Cosa fare per rilanciare il basket Italiano?

la pallacanestro europea ed italiana
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tzara
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Cosa fare per rilanciare il basket Italiano?

Post by tzara »

Salve a tutti.

Leggendo qua e la per il web, mi sono capitati sott'occhio diversi articoli scritti da varie persone (Peterson, Limardi) che trattavano di un argomento comune: la crisi del basket Italiano nel senso di competitività, livello tecnico, confronto con gli altri campionati, rapporto con gli sponsor, valorizzazione dei vivai. Volevo sapere la vostra opinione in merito, andando io stesso ad analizzare alcuni argomenti di discussione:

1- il livello medio del campionato italiano: le nostre squadre di Eurolega e ULEB Cup faticano a raggiungere i traguardi a cui eravamo abituati con una certa continuità negli anni '90. La ragione sta, a detta di tutti, nella maggiore disponibilità monetaria di diverse realtà (Spagna, Grecia, Russia), che riescono a costruire delle corazzate profondissime e competitive per una manifestazione come l'Eurolega, che costituisce, per impegno tecnico e psicologico, un campionato vero e proprio parallelo a quello nazionale. Eppure, l'Italia è vice campione Olimpica, ha una Nazionale di non grande talento ma di sicuro affidamento, ha un proprio giocatore prima scelta assoluta in NBA, la pallacanestro è in conitnua ascesa quanto a popolarità presso il pubblico giovane. Come mai gli imprenditori Italiani, disposti a spendere grosse cifre di denaro, si avvicinano poco a questo sport, preferendo altri mercati che richiedono risorse maggiori? Ad esempio, la gestione di una squadra media di Serie A, richiede lo stesso impegno economico di una squadra di serie C di Calcio, diciamo, che abbia costruito una squadra per salire in B.

2- Il livello medio degli stranieri che arrivano in Italia: a circa dieci anni dall'avvento della sentenza Bosman e dei primi comunitari (il greco Papanikolaou alla Virtus Bologna, il primo in ordine cronologico se la memoria non mi tradisce), qual'è lo stato degli "immigrati" in Italia per giocare a Basket? A mio modo di vedere, abbastanza basso. Ad un oggettivo livellamento verso l'altro del livello tecnico medio dei giocatori Europei, assistiamo ad una manciata di giocatori di livello assolutamente discutibile che riescono a trovare spazi anche importanti in rose di squadre costruite per vincere. Ad esempio, gli stranieri dell'Olimpia Milano (una squadra a caso tra le grandi del nostro campionato, non è per prendermela con qualcuno in particolare) sono: Sven Schultze (GER), Nate Green (USA), Travis Watson (USA), Joseph Blair (USA), Doremus Bennermann (SVE). Con tutto il rispetto per quest giocatori, ma difficilmente avrebbero trovato tutti quanti spazio in squadre di vertice Italiano dieci anni or sono. Motivazioni: la prima, va da sè, è un corollario di quanto illustrato al punto 1; le altre due le elenco qui di seguito.

3- La qualità degli USA che arrivano in Italia: avere 30 squadre NBA comporta avere ben 450 giocatori sotto contratto da parte della lega più importante del mondo, a dispetto di dieci anni fa, dove i giocatori rasentavano i 300. Quest'aumento (di quasi la metà), accompagnato anche dai corollari delle leghe satelliti (NBDL), porta ad un clamoroso depauperamento dei giocatori che vengono a cercar spazio in Europa. Il livello medio dei giocatori USA di stanza a casa nostra è crollato negli ultimi 10 anni, e non solo perchè non vengano più le star alla Wilkins o, in tempi più addietro, i McAdoo, ma anche perchè non vengono più i vari Blackman o gli Henry Williams. Oggi un giocatore come il nostro McRae prima di giocare in Italia avrebbe trovato con facilità posto in una squadra NBA di bassa classifica, magari anche come starter, figurarsi dei gioielli di talento puro come i Wilkins e McAdoo citati prima (se Cliff Robinson gioca ancora in NBA).. Per cui occorre aspettare la scommessa magari sfuggita agli osservatori USA che riesca a trovare spazio nei nostri campionati (DeLonte Holland, Anthony Grundy), oppure avere abbastanza denaro per riuscire a trattenere in Europa giocatori di chiaro livello NBA (Vanterpool a Mosca).

4- L'esodo dei giocatori Europei verso gli USA: gli Stati Uniti ormai hanno quasi completato il loro processo di colonizzazione dell'Europa, attingendo da essa come da una miniera ricca di giovani talenti. Senza un adeguato ricambio, l'Europa rischia di diventare una fucina di talenti non per se stessa, ma per l'NBA. E' vero, come ho detto in precedenza, che il livello medio dei giocatori Europei si è elevato (credo che difficilmente in altri momenti della storia del Basket Europeo ci siano stati tanti Playmaker di livello così elevato (Parker per la Francia, Jasikevicius per la Lituania, Calderon per la Spagna, Papaloukas per la Grecia, Lakovic per la Slovenia), ma è altresì vero che la maggior parte dei giocatori che ho citato gioca in NBA, impoverendo il livello di gioco dell'Eurolega, la quale ogni anno si trova a cercare nuovi protagonisti, soprattutto contando il fatto che dagli USA, come detto, non giunge una adeguata contropartita tecnica. E, di conseguenza, del campionato Italiano.

5- La valorizzazione dei giovani Italiani: posso dire anche dei giovani Europei. Il fatto che tanti giovani talenti Europei (e Italiani) vengano prelevati in età tanto tenera dal sistema NBA, porta ad uno "spreco" di lavoro delle società per valorizzare il proprio vivaio; a che pro, spendere tanti soldi per far crescere un giocatore il quale darà il meglio di sè dall'altra parte dell'oceano? L'Italia, fortunatamente, fa leggermente eccezione, riuscendo a trovare qui da noi diversi vivai funzionanti, e una federazione che si muove (poco ma bene, occorre dire) nei confronti dei nostri giovani talenti. I quali, però non riescono a trovare molto spazio nelle prime squadre. Spesso perchè si preferisce far giocare il corrispettivo straniero, che non necessariamente si rivela più forte nel prodotto nostrano. Un Esempio: citatemi, fra tutti i giocatori stranieri che sono transistati per il nostro campionato, dei giocatori dal talento maggiore o anche uguale a quello dei nostri Belinelli e Gallinari. Da noi non esiste un centro neanche lontanamente simile all'INSEP Francese, che ha già sfornato talenti come Parker e Diaw, e sta crescendo giovani dal sicuro futuro come Ajinca e Vaty, per cui tutto sta alla buona volontà delle singole società, le quali, però, devono avere dei tornaconti personali.

a mio modo di vedere, la federazione deve cercare di tirare il cosiddetto colpo al cerchio e alla botte: costringere le società a far giocare i propri prodotti dei vivai (obbligo di mettere a referto un certo numero di Italiani e, all'interno di questi, un certo numero di under 21 in LegaDue, e, come in Russia, obbligo di avere almeno due giocatori Italiani eleggibili per la nazionale in campo contemporaneamente in serie A), e allo stesso tempo concedere fondi e incentivi alle stesse società per la costruione di settori giovanili di buon livello.

Allo stesso tempo, la FIBA deve mettersi in testa che no ndeve diventare il vassallo dell'NBA, e deve mettersi ad un tavolo di trattativa per mettere delle regole precise agli scippi che vengono perpetrati dalle franchigie NBA nei confronti dei giocatori FIBA; pena una crisi di competitività che, fra dieci anni, senza un adeguato ricambio, potrebbe assumere le caratteristiche di irreversibilità. Le soluzioni a mio modo di vedere, sono di due tipi: limite di età per l'eleggibilità d un giocatore Europeo in NBA, e buy-out più alti per le società..

Scusate la lunghezza del mio post, ma vorrei sapere davvero che ne pensate su quest'argomento...
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paslelxi
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Re: Cosa fare per rilanciare il basket Italiano?

Post by paslelxi »

io credo poco al rilancio del basket italiano e per una serie di motivi, i lpiù importante è un problema di mentalità, il calcio è l'unico sport in italia, il resto non conta ..(come diceva laura pausini..).

in spagna si segue il basket in maniera importante, così come in grecia...in russia..vabbè i petroldollari :gazza:.

pur con questi problemi di fondo io credo che il campionato italiano sia secondo solo all'acb, ok mancano itop team schiacciasassi di una volta, manca la virtus dei ginobili, jaric, nesterovic...manca la F dei delfino, basile, smodis..., manca la treviso degli evans, garbajosa, marconato...

pero' il livello delle piccole si è alzato.

in grecia abbiamo 2 top team, 2-3 squadre buone, e il resto sono squadre a rischio fallimento etc...

in russia, sono 20 squadre di mosca :lol2: (scherzo...ma quante ce ne stanno... :penso:)..e lì effettivamente ci sono 3-4 colossi..tipo la dynamo, il kimki...

e girano parecchi soldi sporchi pultroppo :gazza:.

credo cmq in generale che l'andazzo sia questo..siamo destinati a una seconda fascia, anzi mi meraviglierei se nei prossimi anni gli organi competenti non decisessero di ridurre il nr di squadre italiane da 4 a 2..e alzare le russe e greche :gazza:

per me si potrebbe fare qualcosa tipo:

1) intervenire sui palazzi dello sport
2) intervenire dando una maggiore esosizione mediatica al campionato italiano, tramissione tramite eurosport e canali in chiaro nazionale
3) sito internet decente...sono 5-6 anni che non l oaggiornano, è poc utile, manca un forum, sondaggi etc...
4)ridurre i costi legati alla crescita e la gestione dei giocatori italiani...anzi e sono d'accordo con tzara
il livello degli americani è indecoroso (Dei più..fatte rare eccezioni), a sto punto converrebbe pacco per pacco, fare squadre di giocatori italiani, auspico un apprccio da parte di tutte e 18 stile PREMIATA..assolutamnete fantastico :notworthy:

ovviamnete se un americano costerà sempre di meno, le società se ne fregheranno...

5) PRIVATIZZAZIONE DELLA LEGABASKET...

è questo per me il passo finale..staccarsi definitivamente dal peso della FIP E del CONI e puntare a una lega gestita da privati con opportunità di profitto, al fine di spingere nuove FORZE IMPRENDITORIALI nel basket

fin quando la lega sarà sottoposta al vassallaggio della FIP E CONI nuovi imprenditori non arriveranno mai...

nel momento in cui i presidenti decidono di privatizzare un prodotto, possono venderne parti (squadre, o quote azionarie.) a nuovi imprenditori...

se il sistema è gestito dal privato è evidente uan maggiore attrattività sia mediatica che di SPONSOR...

vedo questa come unica via d'uscita per alzare (e anche di parecchio..) il livello del basket italiano...

per quanto riguarda i raporti nba europa...purtroppo il fascino dell'america è infermabile a mio avviso..s ipossono solo mettere limiti di età per andare in nba e qui io sarei severissimo..,del tipo 24-25 anni al minimo
porca puttana...

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masietesicuri??

Re: Cosa fare per rilanciare il basket Italiano?

Post by masietesicuri?? »

1-il livello medio del campionato italiano si è effettivamente abbassato, non ci sono più i cazzola che mettono nel basket budget di 15 milioni di euro l'anno, è normale. era un'eccezione e nn bisogna far l'errore di prenderla come normalità.
l'italia sta vivendo una flessione naturale, qualche anno fa è toccato alla spagna, prima ancora alla grecia. è fisiologico...
sui budget..beh, in turchia e grecia ci sono solamente 2 o 3 squadre fatte bene...in russia ce ne saranno massimo 7, ma le altre fanno veramente schifo (non è un caso che ponkrashov che in eurolega gioca si e no 4 minuti di media sia già titolare in campionato).
l'unico campionato effettivamente migliore del nostro è la spagna. sui motivi possiamo parlare degli anni...per farla breve dico quattro cose.
palazzetti infinitamente più capienti, prezzi molto più bassi, promozione veramente fatta bene e grande senso della maglia.
ti fanno venire voglia di andare a vedere la squadra della tua città perchè fanno giocare tanti ragazzi di casa, costa un cazzo vederli, e giocano duro e spettacolare. in italia, al momento, non è così...si continua a derogare facendo giocare scafati nel buco in cui gioca eccetera eccetera. in spagna si lavora per il movimento, in italia c'è la mentalità del più furbo, che aggira le regole, e alla lunga, non è una mentalità vincente.

2-al momento è più conveniente mettere sotto contratto un americano a prezzi stracciati che un italiano. con le nuove regole, uno come zanelli, ex avellino, chiedeva 150mila dollari annui. gugliotta, firmato l'anno scorso dalla V a 22mila euro annui, era un caso. english, per quanto scarso, prendeva 100mila euro tondi. con questi prezzi, è impossibile fare una squadra con tanti italiani, anche perchè logicamente, se zanelli prende così tanto, immaginatevi gli altri.
so di un michelori che ha prende 270 mila euro alla V, e di un davison che ne prende 200 tondi.
i prezzi attualmente sono questi, gli italiani li devi prendere per forza...le scelte degli americani vengono inflazionate anche da questo.
l'italiano però è più furbo e non capisce che insistendo sui vivai, i giovani potrebbe tirarli su solamente con i costi di gestione della palestra e con gli stipendi degli allenatori. con metà stipendio di uno zanelli a caso, copri le spese di gestione di under16 e under18.
sabatini l'ha capita, biella anche..livorno lo fa da sempre. c'è anche chi, come treviso, compra i ragazzi sui 14 anni, ma almeno li fa crescere bene, con staff e ambienti sani.
qualcuno che sta cominciando a insistere c'è, adesso vediamo un po' gli altri cosa pensano di fare. tra due anni i naturalizzati tornano a essere stranieri, capo d'orlando chi fa giocare?

3-al momento la nba è fuori competizione. in un campionato italiano, ci sono massimo 5 giocatori che prendono più del minimo salariale in nba. in america per far panchina ti devono dare minimo 800mila dollari, in italia 22mila euro.
questa proporzione si può spostare su tutti gli stipendi. fate voi i conti...che senso può avere per un americano anche solo decente, farsi un viaggio in europa a prenderemeno e a farsi il doppio del culo?
oltre alla questione stipendi, non è poi neanche detto che i vari gm sappiano chi vanno a prendere. imola quest'anno prese mike williams, il centro, a scatola chiusa. zappi e gentile non erano riusciti a vedere nessuna partita dell'irlandese...eppure l'hanno firmato.
con queste premesse, capirete anche voi che non è semplice pescare sempre bene con risorse comunque limitate.
markovski, che nella V è sia allenatore che gm, cerca sul mercato italiano, così riesce a tenere monitorati i giocatori che andrà ad allenare. altri personaggi, come il primo gresta a caso, vanno in america 2 settimane a cercare tra i training camp l'americano che potrà cambiargli la stagione. non è così che tiri su una squadra buona...

4-la nba attualmente, per visibilità e "economia", è un mondo aparte. la forbice si sta allargando sempre di più, e non è strano che un ragazzino di 18-20 anni che cresce vedendo i vari lebron, voglia andare di là appena può. poi magari si brucia la carriera, però ci prova. penso a uno slavo a caso...questi hanno avuto la guerra in casa fino a qualche anno fa, non hanno un soldo a morire. l'nba per giocatori come loro è l'unica "strada" per avere una vita dignitosa, e spesso e volentieri molto di più.
per gli italiani invece è normale così. prendiamo noi stessi come esempi: ti offrono l'nba e un posto da stella in eurolega, con relative differenze di stipendio. soldi veri, non ideali. voi cosa fate, rimanete alla fortitudo?
attualmente non c'è campo...o ci si mette in testa di fare qualcosa a livello nba (e l'eurolega attualmente sta dimostrando quanto possa essere faticoso...) oppure la forbice continuerà ad allargarsi.

5-prendo spunto dalle parole di djordjevic in conferenza stampa dopo Vidivici-Armani Jeans.
in serbia un ragazzino di 16 o 17 anni, se è bravo, va in campo, perchè solamente così si fa le ossa. giocare campionati giovanili ha poco senso, perchè anche se li domini, il livello è quello che è. cresci molto di più giocando 10 minuti nel primo tempo di una qualsiasi partita di regular season, cm sta facendo bonfiglio, che in 35 minuti di campionato under 18.
in serbia questa mentalità ce l'hanno da sempre, qua si vede solamente nelle squadre allenate da coach slavi. il punto è che qualche volta, mettere da parte l'orgoglio, e imparare da chi ha, da sempre, prodotto caterve di ottimi giocatori, potrebbe non essere male.
c'è anche da valutare un altro parametro...relativo alle aspettative.
investendo nei vivai, non è detto che saltino fuori solo i bargnani di turno. possono saltare fuori anche magari 5 italiani che nel giro di 2 anni diventano giocatori di rotazione stabili in a1, e tu vendendoli, ci fai cmq su i soldi che hai speso per tirarli su.
tante società italiane però non credono a questa mentalità, vogliono tutto e subito, non considerando che i bargnani e belinelli sono casi non unici, ma molto rari.

6-scippi. non credo che sia giusto mettere limiti. se uno vuole andare di là che ci vada, non ha senso avere giocatori scontenti. rendono meno e spesso e volentieri creano problemi. che si pensi a valorizzare nuovamente il campionato in cui si gioca, a rendere nuovamente un'alternativa alla nba un campionato come l'eurolega, e magari anche come i campionati nazionali italiani.
la regola sugli italiani in campo mi trova nettamente favorevole, ma bisognerebbe agire a livello di "italiani da vivaio", altrimenti avremo sempre gli stessi rosselli e zanelli, indecorosi per la a1, che vanno via a prezzi esorbitanti, per il semplice motivo che ci sono solo loro.

7-sponsor. il discorso è legato alla visibilità. chiaro, è un'opinione. sky quest'anno non fa più vedere tutte le partite del campionato alle 17.45, ma replica solo tante partite tipo eurolega o simili. è scesa la visibilità, e qualcuno è ovviamente più restio a investire.
io, sponsor o proprietario, metto soldi perchè tu, spettatore, vedi e conosci il mio marchio. altrimenti col cazzo che regalo soldi in giro...
è evidente una cosa del genere, nn ci vuole la scala. paradossalmente, ci vogliono le grandi piazze.
con tutto il rispetto per capo d'orlando, scafati o avellino, penso che il loro posto debba esser preso da genova, torino, venezia, firenze.
le grandi città hanno più imprenditori, più pubblico, più soldi da investire. certo, sono cinico, ma è così che gira il mondo.
non ho citato montegranaro perchè deve rimanere lì, come simbolo di un mondo ideale e in un certo senso romantico, con 3 americani, 2 comunitari, e 5 giovani italiani veri...
deve rimanere a dimostrazione che sia possibile fare bene in quel modo...chissà che magari qualcuno nn si svegli e prenda esempio.
Last edited by masietesicuri?? on 05/02/2007, 11:25, edited 1 time in total.
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Re: Cosa fare per rilanciare il basket Italiano?

Post by iL_jAsOne »

leggendo poco per motivi di tempo
aggiungo che una tra le possibili regole da inserire e da adottare e cercare di mettere un limite di tempo per le campagne acquisti...e mettere un limite di stranieri ( compresi  gli stoonerook o rocca  di turno e  stranieri ma con passaporto europeo) quindi con almeno 2 under21 in roster e uno in campo


ciao 
masietesicuri??

Re: Cosa fare per rilanciare il basket Italiano?

Post by masietesicuri?? »

sì, mettere un limite per le campagne acquisti ci starebbe, ma lo dovreti fare a livello europeo, altrimenti resti penalizzatissimo nei confronti di chi fa l'eurolega con te.
o tutti o nessuno...altrimenti vai in guerra con una gamba rotta e un braccio in meno..
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Re: Cosa fare per rilanciare il basket Italiano?

Post by MagnusPinus »

E' una risposta incompleta..ampiamente, però il motivo principale dell'abbassamento del livello è palese: I SOLDI..
Non cè + trippa per gatti..le nostre squadre economicamente non possono competere coi migliori team europei..di giocatori buoni non ce ne sono in numero illimitato..i migliori vengono presi da chi paga di +..agli altri restano gli scarti..o cmq.. se qualcuno pesca una gemma prima o poi emigrerà per guadagnare meglio..E' un discorso banale,ma per me attinente alla realtà..

Sui giovani italiani io non mi lamenteri ..è un periodo di produzione di giocatori di altissimo livello come non mai, e il merito princiipale, come dice Casalini è delle mamme :lol2: Quelli forti forti tendono a giocare..gli italiani discreti o ancora acerbi è normale che facciano panchina o stiano in squadre di livello inferiore..le partite vanno vinte, da lì non si scappa.
masietesicuri??

Re: Cosa fare per rilanciare il basket Italiano?

Post by masietesicuri?? »

per i giovani italiani esistono i secondi quarti delle partite, esistono i primi tempi di partite scontate in cui puoi vincere giocando bene solo il terzo periodo, ad esempio.
guardate una partita della virtus a caso tra teramo e ieri con udine.
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Re: Cosa fare per rilanciare il basket Italiano?

Post by paslelxi »

masietesicuri?? wrote:per i giovani italiani esistono i secondi quarti delle partite, esistono i primi tempi di partite scontate in cui puoi vincere giocando bene solo il terzo periodo, ad esempio.
guardate una partita della virtus a caso tra teramo e ieri con udine.


giusto..tranne gallinari..ieri 21 :notworthy:
porca puttana...

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Re: Cosa fare per rilanciare il basket Italiano?

Post by tzara »

masietesicuri?? wrote:5-prendo spunto dalle parole di djordjevic in conferenza stampa dopo Vidivici-Armani Jeans.
in serbia un ragazzino di 16 o 17 anni, se è bravo, va in campo, perchè solamente così si fa le ossa. giocare campionati giovanili ha poco senso, perchè anche se li domini, il livello è quello che è. cresci molto di più giocando 10 minuti nel primo tempo di una qualsiasi partita di regular season, cm sta facendo bonfiglio, che in 35 minuti di campionato under 18.
in serbia questa mentalità ce l'hanno da sempre, qua si vede solamente nelle squadre allenate da coach slavi. il punto è che qualche volta, mettere da parte l'orgoglio, e imparare da chi ha, da sempre, prodotto caterve di ottimi giocatori, potrebbe non essere male.
c'è anche da valutare un altro parametro...relativo alle aspettative.
investendo nei vivai, non è detto che saltino fuori solo i bargnani di turno. possono saltare fuori anche magari 5 italiani che nel giro di 2 anni diventano giocatori di rotazione stabili in a1, e tu vendendoli, ci fai cmq su i soldi che hai speso per tirarli su.
tante società italiane però non credono a questa mentalità, vogliono tutto e subito, non considerando che i bargnani e belinelli sono casi non unici, ma molto rari.




Se ricordi, ne abbiamo parlato in un altro topic (non ricordo quale). Io sollevai la questione di un'intervista fatta all'allora allenatore dell'Olimpia Lubiana, in una partita di Eurolega fra la Fortituto e la squadra locale dell'Eurolega 2003/04, nella quale ogni tanto trovavano minuti anche i giovanissimi Mancinelli, Belinelli e Lorbek. Il coach Sloveno disse:"E' una questione di mentalità: nel nostro campionato uno come Mancinelli giocherebbe 40' a partita, da voi no". Vero che il livello del notro campionato non è da mettere a paragone con quello della Lega Adriatica, ma la questione della mentalità e della predisposizione di un allenatore a far giocare un proprio prodotto del vivaio, seppur di valore inferiore al titolare di turno, ma solo per fargli fare le ossa, è ancora attualissima.
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