Re: Rassegna Stampa USA / MLS

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blackiesan74
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Re: Rassegna Stampa USA / MLS

Post by blackiesan74 »

patrickmahy wrote: :offtopic: Preferisco specificare che la lista di aggettivi del mio precedente post voleva riprodurre il punto di vista dei vari personaggi. Naturalmente non è un lessico, né un substrato culturale, che mi appartenga. E' una glossa pleonastica, certo, ma mi sono sentito a disagio io stesso a rileggermi. :offtopic:
In effetti per un po' sono stato indeciso se riprenderti per aver utilizzato quel linguaggio oppure no; sono contento che tu ti sia corretto da solo. Per la prossima volta ti invito ad accorgertene prima, ok?  :D
"E che cosa sarebbe la Bi-zona? È forse la zona per tornare in serie B?" "No, Bi-zona sta per Bis-zona, cioè 2 volte zona. È come se a lei dico Bi-stro, che non è francese. Vuol dire 2 volte stronzo. Arrivederci"
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AntaniFC
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Re: Rassegna Stampa USA / MLS

Post by AntaniFC »

...Sbaglio o per caso qualcuno ha parlato di supercazzola?
patrickmahy
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Re: Rassegna Stampa USA / MLS

Post by patrickmahy »

Diciamo che mentre scrivevo pensavo che fosse evidente quale sia il mio giudizio su certe posizioni. Ammetto però che in realtà poteva insorgere ben più di un dubbio. Chiedo venia.
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blackiesan74
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Re: Rassegna Stampa USA / MLS

Post by blackiesan74 »

Ok, no problem!  :thumbup:
"E che cosa sarebbe la Bi-zona? È forse la zona per tornare in serie B?" "No, Bi-zona sta per Bis-zona, cioè 2 volte zona. È come se a lei dico Bi-stro, che non è francese. Vuol dire 2 volte stronzo. Arrivederci"
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Re: Rassegna Stampa USA / MLS

Post by francospicciariello »

Gli Usa a caccia del Mondiale
In campo il professore e i vip
Gli Stati Uniti vogliono organizzare la Coppa del Mondo nel 2018 o nel 2022. Sunil Gulati, insegnante di economia alla Columbia University, è il presidente della candidatura. Al suo fianco politici come Bill Clinton e star di Hollywood come Brad Pitt e Spike Lee[/b

NEW YORK, 7 settembre 2010 - Il presidente della federcalcio Usa e della candidatura americana per il Mondiale 2018 o 2022, Sunil Gulati, parla come un professore. Lo è. Insegna Economia alla Columbia University. E’ nel soccer da un paio di decenni e dalla cattedra del St. Regis Hotel di Manhattan sembrava oggi perfettamente in grado di convincere la squadra Fifa, in visita nei prossimi tre giorni (domani farano colazione alla Casa Bianca col presidente Barack Obama) a cinque dei 21 stadi inseriti nel pacchetto, che la proposta Usa per ospitare le future coppe del mondo è in assoluto la migliore. “Su questo non ho dubbi”, dice. Lascia, invece, dei dubbi il fatto che la Fifa possa prendere una decisione senza effettuare una visita più completa e dettagliata. “Manca il tempo. Ma molti degli altri impianti li conoscono già”, spiega Gulati, infiocchettato con una cravatta griffata e un elegante abito da matrimonio blu.

l'uomo giusto — Il fatto che di mestiere sia un professore, e dunque non totalmente dedicato al soccer, non deve trarre in inganno. Gulati è l’uomo giusto al posto giusto. Occupava una poltrona importante già nel 1994, quando la Fifa dette fiducia a un Paese dove il pallone lo calciavano gli emigranti come lui (Gulati è nato in India) e non esisteva ancora un campionato professionistico. La scelta coraggiosa di Havelange venne premiata. Il potere organizzativo degli Usa sbaragliò il mercato, anche in un settore in cui erano poco esperti. Quel Mondiale detiene tuttora il primato di presenze sugli spalti: 3.59 milioni di biglietti venduti. E negli ultimi sedici anni se n’è fatta di strada. Dal 1996 c’è la Mls, diventata ormai a 16 squadre (saranno 19 entro le prossime due stagioni), che ogni anno soffia qualche superstar (magari un po’ stagionata) all’Europa. E in Sudafrica gli States hanno spedito un esercito di 50 mila turisti, attratti proprio dal soccer: i 130 mila tagliandi acquistati negli Usa la mettono al secondo posto solo dietro al Paese ospitante. Ostenta Gulati: “Ed è come se avessimo fatto soltanto il primo tempo. Nei prossimi sette o undici anni giocheremo il secondo e vi assicuro: cresceremo ancora tantissimo”.

hollywood — E non è l’unica cosa di cui si vanta il professor Sunil. Il suo Board of Director è infarcito di nomi famosi: Henry Kissinger, Bill Clinton, Spike Lee, Morgan Freeman, Brad Pitt, Arnold Schwarzenegger, il sindaco di New York, Michael Bloomberg. Mica solo belle statuine. Si esalta: “Guardi che questi signori non fanno solo atto di presenza. Freeman è la voce del nostro video di presentazione; Spike Lee è matto per il pallone e non si perde una partita dei figli; Clinton era in Sudafrica alle partite e avrà incontrato almeno trenta notabili; così come Kissinger, tifosissimo da sempre di calcio; il Governatore Schwarzenegger viaggerà con noi in Estremo Oriente; Bloomberg era qui a ricevere gli ospiti della Fifa”. Perché è ovvio che conterà anche la politica ed è per questo che gli Stati Uniti hanno spedito in campo il loro “Dream Team” di celebrities. Ma molto dipenderà anche dalla scelta del 2018. Sembra scontato che, per il criterio dell’alternanza (Sudafrica 2010, Brasile 2014), fra otto anni toccherà probabilmente a una nazione europea. Candidate: Russia, Inghilterra, Olanda-Belgio e Portogallo-Spagna. Due cose spaventano Gulati: “Che si consideri l’organizzazione del nostro Mondiale del 1994 troppo recente e che qualcuno sottovaluti la nostra passione per il soccer”. Per il resto, gonfia il petto: 18 stadi rinnovati o costruiti negli ultimi vent’anni e una macchina organizzativa già rodata non troppo tempo fa, sembrano proprio una garanzia di successo.

Massimo Lopes Pegna
... I'm soccer crazy... MLS, NASL, USL, NCAA Soccer,  MISL, everything about US soccer (and even Canadian). C'mon pioneers...
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