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blackiesan74
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Re: Rassegna Stampa italiana MLS

Post by blackiesan74 »

christian85 wrote: peccato che sia OT perchè sarebbe stato interessante parlarne.
Ma niente impedisce di creare un topic apposta. Lo volete?
"E che cosa sarebbe la Bi-zona? È forse la zona per tornare in serie B?" "No, Bi-zona sta per Bis-zona, cioè 2 volte zona. È come se a lei dico Bi-stro, che non è francese. Vuol dire 2 volte stronzo. Arrivederci"
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christian85
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Re: Rassegna Stampa italiana MLS

Post by christian85 »

blackiesan74 wrote: Ma niente impedisce di creare un topic apposta. Lo volete?
Da come è stato liquidato direi di no...
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francospicciariello
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Re: Rassegna Stampa italiana MLS

Post by francospicciariello »

Terribile ieri il giornalista della Gazzetta che sul pezzo su Michael Bradley scambia la MLS per la NFL. Pezzo oltretutto che sconta tutti i massimi stereotipi possibili sul soccer USA.
Ma si potrà inizare a leggere prima poi un articolo che parli di calcio USA come se fosse calcio e basta???
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blackiesan74
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Re: Rassegna Stampa italiana MLS

Post by blackiesan74 »

Ma tu leggi ancora la Cazzetta?  :gazza:
"E che cosa sarebbe la Bi-zona? È forse la zona per tornare in serie B?" "No, Bi-zona sta per Bis-zona, cioè 2 volte zona. È come se a lei dico Bi-stro, che non è francese. Vuol dire 2 volte stronzo. Arrivederci"
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Re: Rassegna Stampa italiana MLS

Post by francospicciariello »

blackiesan74 wrote: Ma tu leggi ancora la Cazzetta?  :gazza:
Sempre meglio del corriere di trigoria (vedi Corsport ed. romana)
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AntaniFC
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Re: Rassegna Stampa italiana MLS

Post by AntaniFC »

francospicciariello wrote: Sempre meglio del corriere di trigoria (vedi Corsport ed. romana)
...E vogliamo parlare del TuttoSpork?
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blackiesan74
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Re: Rassegna Stampa italiana MLS

Post by blackiesan74 »

So solo che sono anni che non compro nessun quotidiano sportivo... e le mie sinapsi ne traggono giovamento!
"E che cosa sarebbe la Bi-zona? È forse la zona per tornare in serie B?" "No, Bi-zona sta per Bis-zona, cioè 2 volte zona. È come se a lei dico Bi-stro, che non è francese. Vuol dire 2 volte stronzo. Arrivederci"
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christian85
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Re: Rassegna Stampa italiana MLS

Post by christian85 »

blackiesan74 wrote: So solo che sono anni che non compro nessun quotidiano sportivo... e le mie sinapsi ne traggono giovamento!
Signori, allora dovreste leggere roba buona come Pianeta Sport.
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francospicciariello
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Re: Rassegna Stampa italiana USA/MLS

Post by francospicciariello »

Gazzetta dello Sport - 27 giugno 2010 :gazza:

Usa, fenomeno soccer. Nazionale fuori ma in crescita
La squadra di Bob Bradley è stata eliminata ieri dal Ghana negli ottavi: criticata dai media per "l'occasione persa", gli sportivi la difendono e il pubblico di seguaci e appassionati cresce. Una spinta ulteriore per la candidatura per i Mondiali 2018 o 2022


http://www.gazzetta.it/Speciali/Mondiale_2010/27-06-2010/usa-fenomeno--71243326432.shtml


NEW YORK, 27 giugno 2010 – Sconfitti. Ma non abbandonati. Gli Usa tornano a casa dopo il 2-1 nei supplementari contro il Ghana che vale l’esclusione dal Mondiale agli ottavi di finale, in un torneo che la squadra del c.t. Bob Bradley aveva iniziato con tante speranze dopo il secondo posto alla Confederations Cup 2009. Donovan e compagni lasciano il Sudafrica, tra le critiche della stampa e l’abbraccio di milioni di tifosi, anche vip, conquistati dalla grinta della nazionale a stelle e strisce e da uno sport che guadagna consensi.

CRITICHE — “Questa sconfitta verrà ricordata come un’opportunità persa – scrive Espn -. Un posto in semifinale non era al di là delle possibilità americane. E il fatto che gli Usa possano solo prendersela con se stessi aggiunge altra amarezza”. Sports Illustrated se la prende con le scelte del c.t. Bradley: “Le due sostituzioni prima dell’intervallo sono il segno che la formazione iniziale era sbagliata. Nei supplementari gli uomini di Bradley avevano le gambe pesanti, anche perché in 7 avevano giocato praticamente ogni minuto delle quattro partite mondiali”. “Gli americani devono solo incolpare loro stessi - rincara la dose il New York Times –. Non sono più degli ingenui o degli impostori in questo grande torneo, ma hanno mancato la chance di giocarsi il quarto più facile del tabellone”. E mentre il Ghana viene eletto nuovo nemico degli Usa (che aveva già eliminato nel 2006, vincendo lo scontro diretto nel girone in cui c’era anche l’Italia), l’attacco più pesante arriva dal San Francisco Chronicle: “Gli Yanks hanno dimostrato di essere ancora, al massimo, una squadra di seconda fascia. Avevano l’opportunità di entrare nell’élite del calcio battendo il Ghana, una squadra su cui avrebbero dovuto avere comodamente la meglio. Invece gli Usa hanno giocato questa partita senza ispirazione”.

ORGOGLIO YANKEE — Se la critica non risparmia frecciate alla squadra di Bradley, dai tifosi vip arrivano solo elogi. “E’ stato brutto vedere la squadra Usa perdere ieri – scrive sulla sua pagina di Twitter la star Nfl Reggie Bush, volato in Sudafrica -. Comunque si sono comportati bene! Li batteremo la prossima volta!”. “Sono orgoglioso del mio paese” gli fa eco Rudy Gay, che gioca in Nba con i Memphis Grizzlies. Sulla stessa linea Chris Bosh, altra star Nba “Sono comunque orgoglioso della nazionale di calcio – dice -. Hanno rappresentato bene il loro paese”. “I miei amici della nazionale ci hanno regalato grandi momenti – scrive Freddy Adu, qualche hanno fa considerato uno dei migliori talenti del calcio Usa, escluso dalla nazionale -. Ben fatto ragazzi!”. “Questa partita mi ha fatto morire” racconta la tennista Serena Williams.

CONQUISTATI DAL SOCCER — Nonostante la fine dell’avventura sudafricana della squadra di Bradley, il Mondiale ha confermato il ruolo di sport emergente del calcio negli States. Allo stadio a seguire Donovan e compagni c’erano star come Kobe Bryant e Mick Jagger, oltre all’ex presidente Bill Clinton, che addirittura indossava una tuta della nazionale Usa. “In due settimane, Donovan e i suoi compagni hanno preso per il collo il pubblico americano, tradizionalmente allergico al calcio, e l’hanno fatto guardare, e cosa più sorprendente, lo hanno fatto appassionare a tal punto da volerne vedere ancora” scrive Yahoo! Sports. E la passione è arrivata ad un punto tale che in tv le gare della nazionale di Bradley sono state un successo di pubblico (nonostante andassero in onda la mattina), e che un sondaggio su Espn durante la fase a gironi rivelava che la maggioranza del pubblico Usa era più interessato al Mondiale che a gara-7 della finale Nba:shocking:

Intanto si lavora per riportare il grande calcio negli States: gli Usa sono candidati per i Mondiali 2018 o 2022, con un comitato organizzatore di cui fanno parte, tra gli altri, Bill Clinton, Brad Pitt e Arnold Schwarzenegger. Gli Usa adesso vogliono conquistare anche il calcio.

Davide Chinellato
Last edited by francospicciariello on 27/06/2010, 21:20, edited 1 time in total.
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Re: Rassegna Stampa italiana USA/MLS

Post by Landon Donovan »

L'ho visto anche su facebook, c'è un grande interesse dopo l'ottima Confederation dello scorso anni, il calcio in America sta acquistando molta popolarita, anche i media americani che di solito snobbano il calcio a favore degli altri sport sembrano aver cambiato rotta, tanto che ora ci sono discussioni anche sulla formazione, ecc.. (cosa che in passate edizioni dei mondiali non accadeva).
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Re: Rassegna Stampa italiana USA/MLS

Post by francospicciariello »

Bella colonnina di Billy Costacurta sul Sole 24 Ore di domenica. Elogio di Bradley - che ha conosciuto nel periodo passato a NY quando stava andando ai MetroStars per poi essere richiamato a Milano. Fa notare la precisione degli americani nel fare sempre la diagonale difensiva, nel pressare sempre con copertura e nell'avere sempre almeno due liberi che si muovono senza palla in fase di costruzione.
Last edited by francospicciariello on 28/06/2010, 15:56, edited 1 time in total.
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Re: Rassegna Stampa italiana USA/MLS

Post by francospicciariello »

Bell'articolo del corrispondente della Gazza dagli USA Massimo Lopes Pegna:

Calcio-Usa, la volta buona?
Clamorosi gli ascolti in tv
I 19 milioni di spettatori per la sfida col Ghana sono stati la punta di un'edizione seguitissima, e tutto malgrado le partite si giocassero in orari lavorativi. L'Auditel americano: "Cifre fenomenali, e chissà se fossimo andati avanti nel torneo"


NEW YORK (Usa), 29 giugno 2010 - I pub di New York e del resto d’America misurano il successo della Coppa del Mondo in Sudafrica in galloni di birra: con il simbolo del dollaro stampato negli occhi eccitati, come Paperon de Paperoni, molti proprietari sostengono di aver decuplicato il fatturato rispetto al giugno dell’anno scorso. Ma le notizie più confortanti per il movimento del soccer arrivano dalle tv. I rating, cioè gli indici d’ascolto, sono alle stelle: ormai in diretta concorrenza con i grandi sport americani, come basket e baseball.

PRIMA SERATA — No, non è fantascienza. E chissà dove sarebbero arrivati, si chiedono gli addetti ai lavori, se le partite fossero state trasmesse in prime time, insomma in prima serata, invece che in orari (le 7.30, 10 e 14.30) quasi sempre lavorativi. Ecco i numeri che potrebbero stravolgere i palinsesti in un futuro molto vicino. L’ottavo di finale, Usa-Ghana, in diretta alle 14.30 di sabato scorso, è stato visto da 19.4 milioni di persone (su Abc in inglese e Univision in lingua spagnola). Gli stessi numeri registrati di media dalle World Series di baseball l’anno passato. Commenta entusiasta Stephen Master, vice-presidente dello sport alla Nielsen, la compagnia che registra gli indici: “Sono cifre fenomenali. E chissà dove saremmo se gli Usa fossero arrivati ai quarti e oltre”.

LATITUDINI — Il fatto molto incoraggiante è che anche le partite nelle quali non giocavano gli americani hanno ottenuto risultati di riguardo. Esempio, Germania-Inghilterra è stata vista da 7.9 milioni di persone: un’enormità a queste latitudini. Altro dato strabiliante sono i 5 milioni di telespettatori che di media hanno guardato le prime 52 partite, il 58% in più rispetto all’edizione del Mondiale precedente. Cioè, un numero di gente molto simile a quanti hanno visto i playoff della Nba (finali escluse) e la Stanley Cup (le finali) dell’hockey.

BOCCONCINO — Ma questi dati non includono quelli che hanno scelto di sintonizzarsi con il Sudafrica rinchiusi nei pub e in altri luoghi pubblici o collegati su Internet davanti a un computer. Alla Nielsen calcolavano addirittura un 50% in più. Inoltre, per spezzare un’altra freccia a favore della causa soccer, bisogna sottolineare che Nba e Nhl vanno sempre in onda in prima serata. Ora, dunque, scatta la lotta ai diritti televisivi delle prossime edizioni. Anche il pallone, dunque, come le Olimpiadi e gli altri grandi eventi, è diventato un ghiotto bocconcino.
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Re: Rassegna Stampa italiana USA/MLS

Post by antoniocoscia93 »

http://www.playitusa.com/b2/blogs/news. ... &tb=1&pb=1
La Nazionale statunitense ha infatti attratto De Laurentiis, che poche settimane fa ha firmato una sorta d’alleanza con il Philadelphia Union, il cui CEO Nick Sakiewicz è stato ospite al San Paolo per Napoli-Atalanta.
in cosa consiste questa alleanza?? :penso:
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cla75
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Re: Rassegna Stampa italiana USA/MLS

Post by cla75 »

Questo è un articolo apparso il 10 giugno su Repubblica.......giudicate voi:

Gli Stati Uniti cercano l'ennesima svolta

Prima l'era di Chinaglia e Pelè, poi il movimento seguito al Mondiale '94, quindi l'era Beckham. Il calcio a stelle e strisce, pur ad alti livelli di sponsor, non è mai decollato. La gara con l'Inghilterra in tal senso è di quelle che potrebbero significare il salto di qualità

dall'inviato ENRICO SISTI

JOHANNESBURG - Il destino di una nazione: "E' il mondiale della svolta". Il calcio americano è pieno di svolte, la maggior parte delle quali teoriche, micce inesplose. La prima svolta sarebbe dovuta essere l'invenzione dei Cosmos, del "globetrotterismo" calcistico cui contribuirono Cruijff, Beckenbauer, Pelè, Chinaglia. Volevano annunciare l'apertura di una "new frontier", ma il progetto, che pure provocò un bel fracasso mediatico, mise a nudo i propri limiti: era solo un divertente, inaffidabile e fuggevolissimo sogno di spettacolo onnicomprensivo. Di seconda svolta si parlò a proposito del mondiale casalingo del '94: "D'ora in poi siamo alla pari con le grandi d'Europa e del Sudamerica". Falso perché impossibile. Quando Alexi Lalas venne a giocare dalle nostre parti (Padova) pareva dovesse essere il primo di una lunga serie di immigrati di ritorno, con chitarra al seguito. Non lo è stato e nessuno ne ha avvertito la mancanza. La terza svolta si doveva concretizzare con la ristrutturazione del campionato interno, la Major League Soccer. Ma eravamo alle solite: Beckham ai Galaxy sembrava dovesse aprire un trend. Al contrario ha convinto molti (fra cui Henry) che finire la carriera negli Stati Uniti equivaleva ad auto-assegnarsi una lussuosa pensione: "Tuttavia non è mai stato tanto alto il livello dei giocatori in campo - ammette David Beckham - e mai così grande il seguito dei tifosi". La quarta svolta si è fermata bruscamente al primo tempo della finale di Confederations Cup dello scorso anno, proprio qui in Sudafrica: 2-0 al Brasile, una lezione di velocità e di leggerezza. Poi il tracollo e la sconfitta di misura fra i pianti di Dempsey.

Pare proprio che il calcio americano sia travolto da un paradosso permanente: abbondano gli sponsor, manca la qualità, la MLS fa incetta di contratti pubblicitari e di soldi provenienti dai diritti televisivi ("ormai siamo vicino ai quattro sport guida, football, basket, baseball e hockey") eppure l'aereo della passione vera non decolla mai. Una delle squadre più seguite delle ultime stagioni, i Seattle Sounders, possono contare ciecamente sulla fedeltà di 75 mila persone a partita, ma a tanto, religioso fanatismo non corrisponde una degna competenza: un sondaggio a inizio stagione aveva tragicamente stabilito che il 56% dei ragazzi che vanno allo stadio per tifare Sounders (con l'ex Arsenal Ljungberg) non conoscono tutte le regole del gioco: "Ma stiamo imparando in fretta", dice Joe Roth, il produttore hollywoodiano proprietario del club. E Landon Donovan ammette: "Ormai è come giocare in Europa". Anche lui però, pur restando di proprietà dei Galaxy come Beckham, alla fine ha preferito l'Europa vera: prima il Bayern poi l'Everton. Esattamente ciò che hanno fatto, pur naufragando nei debiti, i proprietari americani del Manchester United (Glazer) e del Liverpool (Hicks & Gillett, ora dimissionari). Quante saranno le verità?

Sabato la nazionale degli Usa disinformati sul fuorigioco e allenata da Bob Bradley, informatissimo sugli avversari, debutterà contro l'Inghilterra di Fabio Capello in una delle partite più ambite e interessanti (anche per Al Qaeda...) della fase a gironi. Non si fosse rotto il tendine d'Achille giocando col Milan, la star dei Galaxy avrebbe potuto fungere da lucchetto culturale fra i due estremi sportivi del mondo anglosassone (sarà anche il nuovo testimonial di Yahoo). Da una parte sfileranno i "sempre in cerca", dall'altra i "maestri perduti". Due squadre comunque cresciute, ognuna secondo programma. Gli Stati Uniti, nel loro rifugio di Bafokeng, vicino Rustenburg, stanno effettuando gli ultimi sforzi, più psicologici che fisici, per credere che Cherundolo, Bocanegra, Donovan, Dempsey e Altidore possano compensare la "leggera" discrepanza di qualità che sussiste con i loro interfaccia europei: Rooney, Lampard, Gerrard. "Siamo quasi dispiaciuti di non poterci allineare linguisticamente a voi", spiega scherzando (o forse no) il presidente della federcalcio americano Sunil Gulati, "da noi è soccer da voi è football". Sembra una banalità ma in fondo è come se in America si giocasse a un gioco diverso, un po' meno internazionale, non autorizzato a chiamarsi "football" per via dell'altro "football", quello con la palla ovale che muove folle oceaniche "mentre il soccer non potrà mai permettersi, purtroppo, il suo Super Bowl".

Sortilegio o fatalità, anche con le parole agli americani non è concesso di allinearsi: "Ma questo mondiale è ciò che davvero conta, il primo che farà la differenza", scrive "Time". Si aggrappano ai 55 mila che hanno pagato il biglietto per assistere a Philadelphia alla vittoriosa amichevole contro la Turchia. Gli industriali degli energy drinks, delle manifatture sportive e dei prodotti tecnologici credono all'unisono che dal prossimo anno, magari dopo aver battuto l'Inghilterra padrona, il calcio americano possa permettersi il lusso di usare finalmente un'espressione nuova: "E' la svolta!".
 
(10 giugno 2010)
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Re: Rassegna Stampa italiana USA/MLS

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Non so che pensare...  :nonsa:
"E che cosa sarebbe la Bi-zona? È forse la zona per tornare in serie B?" "No, Bi-zona sta per Bis-zona, cioè 2 volte zona. È come se a lei dico Bi-stro, che non è francese. Vuol dire 2 volte stronzo. Arrivederci"
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