Daniel Hackett - accompagnamo il nostro alla scalata NCAA ed NBA

Il Punto d'incontro dei Fans NCAA di Play.it USA
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antoniocoscia93
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Re: Daniel Hackett - accompagnamo il nostro alla scalata NCAA ed NBA

Post by antoniocoscia93 »

riprendo il topic ponendo una domanda,sarà o non sarà la stagione della scalata di hackett???
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maukia
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Re: Daniel Hackett - accompagnamo il nostro alla scalata NCAA ed NBA

Post by maukia »

io credo proprio di si, o almeno, lo voglio sperare!!!
Ogni maledetta domenica o si vince o si perde, resta da vedere se si vince o si perde da uomini.
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antoniocoscia93
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Re: Daniel Hackett - accompagnamo il nostro alla scalata NCAA ed NBA

Post by antoniocoscia93 »

http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Baske ... kett.shtml
Il cuore, l’orgoglio e gli assist del pesarese Daniel Hackett non bastano a Usc per evitare la sconfitta (73-72 il punteggio) contro Oklahoma...La squadra californiana rimane in partita grazie all’azzurro che brilla in regia giocando una delle sue migliori partite della stagione. Hackett non tenta soluzioni personali ma cerca di coinvolgere i compagni e alla fine chiude con ben 13 assist a referto (con otto punti e sette rimbalzi), suo massimo in carriera
:forza: :notworthy:
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antoniocoscia93
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Re: Daniel Hackett - accompagnamo il nostro alla scalata NCAA ed NBA

Post by antoniocoscia93 »

Hackett: «Sogno l'Nba, ma alla maglia azzurra non rinuncio»
La maglia azzurra? Per me è un onore, un grande motivo d'orgoglio. La prossima estate abbiamo l'ultima possibilità di qualificarci per gli Europei 2009. Tutti noi, tutti i giocatori italiani devono essere consapevoli che si tratta di un'opportunità unica, vista anche la candidatura dell'Italia a ospitare i Mondiali 2014. Dobbiamo tornare grandi. Chiunque giocherà quelle partite decisive, in campo dovranno esserci 12 leoni». No. Non è Dino Meneghin a parlare così. Le parole che avete appena letto arrivano direttamente da Los Angeles, California. Lì studia e gioca a basket Daniel Hackett, 21 anni, playmaker di 196 centimetri della University of Southern California, l'unico italiano protagonista del campionato Ncaa, il torneo universitario della palla a spicchi. Studente del terzo anno, dopo aver trascorso tre anni alla high school alla St. John Bosco di Bellflower, ma nato a Forlimpopoli (vicino Forlì) da quel Rudy Hackett protagonista sui parquet italiani negli anni Settanta e Ottanta, Daniel – cresciuto poi a Pesaro - ci racconta la "sua" America, tra basket e libri, sogni Nba e crisi economica, l'attesa di tornare in nazionale e l'impegno di ogni giorno in uno dei campionati che più simboleggiano l'american way of sportlife.
Come sta andando questo inizio di stagione?
«Direi bene. Abbiamo un record di 6 vinte – 3 perse, e stiamo entrando in forma. L'inizio è stato pieno di alti e bassi, ma ora abbiamo preso il ritmo giusto, stiamo cominciando a capire il "sistema" di gioco di coach Tim Floyd. A gennaio poi scatta la Pacific Ten Conference».
L'obiettivo dichiarato è quello di prendere parte, anche quest'anno alla "March Madness", la "pazzia di Marzo", come è definito il torneo finale dell'Ncca, che seleziona le quattro finaliste del campionato, che si giocheranno poi il titolo alle Final Four...
«Chiaro che vogliamo prendere parte anche noi a quella che è vissuta come una grande festa nazionale, qui negli Stati Uniti. Le 64 partecipanti al torneo finale vengono selezionate da una commissione ad hoc, visto che sarebbe impossibile stilare una classifica precisa, tenendo conto del numero e del diverso livello delle squadre universitarie. Una volta stilato il tabellone finale, si procede a forza di scontri diretti fino alle Final Four. È una grande emozione. Negli ultimi due anni siamo riusciti a prendervi paete: la prima stagione siamo usciti contro North Carolina alle "Sweet Sixteen" (ai 16esimi di finale, ndr); lo scorso anno ci ha eliminato al primo turno Kansas State, dove giocava quel Michael Bearsley, ora protagonista nell'Nba a Miami».
L'Ncaa è sempre stato il metro di paragone per misurare differenze e similitudini tra il basket a stelle e strisce e quello europeo. Ci sono ancora delle differenze? Quali?
«La differenza maggiore è che tra i college il livello del gioco di squadra è molto meno omogeneo. Ogni sera giochi contro qualche grande talento individuale, ma ci sono squadre poco organizzate e altre che, invece, hanno un impianto di gioco molto sistematico, vicino a quello europeo. Sono queste, di solito, che vanno avanti fino al momento decisivo della stagione. Poi c'è ancora qualche differenza regolamentare (il tiro da 3 punti a 6 metri, i 45 secondi per l'azione d'attacco, ndr), ma non ha un grande peso».
Nba o Europa. Tra poco anche tu dovrai fare una scelta...
«Sono al terzo anno di università, e sicuramente resterò un'altra stagione qui, per completare gli studi e migliorarmi come giocatore. Poi il sogno è quello di essere scelto al draft Nba. Se non dovesse accadere, potrei pensare a un'esperienza in Europa, per poi magari provare il grande salto nell'Nba più in là».
E gli azzurri? Sei in contatto con Gallinari, Belinelli, Bargnani?
«Ogni tanto ci sentiamo. Proprio recentemente ho sentito Belinelli: gli ho detto di tenere duro, perché sicuramente uscirà fuori col suo talento. Anzi, nelle ultime gare sta già facendo benissimo. Danilo so che è molto impegnato nel recuperare dall'infortunio alla schiena: spero proprio che rientri alla grande! Il "mago"? Dura contattarlo, perché lui qui in America ormai è un giocatore molto famoso. Ma qualche settimana fa sono andato allo Staples Center a vedere i suoi Raptors contro i Lakers. Anche lui sta lottando e lavorando duro: sono sicuro che anche per lui arriveranno i buoni risultati».
l'intervista completa qui
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antoniocoscia93
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Re: Daniel Hackett - accompagnamo il nostro alla scalata NCAA ed NBA

Post by antoniocoscia93 »

«A fine anno divento pro»
Hackett: «Sto disputando una stagione solida. Ora è il momento di provarci»
TORINO, 2 gennaio - Il college basket entra nel periodo caldo. Cominciano i campionati di Conference, i cui ri­sultati sono determinanti per la selezione al torneo NCAA (65, a eliminazione diretta). E’ il momento decisivo per Daniel Hackett, 21enne play italiano, alla terza stagione a University of Southern California, impegnata nella Pacific­Ten con la crema delle università (per dire, UCLA). Ci dica, Hackett, quali sono le aspettative di USC? «Stiamo giocando bene, abbiamo un bilancio di 9 vinte e tre perse e non perdiamo da inizio dicembre. Oggi iniziamo con Orgeon. Dobbiamo vincere molto per entrare nel tabellone NCAA come nelle precedenti due stagioni». Quest’anno - senza la stella OJ Mayo già nel­la NBA - sembrate un gruppo più compatto, ripartizione delle responsabilità e difesa che tiene gli avversari a 60 punti. E lei è il play da 30’ di media. «Il mio compito è mettere tutti i giocatori nelle condizioni di segnare, solo dopo penso a tirare. Da regista è un onore leggere che siamo in 4 ol­tre i 10 punti di media».

IL SOGNO - Per norma interna universitaria, coach Tim Floyd le ha impedito di giocare con la Na­zionale in settembre. Sarà lo stesso nel 2009 decisivo per l’Italia? «Sarebbe così se io restassi per completare i 4 anni accademici. Ma io non ho nessuna inten­zione di restare. Sono convinto che la strada migliore sia diventare professionista, anche per quanto già dato a USC. E’ venuto il momento di provarci, sto disputando una stagione solida, c’è interesse in America e in Europa. E voglio, soprattutto, giocare in Nazionale. Posso lau­rearmi in Sociologia d’estate». Anche lei ha partecipato alla protesta degli azzurri per lo spazio agli italiani. Ma nel professionismo non devono giocare i mi­gliori? «Vero, però adesso vediamo squadre con 5 ame­ricani. Gli italiani che hanno spazio migliorano. Serve uno sforzo comune, per un campionato che scenda di livello un paio d’anni per poi ve­der maturare i talenti, come successo in Spa­gna e Grecia». Sente sempre gli italiani NBA? Che ne pen­sa dell’esplosione di Belinelli? «L’ho visto domenica scorsa nella partita dello Staples Center. Ha dimostrato personalità e mentalità, oltre che qualità. Ha sfruttato la sua opportunità, merita ogni applauso». Torniamo a lei, è disposto anche a venire in Italia e, magari, tornare nella sua Pesaro? «Ho la mente aperta. Il sogno di tutti è la NBA, però il basket europeo è di grande qualità. E in Italia, certo verrei. Pesaro mi pare abbia uno suo programma stabilito, come altre. Vediamo». Possono avere spazio per un play di 1,97 e personalità soprattutto Roma, Virtus e ma­gari Milano, per affiancarla a Vitali. «Piano, in Italia ci sono ottimi playmaker come Poeta e, appunto, Vitali. La concorrenza è for­te, anche in Nazionale».

I CONSIGLI - E nel college chi è il miglior giocatore? L’an­no scorso ci aveva indicato Derrick Rose, meglio di Beasley e la NBA conferma. «Tutti ora parlano di Stephen Curry, un play che segna contro tutti. Tuttavia mi sembra un po’ piccolo e non mi ha impressionato in chia­ve futura. E’ molto forte Harden. E’ lui il mio candidato alla prima scelta, anche se quest’an­no ci sono molti buoni giocatori come Blake Griffin, il lungo Hasheem Thabeet, Austin Daye, figlio di Darren, con lui andavo all’asilo a Pesaro». Storie familiari, ci racconti quella di Den­zell Washington e suo padre. «Andavano assieme alle superiori. E giocavano nella stessa squadra, con GusWilliams che poi ha vinto nella NBA. In estate, quando, ero pic­colo ci trovavamo sempre per il barbecue del 4 luglio. Sono molto amici e quando la moglie ha avuto una bimba, Denzell l’ha chiamata come mamma: Katia. Ora continuiamo a vederci e io sono amico del figlio». Il miglior film di basket è He got Game, con Washington? «Sicuro, seguito da Chi non salta bianco è, gi­rato su un playground dove gioco d’estate»
Fonte:Tuttosport
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pippo77
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Re: Daniel Hackett - accompagnamo il nostro alla scalata NCAA ed NBA

Post by pippo77 »

caspita...cambia idea in 15 gg....
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antoniocoscia93
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Re: Daniel Hackett - accompagnamo il nostro alla scalata NCAA ed NBA

Post by antoniocoscia93 »

Il derby di Los Angeles è di UCLA. Hackett lotta e chiude con 13 punti
Highlights della partita
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Intervista a Daniel
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antoniocoscia93
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Post by antoniocoscia93 »

Straordinario Hackett in difesa contro Arizona, Coach Floyd applaude  
Daniel Hackett non smette di stupire: il playmaker dei Trojans ha dispuitato un'ottima partita difensiva nella vittoria contro Arizona State (16a nel ranking) per 61-49 al Galen Center. Daniel ha costretto la stella avversaria James Harden a soli 4 punti (0/8 dal campo) mentre nella metà campo offensiva riforniva di palloni un ispirato DeMar DeRozan autore di 22 punti.

Che Hackett abbia fatto qualcosa di importante si intuisce dalle parole di coach Tim Floyd a fine gara: "Daniel Hackett non ha segnato un solo canestro dal campo ma ha giocato così bene come nessun altro giocatore che io abbia mai avuto a Usc. Una prestazione fuori dal comune".

Harden viaggiava a oltre 23 punti di media e ha ammesso di aver sofferto il gioco fisico dell'italiano e la sua intensità.

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Fonte:italianbasket.it
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Post by all3n »

Abbiamo capito. Hai scritto/copiato&incollato 3 volte la stessa cosa...
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Post by antoniocoscia93 »

all3n wrote: Abbiamo capito. Hai scritto/copiato&incollato 3 volte la stessa cosa...
scusa,non l'avevo visto,ora correggo :thumbup:
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antoniocoscia93
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Re: Daniel Hackett - accompagnamo il nostro alla scalata NCAA ed NBA

Post by antoniocoscia93 »

Hackett@UCLA(January 11, 2009)
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Re: Daniel Hackett - accompagnamo il nostro alla scalata NCAA ed NBA

Post by antoniocoscia93 »

Hackett segna il tiro libero della vittoria contro gli Arizona Wildcats
Davanti al pubblico del Galen Center Daniel Hackett completa la rimonta dei Trojans su Arizona segnando il tiro libero decisivo a 1.2 secondi dalla fine e fissando il punteggio sul 65-64 per USC.

A 30 secondi dal termine Hackett fa 0/2 dalla lunetta (rarità, dalla linea ha l'82%) e vanifica la possibilità di portare in vantaggio i padroni di casa ma ha modo di rimediare l'azione dopo con un jumper che riporta in parità le squadre (64-64). Arizona ha la palla della vittoria ma con 3 secondi sul cronometro Nic Wise perde il pallone e Hackett scatta come un fulmine lungo la linea laterale, dove viene fermato da un fallo di Jamelle Horne. Dalla linea dei liberi Daniel realizza il primo, e poi sbaglia di proposito il secondo. Il pesarese ha segnato in tutto 11 punti giocando quasi tutta la partita, ben 38 minuti.

L'unico dei Trojans a non vedere mai la panchina è stato un ispirato Dwight Lewis, capace di 21 punti e abile nel caricare di falli i Wildcats. Lewis si è ltteralmente caricato la squadra in spalla nei 5 minuti finali e ha realizzato 12 dei 15 punti complessivi dei Trojans: gli altri 3, come già detto, li ha segnati Hackett.

Con questa vittoria ora USC ha un record di 12-5, 3-2 nella Pac-10.
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Fonte:italian-basket
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Re: Daniel Hackett - accompagnamo il nostro alla scalata NCAA ed NBA

Post by antoniocoscia93 »

Hackett @ Washington(January 22,2009)
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Re: Daniel Hackett - accompagnamo il nostro alla scalata NCAA ed NBA

Post by antoniocoscia93 »

Trojans vittoriosi contro California, ma ora si fa sul serio

Al Galen Center i Trojans hanno dimostrato di essere quasi imbattibili: anche ieri sera hanno avuto la meglio degli avversari, battendo California con il punteggio finale di 73-63. Ma ciò che aspetta USC è un vero tour de force: nel mese di febbraio i ragazzi di Coach Floyd dovranno giocare 5 partite su 7 in trasferta, coprese le gite in casa di UCLA e Washington, attuali leaders della Pac-10 (una sola vittoria sopra i Trojans).
"E' una conference davvero tirata," ha detto DeMar DeRozan, miglior marcatore dell'incontro con 19 punti. "Non possiamo permetterci di perdere nessuna partita, punto".
Le tre vittorie consecutive arrivate contro squadre piuttosto agguerrite (Washington State, Stanford e Cal) hanno caricato l'ambiente, e USC proverà a riconfermarsi nel derby contro i cugini di UCLA, a metà della prossima settimana.
"Tutte queste squadre sono ferme a 5-4 mentre noi siamo a 6-3: la cosa si fa interessante" ha dichiarato Daniel Hackett, ancora protagonista con 14 punti in 39 minuti di impiego nonostante i postumi dell'influenza.
Questa vittoria, per chi segue i Trojans, è simile ad altre arrivate in questa stagione: un rapido vantaggio iniziale, ricucito dagli avversari, poi l'inerzia che si capovolge del tutto ma Trojans capaci di rimettere le mani sull'incontro nei minuti finali. E come spesso succede, a prendere in mano la squadra quando conta è Daniel Hackett.
"All'inizio dell'anno avremmo perso una gara come questa. Ora abbiamo imparato come si fa a vincere le partite, e in che fase del gioco mettere maggiore attenzione". Parole di Coach Floyd.


Sintesi della partita
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Le migliori azioni
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Intervista ad Hackett
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Hackett @ California(January 31,2009)
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Fonte:Italianbasket.it
Last edited by antoniocoscia93 on 04/02/2009, 22:59, edited 1 time in total.
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Re: Daniel Hackett - accompagnamo il nostro alla scalata NCAA ed NBA

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