spero che abbiate passato vacanze serene e rilassanti e che siate pronti alla dura battaglia che ci attende da Ottobre.
Cmq, le 3 settimane passate negli States sono state splendide. Nelle prime due abbiamo percorso quasi 5000 km, a spasso per California, Nevada, Utah e California. Ho rivisto posti incredibili, come il Parco di Zion, un vero paradiso sulla terra...e poi Big Sur, Lake Tahoe, Yosemite, Sequoia, Death Valley (anche se a 46 gradi la sconsiglio ad Agosto), Bryce e Grand Canyon, Glen Canyon, Monument Valley, Petrified Forest e Canyon de Chelly.
Dopo tanta strada l'ultima settimana trascorsa a LA è stata un toccasana, soprattutto per ricaricare le batterie. Abbiamo affittato un appartamento a Venice Beach, località famosa per le belle spiagge e per la nutrita comunità hippy locale (non avete idea di quanti matti ci siano in giro). Casa "nostra" si trovava a soli 15 minuti di macchina dal centro di allenamento dei Kings, il Toyota Training Center, quindi potete immaginare facilmente che ogni giorno ci ho trascinato mia moglie... :figo:
Il training camp dei Kings apre a metà Settembre, ma c'erano già diversi giocatori al lavoro per conto loro: tra questi Brown, Frolov, Handzus, Stoll, Hickey, Simmonds, i due giovani russi draftati quest'anno e altri prospetti. Inoltre d'Estate molti NHLers risiedono nella zona, e spesso organizzano tra loro partitelle; ho avuto la fortuna di vedere all'opera Souray, Hudler, O'Donnell, Parros, Schneider, Moreau, Glen Murray e diversi altri che non ho nemmeno riconosciuto... :D
Tuttavia, il momento più bello (della mia vacanza da malato di hockey...anzi, della mia vita da tifoso dei Kings e di questo sport) è venuto mercoledì 27 Agosto. Faccio un passo indietro: prima di partire, per vie molto traverse, sono riuscito a procurarmi la mail di Luc Robitaille. Per quei pochi che non lo sapessero, Luc è la miglior ala sinistra statisticamente parlando della storia della NHL (668 goal e 726 assist in carriera). E' sempre stato la bandiera dei Kings e si è ritirato nel 2006, al termine di una carriera fantastica. E' sempre stato il mio giocatore preferito, ed uno dei motivi per cui sono diventato tifoso di questa squadra (in realtà dovrei odiarlo per il mal di fegato perenne che questa nefasta decisione mi ha procurato). Quando ero stato a Los Angeles nel 2003 non ero riuscito ad incontrarlo e ai primi di Agosto, prima di partire, gli ho scritto una mail per sapere se a fine mese fosse stato in pista con gli NHLers di cui parlavo prima. Mi ha risposto subito dicendomi che il suo ufficio era nel palazzetto e di chiedere di lui una volta là. Ok, torniamo al 27 Agosto...nonostante non fossi convintissimo, alla fine sono riuscito ad entrare nella sede dei Kings (nella sala di attesa come poltrone ci sono due file di seggiolini del vecchio Forum di Montreal, spettacolo!), e poco dopo me lo sono trovato davanti.
E' stata un'esperienza incredibile, abbiamo parlato per almeno venti minuti, lui, mia moglie ed io. Ha voluto sapere della nostra vacanza e di cosa abbiamo visitato, abbiamo parlato dell'Italia (dove è stato in vacanza) e anche di hockey italiano (Joe Foglietta, oriundo che ha giocato a Milano nei primi anni '90 era suo compagno nelle giovanili a Montreal). Dopo un pò sono tornato in macchina a recuperare due cose da fargli firmare, e quando sono tornato nel suo ufficio ho trovato un mucchio di cose autografate, sia per me che per mia moglie (cappellini, foto, il suo libro, dvd). Abbiamo poi fatto qualche foto insieme, a me sembrava di avergli rotto le scatole a sufficienza e gli ho chiesto scusa per il disturbo. La sua risposta è stata "Stai scherzando? Venite sin qui dall'Italia, e ti scusi? E' il minimo che possa fare". Ed ha aggiunto "Se tornate a LA durante la stagione, avvisami che penso io ai biglietti per le partite, sarete nostri ospiti".
Ecco, immaginatevi la stessa scena, 2 tifosi che arrivano da un paese lontano e si recano nella sede del Milan, o della Juve o dell'Inter. Nah, lasciate stare...non esiste. Vi assicuro che è stata un'esperienza incredibile, dal punto di vista umano intendo, ed il massimo che può capitare ad un tifoso. I nostri calciatori viziati, che vivono perennemente sul loro piedistallo, avrebbero tutto da imparare da una persona simile.
Ho passato il resto della giornata per aria, poi il giorno dopo sono tornato al centro dei Kings, e stavolta sono stati Frolov e Brown a farmi due regali, visto che mi sono portato a casa le loro stecche (non vi dico il bordello nel caricarle sull'aereo). Poco prima di imbarcarmi per l'Italia, ho provato i miei pattini (appena comprati) sulla pista dove si allenano i brocchi per cui tifo, e anche questa è stata un'esperienza bellissima.
A Gennaio, un saltino a vedere qualche partita lo faccio.
E consiglio a tutti di pensare ad una vacanza negli States. Vi assicuro che vi innamorerete di un paese straordinario.
Scusate se vi ho annoiato, ma volevo condividere con voi quanto ho vissuto.
Albi
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