Ivers wrote:
No, non si tratta di esonerarlo dalle sue responsabilità, che ci sono, ma in questo specifico caso secondo me non sono solo sue. Uno staff di medici e preparatori atletici deve sapere meglio di un ex giocatore, che oltretutto ha giocato in un'altra epoca, quali siano i limiti di fatica di un lanciatore.
Questo posso accettarlo tranquillamente. Ma appunto non ci si può bendare davanti al fatto che comunque, come si dice, "the buck stops with the manager". Alla fine è lui a decidere, e se decide male, decide male. Altri avrebbero potuto fare di più e dargli una mano maggiore? Forse si, ma alla fine l'ultimo è sempre lui.
koper wrote:Glenn P. Greenberg SABR Society for American Baseball Research (non un sito qualunque)
Citi le cose, ma almeno le leggi tutte? Evidentemente no, anche perché altrimenti invece di selezionare cose ad arte, avresti notato sia i problemi con lo studio (e l'avresti
linkato invece di prendere frasi ad arte), sia alcune frasi dello stesso autore. Andiamo per gradi:
If taller minor-league pitchers are more effective, then it makes sense to scout taller pitchers. There is the belief that taller, leaner young pitchers are more “projectable”—more likely to throw harder as they get older—than their shorter counterparts. For example, Joel Zumaya was drafted in the eleventh round in 2002 despite topping out only in the upper 80s, because he had a “projectable” body. If the theories about pitchers’ heights are correct, one would expect drafted pitchers who are taller, both starters and relievers, to be more likely to make it to higher levels in the minor leagues and to become established major-league pitchers.
L'autore non ha idea di cosa voglia dire "proiettabile". Non c'entra solo la velocità (nel caso di Zumaya è così ovviamente), ma lo sviluppo, da ogni punto di vista, sia fisico che tecnico. La supposizione che effettua è assolutamente sbagliata. I giocatori più crudi (ed è una generalizzazione che può essere fatta anche per la distinzione college/HS) hanno maggiore ceiling, ma anche maggiore rischio. Quindi non è necessariamente vero che i più alti arriveranno in media più in alto dei bassi.
Questo comunque è un discorso a margine, perché a noi interessa la durability, ovviamente, perché di quello si parla. Ma l'autore sottolinea un punto importantissimo che poi non enfatizza abbastanza:
there was enough evidence to show a correlation between height and becoming specifically an established major-league starting pitcher. While drafted shorter players are just as likely to become established major-league relief pitchers and established major-league pitchers in general, taller pitchers are more likely to become established major-league starting pitchers.
Questo è sostanzialmente il cuore dell'analisi, quello che ci interessa. Da rilievi i bassi (sempre in media, perché poi i Greg Maddux sono chiaramente outliers) possono misurare meglio il proprio sforzo. Ma i workhorse tendono ad essere più alti. Questa parte è fondamentale. Qui l'autore però avanza un'ipotesi, che non supporta in alcun modo:
I speculate that shorter pitchers are given fewer opportunities to make it as an established major-league starting pitcher because of the preconceptions that are embodied in the theory being tested here.
In realtà i lanciatori bassi ricevono meno opportunità di fare i partenti perché (sempre in media ed in generale, ecc, ecc) i loro fisici sono meno portati a sopportare certi carichi di lavoro. In questo modo i bassi riescono ad aumentare la propria tenuta fisica.
If shorter pitchers have the same ability as do taller pitchers to advance through the minor-league system and to get major-league hitters out, then the quality of their pitches should be equal.
Questo è semplicemente falso. Il baseball è diverso a livelli diversi. E' vero che in generale c'è un progresso relativamente lineare, ma non sempre è così. Può capitare che uno abbia AAAA stuff e che se la cavi col controllo. Poi arriva in MLB e non è più sufficiente, per fare solo un esempio. Il downhill plane è un aspetto molto importante. Ai bassi questo manca per definizione, quindi partono svantaggiati alla base. Ma qui si parla ancora di qualità... a noi interessa la durabilità, quindi vado avanti...
there was no evidence of a statistically significant correlation between height and the number of disabled-list stints, the number of days spent on the disabled list or disabled-list stints due to nagging injuries, to serious arm injuries, or to precursors to serious injuries.
Oh, questo è il succo della questione. Ma nessuno nota l'incongruenza evidente? Come sarebbe a dire quale?
Lui sta analizzando dei giocatori già "ripartiti" nei ruoli assegnati loro dalle organizzazioni MLB. Se dopo essere stati ripartiti (e questo significa che i Maddux sono partenti ed i K-Rod sono rilievi) non c'è una correlazione fra infortuni ed altezza, allora vuol dire che le organizzazioni MLB stanno assegnando correttamente i ruoli. Se li ripartissero in maniera diversa, è molto possibile (per non dire probabile o certo) che i dati mostrerebbero risultati diversi. Come annotato prima dallo stesso autore (nel punto fondamentale di tutto lo studio, ingiustamente sottovalutato), i bassi tendono a non essere partenti. E venendo impiegati meno, si infortunano nello stesso modo. Ovviamente non abbiamo la riprova (che avremmo solo in un universo parallelo) che venendo impiegati di più si infortunerebbero di più, ma è la conseguenza logica ed è proprio per prevenire questo che i bassi ricevono meno opportunità di partire, ma quelli con meccanica o stuff adatta la ricevono ugualmente. E soprattutto il fatto che non vi sia una correlazione fra infortuni ed altezza dimostra che al momento le squadre MLB stanno gestendo bene le "taglie" dei giocatori. L'autore finisce per citare il Direttore delle Baseball Operations dei Twins, che dice:
Brad Steil explained the prevailing theory as “You know, a large, strong body is more durable in general.”
Per quanto detto sopra, i dati non contraddicono questa frase, ma anzi la supportano. Peraltro la scienza supporta questi concetti. L'effetto-leva implica che per generare pari velocità, un arto più breve debba caricarsi di più generando maggiore tensione su spalla e gomito. Ignoriamo anche la scienza e la biomeccanica?
fesso anche lui ? tutti fessi meno UNO ..
Provocazione scadente. Forse se passassi un po' più di tempo a leggere ed analizzare le cose che linki, e meno a trollare, riusciresti a contribuire in maniera più costruttiva. E continua ad ignorare tutte le tue incongruenze.