Peyton_Manning18 wrote:Il grosso problema è che il salary cap funziona in un'unica nazione: gli USA. Cercare di farlo funzionare a livello europeo è praticamente impossibile.
Il salary cap funziona solo se tutte le squadre (città) che rientrano nella lega chiusa, dove per lega chiusa intendo nessuna retrocessione, hanno bacini di utenza confrontabili e quindi potenzialità economiche simili.
Nonostante gli americani, a livello di sport, considerino fondamentale la parità di opportunità, non acceterebbero mai un campionato in cui squadre come Atalanta, Chievo, Cagliari... giochino insieme a Milan, Inter, Roma, Juve...
Se vai a vedere l'NFL, ad eccezione di Green Bay che è sostenuta dall'intero Wisconsin, tutte le città sono confrontabili a livello economico. Inoltre, i primi 10 mercati girano una quota di introiti alle altre 22, ma queste cifre non sono così distanti di quanto non siano i giri d'affari tra un Chievo e un'Internazionale...
Se si dovesse fare qualcosa di stile USA in Europa, l'idea sarebbe questa:
1) le squadre top europee in una loro lega con Salary cap
2) le altre a contendersi i titoli a livello più basso
Altre opportunità non ne vedo.
Impeccabile come disamina. Il salary cap sarebbe possibile solo facendo un campionato europeo con le migliori squadre, anche 20 per girone, tanto a quel punto le coppe non avrebbero più senso. Un giocatore avrebbe una visibilità spaventosa, uno in piena attività preferirebbe sempre essere li, a giocare la domenica con il Chelsea, il Real, il Barcellona, il Bayern, piuttosto che magari prendersi soldi da una emegente con cui dovrebbe però giocare contro Cagliari, Albacete, Hansa Rostock o Stoke City.
Sarebbe sempre difficile, perchè ci sarebbe sempre qualche squadra fuori dal campionato, con qualche presidente in cerca di visibilità o di scaricare utili, pronta ad offrire per un giocatore celebre, e qualche campionato da lanciare, tipo Emirati Arabi o Giappone, ma sponsor e pubblico preferirebbero quasi sempre il campionato europeo.
Bisognerebbe però fare una scelta precisa: sport professionistico all'americana, ed in tal caso tetto salariale, contratti da rispettare, bilanci perfetti, regole economiche rigorosissime, ricerca asfissiante dello spettacolo anche a discapito dei valori sportivi, oppure un ritorno deciso verso quei valori sportivi, cercando di regolare meglio i campionati nazionali, dando più opportunità alle medie, impedendo robe tipo le rose a 30 giocatori con 20 stranieri (cosa che invece sarebbe normalissima nel primo caso).
Perchè questa scelta non si fa? Per ragioni politiche, in quanto sarebbe molto più difficile sfruttare lo sport in uno di questi due casi, ragioni economiche, in quanto probabilmente anche al G 14 conviene ancora un ibrido come quello attuale, una tradizione consolidata, gli stessi tifosi che ancora non vedono di bon occhio tutto ciò.
Segnali di crisi si vedono però in tutti i campionati, l'epoca della scelta per la prima volta si è avvicinata.
PS sul Chievo e l'Inter: negli ultimi 15 anni, quali squadre cosiddette di "provincia", pur se provincia ricca e popolosa come Verona, sono riuscite a competere per il titolo? Nell'epoca delle cosiddette sette sorelle le 7 erano appunto le milanesi, le romane, la Juventus, Parma e Fiorentina. A parte il fatto che io mi guarderei bene dal portare ad esempio di buona gestione Cecchi Gori e Tanzi, in ogni caso, pur dilapidando patrimoni, la Fiorentina ha ottenuto come massimo risultato un quarto posto (4°, sottolineo), il Parma è arrivato due volte secondo, in campionato non è mai stato competitivo come in Europa, dove si è tolto diverse soddisfazioni.
Oggi i presidenti di Sampdoria, Napoli, Genoa e Palermo sono molto facoltosi, nei primi due casi forse anche ai livelli di Berlusconi e Moratti, eppure non provano neanche ad insidiare le milanesi, la Roma e la Juve. Perchè? Perchè sono a capo di squadre che hanno alle spalle aree metropolitane importanti, interessanti per gli sponsor, con un elevato interesse per il calcio, ma ancora non paragonabili alle quattro di cui sopra. Se hai incassi globali (tutto considerato, ma proprio tutto) inferiori, devi spendere un x% in più di Berlusconi, Moratti, Sensi, della famiglia Agnelli per competere, e non mi sembra facilissimo.
Per inciso, il Chelsea ha sede nel centro di Londra, non in una città splendida, ricca, vivace ma pur sempre 20 volte meno popolosa della capitale londinese, come Verona.