kobe 84 wrote:si però da terzino è diventato il miglior giocatore in circolazione
(intendevo dire: uno dei migliori in circolazione in assoluto) terzino fantastico, però io lo preferivo da ala: aveva più possibilità di fare la differenza.
lele_warriors wrote:
mi auguro vi tirino sotto a voi senza motivo
BruceSmith wrote:(intendevo dire: uno dei migliori in circolazione in assoluto) terzino fantastico, però io lo preferivo da ala: aveva più possibilità di fare la differenza.
mah, per giocare in quel ruolo secondo me non disponeva della tecnica necessaria,non che sia uno scarpone anzi
E poi anche difensivamente parlando ha davvero poco da invidiare ai suoi colleghi terzini. Anche io credo che la svolta gli sia arrivata grazie allo spostamento in difesa (da ala non credo sarebbe diventato uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, ma chissà!).
Non sapevo dove metterlo..ho appena saputo che Dino Baggio è tornato a giocare con il Tombolo, che è una squadra presente nello stesso girone della mia, dove alleno
Al ritorno contro di loro dico al mediano di fargli un paio di entrate
Teo wrote:Non sapevo dove metterlo..ho appena saputo che Dino Baggio è tornato a giocare con il Tombolo, che è una squadra presente nello stesso girone della mia, dove alleno
Al ritorno contro di loro dico al mediano di fargli un paio di entrate
Teo wrote:Non sapevo dove metterlo..ho appena saputo che Dino Baggio è tornato a giocare con il Tombolo, che è una squadra presente nello stesso girone della mia, dove alleno
Al ritorno contro di loro dico al mediano di fargli un paio di entrate
Allucinante. Ma il tombolo non era in terza?
La scienza può solo aggiungere; davvero non vedo come e che cosa possa togliere.
MILANO, 12 dicembre 2008 - Bravi si nasce, fuoriclasse si diventa. E' tanto bello vedere i vari Pato, Balotelli e Paloschi, gioire sotto le rispettive curve per i successi maturati in un lampo, quanto è utile, a loro e ai tifosi, ricordare che non sempre chi parte con la prima marcia finisce in quarta. Anzi, il più delle volte si scopre che la carriera è andata a passo di gambero. Questione di testa, si dice; una somma di bravura, intelligenza e, perché no, fortuna. Altrimenti si finisce nel calderone delle meteore o dei "poteva essere, e invece...". PAROLA DI LUPETTO - Restando all'ultimo ventennio, ogni big ha avuto il suo "tesoretto" bruciato. Partiamo da Graziano Mannari, entrato nella storia del pallone dalla parte giusta, con il Milan di Sacchi, e uscito dalla porta di servizio (Pontedera, C-2, precoce ritiro). "Lupetto", attaccante rapido e sgusciante, durante un torneo estivo, a 19 anni, riuscì a far gol al Real Madrid al Santiago Bernabeu. Bissò contro la Juve in campionato, realizzando una doppietta: compresa un'incredibile zuccata in tuffo all'incrocio su cross di Donadoni. Poi l'oblio, colpa anche di una raffica di infortuni, ma con un palmares di tutto rispetto: uno scudetto e una coppa Campioni. DALLA JUVE ALLA SVIZZERA, VIA BLACKBURN - Gol all'esordio in Serie A: il massimo per qualsiasi ragazzino che abbia mai indossato maglietta e calzoncini. Nella prima Juve di Lippi Corrado Grabbi era il portatore di borracce, la classica riserva della riserva della riserva. L'11 dicembre 1994, a 19 anni, venne gettato nella mischia all'Olimpico, contro la Lazio. I bianconeri stavano vincendo grazie a un paio di magie di Del Piero (a proposito di baby-fenomeni); in contropiede si aprirono spazi invitanti tra le maglie sempre un po' troppo larghe della difesa di Zeman. "Ciccio" ne approfittò e castigò Marchegiani, non sapendo che quello sarebbe rimasto il suo unico gol nel massimo campionato. In seguito, tutta una serie di trasferimenti (anche al Blackburn, in Inghilterra) e un quasi-ritiro, poi smentito. Ora Grabbi sverna al Bellinzona, Serie B svizzera. NELLO BUONO E NELLO CATTIVA SORTE - La stagione 1999-2000 per l'Inter, guarda un po', ancora di Lippi, fu assai disgraziata per via dei troppi infortuni. Dietro i vari Vieri, Ronaldo, Zamorano e Recoba scalpitavano i giovani della Primavera. Tra questi, Nello Russo, che il 5 dicembre del '99 entrò in campo a metà ripresa contro l'Udinese. Un esordio alla Paloschi: primo pallone toccato, e gol. Il 3-0, ok, ma vuoi mettere l'emozione di buttarla dentro sotto la Nord. E' nata una stella? Non proprio. Dall'anno successivo, tra un prestito e l'altro, il nativo di Vimodrone è via via scomparso dai grandi palcoscenici fino a diventare, sì, una star, ma della C-1. Ora fatica a trovare posto da titolare al Padova. DESTINI OPPOSTI - Mai nessuno, però, ha avuto il percorso alla rovescia di Hugo Enyinnaya. I tifosi dell'Inter ricordano bene la serata dell'18 dicembre 1999, quando i nerazzurri vennero abbattuti da una coppia di attaccanti che in insieme totalizzavano 35 anni. Il più giovane si chiamava Antonio Cassano, e ha fatto la carriera che tutti sanno: l'altro era proprio il nigeriano, che dopo 7 minuti uccellò Peruzzi con una saetta da quasi 40 metri. Hugo, allora alla terza presenza in campionato, paradossalmente ha compiuto un tragitto opposto a quello del suo compagno, finendo prima al Livorno, poi al Foggia in C-1, al Debrecen in Ungheria e infine ai polacchi del Gornik Zabrze. Piccolo problema: non capiva la lingua, e non giocava quasi mai titolare. Ma non ha mollato, trovando spazio, sempre in Polonia, al Lechia Zielona Gora e all'Odra Opole, squadre di Serie B. Non esattamente Roma e Real Madrid, dove invece è stato l'amico Cassano. AUGURI - A Paloschi, Balotelli e a tutti quelli della nuova Linea Verde del calcio italiano, auguriamo quindi di proseguire come Gigi Buffon, che a 17 anni esordì in A parando tutti i tiri dei giocatori del Milan e guadagnandosi voti non inferiori al 7,5. Bravo lo era, fuoriclasse, e campione del mondo, lo è diventato. Perché a perdersi, è giusto ricordarlo, basta un attimo. Ma siamo convinti che questa ventata di facce emergenti sia buona. Al massimo preparatevi a leggere un articolo così tra una decina d'anni.
senti Imene Perenne, perchè non vai a farti una passeggiata in autostrada? (From Maialone to Luca 10)