3) Sarebbe, ma in Nazionale da anni e nel Milan quando è arrivato ha spesso giocato dietro.
All'Udinese era un laterale "puro" cioè aveva compiti sia difensivi sia offensivi
3) Sarebbe, ma in Nazionale da anni e nel Milan quando è arrivato ha spesso giocato dietro.
Caratteristiche sostanziali del modulo a tre:
-Esterni in grado di offrire grande spinta,a mio parere inutile provare tale modulo quando non si hanno a disposizione elementi di spessore in grado di svolgere al meglio tale compito.Si rischia solo di schiacciarsi e di concedere gioco e campo all'avversario(conseguenza diretta dell'inferiorita' numerica nel cuore nevralgico del campo).
Ricordo i Benarrivo-Di Chiara essenziali fulcri del gioco di Nevio Scala in quel di Parma,probabilmente tra i piu' efficaci interpreti di questo modulo e della sua perfetta interpretazione.Corsa,buoni fondamentali tecnici,velocita',resistenza,dinamismo insomma un perfetto trattato di come applicare il sistema.
Lo stesso Capello,avendo due falsi terzini,eccellenti in fase di proposizione, come Cafu' e Candela(ereditati dal periodo zemaniano nel quale erano gli esterni bassi della classica difesa a quattro) abbandono' il suo credo(fin dai tempi milanesi)per utilizzare il lavoro offensivo del francese e del brasiliano con la protezione di tre centrali(prima Aldair,Zago,Mangone poi Zebina,Samul Zago)......certo,la duttilita' tattica di alcuni elementi permise al friulano di non fossilizzarsi su una disposizione univoca(vedi Zebina che si allargava in fascia destra e permetteva a Cafu' di partire con le spalle coperte,Candela che giocava basso con Del Vecchio che sulla medesima fascia mancina si decentrava arretrando sulla linea di meta' campo)ma come base di partenza era il modulo a tre difensivo che veniva adottato.
-Centrali in grado di leggere tatticamente al meglio la partita,evitando, in mancanza di avversario diretto ,di giocare scolasticamente e stancamente tenendo una posizione poco propositiva(per questo e'fondamentale la presenza di qualcuno che riesca a dare del tu alla palla,proponendosi come primo iniziatore della manovra)e quindi del tutto inutile(classico caso di uomo regalato agli avversari).
Ma soprattutto direi sia di immane importanza trovare elementi in grado di potersi decentrare o salire sulla linea di tre quarti in caso di avversario estremamente largo o disposto con giocatori tra le due linee ,senza perdere efficenza.
Per questo, a mio avviso, tale modulo se interpretato da protagonisti in grado di incarnare al meglio i requisiti richiesti ha una facilita' di lettura e una malleabilita'che rappresenta ancor oggi un ottima ricetta da offire al calcio odierno.
Al contrario se utilizzato in maniera dogmatica ,evitando un leggittimo studio sulle caratteristiche tecnico /tattiche degli uomini a disposizione in funzione delle peculiarita'del modulo, puo'/potrebbe costituire un autentico suicidio
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Caratteristiche sostanziali del modulo a tre:
-Centrali in grado di leggere tatticamente al meglio la partita,evitando, in mancanza di avversario diretto ,di giocare scolasticamente e stancamente tenendo una posizione poco propositiva(per questo e'fondamentale la presenza di qualcuno che riesca a dare del tu alla palla,proponendosi come primo iniziatore della manovra)e quindi del tutto inutile(classico caso di uomo regalato agli avversari).
Ricordo tra i migliori, per un breve periodo, il Tacchinardi libero alla Juventus in grado di passare nella stessa partita da libero che impostava la manovra a centrocampista aggiunto nel caso l'avversario usasse una sola punta o utilizzasse un attaccante molto largo sulla fascia bloccando uno dei terzini offensivi.
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Non mi sono mai piaciuti i moduli con la difesa a 3. Vediamo per quali motivi:
- Il motivo fondamentale, secondo me, è che con la difesa a 3 si finisce per difendere in 5. I centrocampisti di fascia, dovendo anche difendere, non hanno la possibilità materiale di spingere come potrebbero fare se fossero coperti da un terzino. .......
....Ci saranno sempre due uomini lungo le fasce, che rimarranno comunque coperte, cosa che è impensabile con la difesa a tre.
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Caratteristiche sostanziali del modulo a tre:
-Esterni in grado di offrire grande spinta,a mio parere inutile provare tale modulo quando non si hanno a disposizione elementi di spessore in grado di svolgere al meglio tale compito.Si rischia solo di schiacciarsi e di concedere gioco e campo all'avversario(conseguenza diretta dell'inferiorita' numerica nel cuore nevralgico del campo).
Ricordo i Benarrivo-Di Chiara essenziali fulcri del gioco di Nevio Scala in quel di Parma,probabilmente tra i piu' efficaci interpreti di questo modulo e della sua perfetta interpretazione.Corsa,buoni fondamentali tecnici,velocita',resistenza,dinamismo insomma un perfetto trattato di come applicare il sistema.
Lo stesso Capello,avendo due falsi terzini,eccellenti in fase di proposizione, come Cafu' e Candela(ereditati dal periodo zemaniano nel quale erano gli esterni bassi della classica difesa a quattro) abbandono' il suo credo(fin dai tempi milanesi)per utilizzare il lavoro offensivo del francese e del brasiliano con la protezione di tre centrali(prima Aldair,Zago,Mangone poi Zebina,Samul Zago)......certo,la duttilita' tattica di alcuni elementi permise al friulano di non fossilizzarsi su una disposizione univoca(vedi Zebina che si allargava in fascia destra e permetteva a Cafu' di partire con le spalle coperte,Candela che giocava basso con Del Vecchio che sulla medesima fascia mancina si decentrava arretrando sulla linea di meta' campo)ma come base di partenza era il modulo a tre difensivo che veniva adottato.
-Centrali in grado di leggere tatticamente al meglio la partita,evitando, in mancanza di avversario diretto ,di giocare scolasticamente e stancamente tenendo una posizione poco propositiva(per questo e'fondamentale la presenza di qualcuno che riesca a dare del tu alla palla,proponendosi come primo iniziatore della manovra)e quindi del tutto inutile(classico caso di uomo regalato agli avversari).
Ma soprattutto direi sia di immane importanza trovare elementi in grado di potersi decentrare o salire sulla linea di tre quarti in caso di avversario estremamente largo o disposto con giocatori tra le due linee ,senza perdere efficenza.
Per questo, a mio avviso, tale modulo se interpretato da protagonisti in grado di incarnare al meglio i requisiti richiesti ha una facilita' di lettura e una malleabilita'che rappresenta ancor oggi un ottima ricetta da offire al calcio odierno.
Al contrario se utilizzato in maniera dogmatica ,evitando un leggittimo studio sulle caratteristiche tecnico /tattiche degli uomini a disposizione in funzione delle peculiarita'del modulo, puo'/potrebbe costituire un autentico suicidio
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