Re: Statistiche sabermetriche

Il Punto d'incontro dei Fans MLB di Play.it USA
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joesox

Re: Statistiche sabermetriche

Post by joesox »

Incredibile.
Giuro, ma non lo sapevo - su quel sito c'e' proprio il Steve Balboni Award!!!
googleatelo e trovate il sito

ed il baseball non sara' mai piu' lo stesso - e' come saltare nel Grand Canyon...

Odierete anche il mio Tito. 
E' finita un'era. Ed anche un'ERA.
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Re: Statistiche sabermetriche

Post by rene144 »

joesox wrote:poi abbiamo capito che il rapporto SO-BB era importante sia per gli hitters che per i pitchers


Per gli hitters non è mica così importante. Dipende dalle skills individuali di ogni giocatore. Se Adam Dunn si prende 150 K non me ne frega niente e non indica assolutamente niente sulle sue qualità.
Assenzio
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Re: Statistiche sabermetriche

Post by Assenzio »

...continuo a essere scettico come il buon Joesox...(e il mio battitore più veloce che abbia medie decenti continuerà a essere il leadoff) sarà che sinceramente c'ho capito poco, ma un giorno farò un corso d'inglese.
Ma siamo così sicuri che chiunque  sappia le regole, sappia maneggiare un computer e sappia fare i conti, sia in grado di fare il manager in major league?
E ancora...le squadre che hanno disponibilità finanziaria hanno poi tutta questa necessità di sabermetrizzarsi?
Da quel che ho capito sono metodi nati e studiati per far rendere al meglio quello che si ha e scegliere i migliori giocatori fra quelli che non sono considerati granchè.
Ora... yankees, red sox et similia si possono prendere più superstar di quelle che si possono permettersi la maggior parte delle altre squadre e continueranno a farlo...quindi?
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...pagando, s'intende
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Peyton_Manning18
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Re: Statistiche sabermetriche

Post by Peyton_Manning18 »

Assenzio wrote:...continuo a essere scettico come il buon Joesox...(e il mio battitore più veloce che abbia medie decenti continuerà a essere il leadoff) sarà che sinceramente c'ho capito poco, ma un giorno farò un corso d'inglese.
Ma siamo così sicuri che chiunque  sappia le regole, sappia maneggiare un computer e sappia fare i conti, sia in grado di fare il manager in major league?
E ancora...le squadre che hanno disponibilità finanziaria hanno poi tutta questa necessità di sabermetrizzarsi?
Da quel che ho capito sono metodi nati e studiati per far rendere al meglio quello che si ha e scegliere i migliori giocatori fra quelli che non sono considerati granchè.
Ora... yankees, red sox et similia si possono prendere più superstar di quelle che si possono permettersi la maggior parte delle altre squadre e continueranno a farlo...quindi?


Quindi... che senso ha prendere una superstar e farlo giocare nel posto sbagliato???
“Orgoglioso di non essere uno di loro" - Paolo Maldini #3
Non sono folle, è che l’impresa è l’impresa - Marco Pantani
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Re: Statistiche sabermetriche

Post by Ammasso »

Assenzio wrote:Ma siamo così sicuri che chiunque  sappia le regole, sappia maneggiare un computer e sappia fare i conti, sia in grado di fare il manager in major league?


No, nessuno lo dice. Però ritengo che non sia vero nemmeno che basta aver giocato in MLB per poter fare il manager, come invece pare opinione comune.
L'altro giorno ho visto una partita, forse con gli Orioles, non ricordo, e i telecronisti avranno sottolineato almeno 5 o 6 volte che il manager era l'unico in MLB a non aver giocato professionalmente a baseball, nemmeno nelle minors. E' così fondamentale? Non si può essere giudicati in base alle proprie capacità?
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Re: Statistiche sabermetriche

Post by rene144 »

Assenzio wrote:...continuo a essere scettico come il buon Joesox...(e il mio battitore più veloce che abbia medie decenti continuerà a essere il leadoff) sarà che sinceramente c'ho capito poco, ma un giorno farò un corso d'inglese.


Veramente un pezzo in materia l'ho scritto anche io, quindi puoi andare a leggere quello per una dimostrazione formale di come Youkilis (o comunque uno con OBP alta) sia più utile come leadoff rispetto a Pierre o Podsednik.
Idealmente vogliamo OBP E velocità (per intenderci, Sizemore o Jose Reyes post-2005), e questo è chiaro. Ma se dobbiamo scegliere una sola delle qualità, il valore dell'OBP distrugge nettamente il valore della velocità. Pierre e Podsednik non dovrebbero essere i leadoff delle loro squadre. Così come Crisp non deve esserlo nei Red Sox (anche se nell'ultimo anno ha aumentato la sua OBP - se continuasse così, potrebbe affinarla abbastanza).

Ma siamo così sicuri che chiunque  sappia le regole, sappia maneggiare un computer e sappia fare i conti, sia in grado di fare il manager in major league?


Sottoscrivo quanto detto da Ammasso. Il punto è che in tutte le situazioni (di vita, di baseball o quello che ti pare) bisogna avere delle motivazioni, delle ragioni per le azioni che si compiono. Non è sufficiente avere un computer, saper analizzare le statistiche e conoscere le regole per fare il manager. Ma aiuta senza dubbio. Il punto è che il fattore umano deve poi usare meglio queste conoscenze per avvantaggiarsi sull'avversario, ed usare le proprie conoscenze pregresse per fare delle scelte giuste. Ma sempre motivate.

Chi fa un hit&run solo per "essere aggressivo" è stupido. Fine. Invece, se il ragionamento è:
- Tizio che è in battuta fa tantissimo contatto.
- Caio che lancia è uno che lancia tantissimi strike.
- Tizio è destro, quindi probabilmente a coprire la seconda manderanno il 2B anzichè lo shortstop.
- Tizio batte molte groundballs in campo opposto, e troverà presumibilmente il buco lasciato scoperto dal 2B.

Allora va bene, anche se non porta ai risultati voluti. Ma ci deve essere un ragionamento. E la mossa deve portare ad un eventuale guadagno consistente, e molto superiore all'eventuale perdita (in caso di fallimento). Sennò è una strategia stupida.

Nel 2005 i White Sox hanno vinto tutto. L'hanno fatto grazie ad un attacco sufficiente ed un pitching sensazionale. Nel 2006 non sono andati ai playoffs nonostante il miglior attacco in MLB, a causa del pitching tornato sulla Terra. Quando a fine stagione ho sentito dire Ozzie che non avessero fatto abbastanza "small ball" e che i fallimenti offensivi siano stati alla base del loro risultato tornato nella norma, non ho pensato che avesse ragione dall'alto della sua esperienza, ma che fosse un deficiente. Se nel 2005 hai il miglior pitching e l'ottavo attacco e vinci tutto, e nel 2006 hai l'ottavo pitching (non ricordo se fosse l'ottavo, ma è per fare un esempio, di sicuro non era più il migliore) ed il migliore attacco e non vai nei playoffs, e dai la colpa all'attacco, chiaramente non hai guardato bene gli incontri. Ozzie ha permesso alle sue conoscenze, alla sua esperienza, alle sue tendenze (all'aggressività ed allo small ball) di prevalere sulla ragione. Quest'anno sono tornati allo small ball (quindi con l'attacco del 2005) tenendo un pitching come quello del 2006, e guardate dove sono finiti! Un manager più attento avrebbe cercato (magari inutilmente, ma ci avrebbe provato) di preservare l'attacco 2006 col pitching 2005. Ozzie ha fatto il contrario andando a sensazione.

Poi c'è la differenza tra teoria e pratica. Un buon analista conosce la teoria, ma poi è difficile metterla in pratica. Io posso spiegarti perfettamente come lanciare una gyroball o una fastball a 98 mph, solo che non sarei mai in grado di eseguirle in prima persona.
Un manager, idealmente, deve essere uno in grado di unire le proprie conoscenze con quanto oggi viene messo a disposizione da tecnologia e studi avanzati. Sennò i chirurghi potrebbero continuare ad operare con gli scalpelli anzichè i bisturi, e potrebbero chiedere ai loro pazienti di bere whisky e mordere un proiettile, anzichè essere anestetizzati. Si va avanti, ed i più intelligenti vanno avanti al passo coi tempi.

Vogliamo parlare della differenza dei Red Sox a partire dal 2003, quando hanno assunto Voros McCracken (inventore della teoria del DIPS) e Bill James? Gli Indians hanno assunto Keith Woolner (e sono diventati fortissimi), i Cardinals Litchman (ed hanno vinto un titolo), i Padres hanno preso DePodesta (2 titoli divisionali in fila). Di Billy Beane neanche parlo. A parte JP Ricciardi, le squadre sabermetriche non falliscono.

E ancora...le squadre che hanno disponibilità finanziaria hanno poi tutta questa necessità di sabermetrizzarsi?
Da quel che ho capito sono metodi nati e studiati per far rendere al meglio quello che si ha e scegliere i migliori giocatori fra quelli che non sono considerati granchè.
Ora... yankees, red sox et similia si possono prendere più superstar di quelle che si possono permettersi la maggior parte delle altre squadre e continueranno a farlo...quindi?


Quindi è comunque meglio. Gli A's hanno vissuto su questa attitudine degli avversari per anni, accaparrandosi giocatori che Red Sox e Yankees non prelevavano, per diventare più forti. Ora che anche le altre squadre prendono i più forti (quelli più forti davvero), gli A's non possono più sfruttare il mercato e quest'anno hanno fatto schifo.
Per chi ha più soldi è meno indispensabile l'attitudine sabermetrica (non c'è bisogno dei numeri per vedere che Ortiz ed A-Rod siano fortissimi), ma è comunque importante. Youkilis e Pedroia (e neanche Ortiz, che abbiamo preso dopo che era stato tagliato dai Twins, e NESSUNO l'ha voluto, se non Bill James, il guru dei numeri) non giocherebbero nei Red Sox altrimenti, e sono fondamentali sia come rendimento di per sè, sia nel fatto che prendendo entrambi il minimo danno alla squadra abbastanza soldi da spendere in Daisuke. Se invece di Youkilis e Pedroia i Red Sox avessero preso "veterani" tipo Casey e Belliard, molto ma molto meno forti e molto ma molto più costosi, magari avrebbero avuto 15 milioni in meno da investire in Matsuzaka o Okajima, e sarebbero finiti agli Yankees, e i Red Sox avrebbero ripiegato su Suppan o Lilly, per dire. La differenza della sabermetrica non solo permette ai Red Sox di valutare appropriatamente Youkilis e Pedroia (e Lowrie, ed Ellsbury, e Papelbon, "pescati" grazie ai numeri e non grazie agli scout), ma di avere soldi da reinvestire altrove per migliorare sensibilmente la squadra. Pensa ai Red Sox, con lo stesso payroll, ma con Casey, Belliard e Suppan anzichè Youkilis, Pedroia e Matsuzaka e ne riparliamo.

Un'analisi sabermetrica approfondita è il futuro. Ripudiarla equivale a ripudiare l'innovazione, il cambiamento. Perchè non è vero che "una volta facevamo così ed andava tutto bene". Oggi abbiamo mezzi migliori. Se ci rendono migliori, perchè opporre resistenza?
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Re: Statistiche sabermetriche

Post by rene144 »

Premetto che questo sarà un post molto lungo. Ma come sempre voglio cercare di essere esauriente e di rispondere a tutto e a tutti.

joesox wrote:Paps è stato messo sul 7-4 con 3 punti di vantaggio, poi hanno segnato l'8-4. Si era scaldato ed era entrato. Anche se aveva fatto solo due lanci non esisteva che lo rimetteva sotto torchio nella seconda. Oppure lo metteva si faceva male e tutti qui a dire Tito cretino, dovevi risparmiarlo, come fai a farlo scaldare due volte nello stesso giorno!!!
In questo caso mi spiace vaccate immense.


Abbiamo 2 rilievi intoccabili. Francona li ha usati entrambi in vantaggio di 3. Il vantaggio di 3 è usato per convenzione come indicativo della salvezza. Tra 3 e 4 non è che cambi l'universo. L'opzione ideale sarebbe stato mettere Gagne prima di Okajima, per vedere quanti outs potesse fare, e poi mettere Okie per chiudere. Avrebbe distribuito meglio lo sforzo dei nostri rilievi e li avrebbe usati in maniera omogenea. Così invece ha usato la parte intoccabile del bullpen nella prima partita ed ha lasciato il solo Gagne per la seconda. Semplicemente Papelbon non doveva entrare nella prima. Si è messo in una bruttissima posizione. Se avesse messo Gagne, questo gli avrebbe mangiato un paio di outs, magari avrebbe anche concesso un paio di punti, e poi avrebbe chiuso con Okie o Paps, tenendosi l'altro per la partita della sera. Invece ci siamo ritrovati la sera, senza alcun paracadute e Gagne che doveva lanciare con un vantaggio di 1, dopo che la prima partita l'abbiamo vinta di 4 senza che gli Angels si siano in alcun momento avvicinati a più di 3 punti.
E così abbiamo perso la seconda. Io dico vaccate immense. Francona perde le partite.

Il NOSTRO interbase da 30 e passa milioni fa altri due errori e continua a battere .239, ma sono cose che non contano.


Non so come altro spiegare, dimostrare, dire ed urlare che gli errori non contino davvero niente nella valutazione di un difensore. Visto però che per alcuni continuano a contare qualcosa, ricordo che il fenomeno difensivo Alex Gonzalez ne abbia 15 e Lugo 16. Non significa niente, ovviamente. Alex continua ad essere uno dei migliori e Lugo "solo" uno un po' sopra media come difensore, ma visto che stiamo sempre parlando di errori, Tony Pena (uno dei migliori in assoluto) ha 19 errori...
Julio ha anche range sufficiente per andare a prendere 45 palle fuori zona (fino a questo momento). Gonzo ne ha 30, Vizquel 34, Jose Reyes 39, O-Cab 36. Solo 9 SS su 30 hanno più palle prese fuori zona rispetto a Lugo.
Ma questi sono fatti, sono numeri. Meglio dire che Lugo faccia schifo, che sarà sicuramente un'argomentazione più solida, vero?
Ah già. "Continua a battere .239". No. Non continua a battere .239. E' partito male, ma sono 2 mesi che è uno dei migliori 3 o 4 SS offensivi in circolazione. Negli ultimi due mesi sta battendo .333/.377/.473. Che schifo, buttiamolo! I risultati degli ultimi 2 mesi sono tutti colpa sua e dei suoi errori! Prendiamo Orlando Cabrera, prendiamo Alex Gonzalez. Certo, battono peggio, certo, difendono peggio. Però non fanno errori e sono partiti meglio in stagione, quindi le loro cifre sono più carine. Chi se ne frega che Lugo dopo essere partito male (e chiunque può avere uno slump) sta letteralmente massacrando gli avversari. Sta battendo un puzzolente .239!
Chi parte bene e finisce male, non ha mai cifre del genere, ma alla fine da' lo stesso tipo di contributo. Lugo sta aiutando la squadra dopo essere stato pessimo per due mesi e mezzo (peraltro i mesi migliori per la squadra, quindi non ci ha neanche danneggiato troppo). Senza di lui, saremmo andati peggio negli ultimi mesi.

Purtroppo era da usare Gagne nella prima e Paps nella seconda. Impossibile prevederlo.


Impossibile prevederlo. Impossibile non riuscire a pensare "abbiamo un vantaggio comodo, utilizzerò solo UNO dei miei due super-rilievi". Chiunque avrebbe pensato "sopra di 3 uso i miei migliori rilievi, così da non poterli usare stasera, perchè è impossibile che la partita sia più vicina di 3 contro i leaders dell'AL West". :roll:

Gagne...normalizzazione...e che palle!
Ma chi hanno comprato, un anormale?


Sai benissimo cosa siano le normalizzazioni. E non hai mai avuto problemi con loro. Ora che però Tito dimostra di non conoscerle, fingi anche tu che non esistano? Le prime 4 pagine di questo topic parlano praticamente solo di quelle.
Ti ricordi di Pedroia? Tutto il primo mese io ho detto che stesse giocando benissimo, nonostante le cifre, perchè le peripherals erano pazzesche. Il mese dopo, la sua fortuna si è normalizzata. In realtà ad aprile giocava benissimo, nonostante .182/.308/.236. Era solo dannata sfortuna. Quante volte l'ho detto? Vogliamo negarlo? L'avrò scritto 40 volte. I numeri dicevano che stesse vivendo uno dei periodi più sfortunati di un giocatore MLB negli ultimi anni. Il mese dopo, senza migliorare le proprie peripherals, è avvenuta la normalizzazione, questa volta in positivo però, ed ha battuto un "TedWilliamsiano" .415/.472/.600. L'ho anticipato per settimane. Sono un veggente? No. So leggere i numeri. Ho anche predetto l'esplosione di Lugo (in questo stesso topic). E senza magia o scouting. Leggo i numeri. A volte i numeri ti sorridono e ti dicono che Lugo e Pedroia stanno per esplodere. A volte però ti dicono che Gagne sta per crollare per qualche partita perchè è stato troppo fortunato.
Sono cose che succedono. Il baseball è un gioco di strisce. La fortuna entra molto in gioco, ma solo nel breve termine. A lungo termine ci si normalizza. E le normalizzazioni di solito sono spettacolari perchè prevedono esplosioni o crolli violenti, come è successo a Pedroia e Gagne. Pedroia non è un hitter nè da .182 nè da .415 ovviamente, ma lo è da .310-.320 circa (parlando in termini di BA). Ha avuto prima sfortuna e poi fortuna, ed il saldo è stato "normale", perchè fortuna e sfortuna non durano in eterno.
A fine stagione, i giocatori non normalizzati si contano sulle dita di una mano.

Ggane...aspetto psicologico...ma allora è un bebè...lo hai detto tu...oppure la psicologia è importante?
Non capisco...


L'aspetto psicologico individuale è importante. Chi ha giocato lo sa. Chi guarda lo sport lo sa. Chi ha visto Drew battere mentre il figlio rischiava la vita, e chi l'ha visto battere dopo, lo sa. Quello che dico è che non è certo un manager che possa condizionare l'aspetto psicologico di un giocatore. Il ruolo del manager in tutto ciò è ridottissimo. Se fosse stato importante, Drew non sarebbe crollato a luglio dopo un giugno scintillante, riprendendosi letteralmente il giorno dopo che suo figlio è stato dichiarato fuori pericolo. Mi pare evidente che Francona non conti niente sui giocatori dal punto di vista psicologico. Sei tu che devi avere dentro certe molle.
In ogni caso quello che dicevo sull'aspetto psicologico di Gagne influenzato da Francona è che ammesso che conti qualcosa, Francona lo sta gestendo malissimo perchè non lo aiuta certo bruciare partite e venire fischiato. Se non conta, sta sbagliando. Se conta, sta sbagliando. Semplicemente non va usato lì.

Non c'è uno spring training in arrivo. Ditegli a Gagne che è il 18 agosto.
Non ci saranno tanti 10-0 al settimo per usare Gagne!


Basta usarlo in situazioni di svantaggio. Basta evitare di anteporlo ad Okajima (così Okie può entrare a risolvergli i guai in cui si mette, eventualmente). Basta non usarlo come setup primario e come vice-closer. Basta aspettare una settimana o due... 4-5 innings "puliti" e tutto si risolverà. Ma in questo momento non può essere usato dove lo usa Francona.

Ivers wrote:Avevo promesso di non parlarne più, lo faccio solo perché vengo accusato di non portare argomentazioni valide e concrete, dunque vi rendo partecipi di questi noiosissimi concetti che con lo sport apparentemente non c’entrano niente, e che mi hanno portato a maturare le mie convinzioni. Sostanzialmente si articolano su 2 punti:
---
Naturalmente non sto dicendo che Francona sia il leader ideale, spero lo si sia capito perché è da un po’ che lo ripeto, né credo abbia studiato questi temi o che ne abbia la minima cognizione, credo semplicemente che agisca istintivamente e le sue azioni trovino riscontro in quanto esposto finora. Spero che ora la mia posizione mia un po’ più chiara e concreta.


Quello che non hai aggiunto è che il leader ideale è quello che prende decisioni giuste ed ottiene risultati. Sennò siamo al punto d'inizio.
Quel ragionamento è interessante, ma:
1) Non trova riscontro concreto nello sport (perchè siamo sempre lì: esempi concreti e validi a lungo termine nello sport?).
2) Non trova alcun riscontro in Francona.
3) Francona ha avuto le sue liti e le sue incomprensioni, quindi non è esattamente il leader più amato e rispettato. Non c'è niente di male. Non tutti possono andare d'accordo con tutti, ma il punto è che se anche questo discorso fosse valido ed applicabile, non riguarda Francona. E poi bisognerebbe poi capire come abbia fatto Ken Macha, guidando tatticamente bene una squadra con buoni contenuti tecnici ad arrivare all'ALCS nel 2006 e vincere vari titoli divisionali ad Oakland...
Una cosa che molti perdono di vista è che inoltre parliamo di sport di vertice. Gli atleti che sono arrivati sono per definizione i migliori, i più talentuosi ed i più grintosi in giro. Hanno bisogno di una guida tattica in primis.

Secondo te, Schilling ha bisogno di motivazioni da parte di Francona per fare il fenomeno? O piuttosto ha più bisogno di non lanciare 130 lanci ogni 2 giorni?

Peyton_Manning18 wrote:La tua sintesi sulle teorie relative allo Human Management partono tutte da un presupposto...

Il leader deve agire adattandosi alla situazione... questo implica mettere nella migliore situazione per operare i propri subordinati (nel nostro caso i giocatori)...

Quindi, se Francona seguisse questo tipo di idee, dovrebbe evitare i bunt per Pedroia, sapendo che questo gesto tecnico non fa parte del suo bagaglio... Questo è un unico esempio e Renè ne avrà di sicuro molti altri...

Io credo che le teorie da te, Ivers, esposte prevedano proprio un'applicazione della sabermetrica... e non un ricorso all'intuizione...

That's my opinion...


Perfetto :notworthy:
Il discorso sui bunt di Pedroia è proprio quello: non li sa fare. Metterlo nelle condizioni di fallire non va bene, da nessun punto di vista, in primis dal punto di vista del risultato finale. Se un giocatore fallisce in condizioni simili, l'errore è del manager.
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Re: Statistiche sabermetriche

Post by rene144 »

Ivers wrote:Francona non segue un bel piffero di niente, e in questo è un manager mediocre. Ma sa gestire il personale, e in questo è grande. E certe sue scelte a noi incomprensibili potrebbero avere una motivazione che aderisce a delle logiche human-oriented.


Ecco. Perfetto. Hai sintetizzato in due righe e mezzo, alla perfezione, ciò in cui non siamo e non saremo mai d'accordo.
Chi, come e quando ha deciso che Francona sappia gestire il personale? E chi ha deciso che lo sappia gestire meglio di altri? E perchè? Perchè sentiamo determinate frasi in determinate interviste? E quando mai sentiamo giocatori parlare male del proprio manager? Quando? Io ho sentito Sheffield parlare male di Torre, Payton parlare male di Francona e tutta Oakland parlare male di Macha. L'anno scorso chi è andato meglio?
E invece com'è andato Jim Tracy, di cui nessuno ha detto niente di negativo?

Ho già detto che non credo che l'approccio del manager nel fare "gruppo" determini nulla nei termini del risultato finale. Non credo che abbia importanza e soprattutto non credo che possa attivamente cambiare qualcosa di concreto. Kent e Bonds non si bacerebbero se avessero Francona come manager, molto probabilmente. Però ammetto che possa anche arrivare a contare un ipotetico 10%. Ma noi, dall'esterno, non potremo mai sapere chi apporti qualcosa in tal senso e non potremo mai quantificare l'apporto stesso. Possiamo solo ipotizzare. E perchè Francona vive con questa reputazione? Perchè parla sempre coi media, che ne parlano bene. Su Manny io non ho mai sentito alcun compagno dire qualcosa di negativo, ma i media lo sputtanano sempre. Perchè lui non parla con loro. Il risultato è che molti pensano che Francona sia una brava persona e Manny no. Ma è vero? La realtà è che noi sappiamo quello che ci dicono i media, e non ciò che è corrisponde alla realtà necessariamente.

L'anno scorso ho avuto la fortuna di andare a Tirrenia e conoscere Lee Smith, l'ex grande closer. Conosciuto come un intimidatore, un beaner, uno che litigava con ricevitori e manager e che era schivo. Una brutta persona. Non volevo neanche parlargli inizialmente. Oggi posso dire che abbastanza inequivocabilmente che sia un grandissimo. Tutti i ragazzi dell'accademia erano tristi perchè non l'avrebbero rivisto. Hanno fatto la fila per ottenere autografi e farsi fare foto con lui. Simpaticissimo, sempre sorridente, divertente, aperto e disponibile. Abbiamo parlato per un’oretta. Però prima avrei pensato il contrario, sbagliando.

Il punto è che noi non conosciamo Francona. Usare il suo presunto lato umano per difenderlo è secondo me sbagliato perchè non ha importanza, ma è oggettivamente sbagliato perchè viviamo di supposizioni che non potremo mai provare. Altrimenti io da oggi inizio a dire che Francona sia un cancro nella clubhouse e che sia un pessimo gestore del personale, e non vedo perchè le mie affermazioni debbano avere meno rilevanza, a patto che questo fattore conti qualcosa.

anto wrote:Se la spiegazione è questa, allora non si vede perchè Francona dovrebbe essere criticato perchè lo fa giocare o perchè il ruolo di Gagne debba essere cambiato. Gagne sta solo vivendo una fase "meno fortunata" della sua stagione, e a quel punto Francona andrebbe addirittura lodato per averlo capito e perchè continua a farlo giocare senza problemi.


No, un rilievo che vive un momento del genere deve essere rimosso dal ruolo, come è accaduto ad inizio stagione a Brad Lidge per esempio. Un rilievo perde le partite.
La cosa ridicola è che quando ad inizio stagione Pedroia ha vissuto lo stesso periodo, Francona lo ha sbattuto in panchina. Coi position players è diverso: devono essere messi in basso nel lineup, ma devono giocare. Un hitter non uccide un'intera squadra e non perde un'intera partita, quindi loro devono essere usati finchè non ne escono. Ma Francona è il solito veteranista. Quando Pedroia ha vissuto il periodo negativo, l'ha messo in panchina (è un rookie). Ora che lo vive Gagne, lo tiene nel suo ruolo (ex Cy Young Winner).
Francona si contraddice da solo in questo. Non solo, sta facendo l'esatto opposto di quanto dovrebbe fare (il position player deve giocare ed il rilievo no). Comunque la si guardi, sta sbagliando alla grande. Almeno, per coerenza, avrebbe dovuto avere lo stesso comportamento con entrambi i giocatori. In questo modo, anche se non ha alcuna comprensione dei numeri, avrebbe dimostrato coerenza. Invece ha dimostrato incoerenza. O magari coerenza con la sua veteranite.
Ma quello che non capisco è come si faccia a difenderlo anche quando, nel corso della stessa stagione, si sconfessa da solo in questa maniera lampante. Stesso problema per Pedroia e Gagne, diverso trattamento. E' illogico ed incoerente. Ma chi lo difende, trova giuste entrambe le mosse, nonostante per definizione almeno 1 sia sbagliata. Non so davvero che pesci prendere con joe per esempio quando parliamo di Francona, perchè non può sbagliare ed in questo caso l’ha difeso entrambe le volte.

Ribadisco per l'ennesima volta: i rilievi perdono le partite, quindi bisogna trattarli delicatamente. Finchè non si normalizzano, devono essere sollevati da incarichi delicati. Al contrario, Timlin adesso sta vivendo un periodo fortunato al limite del possibile (all'opposto di Gagne) e la sua fortuna andrebbe sfruttata. Io temo però che quando toccherà a Timlin tornare sulla Terra, Francona non se ne accorgerà. E sono molto preoccupato.

Però c'è un fatto(perchè è un fatto, così come le statistiche) che non può non sconcertare anche chi nega che c'entri un fattore psicologico: guarda un po' questa normalizzazione di Gagne è iniziata e sta continuando dal giorno in cui si è messo la maglia dei Red Sox; se si tratta di una coincidenza è veramente incredibile.


Secondo me lo è. Secondo le periferiche pure. Io in questo topic ho "predetto" l'esplosione di questi due mesi di Lugo con 2 o 3 giorni d'anticipo. E non sono un mago, ma uno che legge le statistiche. Rileggetevi questo topic se volete vedere fortunati e sfortunati. In sostanza gli unici due non normalizzati da inizio stagione erano rimasti Ordonez e Posada. Posada ad agosto batte .268 (finalmente sembra che si stia normalizzando, non poteva durare), Ordonez .326 nel post-ASG (rispetto a .367 pre-, rispecchiando molto meglio il suo reale valore). Succede, ed è perfettamente normale. Tutti vivono momenti magici e momenti sfortunati.

Poi ripeto, basta guardare la partita di ieri sera di Gagne (ed ovviamente joesox non l'ha guardata visto che non vede mai le partite, Ivers non lo so) per capire quanta sia stata la sua sfortuna. Solo Guerrero gli ha battuto contro una valida "legittima". Se non fosse stato sfortunato, avrebbe trovato groundouts su Cabrera e Figgins e la partita si sarebbe chiusa con un 1-2-3 inning. A quel punto sarebbe stato grande Gagne? Invece così è pessimo? Non funziona così.

Dobbiamo iniziare a comprendere per esempio che non si possa chiedere ad un hitter di battere valido. Gli si può chiedere di colpire bene la palla, di battere più linee. Poi magari si batte una linea dritta nel guanto dell'esterno. Drew nella sconfitta 6-5 contro Tampa nell'ottavo aveva pareggiato la partita con un RBI-double con una linea potentissima lungo la linea destra di foul. Carlos Pena gliel'ha cancellata con un gran tuffo. Allora Drew, che ha prodotto un out, ha fallito? Ovviamente no. E' stato grande Pena. Ma Drew ha fatto ciò che doveva fare. Le linee diventano valide circa il 75% delle volte. Le groundballs circa il 25%. Le flyballs circa il 15% (quando non sono HR). Questo significa che uno può essere sfortunato e battere delle linee che vengono prese al volo, mentre un altro è fortunato e batte un popup (che diventa valido il 2% delle volte) e questo cade tra 3 difensori. Ma nel lungo termine, se il primo continua a battere linee ed il secondo continua a battere popups, chi andrà meglio? Devo davvero rispondere?

Chi ha visto la partita commentata da me e Spalla di Milwaukee l'altra sera ha avuto un altro esempio in Francisco Cordero. Ad inizio stagione era intoccabile, ma era anche molto fortunato. L'altra sera Pujols ed un altro (forse Rolen, boh), hanno battuto due popups che sono caduti entrambi. Chi guarda solo superficialmente il rendimento di Cordero dirà "che schifo, 2 valide consecutive, è in slump!" ma si tratta solo di un po' di sfortuna e di normalizzazione, tutto qui. Ci sarà il periodo in cui diventano valide le flyballs ed il periodo in cui le linee vengono prese. Prima lo accettiamo e prima capiremo quello che può fare un pitcher.

Un pitcher deve fare strikeouts, per non mettersi nelle mani della fortuna. Gagne finora ha una buonissima K/9 a Boston, ma è stato incredibilmente sfortunato con le palle messe in gioco, che trovano buchi nella difesa. Succede. Non è un problema, ma finchè succede, deve essere "retrocesso" nel depth chart.

Ma anche chi non crede nella sabermetrica vede che Gagne non rende. Se anche Francona non credesse nei numeri, perchè continuare a mettere un giocatore che non rende e non produce? E' un suicidio da ogni punto di vista, a prescindere.

Il fatto che le motivazioni psicologiche non possano essere quantificate e classificate precisamente non è una ragione sufficiente per negarle:


Infatti io non ci credo, ma ho già detto qualche post fa che forse possano contare per un 10%. Proprio però perchè non possono essere quantificate e classificate, non possono essere utilizzate arbitrariamente per difendere o attaccare questo o quel manager. Perchè si da' per scontato che sia una buona caratteristica di Francona quando nulla supporta ciò?

Assenzio wrote:Per questo motivo dico che magari ha volte ci sta chiamare il bunt a uno che non lo sa fare (e un numero due in battuta che non sappia fare un bunt è una cosa gravissima...che impari). La partita va interpretata anche in base alle indicazioni che ti da la partita stessa e non solo in base al valore assoluto di un giocatore nell'ambito di una stagione o di una carriera.
...però magari tutto ciò non è dimostrabile quindi non esiste.


Intanto Pedroia non è un numero 2, ma il leadoff della squadra. Inoltre personalmente credo che i bunt non servano davvero a niente. Molto più importante è il controllo della mazza. Così se vuoi ottenere lo stesso risultato, chiedi la groundball a destra, che ha più possibilità di diventare valida, ottenendo comunque lo stesso risultati minimo (l'avanzamento del corridore). Se l'hitter comunque è presentabile (non ho detto buono o forte, ma presentabile), il bunt non ha senso. Pedroia poi è uno da .860 di OPS che non prende strikeouts. Il bunt non dovrebbe mai e poi mai metterlo giù, neanche tra mille anni.

Il tuo esempio è interessante. E' ovvio che vada gestita la situazione, ma la gestione deve puntare a migliorare le possibilità di vittoria della squadra. Sempre per giocare col tuo esempio di Ortiz:
- non gli chiamerei mai un batti e corri, mai.
- Ortiz fa tantissimi swings and misses. Regaleremmo uno strike o peggio ancora l'out del nostro miglior hitter.
- Se il corridore è veloce, è meglio la rubata diretta. E se Ortiz vuole dare problemi al catcher, può mostrare il bunt e ritirarlo all'ultimo istante.
- Se il corridore non è veloce, l'hit and run non si deve fare.

E' sempre chiaro che debbano essere motivazioni nelle scelte di un manager. Ma non è sempre così. Quante volte senti dire il manager che ha preso la determinata decisione "per essere aggressivo"? Ben diverso sarebbe, faccio io l'esempio, se la situazione fosse questa:
- Crisp in prima, Pedroia al piatto, nessun out.
- Lanciatore che non fa molti strikeouts sul monte.
- Lanciatore groundballer.
- Lanciatore che ha relativamente molto controllo, e che comunque lancia pochi ball (facciamo Wang come esempio calzante).

In questo caso, abbiamo Pedroia al piatto, uno che prende pochissimi K ed abbiamo un lanciatore che lancia molti strike e non "manca la mazza". Pedroia ha il controllo della mazza e potrebbe tranquillamente battere una groundball a destra (nel caso specifico Cano coprirebbe la seconda quasi certamente). Ecco, questa è una motivazione adeguata. Abbiamo le caratteristiche giuste. Io comunque lascerei battere Pedroia, ma in un caso del genere potrei anche capire la decisione. C'è una motivazione tecnica ed una motivazione tattica.
Francona l'H&R lo chiama quasi sempre solo con Varitek nel lineup. E non funziona quasi mai, anche perchè Varitek fa moltissimi swings and misses. Che motivazione ha in quel caso? Magari una volta, magari 2, può avere una motivazione. Quando invece lo fa su base relativamente regolare, e fallisce altrettanto regolarmente, è chiaro che la motivazione non ci sia o non sia solida o non sia corretta. Un buon manager lascerebbe, cambierebbe. Lui continua nonostante i risultati negativi. Ed è questo che mi fa saltare dalla poltrona.
Io capisco ed accetto che a volte ci possano essere fattori che non sappiamo e non consideriamo. Ma quando questi fattori devono essere usati 5-6 volte a settimana per giustificare decisioni (quasi sempre fallimentari ed inspiegabili), allora ad un certo punto diventa evidente che sia più testardaggine ed incapacità che altro. Io so che nell'ultima settimana i Red Sox hanno perso 3 partite per lo stesso identico motivo. Evidentemente è una scelta conscia (ed errata) di Francona.

Io non mi lamento quando le mosse hanno una motivazione (anche debole) concreta. Il punto è che quasi mai ce l'hanno. Non va quasi mai bene. E poi una difesa di questo tipo potrebbe essere abbozzata per qualsiasi manager... e magari le scelte positive sono in realtà "obbligate". Uno con questo atteggiamento non dovrebbe nè difendere (in alcun modo) nè attaccare (in alcun modo) alcun manager. Bisognerebbe non considerarli nella maniera più assoluta. Però se si ha questo atteggiamento, allora poi non voglio sentire da parte di queste persone roba del tipo "bravo" o "cattivo", perchè tutto sarebbe sempre soggetto a fattori che possiamo non conoscere.

Ripeto, a volte sarà anche così. Quando invece queste scelte sono una costante e falliscono costantemente, non ci siamo.
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Re: Statistiche sabermetriche

Post by rene144 »

Peyton_Manning18 wrote:Assenzio, a me hanno sempre insegnato che per uscire da una situazione difficile devi cercare di fare al meglio quello che sai fare... Quindi, nel tuo esempio, perchè devo "snaturare" il gioco di Ortiz? Io lo lascerei sempre giocare come sa... Poi può andare male, e questo è ovvio...

Altra cosa: il gruppo non lo crea l'allenatore, ma se deve nascere, nasce tra le persone della stessa squadra... Io non gioco per il mister... Io gioco per le persone che ho accanto... Si fidano di me... e io devo e voglio ricambiare la fiducia... il coach deve solo permettermi di fare quello che so...


Esatto. Il manager o il coach devono mettere l'individuo nelle condizioni ideali di esprimere il massimo del proprio talento. Se lo mettono nella situazione di sbagliare, è colpa sua? E se Ortiz manca la palla e Crisp viene colto rubando ed i Sox perdono nella situazione descritta da parte di Assenzio, è colpa di Ortiz o di Francona?
I difensori di Francona direbbero "che colpa ne ha Tito se Ortiz ha girato a vuoto"? Ma il punto è che non avrebbe dovuto chiederglielo. Se Pedroia non sa mettere giù il bunt (a prescindere dal fatto che non dovrebbe mai chiedergli di buntare perchè è una tattica fallimentare), è colpa sua se fallisce o di Francona che gli ha chiesto di fare qualcosa che non sa fare?

Il manager deve guidare la propria squadra alla vittoria. Deve propiziare il successo guidando tatticamente alla perfezione. Sentite, io ho anche allenato per un anno una squadra di coetanei (un anno più grandi, ma facciamo che siano coetanei). Abbiamo vinto. Non ho mai, neanche per un istante, puntato sul "gruppo" e sulla coesione. Ma tutti credevano in me, perchè credevano in quello che facevamo, perchè tutto ciò che dicevo aveva delle motivazioni tattiche che trovavano riscontri positivi sul campo. Non chiedevo di fare roba perchè "funzionerà, ho questa sensazione", ecc ecc. Niente istinti, ma solo ragione. E loro mi credevano, lo facevano ed ottenevano risultati. Ed era tutto tattico.
Chi crede nell'aspetto psicologico inculcato dal manager (io non ci credo, credo nella guida tattica e strategica di un talento di prima qualità) dovrebbe anche ricordarsi che la vittoria sia il lenitivo di qualsiasi male. Nulla infonde più fiducia della vittoria. Per noi era utile perchè facevano quello che chiedevo, vincendo. Questo ha fatto si che tutti credessero nelle tattiche, nelle strategie. In questo, seguivano il leader. Ma lo seguivano tatticamente, non altro. Il successo dimostrava loro che fosse il giusto modo di muoversi.
Sono bravo? Sono un motivatore? Non ho mai perso tempo con questa roba. Ho insistito sulla tattica, sui movimenti individuali, e nessuno ha mai dubitato ma hanno tutti eseguito ed hanno avuto successo. Ed è stato questo a portarci alla vittoria. Perchè il gruppo, ammesso che conti, si forma quando si vince senza problemi. Nessuno può lamentarsi di non giocare, se il motivo c'è e tatticamente tutto funziona. Abbiamo vinto perchè era una squadra talentuosa con un preciso progetto tattico. Fine.
Non dico che possa sempre essere così, ma non ho alcun dubbio che tutti i discorsi siano subordinati all'oggettività di talento e tattica. Se uno è forte e sa esattamente ciò che deve fare, il resto verrà di conseguenza. Al contrario, io posso motivare una schiappa tutta la vita, ma non potrà arrivare ai massimi livelli se non ha tecnica. E molti tecnici non possono andare lontano senza tattica (pensiamo alle molte nazionali di calcio africane).
Dan Peterson, uno dei più grandi allenatori in Italia negli ultimi 20 anni, uno che crede nella motivazione, ha smesso di allenare e non considera più l'idea di tornare in panchina perchè ha smesso di aggiornarsi. E' indietro, non è al passo con la tattica approfondita. E lui crede nella motivazione dei giocatori, ma anche lui ci crede solo quando c'è talento e quando c'è la tattica. Altrimenti puoi essere un vincente nell'anima e puoi saper parlare bene, ma non vinci.

thierry14 wrote:Come Capello. Renè l'ha definito un buon allenatore, io dico invece che ha sempre avuto buone squadre ed è un bastardo nei rapporti umani, vedi come è finita sia a Roma che a Torino che a Madrid. Finché vinceva ci si tappava il naso, quando ha iniziato a rompere troppo l'hanno mandato a ca**re.


E' proprio quello che dicevo. Intanto ha sempre vinto. Nonostante sia probabilmente uno schifo di persona. Ma perchè ha vinto allora? Perchè ha avuto buone squadre gestite bene tatticamente. Ed il talento e la tattica hanno prevalso nettamente sul gruppo e discorsi simili. A Madrid volevano accoltellarlo alla schiena in pratica ed ha disgregato il gruppo. Ha messo alcuni giocatori ai margini e ci sono state liti tra compagni. Ed hanno vinto il campionato su una delle più forti squadre (a detta di molti) al mondo.

Il punto è che ci sarà sempre spazio per i Capello del mondo, perchè sono vincenti. Ma non vincenti come motivatori, o dal punto di vista umano, ma perchè sanno cosa serva ad una squadra per vincere. A volte è più semplice di quello che si crede (al Real serviva difendere un po' meglio e Capello l'ha fatto), ma tutti i discorsi sono assolutamente secondari al talento ed alla guida tattica, che piaccia o no. I madrileni odiavano il loro allenatore e si odiavano tra loro. Ed hanno rimontato e superato il Barcellona, vincendo a 10 minuti dalla fine dell'ultima partita, perchè tatticamente erano quadrati ed il valore dei giocatori era comunque elevato.

Se i RedSox vincono le WS di nuovo, Renè potrà addurre tutti i numeri che vuole però non avrà per forza ragione, vorrà dire che Francona qualcosa di buono l'avrà pur fatta e se non si trova riscontro nei numeri sarà qualcosa di impalpabile o intangibile, come preferite.


E perchè? Torniamo al discorso del risultato finale. Non può essere che con un altro manager la squadra andrebbe 162-0 e 11-0 nei PO? Ovviamente parlo per iperbole, ma chi ci dice che abbia contribuito Francona? Chi ci dice che non abbia reso più "rischioso" un successo altrimenti comodo? Chi ci dice che abbia fatto bene?
Ragazzi, questa squadra l'anno prima è andata ad un Grady Little di distanza dal vincere tutto. Perchè era forte. E lo stava facendo nonostante Little, che è universalmente considerato uno dei 3 peggiori manager della storia moderna del baseball. L'anno dopo, a quella squadra, è stato aggiunto Schilling, è stato aggiunto Foulke, e Francona l'ha guidata al successo, andando a 5 cm dall'eliminazione nell'ALCS (come Little). Una squadra immensamente più forte ha vinto. E se Little avesse avuto Schilling e Foulke l'anno prima, avrebbe vinto anche lui (con una squadra molto più debole, è andato ad uno sputo dal trionfo). E' questo il punto... se si vince da allenatore, non si è per forza bravi. Un buon manager probabilmente avrebbe vinto faticosamente nel 2003 e tranquillamente nel 2004.
Ragionando solo in base ai risultati si cade nella contraddizione di non sapere cosa sarebbe successo altrimenti. Per questo dobbiamo valutare un manager in base alle sue decisioni, in base al suo "percorso". Ricordo che quando Francona se n'è andato dai Phillies, la squadra sia passata da .410 a .531, se non sbaglio, istantaneamente. Questo significa poco, ma se valutiamo in base ai risultati, allora ricordiamo pure roba del genere. Parliamo anche del tracollo del 2005 e del 2006 allora... io gli ho sempre dato giustificazioni, ma se ragioniamo in base al risultato, allora diciamo che nel 2006 è riuscito a finire con meno di 90 W col secondo payroll più alto dell'MLB e col secondo miglior record alla deadline (ossia fin quando il front office poteva operare). Poi la squadra ha fallito. Infortuni? Certo, ma se ragioniamo coi risultati per valutare il manager, allora dobbiamo valutare il crollo come colpa sua. Ovviamente è una contraddizione, ma già che ci siamo, giochiamo a questo gioco.
Che colpa ha Francona se Clement dopo la pallata presa alla tempia non è più stato lo stesso e si è sciolto nel 2005? Che colpa ne ha se con basi cariche e nessun out non siamo riusciti a pareggiare in gara 3? Che colpa ne ha se Podsednik ha battuto il primo fuoricampo dell'anno nel giorno più sbagliato (per noi)? Che colpa ne ha se la difesa di Graffanino fa entrare 5 punti?
Non ha colpa. Nei PO del 2005 non ha avuto colpa. Nel 2006 non ha avuto colpa (infortuni) per il risultato finale. Per queste cose io l'ho sempre giustificato. Non gli do' colpe alla cieca, anche se vengo accusato di farlo. Però giudico quando fa gli errori. E lui ne fa tantissimi, ed ogni anno peggiora (l'anno scorso è stato atroce anche quando eravamo primi, quest'anno è inguardabile). E questo succede a prescindere dal risultato finale. Non credo che Francona abbia cambiato granchè in questi anni: nel 2004 eravamo troppo più forti, nel 2005 troppo più deboli dei WS nella ALDS e nel 2006 gli infortuni ci hanno massacrato. Ma questo non lo rende un buon manager. Rimane pessimo. E temo che quando potrà fare la differenza, la farà in negativo come la fa spessissimo durante l'anno.

thierry14 wrote:Evidentemente Tito è più bravo nell'aspetto umano che in quello tecnico


Ma dimostratelo quando dite qualcosa del genere! E' una supposizione. Io ho sempre sperato che fosse così, ma non c'è una dimostrazione. E non parlo di numeri o formule, ma di fatti. Nessuno può dimostrarlo, quindi perchè dobbiamo continuare a far finta che questo sia un fatto inoppugnabile? Se io iniziassi a dire che sia incapace di gestire l'aspetto umano?

Rasheed wrote:io credo che renè faccia questi discorsi per un motivo molto semplice:lui non lo dice apertamente ma crede che i red sox,dall'anno della vittoria nelle WS,siano la squadra più forte e meglio costruita(e qui c'entra la sua grande stima che in parte condivido per epstein)della lega...e il limite della squadra a suo giudizio è l'operato di un manager che,questo va riconosciuto,con le sue decisioni ha fatto perdere più partite ai red sox di quante gliene ha fatte vincere...se a ciò aggiungiamo che i red sox abbiano vinto il titolo in una post season in cui tito non fece personalmente cambiamenti significativi per ribaltare la serie contro di noi ecco che si spiega la sua teoria(in parte confermata da molte statistiche come quelle sull'utilizzo sbagliato di certi uomini da parte di francona)...oltre al fatto che in merito al fallimento dello scorso anno(unica vera stagione negativa dei red sox negli ultimi 3 anni)renè ha sempre detto come là la colpa(e ci mancherebbe altro)sia stata unicamente degli infortuni in serie capitati a mezza squadra...


Perfetto. Io lo dico apertamente invece: credo che Theo costruisca la squadra benissimo. I suoi errori (Arroyo, Crisp, Beckett) si sono rivelati grandi colpi, anche se dopo un anno. Nel 2005 il pitching è andato a distruggersi (ed era la squadra meno forte degli ultimi anni). Nel 2006 ci sono stati gli infortuni. Ma nel 2004 la squadra era la più forte, come nel 2003, e come finora in questo 2007. L'unica pecca che Epstein aveva era quella di costruire buoni bullpen. Aveva pescato Timlin e Foulke, ma in generale non gli riusciva. Ecco quest'anno abbiamo pure il bullpen, che ci dovrebbe aiutare nelle partite ravvicinate. Ed invece... nelle partite ravvicinate andiamo male, sebbene siamo la squadra con meno BS (nonostante Gagne!). Quando entriamo in zona-Francona si trema.
Prima del 2003 abbiamo assunto McCracken (quello della teoria dei DIPS), Bill James, abbiamo pescato gente come Ortiz grazie a "complicate formule e numeri" quando i Twins l'avevano tagliato e nessuno lo voleva. Continuiamo a trovare e produrre gente come Papelbon, Pedroia, Youkilis (domani Ellsbury e Lowrie, per dire) grazie ai numeri. Abbiamo squadre fortissime, ben costruite, che possono dominare. Siamo una "big walking machine" in attacco e tutto questo funziona. La squadra va da sola. Deve soltanto avere un manager che non perda le partite con scelte contraddittorie, incoerenti ed inspiegabili. Francona quest'anno è andato bene quando non ha dovuto decidere (tipo: Okajima e Papelbon a fine partita uno dietro l’altro dopo 7 IP 1 ER da parte dello SP). Per il resto, praticamente ogni volta che deve prendere delle decisioni, va malissimo. Siamo 2-5 agli extra-innings, siamo 18-18 (81 W in stagione) nelle partite da 1 solo punto di differenza (e giochiamo da .640 quando invece Francona non è un fattore, nelle partite più larghe, ed è qualcosa di ASSURDO, da 104 W in stagione!). Io porto fatti, vi porto numeri (tra cui questi, appunto), vi porto delle critiche circostanziate a mosse specifiche, che risultano totalmente inspiegabili e che regolarmente falliscono. Cosa dovrebbe fare di più Francona per dimostrare di essere incapace? Finire sotto .500? Uscire dai playoffs? Con questa squadra, a meno che non si crei una situazione come nel 2006, è impossibile.
Raramente vedo managers perdere così le partite. Perlozzo quest'anno ne ha persa una incredibile a Fenway per voler togliere Guthrie, ed è stato licenziato :naughty:
Francona non è licenziabile. Le motivazioni si vedono in alcune delle risposte date da alcuni tifosi. E poi c'è lo spauracchio di trovare il nuovo Grady Little. Non si può fare. Dobbiamo tenercelo e sperare che Theo costruisca una squadra in grado di superare il proprio manager. Una volta ce l'ha fatta... ora siamo prigionieri. Ieri quando Lowell ha battuto un flyout mandandoci al nono sopra di 1 solo ha segnato la nostra sconfitta, in zona Francona. Che possiamo farci?

Per chiudere sui numeri: sono il futuro e sono di successo. Cleveland assume Keith Woolner (da BP) e diventa prima, da quarta che era. San Diego con Towers, Oakland con Beane, Boston con Epstein (e James, e McCracken)... quante altre dimostrazioni servono?
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Re: Statistiche sabermetriche

Post by Pablets »

rene144 wrote:Sarebbe meglio parlarne nel topic della sabermetrica. In generale comunque, per parlarne in maniera molto rozza, ci sono le statistiche di rendimento (quelle che descrivono i risultati delle prestazioni) e le statistiche di performance. Io parlo di queste ultime. Esempio:
Io domani vado al campo e batto 4-4, con 4 popups che hanno tutti la fortuna di cadere tra difensori accorrenti. Su uno riesco a ottenere un doppio perchè due difensori si scontrano. Inoltre vengo sfiorato alla manica e conta come HBP. A fine giornata, la mia riga statistica, diciamo quella di rendimento, è 1.000/1.000/1.250, fenomenale. Questa riga descrive i risultati oggettivi che io ho ottenuto, perchè che piaccia o no ho battuto 3 singoli ed un doppio, ok?
Le peripherals (o periferiche, o statistiche periferiche, ecc ecc) invece descrivono il rendimento di un giocatore, quindi permettono di capire meglio quanta fortuna/sfortuna il giocatore abbia avuto, e come si possa proiettare nel futuro, o cosa debba cambiare nel suo approccio. Nel nostro caso, a me risulterebbe che io abbia battuto solo popups, denotando una fortuna incredibile. Inoltra sono stato colpito e questo non denota OBP-skills (segnalate invece dalle BB). Naturalmente una singola partita non significa niente (è solo un esempio), ma idealmente, se continuassi su questa falsariga, sarei un hitter vergognoso e basta.

Una statistica periferica interessante per gli hitters è la LD%, ossia la percentuale di palle colpite che si trasforma in line drives. Le linee sono il tipo di battuta che ha più possibilità di diventare valida. Se uno vuole alzare la propria BA, deve aumentare le linee. Se uno ha una alta BA ma una bassissima LD%, allora è stato molto fortunato, e la sua BA si normalizzerà verso il basso. In quel caso, le sue statistiche (la sua BA, nell'esempio) sono positive, ma le sue periferiche indicano che non abbia giocato tanto bene quanto il rendimento mostrerebbe.

Per i pitchers possiamo parlare della GB%, o del rapporto K/BB o anche (ma molto meno rispetto agli hitters) della LD% concessa.

Sono esempi comunque... ce ne sono davvero miriadi.

Intanto sorry ero indeciso e alla fine ho postato nella sezione sbagliata :sbadat: cmq in linea di massima ho capito, ti ringrazio della spiegazione :notworthy: ma dove posso trovare tutte queste statistiche? e soprattutto quali sono le statistiche che vengono classificate come periferiche? (mi basta anche il link a qualche sito) sono molto incuriosito dalla sabermetrica :naughty:
cmq grazie ancora :notworthy:
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Re: Statistiche sabermetriche

Post by rene144 »

Pablets wrote:Intanto sorry ero indeciso e alla fine ho postato nella sezione sbagliata :sbadat: cmq in linea di massima ho capito, ti ringrazio della spiegazione :notworthy: ma dove posso trovare tutte queste statistiche? e soprattutto quali sono le statistiche che vengono classificate come periferiche? (mi basta anche il link a qualche sito) sono molto incuriosito dalla sabermetrica :naughty:
cmq grazie ancora :notworthy:


il mio preferito è quello di The Hardball Times, che Ange dovrebbe aver linkato. Per ogni giocatore da' varie periferiche ed anche dati tipo la FIP o RZR e via dicendo. Sia loro, che Fangraphs che Baseball Prospectus forniscono ottimi servizi. BP è a dir poco complesso, ma ognuno ha il proprio glossario.
BP è quello che più eleva a matematica pura le statistiche. Fangraphs è quello più "carino". Quello più pratico secondo me è THT che fornisce anche eccellenti articoli quotidiani gratuiti.
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Re: Statistiche sabermetriche

Post by Pablets »

rene144 wrote:il mio preferito è quello di The Hardball Times, che Ange dovrebbe aver linkato. Per ogni giocatore da' varie periferiche ed anche dati tipo la FIP o RZR e via dicendo. Sia loro, che Fangraphs che Baseball Prospectus forniscono ottimi servizi. BP è a dir poco complesso, ma ognuno ha il proprio glossario.
BP è quello che più eleva a matematica pura le statistiche. Fangraphs è quello più "carino". Quello più pratico secondo me è THT che fornisce anche eccellenti articoli quotidiani gratuiti.

grazie mille!!!
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Re: Statistiche sabermetriche

Post by joesox »

post corto
7-4, ottavo prima del DH, due sulla basi entra Gagne 3run homer...vai avanti tu...

anzi vado io...entra Okie, tiene il nono, 7-7,
entra Paps nel decimo e vincono

e nella seconda non hai neanche Gange!
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Re: Statistiche sabermetriche

Post by rene144 »

joesox wrote:post corto
7-4, ottavo prima del DH, due sulla basi entra Gagne 3run homer...vai avanti tu...

anzi vado io...entra Okie, tiene il nono, 7-7,


Ma dove vai? Se metti Gagne ad inizio inning, ossia prima di Okajima, entra sul 7-4 e non può concedere un 3-run homer a basi vuote. Se due si mettono sulle basi, passi ad Okajima che chiude. Fine.
E' proprio l'idea di mettere Gagne in una situazione in cui può nuocere ad essere sbagliata. Se lo metti avanti di 3 col punto del pareggio al piatto sei al punto di partenza. Ieri ci trovavamo sul +3 all'ottavo della prima partita di un DH, con le basi pulite. Era il momento ideale di mettere Gagne, così anche se avesse fatto casino ci sarebbe stato tempo e modo di sostituirlo.

Oppure metti Paps che chiude, ed hai Okajima nella seconda partita. Intanto Gagne ti ha mangiato presumibilmente un paio di out con basso leverage, in una situazione in cui poteva causare poco caos (anche beccandosi back-to-back homers per aprire l'inning).

La seconda partita te la giochi con Delcarmen, Timlin ed uno tra Okajima e Papelbon (quello che non hai usato).

Tutto ciò, naturalmente, se si parte dal presupposto che Francona possa sbagliare e non abbia dogmaticamente ragione a prescindere.
joesox

Re: Statistiche sabermetriche

Post by joesox »

rene144 wrote:Ma dove vai? Se metti Gagne ad inizio inning, ...

e quindi +3 va bene per Gagne...fino a che non si normalizza

quando si normalizza diventa verde oppure come lo scopriamo?
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