Ultima scelta in casa SweetKillaz (23°):
Derrick Byars![Image](http://www.thesabre.com/basketball/recruiting/byars/derrick_byars001.jpg)
E' esploso e salito alla ribalta nel corso del torneo NCAA, arrivando ad una decisione arbitrale discutibile dall'eliminare la Georgetown di Hibbert e Green, poi giunta alla Final Four. La sua completezza in ogni singolo fondamentale di questo gioco, specie in difesa, può portarlo a sorprendere in positivo fin dal suo primo anno tra i professionisti, oltre ad assicurarsi una carriera NBA da protagonista senza approdo eccessivamente rumoroso.
Tanto per cominciare è uno squisito realizzatore versatile, in grado di segnare in vari modi e da diverse posizioni. Non è proprio un tiratore naturale, anche se sul piano estetico è davvero uno spettacolo confortante da vedere con potente ma fluida meccanica compatta, rilascio pulito e velocissimo anche da distanze importanti e polso spezzato in bella vista. La sua percentuale ai liberi (71%) non permette di considerarlo del tutto affidabile, ma trova sorprendenti automatismi in particolare da oltre il perimetro, nonostante un numero eccessivo di tentativi in stagione (dovuto anche alla carenza di soluzioni alternative tra i compagni) che gli vale anche qui una percentuale non irresistibile (38%).
Entra in ritmo sia quando può ricevere piazzato ed andare al tiro senza mettere palla a terra, che nelle soluzioni dall'uno contro uno, con bella sospensione in verticale dopo il movimento in orizzontale. Per gli amanti dei dettagli, notevole il suo passo di arretramento prima dell'esecuzione e la capacità di creare spazio e separazione dal suo difensore. Si muove splendidamente senza palla, con grande senso della posizione e soprattutto costante ricerca delle spaziature ideali e conseguenti tagli backdoor e/o flash per ricezioni il più smarcato possibile.
Può segnare anche in uscita dai blocchi ed ama giocare in isolamento con duplice dimensione inside-outside. Non è un penetratore esplosivo ma anche qui se la cava più che bene con il solito controllo del corpo e padronanza del tocco negli appoggi finali a canestro, anche in reverse o in acrobazia. Il suo ball-handling tuttavia non è di primissima classe specie nel traffico e rappresenta uno dei suoi pochissimi punti deboli: per poter incidere magari come guardia al piano di sopra deve acquisire maggiore sicurezza.
Il dato che entusiasma della sua fase offensiva è però la grande maturità e l'inclinazione a giocare sotto controllo, forzando il meno possibile il suo ingresso in partita ma aspettando che sia essa a venire da lui. E' intelligente, sa leggere le difese ed è un insospettabile passatore soprattutto per visioni e capacità di trovare l'uomo libero: 3.5 assist, per un leader offensivo quale lui è stato per i Commodores, è una cifra di tutto rispetto.
Non è un atleta terrificante. E' fluido e potente, ma non è un fulmine tutto campo ed anche sul piano della verticalità si vedono decisamente prospetti migliori. La sua perspicacia nella comprensione di quello che sta succedendo in campo gli ha permesso a livello NCAA di compensare ampiamente questo deficit, rendendo anzi possibile il perfezionamento di quel suo particolare modo di giocare sempre in controllo. Come al solito, tuttavia, l'approdo tra i pro ha nell'impatto atletico-fisico uno dei test più probanti e quindi di non scontato successo per Derrick.
Quello che autorizza a credere in una sua importante carriera NBA è ciò che il ragazzo è in grado di fare anche nella propria metà campo. E' semplicemente un grande difensore con fondamentali completi, enorme sagacia nel fronteggiare e contenere l'avversario nell'uno contro uno, spiccata attitudine nella pressione sulla palla e solita maestria nella comprensione della dinamica dell'azione, che gli permette anche di sporcare le statistiche nella voce rimbalzi (5 a partita) e recuperi (1.5).
Il suo essere sotto controllo non vuol dire che non sia un giocatore intenso ed energico, anzi! E' competitivo, ama sfidare sui due lati del campo gli avversari di alto livello e non lesina reazioni emotive dopo canestri di maggiore importanza, con repertorio completo di urla, saltelli sul posto e festeggiamenti vari, per altro in un costante affiatamento con i compagni che merita di essere citato, anche in funzione della sua gestione in spogliatoi NBA, direi all'apparenza piuttosto agevole vista questa sua positiva personalità.
Insomma, c'è davvero tutto quello che serve per avere a che fare con un silenzioso ottimo giocatore, da pescare senza dare troppo nell'occhio. Se dovesse indovinare le prestazioni nei provini e nei camp di Giugno, potrebbe finalmente fare un salto in avanti nei pareri degli addetti ai lavori e nei vari mock draft oltreoceano che ostinatamente ed inspiegabilmente continuano a sottovalutarlo ed a relegarlo persino al secondo giro. Volendo infine fare una previsione folle ed un pò visionaria, non sarei affatto sorpreso di ritrovare Derrick tra una ventina di anni in qualche organizzazione importante come coach o general manager di alto livello.