato da Eriksson, ma era parso deciso da tempo. Si sente americano.

Michael Orozco. Nato in california, se n'è andato a 18 anni, i tecnici USA si sono accorti di lui solo quando giocava nel San Luis a 22 anni. Prima delle Olimpiadi ha scelto la Nazionale americana.

Mikkel Diskerud - 18enne centrocampista mezzo americano e mezzo norvegese, gioca in prima divisione. Appena convocato dall'Under 20 USA. La cosa ha provocato polemiche in Norvegia, perché il ragazzo è promettente.

Jesus Padilla 22enne  californiano del Chivas Guadalajara (con presenze in Copa Libertadores, Copa Sudamericana e Superliga). Cresciuto a San Jose, è stato inquadrato nelle giovanili dei Goats all’età di 14 anni, e solonel 2007 è stato approcciato dai tecnici dell’Under 20 USA. Tra l'atro Padilla sta creando notevoli problemi ai Chivas (che schiera solo giocatori nati in Messico) per la sua nascita in California, su cui è in corso una polemica finita su tutti i media nazionali.

Sui messicani/americani ti rinvio a questo articolo dell'anno scorso: La speranza messicana

Jonathan Bornstein - Nato a Torrance (California) da padre americano di religione ebraica e di madre messicana cattolica. Scrivevo in questo articolo (http://www.playitusa.com/articolo.php?id=4957) di qualche tempo fa: "Il giovane californiano ha spesso ammesso di essere cresciuto in una sorta di terra di nessuno dal punto di vista culturale, cosa che gli ha creato non pochi problemi d’identità, sperso com'è tra le sue radici latine, in cui è immerso a L.A., e quelle ebreo-americane, che lo hanno portato anche a partecipare alle Maccabiadi, competizione riservata agli atleti ebrei di tutto il mondo".

Dei vari Altidore, Onyewu e co. non parlo perché mi sembra superfluo. Sono pienamente americani come è pienamente italiano Mario Balotelli.

Percorso inverso:

Edgar Castillo - Nato negli USA, ha invece optato per il Messico.
Giuseppe Rossi - Caso noto a tutti. Peccato, grande perdita per gli USA (e grande acquisto per gli Azzurri).
Neven Subotic - Nato in Bosnia, scappato in Germania durante la guerra, rifugiato negli USA dove ha fatto tutta la trafila nelle giovanili fino all'Under 20. Trasferitosi di nuovo in Germania, ha recentemente optato per la... Serbia! Gli USA debbono ringraziare Tomas Rongen, che lo umilio pubblicamente e poi non lo portò alle Olimpiadi.

Credo comunque che dopo questa Confederations Cup non saranno pochi i calciatori che riscopriranno qualche aggancio familiare con gli USA. Dall'altra parte va detto che gli Stati Uniti non hanno la naturalizzazione facile, visto che dopo aver ottenuto la green card ci vogliono almeno 5 anni per avere la cittadinanza. Vista la penuria di attaccanti si era ad esempio pensato al brasiliano Luciano Emilio, che però per allora avrà quasi 34 anni...

Non ricordavo di Marcelinho Carioca e delle sue richieste. giuseppe, hai qualche link? Quando accadde?
... I'm soccer crazy... MLS, NASL, USL, NCAA Soccer,  MISL, everything about US soccer (and even Canadian). C'mon pioneers...
User avatar
sognando california
Senior
Senior
Posts: 1280
Joined: 22/01/2008, 13:51
Location: messina
Contact:

Re: Miracle on Grass

Post by sognando california »

Il fenomeno degli oriundi è ormai un evento storicizzato, in Italia specialmente ma anche altrove... e per fortuna è impensabile oggi vedere un Altafini o un Sivori sdoppiarsi.

I tempi e le normative cambiano, e non mi riferisco solo alla Fifa, e quindi troviamo maggiori possibilità nel cambio della cittadinanza, dell'acquisizione di una nuova e dei doppi passaporti. Questo è un argomento che sconfina fuori del calcio, passa dalla politica, ma è principalmente il frutto di una società globalizzata e multietnica.

Non credo che parlare delle naturalizzazioni nel calcio fino agli anni cinquanta sia attinente, come non lo è quella dei cosidetti oriundi degli anni sessanta, nel contesto presente.  Di fatto è cambiato il mondo in sè, e mi riferisco principalmente alle confederazioni dell'Est Europa. Tu fai riferimento a casi di doppi passaporti e nazionalità derivate già in passato da situazioni di scelte ma legate a fenomeni extra sportivi.

Ci sono stati casi che sono andati ben oltre e soltanto per ragioni legate allo sport, penso a quanto fatto in Grecia o in Turchia, penso ad uno sport come il basket in cui il concetto di nazionalità  è stato devastato e con esso anche il lavoro di selezione e formazione dei vivai.

Ma sono situazioni tra loro molto diverse ed io tendo sempre a guardare i singoli casi, uno per volta, ciò senza dare colpe o meriti. Gli Stati Uniti hanno una popolazione enorme, ma hanno anche una delle maggiori presenze di propri cittadini residenti all'estero. Oggi il dato è sbiadito dai numeri che a riguardo vediamo registrare dalla Cina o dall'India, ma questa è il nostro pianeta...

Quanto ad Haiti, una piccola chiosa, ovvero è un Paese che vanta anche le sue tradizioni calcistiche e ricorderai il famoso vaffa di Chinaglia al ct nei mondiali di Germania proprio in una gara con la selezione caraibica. La sua eclissi sportiva è coincisa anche con gli anni bui di scontri civili interni e dalla dittatura sanguinaria di Aristide, e laddove ci sono situazioni simili è difficile vedere riemergere lo sport anche perchè chi potrebbe è troppo impegnato a fuggire o a sopravvivere e si creano dei salti generazionali significativi. Lo sport si concila con la pace sociale...
Qualche haitiano al mometo lo abbiamo in MLS, altri ce ne sono stati nel passato tra cui ai Galaxy un Vorbe, il cui padre era se non erro nella squadra haitiana contro l'Italia e che giocò anche nella Nasl.  
http://mls-italia.blogspot.com/

Il mio blog sulla MLS e il "soccer"
User avatar
christian85
Newbie
Newbie
Posts: 66
Joined: 27/06/2009, 12:03
Location: Bologna
Contact:

Re: Miracle on Grass

Post by christian85 »

Non fraintendetemi, con gli ultimi interventi intendevo rimarcare il fatto che per quanto riguarda la nazionalità sportiva la FIFA ha fatto poco o niente... per cui è possibile ancora oggi che un Altafini si sdoppi (se ha giocato solo amichevoli col Brasile) e la colpa è sostanzialmente di (quel mafioso di) zio Sepp e dei suoi (mafiosi) predecessori. Le nazionali fanno giustamente i loro affari ed etichettare qualcuno come straniero perchè ha genitori stranieri o perchè è nato all'estero, magari in una base militare americana, è ovviamente una banalizzazione. Che mi serviva, nel discorso generale, per rimarcare come oggi gli Stati Uniti abbiano in nazionale giocatori "stranieri" che poco hanno di straniero, mentre fino a 15 anni fa c'erano salvadoregni nati in El Salvador da genitori salvadoregni, o sudamericani nati in Sudamerica da genitori sudamericani. Questa americanizzazione incredibilmente sta portando risultati. Dico "incredibilmente" perchè storicamente si è sempre pensato il contrario e si continua ancora a pensarla così in gran parte del Mondo... e l'esempio della Germania Under-21 è estremamente calzante!
User avatar
sognando california
Senior
Senior
Posts: 1280
Joined: 22/01/2008, 13:51
Location: messina
Contact:

Re: Miracle on Grass

Post by sognando california »

Per me cadi in contraddizione, la Germania under21 ha presentato parecchi "stranieri" alcuni nati in Germania ed altri no, ma "calcisticamente" quindi in quello che paradossalmente conta e giuridicamente sono cittadini tedeschi. Il numero di tedeschi con origini turche, polacche, italiane o greche è sempre stato elevato. Ricordo che nel Werder giocasse un certo Legat ebbene il suo cognome all'anagrafe era "Legato".

Casi assurdi negli anni passati si sono compiuti, altri consimili sono stati respinti negli stessi anni. Io ricordo il croato Josip Weber che giocò con la neonata selezione croata una tournee in Australia, e poi venne naturalizzato belga giusto pochi mesi dopo per disputare i mondiali del 1994. 

Abbiamo africani naturalizzati arabi, o asiatici che fanno ridere... Cmq è un fenomeno che trascende il solo calcio. Eticamente lo accetto solo per taluni, per altri lo sdegno... ma non faccio io le regole!
http://mls-italia.blogspot.com/

Il mio blog sulla MLS e il "soccer"
User avatar
christian85
Newbie
Newbie
Posts: 66
Joined: 27/06/2009, 12:03
Location: Bologna
Contact:

Re: Miracle on Grass

Post by christian85 »

Beh la penso come te... anch'io valuto caso per caso. Per quanto riguarda la Germania che verrà, confesso di non aver vagliato tutti i casi, ma leggere di 9 "stranieri" su 11 titolari lascia perplessi. Va bene i figli di rifugiati, le tradizionali comunità di immigrati... però mi sembrano un po' troppi. Di sicuro non rispecchiano la frammentazione interna del Paese, e questo credo che a qualche tedesco non vada a genio. Poi io non ne dò un giudizio di merito... anzi, secondo me il discorso è molto più complesso. Negli ultimi tempi i concetti di cittadinanza, di nazionalità e di Stato stesso sono stati messi a dura prova dagli eventi storici e dall'aumento dei fenomeni migratori in certe direzioni. Senza contare che più si va avanti, più è normale... più le comunità si ingrandiscono. Se di turchi-tedeschi "di una volta" su due piedi ricordo solo Mehmet Yüksel (o Mehmet Scholl) oggi sono la norma...
sognando california wrote:Ricordo che nel Werder giocasse un certo Legat ebbene il suo cognome all'anagrafe era "Legato".
Thorsten Legato?? Ma sei sicuro? Non dubito eh, è solo che mi suona veramente cacofonico :D
User avatar
sognando california
Senior
Senior
Posts: 1280
Joined: 22/01/2008, 13:51
Location: messina
Contact:

Re: Miracle on Grass

Post by sognando california »

francospicciariello wrote:
... caso simile a quelli già ricordati da giuseppe di Thomas Dooley e Erniew Stewart, cui aggiungo David Regis, francese della Martinica chiamato da Sampson poco prima dei Mondiali '98.

Neven Subotic - Nato in Bosnia, scappato in Germania durante la guerra, rifugiato negli USA dove ha fatto tutta la trafila nelle giovanili fino all'Under 20. Trasferitosi di nuovo in Germania, ha recentemente optato per la... Serbia! Gli USA debbono ringraziare Tomas Rongen, che lo umilio pubblicamente e poi non lo portò alle Olimpiadi.

Credo comunque che dopo questa Confederations Cup non saranno pochi i calciatori che riscopriranno qualche aggancio familiare con gli USA. Dall'altra parte va detto che gli Stati Uniti non hanno la naturalizzazione facile, visto che dopo aver ottenuto la green card ci vogliono almeno 5 anni per avere la cittadinanza. Vista la penuria di attaccanti si era ad esempio pensato al brasiliano Luciano Emilio, che però per allora avrà quasi 34 anni...

Non ricordavo di Marcelinho Carioca e delle sue richieste. giuseppe, hai qualche link? Quando accadde?
Dooley e Stewart erano figli d'americani, Regis era francese originario della Martinica ma sposato con un'americana e questo fu l'appiglio per Sampson... mentre Preki fu naturalizzato poichè era residente; Il caso più strano fu quello dell'ex vice di Klinsmann al Bayern, Martin Vasquez che ha vestito sia la maglia dei "tri" che quella "americana".

Rongen se non erro escluse Subotic dai mondiali Under 20, anche perchè mi sembra che il ct olimpico a Pechino fosse Piotr Nowak..

:offtopic:Scusa Franco, ma sei sorpreso della scelta di Subotic per la Serbia? Come saprai la ex Jugoslavia, e tutti i balcani c'erano diverse zone in cui le etnie e le religioni diverse convivevano, altre in cui come le krajne erano enclavi etniche nei territori altrui. Poi quando la guerra ed i vecchi odii riesplosero anche i matrimoni misti vennero sconvolti. Subotic è serbo di Bosnia come lo era l'ex salernitana Drazen Bolic... Sinisa Mihajlovic è nativo di Dukovar, la città martire dei croati di cui era la madre mentre il padre era serbo.  Dejan Stankovic se non erro è il cognato di Miljenko Acimovic, sloveno di nascita e nazionale ma di etnia serba. :offtopic:

Altro giocatore sul punto di essere convocato più volte negli States era l'ucraino Kovalenko...

Su Marcelinho Carioca ricordo un articolo sul Guerin Sportivo di oltre un decennio addietro nelle pagine della sezione del calcio internazionale in cui si  faceva menzione di questa sua volontà... un anno dopo cmq riuscì ad essere convocato con la Selecao. Datarlo? direi intorno al 1997 a ragion di logica e memoria (scarse entrambe) altrimenti probabilmente sarei un vero giornalista e non un disoccupato...  :lmao:
http://mls-italia.blogspot.com/

Il mio blog sulla MLS e il "soccer"
User avatar
francospicciariello
Senior
Senior
Posts: 1578
Joined: 21/02/2004, 18:21
Location: Roma
Contact:

Re: Miracle on Grass

Post by francospicciariello »

sognando california wrote: Dooley e Stewart erano figli d'americani, Regis era francese originario della Martinica ma sposato con un'americana e questo fu l'appiglio per Sampson... mentre Preki fu naturalizzato poichè era residente; Il caso più strano fu quello dell'ex vice di Klinsmann al Bayern, Martin Vasquez che ha vestito sia la maglia dei "tri" che quella "americana".

Rongen se non erro escluse Subotic dai mondiali Under 20, anche perchè mi sembra che il ct olimpico a Pechino fosse Piotr Nowak..
Sorry, vero. Purtroppo anche Nowak ha seguito Rongen, ignorando Subotic nel periodo pre-Olimpiadi. Che errore!

Altri che hanno optato per gli USA sono Stuart Holden (passaporto britannico, è nato ad Aberdeen in Scozia).Quando era al Sunderland la Scozia lo seguiva.
Michael Parkhurst (passaporto irlandese ma nato nel Rhode Island). Steve Staunton lo voleva in Nazionale dell'Eire e lo chiamò, ma Parkhurst aveva problemi ad una spalla. Poi preferì gli USA.
... I'm soccer crazy... MLS, NASL, USL, NCAA Soccer,  MISL, everything about US soccer (and even Canadian). C'mon pioneers...
User avatar
francospicciariello
Senior
Senior
Posts: 1578
Joined: 21/02/2004, 18:21
Location: Roma
Contact:

Re: Miracle on Grass

Post by francospicciariello »

francospicciariello wrote: Percorso inverso:

Edgar Castillo - Nato negli USA, ha invece optato per il Messico.
Neanche a farlo apposta. E' di poco fa la notizia che Edgar Castillo (terzino sinistro oggi al Tigres UANL), che aveva anche esordito  due anni fa con la Nazionale messicana guidata da Hugo Sanchez e poi chiamato anche da Eriksson per un'amichevole, pare ci abbia ripensato, e sia ora pronto a giocare per gli USA. Se ciò accadesse seguirebbe le orme di Martin Vasquez - citato prima da giuseppe - unici a giocare ne El Tri e con gli USA.

E pensare che Castillo aveva detto che non avrebbe mai giocato con gli USA neanche se chiamato.

Certo risolverebbe un bel problema a Bob bradley, che sulla sinistra non ha un vero terzino capace anche di spingere (Boca è troppo difensore, Bornstein non ha il fiscico, Heath Pearce è scarso, Beasley non ci si trova proprio nel ruolo). E' vero che Castillo è tecnicamente americano, ma dopo quanto ha detto e fatto sarebbe una vergogna. tra l'altro sarebbe odiatissimo sia in America che in Messico.

Ecco la news: http://www.ussoccerplayers.com/ussoccerplayers/2009/06/castillo-i-would-play-for-the-united-states.html
... I'm soccer crazy... MLS, NASL, USL, NCAA Soccer,  MISL, everything about US soccer (and even Canadian). C'mon pioneers...
User avatar
francospicciariello
Senior
Senior
Posts: 1578
Joined: 21/02/2004, 18:21
Location: Roma
Contact:

Re: Miracle on Grass

Post by francospicciariello »

Ho appena scoperto che Fabian Johnson, 18enne del Monaco 1860 e laterale della Nazionale Under 21 tedesca che ha vinto l'Europeo di categoria battendo 4-0 l'Inghilterra (ha giocato 65 minuti), ha anche passaporto americano!

Per ora ha declinato l'invito nell'Under 20 USA (e ti credo!), ma chissà se con il tempo datogli dalla nuova regola, e magari un Klinsmann un giorno sulla panchina USA non possa cambiare idea.

C'è anche in giro Seb Hines, difensore centrale (21 anni) del, a Middlesboroughnche lui passaporto USA perché figlio di un cittadino USA. Ha giocato nell'Under 19 inglese e poi basta.

E non dimentichiamo Vincenzo Bernardo (nato nel New Jersey), 10 del Napoli primavera, e Giuseppe Nazzani (credo di madre americana), difensore primavera del Bologna. Entrambi hanno giocato con l'under 20 USA, ma l'anno scorso sono stati cacciati dal ritiro per motivi disciplinari e non più chiamati.
... I'm soccer crazy... MLS, NASL, USL, NCAA Soccer,  MISL, everything about US soccer (and even Canadian). C'mon pioneers...
Post Reply