Re: Disgustorama...

[chinasky]

Resta comunque esatta, secondo me, la premessa fatta da Vikings in apertura, cioè che una bella fetta della stampa Italiana sia o ignorante o faziosa. Ogni volta che si legge un articolo che prende spunto dal mondo sportivo U.S.A. non si parla mai dell' evento principale ma solo di soldi, contratti pubblicitari, pettegolezzi, grosse c*****e come quando il Corriere dello Sport scrisse che Alex Rodriguez aveva vinto il titolo con i Red Sox nel 2004. Poi c'è la parte faziosa anti-USA che prende spunto da qualsiasi notizia per ribadire quanto sia corrotto "L' impero del Male", vedi il caso del povero Korey Stringer qualche anno fa.
Purtroppo l' unica difesa che abbiamo contro questi signori è ignorarli perchè le mail e i fax di protesta in redazione per un servizio migliore e professionale sembrano inutili, io ho smesso da tempo di mandarne.

Sulla stampa italiana, caro mimmo, purtroppo non vale nemmeno la pena esprimersi. Ignoranza, qualunquismo e una buona percentuale di articoli tradotti male o, ahimé come dici tu, di resoconti sul mondo USA sempre lontani dalla realtà e focalizzati sul contorno. Quante volte hai letto o sentito, sui canali tradizionali, una discussione sul Super Bowl al posto dei soliti "quanto costa quanto tira quanta sicurezza per allarme terrorismo ecc..."

[davelavarra]

Premesso che ho letto cose con cui concordo ed altre no, preferisco l'America che si inventa gli eroi piuttosto degli eroi inventati dai giornalisti italiani. Si punta sempre il dito contro il diavolo americano, ma non ci si guarda mai abbastanza in casa propria....

[vikings11]

Eroico?
Puoi dire che secondo te sia ammirevole quello che ha fatto.
Ma dall'ammirevole all'eroico ce ne corre di strada.

Visto che ti indigni di quanto scrive il giornalista, prova a informarti sull'inchiesta che stanno facendo (hanno fatto) negli USA quando e' uscita fuori la verità sulla sua morte. Magari ti leggi anche le lettere che tillman ha scritto a casa dopo aver compiuto l'ammirevole gesto, con le sue considerazioni su quello che stavano facendo in quella guerra.

questo non mi interessa....ognuno ha le sue idee e le sue opinioni...su quella guerra come sulle altre guerre...
Io cercavo di parlare di come, per l'ennesima volta, in Italia piuttosto di smitizzare il "mito americano" si attacchino a tutto....chi ha voluto capire ha capito...

[Patamunzo]

Purtroppo il nostro sport preferito  e' stato anche uno dei maggiori veicoli di propaganda "patriottica" da parte dei media e dell'establishment americano, e il caso Tillman in questo e' stato davvero un estremo. Il football nella testa degli americani ha tanti punti in comune con la "guerra eroica", con l'epica: la sfida, la capacita' di superare la sofferenza, il gesto estremo, le decisioni sotto pressione. E cos'e' la HOF se non il museo degli eroi? Ma le avete sentite le musiche di sottofondo dell'NFL? per la maggior parte sono marce e fanfare! E anche i termini, scontro, trincea, battaglia, bombardamento, blitz... i parallelismi sono tanti.
Per questo, e' vero che Tillman e' un uomo che ha fatto una scelta coraggiosa - rinunciare ad un mondo di soldi e gloria e successo per andare a fare qualcosa che lui riteneva giusto, per se', la patria e probabilmente anche per gli iracheni. E puo' anche darsi che nelle sue azioni come soldato sia stato eroico, non lo so. La sua morte certamente non e' stata eroica, e' stata RESA eroica a fini propagandistici - e giu' altre fanfare, saluti militari in campo, stormi di F16 sugli stadi e bandiere a non finire.
E se un giornalista europeo vede queste cose dal di fuori, e magari le smitizza un po', non mi pare cosi' terribile, anzi! Senza insultare l'uomo e la sua memoria, ma puntando il dito (la famosa frase del "peccato che...") sull'uso che e' stato fatto della sua morte, non per onorarlo, ma per far salire dei sondaggi elettorali.

[davelavarra]

questo non mi interessa....ognuno ha le sue idee e le sue opinioni...su quella guerra come sulle altre guerre...
Io cercavo di parlare di come, per l'ennesima volta, in Italia piuttosto di smitizzare il "mito americano" si attacchino a tutto....chi ha voluto capire ha capito...

Io ho capito e sono completamente d'accordo con te. Vorrei aggiungere che gli italiani da una parte smitizzano gli usa appena possono, ma a livello di entertainment poi copiano tutto da loro...non è poco coerente?

[IL Matte]

Premesso che ho letto cose con cui concordo ed altre no, preferisco l'America che si inventa gli eroi piuttosto degli eroi inventati dai giornalisti italiani. Si punta sempre il dito contro il diavolo americano, ma non ci si guarda mai abbastanza in casa propria....

QUOTE!

E quoto anche patamunzo, in america il football è molto utilizzato come veicolo patriotico.

[koufax75]

E se un giornalista europeo vede queste cose dal di fuori, e magari le smitizza un po', non mi pare cosi' terribile, anzi! Senza insultare l'uomo e la sua memoria, ma puntando il dito (la famosa frase del "peccato che...") sull'uso che e' stato fatto della sua morte, non per onorarlo, ma per far salire dei sondaggi elettorali.

Il messaggio di Patamunzo è condivisibile al 100%. In quell'articolo incriminato, io non vedo nulla di vergognoso o di offensivo nei confronti di Tillman. Il giornalista ha presentato un fatto di cui si sta discutendo anche negli USA. Se poi vogliamo vedere messaggi nascosti ovunque, questo è un altro discorso. Senza contare che per me Tillman non è assolutamente un eroe: ha fatto una scelta coraggiosa e rispettabile, ma per me gli eroi sono altri.

[quaingo]

Il punto e' che bisogna mettersi d'accordo su cosa significa essere un eroe.
Se tutti quelli che vanno in guerra sono degli eroi, allora tutte le centinaia di migliaia di soldati che sono sui vari fronti di guerra sono eroi.
Se invece decidiamo che tutti quelli che muoioni in guerra (indipendentemente dalla situazione) sono eroi, allora tutte le migliaia di soldati morti in guerra sono eroi.
Se invece si e' d'accordo nel dire che vengono considerati eroi solo quelli che si distinguono particolarmente in alcune azioni e per questo rimangono feriti o muoiono, allora e' giusto che questi casi vengano valutati con un certo rigore.
Insomma se il povero Tillman e' morto a causa del fuoco amico, probabilmente non si e' distinto per una particolare azione "eroica". Ovviamente questo non lo sappiamo, pero' credo che sia giusto che, come si puo' leggere nell'articolo, che l'esercito americano voglia indagare.
Insomma, se e' comprensibile che si vogliano creare delle figure eroiche (e chi meglio di Tillman lo potrebbe essere) e ancor piu' giusto che la verita' (o cio' che si puo' avvicinare alla verita') sia scoperta e resa pubblica. E questo soprattutto per quei soldati che in guerra ci vanno perche' costretti (magari da motivi economici) e che si distinguono per azioni veramente eroiche, che magari muoiono e visto che non si chiamano Tillman (ma magari Sanchez o Johnson) nessuno se li caga.

[chinasky]

Purtroppo il nostro sport preferito  e' stato anche uno dei maggiori veicoli di propaganda "patriottica" da parte dei media e dell'establishment americano, e il caso Tillman in questo e' stato davvero un estremo. Il football nella testa degli americani ha tanti punti in comune con la "guerra eroica", con l'epica: la sfida, la capacita' di superare la sofferenza, il gesto estremo, le decisioni sotto pressione. E cos'e' la HOF se non il museo degli eroi? Ma le avete sentite le musiche di sottofondo dell'NFL? per la maggior parte sono marce e fanfare! E anche i termini, scontro, trincea, battaglia, bombardamento, blitz... i parallelismi sono tanti.
Per questo, e' vero che Tillman e' un uomo che ha fatto una scelta coraggiosa - rinunciare ad un mondo di soldi e gloria e successo per andare a fare qualcosa che lui riteneva giusto, per se', la patria e probabilmente anche per gli iracheni. E puo' anche darsi che nelle sue azioni come soldato sia stato eroico, non lo so. La sua morte certamente non e' stata eroica, e' stata RESA eroica a fini propagandistici - e giu' altre fanfare, saluti militari in campo, stormi di F16 sugli stadi e bandiere a non finire.
E se un giornalista europeo vede queste cose dal di fuori, e magari le smitizza un po', non mi pare cosi' terribile, anzi! Senza insultare l'uomo e la sua memoria, ma puntando il dito (la famosa frase del "peccato che...") sull'uso che e' stato fatto della sua morte, non per onorarlo, ma per far salire dei sondaggi elettorali.

Per esempio...

[chinasky]

Io ho capito e sono completamente d'accordo con te. Vorrei aggiungere che gli italiani da una parte smitizzano gli usa appena possono, ma a livello di entertainment poi copiano tutto da loro...non è poco coerente?

Sono più d'accordo se dici che dobbiamo guardare in casa nostra piuttosto che il giardino di altri, quello sì. Per la smitizzazione è un giochetto normalissimo che fanno tutti i giornalisti del mondo. Gli inglesi di recente hanno parlato male delle donne italiane, noi si parla male dei tedeschi, i francesi degli inglesi e blah blah... nazionalismo? Stupidità? Non lo so, ma tant'è, spesso è così.

Che poi la nostra stampa, nella media, sia peggiore di altre è un altro discorso, ma smitizzare fa parte del gioco e, con gli americani, risulta abbastanza semplice vista la loro tendenza a enfatizzare ogni cosa (di loro gusto).

[cecaro]

un' altra "perla" apparsa giovedi nella sezione sportiva del Corriere della Sera:

http://archivio.corriere.it/archiveDocu ... 122021.xml

secondo voi quanto c'è di vero in tutto questo? davvero la polizia sarà in allerta?

[BruceSmith]

Il punto e' che bisogna mettersi d'accordo su cosa significa essere un eroe.
[cut]
E questo soprattutto per quei soldati che in guerra ci vanno perche' costretti (magari da motivi economici) e che si distinguono per azioni veramente eroiche, che magari muoiono e visto che non si chiamano Tillman (ma magari Sanchez o Johnson) nessuno se li caga.

che non se li caghi nessuno è tutto da vedere: i nostri media non fanno testo, sono troppo occupati in altre faccende. i motivi per cui la vicenda Tillman colpisca più di quella di un Sanchez mi sembrano ovvi.
Che la sua morte venga usata per rafforzare o indebolire la posizione usa è il classico sciacallaggio schifoso. Il modo in cui è morto toglie o aggiunge qualcosa alla sua figura? Io dico di no. 

[chinasky]

un' altra "perla" apparsa giovedi nella sezione sportiva del Corriere della Sera:

http://archivio.corriere.it/archiveDocu ... 122021.xml

secondo voi quanto c'è di vero in tutto questo? davvero la polizia sarà in allerta?

Che stiano in allerta di sicuro, quanto davvero ci sia il rischio di casino non saprei.. che sappia io, come al solito, minimo. Poi che l'ubriacone di turno passi alle mani non è da escludere. Il problema che spesso in Italia tendiamo a confondere è che da noi vi è una organizzazione che spinge a determinati fatti, ci sono gli ultras, la tifoseria organizzata come si dice a volte. In america, al massimo, vi sono episodi, che non penso siano evitabili al 100% in nessuna parte del mondo, ma rimangono episodi.

A proposito di disgustorama e incompetenza, comunque, ieri, a une mese dalla fine dei modaioli mondiali di rugby, arrivo al bar e trovo il barista con l'occhio pesto e un cerotto.

"Che hai fatto?" gli chiedo
"A giocare a calcio..." risponde lui...
"Cazzo, era calcio o rugby" io per sdrammatizzare
"Rugby, magari! Almeno avrei avuto il casco!" lui, per riportarmi nel drammatico. 

[Jeremy]

un' altra "perla" apparsa giovedi nella sezione sportiva del Corriere della Sera:

http://archivio.corriere.it/archiveDocu ... 122021.xml

secondo voi quanto c'è di vero in tutto questo? davvero la polizia sarà in allerta?

Non conosco la situazione nello specifico ma credo abbia ragione Chinasky; mi sembra un allarmismo troppo esagerato.

[cecaro]

Non conosco la situazione nello specifico ma credo abbia ragione Chinasky; mi sembra un allarmismo troppo esagerato.

a parte tutto quello che può o non può eventualmente succedere in quel parcheggio, e in questo sono completamente d' accordo con voi, quello che mi colpiva era che, come al solito da parte della stampa italiana, questo articolo era nella terza pagina sportiva del Corriere, con una visibilità che di solito non viene concessa nemmeno al Superbowl, alle Nba Finals, ecc.
Come se il giornalista volesse farci intendere che se da noi alcune cose sono inevitabili lo debbano essere per forza di cose anche altrove.