Re: Coppa America 2007

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tzara
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Coppa America 2010

Post by tzara »

Pensavo ci fosse già un topic del genere.

Il 2007 è l'anno della Coppa America di Vela, che si svolgerà nel bellissimo scenario del porto di Valencia. La Luis Vuitton Cup, torneo che deciderà la contender per il titolo alla barca vincitrice della scorsa edizione, gli Svizzeri di Alinghi, si svolgerà tra l'Aprile e il Giugno del 2007, mentre la vera e propria America's Cup si svolgerà tra il 13 Giugno e il 7 Luglio.
Questa edizione della Coppa America è storica per diversi motivi: il primo, è quello che per la prima volta dal 1851 esa si svolge in terra Europea, e per di più la barca Defender rappresenta una nazione che non ha sbocco sul mare. Per questo motivo, il team Alinghi ha esaminato una serie di candidature (sulla falsa riga delle candidature per i Giochi Olimpici) che comprendeva diverse città del Mediterraneo, le cui finaliste erano risultate alla fine: Marseille (Fra), Lisboa (Por) e la nostre Napoli e Genova. Ma la palma di vincitrice andò a Valencia.
Questa è un'immagine disegnata di come sarà il porto di Valencia durante i giorni della Coppa America:
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Poi, il fatto che mai come quest'anno le barche vengono da ogni parte del mondo, a rappresentare il successo crescente che questa manifestazione (che per investimenti muove un capitale inferiore soltanto ai Giochi Olimpici, ai Campionati Mondiali di Calcio e al Tour de France), con l'ingresso storico della prima barca Africana (Shosholoza Team), della prima barca Cinese (Team China), che per forza nella loro prima apparizione in LVCup dovranno fare esperienza. Per la prima volta da quando esiste la Coppa America, invece, USA, o Inghilterra, o Australia o Nuova Zelanda non sono le barche più rappresentate: infatti è l'Italia ad essere la nazione più rappresentata, con i team: Luna Rossa (Yacht Club Italiano, Genova - Punta Ala); Mascalzone Latino (R.Y.C.C: Savoia, Napoli); +39 Challenge (Circolo Vela Gargnano, Brescia).
Le barche challengers si stanno sfidando dal 2004 nei cosiddetti Acts, tornei preliminari che servono per testare le barche e stipulare una classifica preliminare prima delle sfide di Luis Vuitton Cup. Gli Acts sono 13 in tutto e ne sono stati fatti 12 finora. L'Act 13 avrà luogo a Valencia dal 3 al 7 Aprile 2007. Agli Acts (novità storica per l'America's Cup) gareggia anche la barca defender, la quale, però, ovviamente non viene inclusa in classifica.
I vari Acts fin qui disputati (tra cui uno bellissimo a Trapani, in Sicilia), hanno confermato la superiorità tecnica di Alinghi, il quale, con una barca molto agile specialmente nelle giornate con poco vento, è riuscita ad avere la meglio sulle avversarie. Per il titolo di contender, invece, pare che la lotta sia ristretta a tre barche: New Zealand (campione uscente, pur se con una barca diversa), BMW Oracle, e la nostra Luna Rossa.
La Classifica generale al termine dei 12 Acts é:
1 Emirates Team new Zealand 125
2 BMW Oracle Racing 123
3 Luna Rossa Challenge 118
4 Desafio Espanol 2007 85
5 Mascalzone Latino - Capitalia Team 73
6 Victory Challenge 68
7 +39 Challenge 60
8 Areva Challenge 60
9 Team Shosholoza 55
10 United Internet Team Germany 33
11 China Team 15



Per chi volesse saperne di più:
Questo è il sito ufficiale della manifestazione:
AMERICA'S CUP
E questi sono i siti ufficiali delle partecipanti:
DEFENDER
ALINGHI
CHALLENGERS
LUNA ROSSA
BMW ORACLE RACING
+39 CHALLENGE
TEAM SHOSHOLOZA
EMIRATES TEAM NEW ZEALAND
AREVA CHALLENGE
VICTORY CHALLENGE
DESAFIO ESPANOL 2007
MASCALZONE LATINO CAPITALIA TEAM
UNITED INTERNET TEAM GERMANY
CHINA TEAM
Last edited by tzara on 11/02/2010, 12:57, edited 1 time in total.
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Leviathan
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Post by Leviathan »

ho seguito quasi tutti gli Acts, stupendo quello di Trapani. Ma nella Luis Vuitton Cup vera e propria quando inizierà sarà lo stesso regolamento di 5 anni fa? ovvero 2 round robin e poi scontri diretti o è cambiato pure questo?
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tzara
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Post by tzara »

Caro Leviathan, proprio in questi giorni è stato pubblicato il bando di gara degli Act 13 e del torneo ufficiale della LVC:

Trovi il bando completo di sotto
qui

In soldoni, non cambia molto il regolamento per le modalità: cambiano gli estremi per la regolarità delle gare (lunghezza della regata compresa tra 8,6 e 12,6 miglia nautiche, vento regolamentare tra i 7 e i 23 nodi), e alcune regole d'ingaggio.

Sono anche stati codificati meglio alcuni segnali di comunicazione fra le barche (specialmente fra le varie barche giuria), con l'intromissione di alcune nuove bandiere e di nuovi segnali acustici.

Quando avrò tempo posterò qualche cosa sulla storia della America's Cup, mi sto acculturando, e merita veramente...
Last edited by tzara on 07/01/2007, 19:26, edited 1 time in total.
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Post by Leviathan »

Grazie per le informazioni. Ora non rimane che aspettare la primavera... :pollicesu:
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Post by margheritoni10 »

Che notti quelle notti. :notworthy:

C'ero, su TMC, con Il Moro di Venezia (Cayard merda sempre e comunque)...
C'ero nelle due (della prima ho perso solo 3 notti...) avventure ad Auckland di Luna Rossa...
Ovviamente continuerò a soffiare anche a Valencia.

Vista la vicinanza vorrei togliermi lo sfizio di vedere una regata da vivo... sapete come funziona? Costi per posto ponte nelle barche di supporto, ecc... ?
Last edited by margheritoni10 on 08/01/2007, 15:18, edited 1 time in total.
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E' lo stesso medesimo principio, mismo, siam sempre lì qualità o quantità??
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Post by Jakala »

Giusto per farvi invidia ho un paio di foto autografate di Luna Rossa :figo:
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Post by tzara »

Giusto per farvi invidia ho un paio di foto autografate di Luna Rossa :figo:
[align=right][snapback]793187[/snapback][/align]



Autografate da chi, dalla barca?? :lol: :lol:
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Post by tzara »

STORIA BREVE DELLA COPPA AMERICA

I - AS IT BEGAN


Il primo atto della Coppa America è stato invero inconsapevole, visto che la prima regata di questa meravigliosa storia rappresentò poco più di un diversivo dagli ozi estivi, per gli spettatori del tempo. Ma andiamo con ordine.

E' il 1851, quando la Regina Vittoria decide di organizzare una regata velica nel territorio dello Royal Act Squadron di Cowes, nell'Isola di Wight, mettendo in palio la cosiddetta "coppa delle cento ghinee", una coppa costruita nel 1848 come premio per le regate veliche e di proprietà dello Yacht club. A dire il vero, a metà del XIX secolo, la concezione di Yachting era molto diverso rispetto a quello attuale, essendo gli armatori degli appassionati indipendenti i quali mettevano in maniera autonoma le proprie imbarcazioni.
E, in occasione dell'Industrial World's Fair, alla Regina parve utile invitare le imbarcazioni migliori dell'epoca per una regata molto snob. Lord Wilton, commodoro dello Royal Act Squadron, decise di invitare gli amici del New York Yacht Club, i quali mandarono una barca, l'America, la quale attraversò tutto l'Atlantico ed arrivò in Inghilterra giusto in tempo per la regata.
La regata si svolse la mattina del 22 Agosto 1851, nelle acque di Cowes, in un percorso di 53 miglia marine. Le partecipanti erano 15: 14 Inglesi, e una USA. Vinse l'unica USA, sotto gli occhi della Regina Victoria. E' passato alla storia il dialogo che ella ebbe con il comandante dello yacht dal quale seguiva la gara in posizione privilegiata quando vide le barche avvicinarsi al traguardo:
"Say, Signal master, are there yachts in sight?"
"Yes, may it please, your Majesty"
"Which is first?"
"America"
"Which is second?"
"Ah, your Majesty, there is no second".

Quest'ultima battuta divenne il motto dell'intera Coppa America.
La forestiera America, unica fra le barche straniere, si aggiudicò la gara. Negli anni successivi, si scoprì che assieme alla Coppa America nacquero anche le prime polemiche ad essa connesse, con le barche Inglesi che accusarono la barca USA di non aver compiuto tutto il percorso e di avere fatto meno giri.
Fatto sta, America vinse la coppa delle cento ghinee.
Questa coppa Image

Questa famigerata coppa, all'arrivo a New York, non se la passò tanto bene i primissimi tempi: dapprima i marinai decisero che l'avrebbero tenuta un anno ciascuno a turno fra di loro; poi decisero di fonderla per farne delle medaglie commemorative; infine, decisero di donarla allo Yacht Club di NY. e lì rimase per 6 anni.
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Post by tzara »

BREVE STORIA DELLA COPPA AMERICA

II - LE PRIME DIFESE

Per inciso, al secondo posto nella regat di Cowes arrivò Aurora..


La coppa venne donata da John Cox Stevens, armatore della goletta America, allo Yacht Club di New York, il 18 Luglio 1857, e fu deciso che sarebbe stata messa in palio in sfide amichevoli con imbarcazioni straniere.

La prima difesa della coppa (in tutto e per tutto, la prima edizione della Coppa America) avvenne l'8 Maggio 1870, nelle acque di Long Island, in una regata singola della durata di 38 miglia, ancora una volta sotto forma di regata. Parteciparono 18 barche USA e una barca ospite, gli inglesi di Cambria del Royal Thames Yacht Club. Vinse la barca Magic, di nuovo del New York Yacht Club di proprietà di Frank Osgood, che divenne di fatto la prima defender della Coppa. Cambria arrivò decima.

Quella del 1870 fu anche l'unica volta che la Coppa America fu decisa da una sfida a regata. Da allora in poi venne adottato il felice format del match race.

L'anno dopo, la grande schooner Livonia sfidò le barche dello Yacht Club di NY, ma fu sconfitta da Columbia.
Negli anni successivi (difesa del 1876 e del 1881), gli USA difesero il trofeo contro due Contender Canadesi, Countess of Dufferin e Atalanta, senza particolari problemi.

A partire dagli anni '80 del XIX secolo, gli USA decisero di cambiare il regolamento, a loro favore: fu vietato ogni tipo di trasporto della nave contender in USA, anche il traino in mare. Questo voleva dire per le barche Inglesi, dover costruire delle barche molto pesanti adatte per la traversata oceanica, e poco agili per le sfide di match race con le agili golette USA. Gli americani, inoltre, organizzavano le loro regate su terreni a baso fondale, sfruttando la caratteristica delle loro golette a bassa chiglia, rispetto a quelle su Sua Maestà, a chiglia profonda.
Con queste nuove regole (sic!) avvenne lo scontro fra Genesta e Puritan, nel 1885. Vinse Puritan, ma successivamente ci si accorse che a Genesta era stata comminata per errore una penalità in realtà indirizzata alla barca Newyorkese. L'incontro non fu mai ripetuto, e la coppa rimase nella sala dei trofei dello NYYC.
Nel 1886, sempre con queste regole, Mayflower battè Galatea e Volunteer battè Thistler. Galatea fu famosa come la goletta da match race più elegante del mondo: in perfetto stile Inglese, nel salone principale vi erano delle sfarzose poltrone in pelle nelle quali venivano accolti gli ospiti, e vi era una sala in stile neo-rinascimentale nella quale dopo cena i marinai si riunivano a bere il porto.
Se Galatea era lenta e più adatta ad un salotto di alto borgo, e perse per la sua lentezza, non si può dire altrettanto dell'altra barca Thistle: gli Inglesi avevano preso la faccenda come un'onta personale, e decisero di mandare solo la barca più veloce di tutte: Thistle uscì da una ferrea selezione fra tutte le imbarcazioni Inglesi, ma perse lo stesso contro Volunteer, barca passata alla storia come una delle più veloci della storia della Coppa America.
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III - L'EPOCA DI LIPTON

Dopo la morte di Anthony Burgess (padre delle barche Inglesi degli anni '80), gli uomini di sua Maestà si trovarono in difficoltà, non avendo barche da poter contrapporre alle golette USA: tuttavia, accettarono la sfida con Valkirie II e Valkirie III, che però furono surclassate da Vigilant e Defender.

Nel 1899, però gli Inglesi scesero la carta di uno dei personaggi, forse il primo vero personaggio eroe della Coppa America: quello dell'armatore Sir Thomas Lipton e delle sue mitiche Shamrock.

Sir Thomas Johnstone Lipton era un uomo d'affari scozzese dedito al commercio, specialmente del tè. Era molto famoso in tutto il Regno Unito per le sue doti di self-made man, e rappresentava l'icona dell'uomo realizzato (una sorta di Donald Trump ante litteram). Lipton aveva anche la passione per le barche a vela, e, alla fine degli anni '90, raccolse l'invito del Re Edoardo VII a finanziare la costruzione della barca che riuscisse a riportare la "grande brocca" a casa. Nel 1898, dall'ingegno dell'architetto Sir William Fife, nacque Shamrock. Shamrock rappresentava lo Royal Ulster Yacht Club, era lungo 38 metri, con un boma di più di 7 metri, ed era tra le primissime imbarcazioni ad utilizzare come materiale per lo scafo, il nickel. Quando fu messo in acqua per la prima volta, partecipò a dei match races di prova contro Britannia e Walkirie III, seminandole fin dalla prima bolina. Era una goletta leggera, agile, con una chiglia più piccola rispetto allo standard Inglese, e sembrava apposta per battere le imbarcazioni USA.

Per battere Shamrock, lo Yacht Club di NY non stette con le mani in mano: rispolverò la storica Columbia, in versione riveduta e corretta, un altro bolide. Il suo armatore, Net Herreshoff, già costruttore delle precedenti Defender e Vigilant, mise mano al vecchio scafo rimodernandolo e rendendolo praticamente inattaccabile.
L'edizione del 1899 verrà ricordata come la prima edizione che lasciò il segno nell'immaginario collettivo. Shamrock lasciò il porto di Belfast sotto una potentissima enfasi pubblicitaria e molte aspettative di vittoria, e arrivò a NY sotto un fitto alone di mistero e attesa. L'attesa durò il neanche il tempo di un lato di bolina, dopo la prima boa Columbia aveva già un vantaggio incolmabile, e vinse facilmente la gara. Lipton dovette tornare in patria con le pive nel sacco; come vedremo, sarà solo la prima di una serie di fallimenti per l'armatore Scozzese. Nel 1901, la musica si ripetè, e Columbia sconfisse Shamrock II.
Nell'edizione del 1903, Lipton e Herreshoff si misurarono di nuovo faccia a faccia con due barche nuove: Shamrock III era l'evoluzione della precedente, mentre Reliance era un gioiello dell'industria navale delle 90footers: l'immagine di questa barca campeggia come simbolo del museo del Rhode Island. Lo skipper era Charlie Barr, uno dei migliori del mondo all'epoca. Reliance è ricordata come una delle barche più belle che si ricordino. Shamrock tornò mestamente a Belfast per la terza volta..
La prima guerra mondiale costrinse ad una pausa forzata anche l'universo delle sfide USA-UK, fino al 1920. Hesselhoff e Lipton si rincontrarono con due barche rivoluzionarie rispetto alle precedenti: erano infatti molto più piccole (75 piedi), più agili e più leggere. La cretura di Hesselhoff era Resolute, quella di Lipton Shamrock IV. Resolute vinse una selezione ferrea fra diverse altre barche Newyorkesi, per poter partecipare in rappresentanza dell'oramai mitico NYYC.
Si gareggiava al meglio delle 5 regate: la prima regata fu vinta da Lipton; anche la seconda, con un vantaggio di due minuti e mezzo!! Pareva che veramente, la "grande brocca" potesse tornare in Inghilterra... Ma, nella notte, lo stesso Hesselhoff decise che si sarebbe messo lui al comando della barca, licenziando lo skipper. Condusse le successive tre regate che vinse con vantaggi abissali e mantenne il trofeo in USA.
Dopo questa vittoria, Hesselhoff abbandonò.
Nel 1930, l'ennesima versione di Shamrock, la Shamrock V, se la dovette vedere con la Enterprise di Harold Vanderbilt.
Harold Stirling Vanderbilt era l'ultimo rampollo della famiglia Vanderbilt, una delle più potenti d'America. E' stato nella sua vita, oltre a campione di Vela, anche Campione del Mondo di Bridge, nonchè uomo d'affari nel campo delle ferrovie.
Enterprise era una J-Class, la prima del suo genere in Coppa America, bellissima, lunga 52 metri e, soprattutto, velocissima. Vinse senza problemi.
Lipton non ebbe il tempo per progettare la sua Shamrock VI, morì prima. Nonostante sia stato sempre un perdente, la sua fama e il suo caricma hanno portato la Coppa America ad un livello di fama molto maggiore, e fu ricordato sempre, come "the best of all losers".
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IV - LE SFIDE TRA VANDERBILT E SOPWITH

Morto Lipton, ritiratosi Hesselhoff, ci fu un ricambio generazionale al timone delle barche che si contendevano il trofeo che nel mentre aveva raccolto l'attenzione dei maggiori media non solo Anglosassoni, ma di tutto il vecchio e nuovo Mondo. La Coppa America si segnalava come evento globale, secondo soltanto ai gichi olimpici.
Nel 1930, l'avvento del nuovo armatore Vanderbilt comportò lo spostamento del campo di regata da New York a Newport. La nuova creatura dell'industriale Americano, Rainbow, era una barca costruita sulla falsa riga della precedente, molto agile e veloce. Ma Vanderbilt non si aspettava quale avversario lo attendeva: T.O.M. Sopwith. Sopwith fu un noto aviatore, fondatore della Sopwith Aviation Company (quella di Snoopy per intenderci), con la passione per la vela. Egli fu l'armatore di Endeavor, nave che avrebbe dato incredibili patemi d'animo ai defender di allora, e di cui era anche timoniere.
La prima regata a Newport fu vinta con margine da Endeavor su Rainbow. Così la seconda regata. Endeavor era in vantaggio anche nella terza regata, ma quando ormai pareva compiuto il miracolo di riporare la Coppa in Inghilterra, Rainbow compì una rimonta che ancora adesso ha dell'incredibile e vinse la regata. 2-1. Endevaour si trovò in vantaggio anche nelle regate 4 e 5, ma Rainbow riuscì in entrambi i casi a rimontare nell'ultimo lato e a vincere la serie per 3-2. Fu la volta, nella storia della Coppa America, che maggiormente l'egemonia USA traballò.
Tre anni dopo, Sopwith si ripresentò alla porta, con la Endeavour II, evoluzione progettuale della prima. Però Vanderbilt era andato molto oltre: sfruttando esperimenti di fisica, simulazioni con modellini in acqua, creò la "super J": Ranger. Ranger è considerata la barca da Coppa America più bella della storia, prima dell'avvento delle barche ipertecnologiche. Il progettista era Starling Burgess, il figlio di Edward Burgess costruttore delle varie Columbia. Per la prima volta, le vele erano costruite in materiale sintetico antistrappo. Nella sua storia, Ranger perse da una sola barca: Yankee, due volte in match races amichevoli e una volta in un match race di round robin.
Inutile dire che in gara non ci fu storia. Ranger stravinse 4-0 con distacchi imbarazzanti, in quella che fu l'ultima edizione della Coppa America con le barche lunghe. Ormai non c'erano più investitori disposti a spendere tanto denaro per barche così imponenti, e dall'edizione successiva, datata 1958, si passò alle agili barche da 12 metri.
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La Coppa America non è Coppa America se le dirette non sono di notte :gazza:
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V- IL DOPOGUERRA

L'edizione del 1958 (dopo una lunghissima pausa dovuta alla seconda guerra mondiale), fu caratterizzata, oltre che dall'introduzione della nuova classe velica dei 12 metri, che comportava delle barche di lunghezza totale attorno ai 20 metri, più facili da guidare, dall'introduzione del sistema di challenge a round robin molto simile a quello utilizzato ora. L'edizione del 1958 fu caratterizzata dall'ultima grande sfida USA-UK, con i defender che selezionarono come barca Columbia, (US-16), evoluzione della Columbia. Per un segno del destino, alla finale dei trials per il ruolo di defender, si trovarono le due versioni di Columbia: la più antica e la più recente; la recente vinse dopo un emozionante testa a testa prevalendo sulla sua versione di 50 anni più vecchia per soli 12"!. La nuova Columbia fu una barca molto longeva che sarebbe servita come mezzo di allenamento per il Team USA fino alla fine degli anni '70. La sfidante, Sceptre, invece, era ancora costruita secondo i dettami classici anteguerra, e il divario tecnico fu palese a partire dalla prima regata, vincendo per 3-1.
Nel 1962, fu la prima volta di una finale per la Coppa America con una barca non Anglosassone: la challenger fu l'Australiana Gretel, barca costruita dalla emergente industria velica wallabie, che diede filo da torcere alla defender Weatherly, barca inferiore alla precedente, ma che riuscì a tenere in mano la Coppa vincendo per 4-1.
Nel 1964, fu la volta di Constellation, che sconfisse gli Inglesi di Sovereign (UK-2) per 3-1. Fu l'ultima sfida di America's Cup fra una Barca USA e una barca UK.
Diverso è il caso di Intrepid, nel 1967. Intrepid era una barca molto all'avanguardia, che si avvaleva sia si una tecnologia molto evoluta, che di uno skipper storico come Mosbacher, Intrepid vinse per due volte la Coppa America battendo per 4-0 Dame Pattie, e per 4-1 (con skipper Bill Ficker), Gretel II, entrambe barche Australiane. In particolare Gretel II fu protagonista di una sconfitta molto onorevole, con distacchi sempre molto contenuti, e molta sfortuna (una regata praticamente vinta persa negli ultimi metri per un uomo in mare).
Questi furono anche gli anni nei quali altre nazioni si avvicinarono alla Coppa America, come ad esempio, Giappone, Svezia, Spagna.
Nel 1974, il magnate Ted Turner arma l'imbarcazione Courageous, progettata da Olin Stephens. Era anch'essa una nave ultratecnologica, con lo scafo interamente in alluminio (prima barca al mondo), e un equipaggio selezionato tra diversi campioni olimpici dell'epoca, anche non USA. Tuttavia, nei trilas ebbe la meglio sulla vecchia Intrepid per una manciata di secondi.
La sua barca challenger era Southern Cross, barca Australiana che si era ben comportata nelle prove di selezione, ma giunta in finale fu costretta a soccombere per 4-0.
Stesso destino ebbe, nel 1977, Australia, altra barca costruita con grande dispendio di energie, ma in pratica abbastanza lenta e goffa.
Nel 1980 Courageous fu rimpiazzata da Freedom (US-30). Il nuovo gioiello di casa New York Yacht Club era molto supriore alla precedente defender, ed era capitanato da uno skipper che successivamente avrebbe fatto la storia dell'America's Cup: Dennis Conner. Tuttavia, il mondo non era rimasto a guardare. Per la prima volta nella storia, i challenger erano più numerosi delle barche defeder, e mentre gli USA sceglievano faticosamente la loro barca, il mondo si sfidava per il titolo di contender: prevalse la barca Australia, che si comportò bene anche durante l'atto finale, vincendo una regata e perdendo due delle 4 per distacchi inferiori al minuto.

Ma la svolta globale doveva ancora arrivare.
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VI - 1983: THE MATCH OF THE CENTURY

L'edizione del 1983, l'ultima nella storica sede di Newport, passerà alla storia per mille motivi: prima edizione nella quale le barche sfidanti si qualificano in match di round robin come accade adesso (Luis Vuitton Cup); prima volta di una imbarcazione Italiana (Azzurra); prima volta di una vittoria non USA.

Ma andiamo in ordine: le barche che gettano il guanto di sfida per la conquista della Coppa America sono 7 (record assoluto): Australia II (KA-6, Royal Perth Yacht Club); Advance Australia (KA-7, Royal Sydney Yacht Squadron); Challenge 12 (KA-10, Royal Yacht Club of Victoria); Azzurra (ITA-4, Yacht Club Costa Smeralda); France 3(FRA-3, Yacht Club de France); Victory'83 (K-22, Royal Burnham Yacht Club); Canada One (KC-1, Secret Cove Yacht Club).
Per l'Italia, questa era la prima partecipazione alla manifestazione. Il progettista era Andrea Vallicelli; i magnati erano il Principe Karim Aga Khan, proprietario dello Yacht Club Costa Smeralda con sede a Porto Cervo in Sardegna e Giovanni Agnelli, proprietario della barca. Nell'equipaggio spiccavano la presenza dei campioni olimpici Mauro Pellaschier (timone) e Flavio Scala (campione olimpico nella classe Star), lo skipper Cino Ricci. La barca di allenamento era I-3, ossia US-27, la Statunitense Enterprise della Coppa America 1977.
Dopo i tre round robin furono escluse tre barche: la Francese France 3, e le Australiane Advance Australia e Challenge 12.
Il quarto round robin, di semifinale, vede le eliminazioni di Azzurra (partecipazione positiva la sua dato che era alla sua prima volta) e di Canada 1.
La finale della prima Loius Vuitton Cup fu tra gli Australiani di Australia II e gli Inglesi di Victory'83. Vinse Australia II per 3-1.
Tra i defenders USA la selezione premia Liberty (US-40), guidata da Dennis Conner.
La vigilia della finale è movimentatissima e drammatica. Si sparge la voce della squalifica di Australia II per la presenza di un'appendice, chiamata "chiglia alata" apparentemente non regolamentare. I giudici decidono per la regolarità della chiglia, ma team USA sporge risorso per ben due volte. Il 14 Settembre 1983 inizia la Coppa America in un clima infuocato.
Australia II parte benissimo e rimane in testa fino a metà gara, però poi Liberty guadagna terreno ed effettua il sorpasso nel finale. 1-0 USA.
Il 15 Settembre si svolge gara 2: Conner sfrutta la bonaccia della seconda parte di gara, nella quale la sua barca è superiore a quella Australiana e vince con quasi due minuti di vantaggio. 2-0 USA.
Per il 17 Settembre Australia effettua delle modifiche aerodinamiche, a causa del campo di regata stranamente con poco vento. La regata viene annullata a metà per bonaccia, sotto le vibranti proteste si Australia II che al momento dominava con sei minuti di vantaggio.
Il 18 Settembre il vento è, se possibile, ancora minore, ma la gara viene definita regolare. Dopo aver perso la partenza, Australia II recupera e transita in vantaggio alla prima boa, mantenendo il vantaggio. 2-1 USA
19 Settembre: regata 4: Dominio assoluto di Liberty, che resiste anche al tentativo di rimonta finale degli avversari. 3-1 USA. Nella storia dell'America's Cup gli USA non hanno mai perso in situazione di 3-1.
Il 22 Settembre si svolge la quinta regata. Conner improvvisa una partenza tanto azzardata quanto efficace, e costringe Bertrand all'infrazione che gli costa una penalità di 37". Liberty ha in mano regata e coppa, ma ad un certo punto, si rompe un componente che tiene dritta e in tensione la vela. Conner prova disperatamente ad arrivare al traguardo con le vele flosce, ma viene superato all'ultima boa da Australia II che, senza avversario, vince per quasi due minuti. 3-2 USA.
Alla sesta regata, un salto di vento favorevole agli Australiani consente loro di passare in vantaggio alla prima boa, e di mantenerlo agevolmente, vincendo con ampio margine. 3-3. Si va alla bella!
26 Settembre 1983. Un sondaggio presso una rete sportiva USA ha nominato questo match "The match of the century", cosa ancora più eclatante se si considera che è un match che gli USA hanno perso. Conner vince la partenza ed allunga, sulla quarta boa ha 47 secondi di vantaggio; la poppa decide la regata. Conner, per assicurarsi la copertura, stramba e si avvicina a Bertrand; mossa fatale, l'incredibile serie di strambate e virate (47, record di ogni tempo per un match di Coppa America), avvantaggia “Australia II” che gira la boa 6 avanti di 21 secondi. Nell’ultima bolina John Bertrand blocca l’attacco di Conner e taglia con 41 secondi di vantaggio.

Il dominio più lungo della storia dello sport (132 anni), si conclude nelle acque di Newport: Aussies in festa, ebbri di gioia, Dennis Conner chino sul timone della sua barca in lacrime.
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Coppa America 2007

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Tzara... Hai scritto tu questi articoli? Complimenti. Potresti proporli a Giordan. Magari trova un angolino per pubblicarli su Play.it... :ok: :ok: :notworthy:
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Max Giordan: adesso che ci penso: ma una foto normale tuo fratello ce l'ha? o sulla patente ha la foto sul cesso?
Dazed: Guarda che è Koufax!
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