AEM wrote:Dean Smith prima di lui, adesso Williams NON giocano a zona. Non li va, non e` un gioco loro. Punto e basta. Quando giochi con giocatori "veloci" che li metti in zona a fare? Li vuoi che si muovano, che si possono lanciare in contro piedo piu` veloci possibile.
AEM
Non rientro nel discorso Williams già ripreso più volte, ma dal massimo tifoso ed esperto di North Carolina non mi aspetto certo di leggere quella parte evidenziata! Perchè se "Dean Smith non giocava a zona punto e basta", allora non so proprio cosa ho visto e letto in tutti questi anni, perdonami.
Parliamo di un coach che ha fatto (almeno negli ultimi 20 anni di carriera) della varietà, delle trappole e degli aggiustamenti delle difese un punto fermo! Certamente giocava tanti minuti a uomo (forse al mondo solo con Boeheim a Syracuse ed in seconda divisione italiana si gioca sempre 40 minuti di 2-3), ma la sua base difensiva era anche e spesso la zona, sia fronte pari che fronte dispari.
Ma non solo, perchè a Dean Smith è riconosciuta l'ideazione di due tipi di difesa innovativi e talmente interessanti per la cura dei dettagli ed i riscontri sul campo da essere diventati casi di scuola e argomenti in libri e dvd:
-Point Zone: era una sorta di mix tra una 2-3 ed una 1-3-1, che alla fine assomigliava di più ad una box-and-one anomala, con movimento di quattro giocatori a seconda della palla, sempre un uomo sul pallone per evitare la penetrazione nello spazio tra altri due difensori, costanti adeguamenti e raddoppi specie lungo la linea di fondo;
-Scramble Defense: era la famosa run and jump, una zona press con rotazioni selvaggie per forzare palle perse mandando l'attacco ai bordi del campo; Smith fu uno dei primi ad utilizzare queste trappole in uscita dai time-out.