Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il Topic del Cinema.
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Re: Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il To
Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo per Hugo portano a casa un Oscar per l'Italia per Art Direction/Scenografia (dedicato proprio all'Italia dalla Lo Schiavo). E' il loro terzo.
Per ora 2/2 per Hugo, che ha già vinto anche la Cinematography/Fotografia alla faccia di Tree of Life.
Wahlberg ne sa.
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Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il Topic
Speriamo di bissare il successo italiano grazie a La Luna, diretto per Pixar da Enrico Casarosa. Categoria ovviamente corto d'animazione.
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Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il Topic
Già siamo a 4 Oscar per Hugo che per ora sta facendo piazza pulita..
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Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il Topic
Mi scuso in anticipo per il post non esattamente in linea con il topic, ma non sapevo dove altro scriverlo: sto cercando "Il secondo tragico Fantozzi" con sottotitoli in Inglese. Qualcuno sa dove lo posso reperire? Il primo film, quello del '75, e' su Youtube, ma il sequel no.
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Re: Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il To
La Luna non vince purtroppo.
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Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il Topic
E va a The Artist il premio come miglior film. The Artist e Hugo fanno man bassa in questa edizione dell'Oscar, a Hugo i premi tecnici a The Artist quelli artistici, se non sbaglio quello che aveva pronosticato Franci .
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Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il Topic
Si può come sempre discutere su certe assegnazioni, su certe mancate candidature.
Ma questa edizione è stata comunque abbastanza ragionevole. I film premiati, per i riconoscimenti che hanno ricevuto, sono senz'altro meritevoli e legittimano l'impegno preso dall'Academy.
Notavo una cosa.
Per il secondo anno di fila, il miglior film non è americano.
Hollywood è per cosi dire "in crisi di idee". Ok. Vincono giustamente dei bei film stanieri. Ok. Ma il nostro cinema dov'è? Non siamo nemmeno più in grado di azzeccare una candidatura come miglior film straniero. Il vuoto culturale in cui siamo precipitati è imbarazzante.
Ma questa edizione è stata comunque abbastanza ragionevole. I film premiati, per i riconoscimenti che hanno ricevuto, sono senz'altro meritevoli e legittimano l'impegno preso dall'Academy.
Notavo una cosa.
Per il secondo anno di fila, il miglior film non è americano.
Hollywood è per cosi dire "in crisi di idee". Ok. Vincono giustamente dei bei film stanieri. Ok. Ma il nostro cinema dov'è? Non siamo nemmeno più in grado di azzeccare una candidatura come miglior film straniero. Il vuoto culturale in cui siamo precipitati è imbarazzante.
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Re: Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il To
Io non esagererei con i sottotesti della premiazione. Anzi sì, un elemento determinante che nessuno sottolinea: tanto l'anno scorso con 'Il discorso del re' quanto quest'anno con 'The artist' a trionfare è la silhouette pingue di Harvey Weinstein. Questo sposta le premiazioni come Ibrahimovic sposta i campionati.
Per il resto l'unica vera sorpresa è stato il premio a Meryl Streep. Gradevolissima sorpresa: lei è una parte della vita di tutti noi. E poi il tributo al politically correct l'avevamo già pagato con l'attrice non protagonista (anche qui, è ridicolo che ogni volta che vince un afroamericano tutto il pubblico scatta in piedi per la standing ovation. non ricordo una standing ovation per Kubrick in 85 anni di oscar...)
Contento per Woody Allen perchè gli saremo tutti eternamente grati per quello che ci ha dato, anche se 'Midnight in Paris' è lontano anni luce dall'essere tra i suoi migliori film. Però è curioso come l'Academy quest'anno si sia ricordata che al mondo esiste anche lui, come folgorata sulla via di Damasco.
Per il resto poco e nulla da segnalare, alla fine il meglio l'avevano già potato in fase di nomination.
Ah, sì, una cosa: quest'anno sono scomparsi tre grandi registi, tutti regolarmente ignorati durante la clip di commemorazione: Vittorio De Seta (ma qui è comprensibile, è stato ignorato anche sulle tv italiane), Raul Ruiz (molto meno comprensibile) e Theo Angelopoulos (e questa è veramente imperdonabile).
Per il resto l'unica vera sorpresa è stato il premio a Meryl Streep. Gradevolissima sorpresa: lei è una parte della vita di tutti noi. E poi il tributo al politically correct l'avevamo già pagato con l'attrice non protagonista (anche qui, è ridicolo che ogni volta che vince un afroamericano tutto il pubblico scatta in piedi per la standing ovation. non ricordo una standing ovation per Kubrick in 85 anni di oscar...)
Contento per Woody Allen perchè gli saremo tutti eternamente grati per quello che ci ha dato, anche se 'Midnight in Paris' è lontano anni luce dall'essere tra i suoi migliori film. Però è curioso come l'Academy quest'anno si sia ricordata che al mondo esiste anche lui, come folgorata sulla via di Damasco.
Per il resto poco e nulla da segnalare, alla fine il meglio l'avevano già potato in fase di nomination.
Ah, sì, una cosa: quest'anno sono scomparsi tre grandi registi, tutti regolarmente ignorati durante la clip di commemorazione: Vittorio De Seta (ma qui è comprensibile, è stato ignorato anche sulle tv italiane), Raul Ruiz (molto meno comprensibile) e Theo Angelopoulos (e questa è veramente imperdonabile).
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Re: Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il To
Ho visto stasera Mamma Mia!
Devo dire che mi aspettavo di più, sia come sfruttamento della location (fantastica), sia come trama, coreografie e tutto il resto. La musica degli Abba aggiunge sicuramente quel qualcosa in più al film, così come l'ottima interpretazione della Streep, ma il film mi ha lasciato comunque l'amaro in bocca, poteva e doveva essere fatto di più. Alcuni momenti rilevanti, con coreografie ottime ci sono, ma troppo troppo pochi. E in più di un'occasione ci si annoia, cosa che in un musical non dovrebbe accadere
Devo dire che mi aspettavo di più, sia come sfruttamento della location (fantastica), sia come trama, coreografie e tutto il resto. La musica degli Abba aggiunge sicuramente quel qualcosa in più al film, così come l'ottima interpretazione della Streep, ma il film mi ha lasciato comunque l'amaro in bocca, poteva e doveva essere fatto di più. Alcuni momenti rilevanti, con coreografie ottime ci sono, ma troppo troppo pochi. E in più di un'occasione ci si annoia, cosa che in un musical non dovrebbe accadere
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Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il Topic
con il buon franci ieri abbiamo visto Knockout: ci aspettavamo un film da thread tarro, invece no. scene di azione sicuramente ci sono (e anche genuine, viste le capacità della protagonista), però non è esattamente un film d'azione, più una spy-story con un modo di girare le scene abbastanza retrò. non posso dire che non mi sia piaciuto, ma non mi ha neanche fatto impazzire, a tratti abbastanza lento e con una storia scontata. e un cast d'eccezione sfruttato abbastanza male. in tutto ciò, risaltano positivamente un banderas tanto inutile quanto esilarante, e gina carano, semplicemente
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Re: Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il To
io non sono un esperto di cinema però qualche film l'ho visto e questi tre non li ho mai sentiti nominare in vita miaBluto Blutarsky wrote:
Ah, sì, una cosa: quest'anno sono scomparsi tre grandi registi, tutti regolarmente ignorati durante la clip di commemorazione: Vittorio De Seta (ma qui è comprensibile, è stato ignorato anche sulle tv italiane), Raul Ruiz (molto meno comprensibile) e Theo Angelopoulos (e questa è veramente imperdonabile).
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Re: Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il To
Ritorna nella tua ignoranza se non conosci neanche Theo Angelcomesichiamalosdipper 2.0 wrote:io non sono un esperto di cinema però qualche film l'ho visto e questi tre non li ho mai sentiti nominare in vita miaBluto Blutarsky wrote:
Ah, sì, una cosa: quest'anno sono scomparsi tre grandi registi, tutti regolarmente ignorati durante la clip di commemorazione: Vittorio De Seta (ma qui è comprensibile, è stato ignorato anche sulle tv italiane), Raul Ruiz (molto meno comprensibile) e Theo Angelopoulos (e questa è veramente imperdonabile).
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Re: Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il To
non è necessario commentare se non si conosce. ci si può limitare a chiedere.
specie in un topic che si è sempre contraddistinto per un'eccellente qualità media dei post.
detto questo, siamo a pagina 104.
ci sono candidature per l'apertura del nuovo topic? altrimenti provvedo io nei prossimi giorni.
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Re: Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il To
Che molti di noi non li abbiano sentiti nominare ci sta. Ci sta molto meno che se ne scordi gente che di mestiere deve solo appuntarsi gli artisti del cinema scomparsi nel corso di un anno poi farci una clip.dipper 2.0 wrote:io non sono un esperto di cinema però qualche film l'ho visto e questi tre non li ho mai sentiti nominare in vita miaBluto Blutarsky wrote:
Ah, sì, una cosa: quest'anno sono scomparsi tre grandi registi, tutti regolarmente ignorati durante la clip di commemorazione: Vittorio De Seta (ma qui è comprensibile, è stato ignorato anche sulle tv italiane), Raul Ruiz (molto meno comprensibile) e Theo Angelopoulos (e questa è veramente imperdonabile).
P.s: almeno Angelopoulos forse a qualcuno è capitato di sentirlo nella cronaca nera: è morto un mesetto fa in un incidente stradale, in Grecia.
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Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il Topic
KNOCKOUT (Haywire)
L'ultima fatica di Soderbergh, un autore da cui, se si eccettua qualche passo falso in stile Contagion, è sempre lecito attendersi qualcosa di intelligente.
L'idea di fondo è questa. Ho un bel budget, chiamo un po' di gente tosta, vediamo un po', si McGregor, ok, Fassbender, via, Tatum, alla grande, pure Michael Douglas (e potremmo andare avanti ancora per un bel pezzo), poi li faccio cartellare tutti dalla mitica Gina Carano
Il film è esteticamente perfetto, pulito, virtuoso, la fotografia desatura gli dona anche quel tocco vintage e glamour che non guasta mai.
La tecnica di regia è eccellente. Il girato è allo stato dell'arte.
Ma dopo ambiziose premesse, il tutto ricade nel piattume di una narrazione troppo scolastica, complice una sceneggiatura di una banalità sconcertante che si porta appresso il demerito di svelare a priori l'accaduto, procedendo a ritroso nella ricerca delle motivazioni.
La scena finale, gratuita e slegata, risolleva le sorti rispetto alla precedente ora e mezza di proiezione, trascorsa a chiedersi non tanto "cosa è successo a Barcellona", quanto piuttosto se fosse necessario procedere con gli sbadigli o se prima o poi sarebbe successo qualcosa di avvincente.
Roba da andare a chiedere indietro i soldi? Assolutamente no. Gina il prezzo del biglietto lo vale assolutamente.
Un po' di verve in più avrebbe comunque aiutato.
Consigliato, per gli amanti del genere e i fan di Soderbergh, il cui stile è sempre molto riconoscibile.
L'ultima fatica di Soderbergh, un autore da cui, se si eccettua qualche passo falso in stile Contagion, è sempre lecito attendersi qualcosa di intelligente.
L'idea di fondo è questa. Ho un bel budget, chiamo un po' di gente tosta, vediamo un po', si McGregor, ok, Fassbender, via, Tatum, alla grande, pure Michael Douglas (e potremmo andare avanti ancora per un bel pezzo), poi li faccio cartellare tutti dalla mitica Gina Carano
Il film è esteticamente perfetto, pulito, virtuoso, la fotografia desatura gli dona anche quel tocco vintage e glamour che non guasta mai.
La tecnica di regia è eccellente. Il girato è allo stato dell'arte.
Ma dopo ambiziose premesse, il tutto ricade nel piattume di una narrazione troppo scolastica, complice una sceneggiatura di una banalità sconcertante che si porta appresso il demerito di svelare a priori l'accaduto, procedendo a ritroso nella ricerca delle motivazioni.
La scena finale, gratuita e slegata, risolleva le sorti rispetto alla precedente ora e mezza di proiezione, trascorsa a chiedersi non tanto "cosa è successo a Barcellona", quanto piuttosto se fosse necessario procedere con gli sbadigli o se prima o poi sarebbe successo qualcosa di avvincente.
Roba da andare a chiedere indietro i soldi? Assolutamente no. Gina il prezzo del biglietto lo vale assolutamente.
Un po' di verve in più avrebbe comunque aiutato.
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