week 16: il grande Esky

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sognando california
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week 16: il grande Esky

Post by sognando california »

Raga, vi presento un articolo doppione sulla week 16 (problemi organizzativi)... esso è incentrato sulla storia anche personale di Alecko Eskandarian... uno dei figli d'arte della Mls!

Week 16: Piccolo grande Esky

L’attaccante subito decisivo nel debutto con i Galaxy.

L’uomo copertina della Week 16 della Major League Soccer è senza dubbio Alecko Eskandarian, talentuosa mezza punta  mancina che il primo luglio ha cambiato casacca ma non città, trasferendosi dai Chivas Usa ai Galaxy.

Ed al debutto con la formazione di Bruce Arena, Esky ha regalato ai suoi un bellissimo gol utile a sconfiggere i New England Revolution e tre punti preziosi per la classifica con i Galaxy che agganciano Colorado e scavalcano Salt Lake.

La storia di Alecko è una perfetta cartolina della Mls, grandi qualità tecniche ma anche un carattere bizzoso ed indisciplinato che unitamente ai frequenti problemi fisici ne hanno frenato l’ascesa. Già perché Esky è realmente un predestinato e non a caso fu la prima scelta nel Super Draft del 2003.

Esky è un predestinato del “soccer” anche perché nel suo sangue il pallone è una passione ereditaria: è il figlio di Andranik Eskandarian, forte difensore centrale distintosi con la nazionale iraniana nei mondiali del 1978 e poi divenuto una colonna portante dei Cosmos (164 gare) tra il 1979 e il 1984.

Altrettanto importanti sono le sue origini iraniane (ma anche armene): non una semplice attrazione di richiamo per l’assai numerosa comunità persiana di Los Angeles impegnata in queste ultime settimane a testimoniare il desiderio di libertà del popolo iraniano in patria e all’estero. Piccola curiosità, l’attuale ct dell’Iran, Afshin Ghotbi è stato nello staff di Steve Sampson sia nella nazionale Usa che nei Galaxy.

Andando alla sfida tra Galaxy e Revs sono stati sufficienti otto minuti di gioco per entrare nel cuore dei suoi nuovi tifosi, tagliente cross da sinistra di Dunivant e preciso ed elegante piatto al volo di Esky per bagnare con una rete il suo debutto con i “blancos” di Los Angeles.

Un successo che spinge in alto il team di Arena, e sottolinea i meriti dell’ex vituperato ct e del suo primo collaboratore Dave Sarachan che lavorano alacremente per plasmare una squadra assai mediocre che però ha saputo migliorarsi e sopperire alle proprie lacune grazie all’organizzazione di gioco e ieri era ancora orfana di capitan Landon Donovan e del portiere jamaicano Ricketts. Assai modesta la prova dell’undici di Boston, decimato dalle assenze come consuetudine e nelle cui fila nella ripresa ha debuttato il centravanti lituano Edgaras Jankauskas.

Sempre più inguardabile il cammino di New York: i “tori rossi” a Dallas incassano la tredicesima sconfitta in campionato (decima esterna) ed è un redivivo Jeff Cunningham a vestire i panni del cowboy che al lazzo atterra il toro per le sue corna, ovvero le consuete amnesie della difesa del team di Juan Carlos Osorio a cui non sempre il reattivo Cepero riesce a rimediare.

Succede tutto nella prima frazione: al 15’ un retropassaggio errato di Sassano spiana la strada a Cunningham che due minuti più tardi si ripete con un facile tap in dentro l’area piccola su un cross da sinistra dell’olandese Van den Bergh, ex assai rimpianto dalla tifoseria della “grande mela”. La reazione ospite si esaurisce nella rete della bandiera di Juan Pablo Angel  che deposita alle spalle di un Burse fuori posizione un cross da sinistra del sudafricano Borman.

Una delle sfide più attese era tra Rapids e Fire, a Denver la festa del quattro luglio è sempre molto sentita ed offre una bella cornice alla gara. La squadra di Hamlett s’impone grazie alla quinta marcatura stagionale dell’interno guatemalteco Marco Pappa (30’) ed al raddoppio firmato di testa dal centrale colombiano Wilman Conde (37’). La formazione di Smith riesce ad accorciare le distanze nel finale: colpo di testa di Casey a cui si oppone Busch, il pallone però balla sulla linea di porta prima del tap in di Peterson. Da registrare anche una traversa del marocchino Ballouchy nella prima frazione.

Con questo successo Chicago aggancia la vetta della East Conference con 24 punti in coabitazione con i DC United che strappano un punto sul terreno di gioco dei Crew. In vero, la formazione di Tom Soehn avrebbero meritato più del punto per la mole di gioco espresso e per le numerose occasioni create anche a dispetto di numerose assenze (Emilio, Jaime Moreno, Quaranta e Jakovic).

A sbloccare la sfida è il solito Christian Gomez (33’), l’argentino a dispetto degli anni e degli acciacchi è l’autentico trascinatore della formazione della capitale federale che fallisce numerose occasioni per il raddoppio ed è punita da una deviazione sottomisura del venezuelano Alejandro Moreno, su un traversone da sinistra di Ekpo corretto da Lenhart.

Chi sembra ormai aver raggiunto la quadratura e la forma ottimale sono i leader nella Western Conference: ovvero gli Houston Dynamo che espugnano il Community America grazie ad un potente colpo di testa di Kei Kamara su cross da sinistra di Mike Chabala (18’). L’attaccante della Sierra Leone festeggia il gol indossando un guanto bianco per onorare lo scomparso Micheal Jackson. Un risultato che penalizza i padroni di casa dei Wizards, gli uomini di Onalfo falliscono molte occasioni senza riuscire a superare l’attento Onstad, salvato anche dal palo su un bel colpo di testa di Wolff.

Il week-end del quattro luglio in cui hanno riposato Seattle, Chivas e Toronto, era stato aperto in anticipo dal pari di venerdì al Rio Tinto tra i Real Salt Lake e i San Josè Earthquakes. Gara assai nervosa con sette ammoniti ed un espulso (Espindola per un fallo di reazione), sbloccata da Arturo Alvarez (63’) al termine di una splendida serpentina e pari in pieno recupero dei padroni di casa grazie ad una maldestra deviazione di Leitch, nel tentativo di anticipare Movsisyan.

 
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Il mio blog sulla MLS e il "soccer"
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