La Zona Nell'nba

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Leonardo Ancilli
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Post by Leonardo Ancilli »

Mi ricollego al mio ultimo articolo su playitusa.com (http://www.playitusa.com/articolo.php?id=4790) dove sostanzialmente io critico il fatto che l'NBA abbia introdotto da alcuni anni le difese a zona in quanto questa novità non solo non ha prodotto gli esiti sperati, ma paradossalmente ha creato uno dei principali problemi di cui oggi tutti si lamentano ossia lo svutamento dell'area, con i lunghi che vanno a giocare sul perimetro.

La zona era nata per due esigenze pratiche ossia la prima era quella di limitare i lunghi che dominavano, e la seconda era quella di evitare le isolation sui lati, con l'uomo con palla in mano su un lato e gli altri 4 sull'altro lato, con evidenti spazi aperti per le penetrazioni in uno contro uno, che avevano avuto in Iverson e nei Sixers 2000-01 il loro emblema.

Dopo anni di zona a che risultati siamo arrivati ? Lamentarsi dopo nemmeno tre anni dopo del fatto che non ci sono più lunghi dominanti e che i 2,10 vanno a tirare da tre (e ti credo gli hanno riempito l'area), e comica delle comiche che di isolation ne fanno più di prima solo che prima la facevano su un lato e oggi la fanno in mezzo, basta vedere la serie tra Cavs e Wizard, dove LeBron e Arenas prendevano palla in punta, due compagni per lato lontano dal canestro in grado di tirare da tre, con relativo svuotamento dell'area, e spazio per i due che penetravano a piacimento o andando in fondo o trovando il fallo del lungo che tentava di coprire.


A margine del pezzo qualcuno faceva notare che quando fu introdotta la zona l'unico lungo dominante era Shaq (cosa su cui peraltro non sono d'accordo perchè ad esempio Duncan Webber Nowitzki e Garnett non sono di sicuro personaggi trascurabili come impatto), ma il vero problema della zona non è che limita quelli forti sul serio, che in fin dei conti continuano a dominare, ma limita e di molto l'impatto e la crescita dei giocatori di secondo piano, prima c'erano tanti mestieranti che dal post baso facevano i loro 5-6 canestri a gara, oggi è sparito quel tipo di giocatore, e anche per i giovani che non sono fenomeni la faccenda vicino al canestro con mezza squadra avversaria collassata addosso si fa dura, e Andrew Bogut (prima scelta 2005) mi pare l'esempio più lampante, di una situazione tecnica che ha peraltro mietuto altri potenziali campioni mai sbocciati (magari non solo per quello).

Tanto più che gli americani non usano le classiche zone del basket FIBA (2-3 3-2 e 1-3-1 con varie varianti), ma praticamente usano quasi tutti la "Box & 1" con quattro uomini a zona e un battitore libero spesso sull'esterno più forte, che onestamente ritengo un ibrido di una bruttezza irritante anche se forse è l'unica zona efficacie sul serio quando hai di fronte un top player.

A conti fatti la zona per me oltre a non produrre gli effetti desiderati a peggiorato e non di poco le qualità difensive dei singoli che dietro ad una zona ci nascondono meglio la loro poca voglia di difendere.
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Jakala
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Post by Jakala »

Tanto più che gli americani non usano le classiche zone del basket FIBA (2-3 3-2 e 1-3-1 con varie varianti), ma praticamente usano quasi tutti la "Box & 1" con quattro uomini a zona e un battitore libero spesso sull'esterno più forte, che onestamente ritengo un ibrido di una bruttezza irritante anche se forse è l'unica zona efficacie sul serio quando hai di fronte un top player.


Ci sarebbe da chiedersi il perchè usino delle zone cosi "semplici" invece delle zone "europee". Credo che molto dipenda dall'eccessivo individualismo dei giocatori che pensano prima alle proprie statistiche che alla squadra.
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Ciombe
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Post by Ciombe »

La zona è uno dei motivi per cui la figura del giocatore da post basso sta scomparendo. Assieme alla riga da 3 punti.

Francamente la zona a livello NBA è addirittura improponibile. Con la regola dei 3 secondi difensivi non si può schierare una zona decente con un intimidatore a centro area e chiudersi nell'area.
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Post by horace13 »

Francamente la zona a livello NBA è addirittura improponibile. Con la regola dei 3 secondi difensivi non si può schierare una zona decente con un intimidatore a centro area e chiudersi nell'area.
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E non è forse li che sta il male, per quanto concerne gli esterni?
Se non esistessero quei 3 secondi difensivi (controsenso per la stessa esistenza della difesa a zona) le difese sarebbero più concentrate dentro l'area, diminuirebbero i tentativi di penetrazione, sviluppando un gioco più di passaggio e meno di uno contro uno immediato.
Si migliorerebbe così il gioco di squadra, avrebbe più impatto la tecnica dei singoli giocatori e si aumenterebbe la qualità del gioco, rendendolo più "europeo".

Il problema principale per lo sviluppo della zona a livello NBA è però culturale: in america la zona non è considerata molto, gli allenatori non sono adeguatamente preparati a costruirne di efficienti, e di conseguenza, come si vede nelle competizioni FIBA, questi giocatori privi di fondamentali tecnici su questa difesa e carichissimi di atletismo vanno in pallone...
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whitepersidius
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Post by whitepersidius »

Il problema principale per lo sviluppo della zona a livello NBA è però culturale: in america la zona non è considerata molto, gli allenatori non sono adeguatamente preparati a costruirne di efficienti, e di conseguenza, come si vede nelle competizioni FIBA, questi giocatori privi di fondamentali tecnici su questa difesa e carichissimi di atletismo vanno in pallone...
[align=right][snapback]688253[/snapback][/align]


Esatto, hai toccato un punto fondamentale: è un fatto culturale molto più che tecnico. è una questione di approccio; lo spirito del basket (sport) americano è individualistico, tende a privilegiare lo spettacolo (inteso come "fuochi d'artificio" puri e semplici perchè in realtà il basket è spettacolare anche quando non ci sono schiacciate o super prestazioni atletiche individuali) e la zona non ne fa parte. una volta introdotta quindi, è stata utilizzata sempre come ripiego per mascherare cattivi sistemi difensivi o difficoltà di accoppiamento con gli avversari. non c'è nessun allenatore che la usa "positivamente", ovvero che crede di poter creare un sistema difensivo basato sulla zona (non esiste uno che ti fa la 1-3-1 di Bosha Tanjevic! per intenderci). di conseguenza le zone sono estemporanee, non applicate, servono per arginare giocatori dominanti in isolamento o poco più. La radice dl problema è però culturale, è il loro modo di vedere il basket, se i coach europei sbarcassero negli states le cose cambierebbero, e in meglio.
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Post by Jakala »

La radice dl problema è però culturale, è il loro modo di vedere il basket, se i coach europei sbarcassero negli states le cose cambierebbero, e in meglio.
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Dici che basti prendere dei coach europei? Io non credo che sia solo una questione di competenze tecniche, la risolverebbero con un assistente preso dalla NCAA specializzato nell'insegnare a zona. Se i giocatori non concepiscono il concetto di squadra, ma guardano ai risultati individuali che gli servirà a strappare il prossimo contratto, la difesa a zona "attiva" troverà difficilmente applicazione proprio perchè non permette di gonfiare le statistiche.
Dopotutto qual'è il principale parametro per "giudicare" un difensore? Quante stoppate riesce a piazzare, non le giocate difensive che non entrano negli highlights.
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Post by Ciombe »

Più che un problema tecnico degli allenatori NBA è un problema tecnico dei giocatori.

Per giocare 1 vs 1 "basta" essere atletici o dotati di ball-handling, o esere esplosivi.

Per attaccare una zona, bisogna anche saper leggere la situazione, cosa concede la difesa e come sfruttare gli spazi.

In questo contesto una zona viene attaccata male, da gente che magari ha gambe per bruciare un uomo, ma non ha i fondamentali necessari per far fronte a 5 difensori.

Anche in difesa è la solita questione. Il difensore NBA ha gambe e atletismo necessario a stoppare un player 1 vs 1, ma non sa collaborare con un altro compagno in una difesa organizzata di squadra.

Ovviametne in tutto non è riferito alle varie star, ma ai giocaotri di medio livello.

Di fatto in NBA vengono adoperate difese a zona "atletiche" ma non efficaci, mentre in attacco esistono 2 palleggi con un tiro da fuori o un entrata della star a centro area 1 vs 5. Niente circolazione di palla in attacco (anche per permettere 3/4 secondi di 1 vs 1 dal post basso del lungo), niente collaborazione in difesa.

Oggi la difesa e l'attacco si valutano solo sull'ordine di statistiche, ma non di letture, di scelte ecc...
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Post by The blues brothers »

La zona é la morte cestistica per l'NBA. Il basket NBA é fondamentalmente fatto di uno contro uno dal post alto e basso della superstar,quindi poca circolazione e di conseguenza pochi ribaltamenti.
Una zona applicata bene da una qualsiasi franchigia sposterebbe un bel pò anche se applicabile solo per qualche minuto a quarto. :ok:
Però vedo difficile insegnarla seriamente, non essendoci coach in grado di farlo, avendo pratica zero in materia! :penso:
Quindi o nel giro di qualche anno ci si aggiorna, o tanto vale abolire la zona e tenerci il nostro caro vecchio basket NBA colmo di superatleti (e di uno contro uno :gazza: )!
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Post by The small Bbrother »

La zona é la morte cestistica per l'NBA. Il basket NBA é fondamentalmente fatto di uno contro uno dal post alto e basso della superstar,quindi poca circolazione e di conseguenza pochi ribaltamenti.
Una zona applicata bene da una qualsiasi franchigia sposterebbe un bel pò anche se applicabile solo per qualche minuto a quarto. :ok:
Però vedo  difficile insegnarla seriamente, non essendoci coach in grado di farlo, avendo pratica zero in materia! :penso:
Quindi o nel giro di qualche anno ci si aggiorna, o tanto vale abolire la zona e tenerci il nostro caro vecchio basket NBA colmo di superatleti (e di uno contro uno :gazza: )!
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Scusate ma ho postato per sbaglio con l'account di mio fratello!

Ah, inoltre con la zona in NBA ho dimenticato di dire che probabilmente sparirebbero in parte le superstar, (condannate) a far girare la palla, e a diminuire il numero dei loro tiri! Ma lo star system? :penso: Ecco un altro motivo per cui rifiutare la zona!
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"è come lasciare solo in angolo Stojakovic in una partita che non sia gara 7 contro LA"(Manu Ginobili-1° meeting Deprecabile)
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Leonardo Ancilli
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Post by Leonardo Ancilli »

A me sembra che di zona in NBA ne pratichino pure troppa, solo che praticano un tipo di zona distante dai concetti classici di noi europei, ma con quelle box and 1 fatte da tutti le difese NBA sono diventate un ibrido, in cui peraltro le doti difensive dei giocatori hanno molto meno risalto che con la difesa uomo contro uomo, dove devi saper difendere punto e basta, e meno risalto che con le zone pure dove devi saper leggere gli attacchi altrimenti ti fulminano in un secondo, le zone NBA sono un pastrocchio, in pratica difendono di confusione e basta.
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Post by The small Bbrother »

A me sembra che di zona in NBA ne pratichino pure troppa, solo che praticano un tipo di zona distante dai concetti classici di noi europei, ma con quelle box and 1 fatte da tutti le difese NBA sono diventate un ibrido, in cui peraltro le doti difensive dei giocatori hanno molto meno risalto che con la difesa uomo contro uomo, dove devi saper difendere punto e basta, e meno risalto che con le zone pure dove devi saper leggere gli attacchi altrimenti ti fulminano in un secondo, le zone NBA sono un pastrocchio, in pratica difendono di confusione e basta.
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Proprio ciò che volevo dire! :ok:
Se si vuole fare la zona,la si deve fare in maniera corretta e si potrebbero anche eliminare queste mezze-zonette!Che più che difendere, mandano in confusione l' attacco !Ne perde anche lo spettacolo... tante palle perse e nient'altro!
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Post by Giordan »

Io trovo che la zona sia, in uno sport di squadra come il basket, legata a filo doppio con "lo spirito del gioco": si attacca in 5 e si difende in 5, giusto?

Bene, la zona ti permette di difendere, in 5, anche contro quel giocatore che in 1vs1 non riusciresti mai a fermare.

E in attacco, se affronti una zona, devi attaccare in 5, altrimenti fai una fatica bestia a batterla, perchè generalmente crea sovrannumero verso la palla.

Ergo: la zona, che piaccia o no, incarna lo spirito del gioco, l'aiutarsi fra compagni per vincere la partita, il "giocare assieme" che permette sempre più spesso ai giocatori area Fiba di far fare figure barbine al team usa...


Max Giordan
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Post by Redondo15 »

Io trovo che la zona sia, in uno sport di squadra come il basket, legata a filo doppio con "lo spirito del gioco": si attacca in 5 e si difende in 5, giusto?

Bene, la zona ti permette di difendere, in 5, anche contro quel giocatore che in 1vs1 non riusciresti mai a fermare.

E in attacco, se affronti una zona, devi attaccare in 5, altrimenti fai una fatica bestia a batterla, perchè generalmente crea sovrannumero verso la palla.

Ergo: la zona, che piaccia o no, incarna lo spirito del gioco, l'aiutarsi fra compagni per vincere la partita, il "giocare assieme" che permette sempre più spesso ai giocatori area Fiba di far fare figure barbine al team usa...
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[align=right][snapback]690471[/snapback][/align]


Anche una difesa a uomo fatta come si deve rende quasi impossibile la vita ai grandi attaccanti.
Il problema principale, a mio parere, non è permettere la zona nella NBA, impedire i 3 secondi o qual si voglia altra soluzione. Il problema sta nei fondamentali difensivi. I giocatori degli anni '80 o '90 sapevano difendere a uomo, passare sui blocchi, aiutare sui pick n' roll, prendere sfondamenti ecc. Le star odierne vanno per la stoppata, la rubata in anticipo... insomma, cercano esclusivamente la palla. Certo, se la giocata riuscirà, risulterà molto spettacolare ma, il più delle volte, questo tipo di approccio porta a quello che abbiamo visto ai mondiali quest'estate, cioè uno spettacolo deprimente da parte di Team USA.
Purtoppo la cultura del basket americano in questi anni è cambiata. Quello che era il punto di forza della NBA, cioè il giusto equilibrio tra il gioco perimetrale, quello in penetrazione e quello dentro l'area pitturata è svanito. Ed è svanito a causa di Stern e della sua applicazione dello star system, a causa di regole come quella del semicerchio sotto canestro, a causa di Jordan anche. Non do la colpa ad MJ, sia chiaro... ma, essendo il giocatore di basket più rappresentativo di sempre, ora tutti vogliono giocare come giocava lui. Stanno sparendo i play, i lunghi e stanno crescendo solo dei giocatori che provano in ogni maniera a segnare in fade away, ad attaccare il canestro a testa bassa ecc. Insomma, i cestisti odierni, invece di copiare le vere qualità che furono 23, cioè la passione per il gioco, gli allenamenti costanti, la voglia di vincere e la forza di volontà hanno tentato di emularne le gesta in maniera sbagliata, intendendo il basket come uno sport in cui la cosa importante è segnare 30 punti a partita.
Da qui nasce, a mio parere, il decadimento del basket NBA. Si potrebbe anche introdurre la zona ma il risultato finale sarebbe lo stesso, se non peggiore. Il problema di fondo sta nella cultura hip hop (o quello che è), dei video And 1, dei troppi soldi che ormai si sono impadroniti in maniera negativa dei cestisti americani. Dispiace dirlo ma, in un basket del genere quando si potrà mai sperare di vedere giocatori come Magic, Bird, Stockton ecc... giocatori che volevano veder vincere la loro squadra ad ogni costo e che se ne fregavano del box score. Gli ultimi di questo "vagone" sono stati Grant Hill e Jason Kidd, ma poi!? E sono passati 10 anni da allora!

ps: scusate se sono andato in OT. :pollicesu:
Noodles scrive (18:33):
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Post by Ciombe »

La zona é la morte cestistica per l'NBA. Il basket NBA é fondamentalmente fatto di uno contro uno dal post alto e basso della superstar,quindi poca circolazione e di conseguenza pochi ribaltamenti.
Una zona applicata bene da una qualsiasi franchigia sposterebbe un bel pò anche se applicabile solo per qualche minuto a quarto. :ok:
Però vedo  difficile insegnarla seriamente, non essendoci coach in grado di farlo, avendo pratica zero in materia! :penso:
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Il basket NBA sta diventando ben poca cosa a causa di questo. Io vedendo partite di RS per poco mi addormento, perchè è tendenzialmente un gioco monotono.

Non è un problema di coach, dato che alcuni santoni NCAA (vedi Pitino) usano la zona, in molte delle sue forme e con risultati ottimi: 1-3-1, zona press tutto campo, zona con raddoppi, 2-3, addirittura 1-1-3 con raddoppi negli angoli sistematici. Il problema è che in una squadr di college, i ragazzi sono assoggettati al volere del coach, in NBA il coach è assoggettato al contratto dei big della squadra. Sempre tenendo conto dell'esempio Pitino: un grande coach, preparato, esigente, che conosce zone, trap ecc... Quando allenava a Boston le star di turno si sono rifiutate di spremersi in difesa 48 minuti tutto campo. E' inconcepibile per una star NBA essere "trattata" come l'ultimo dei roll player o specialisti.
Ma un problema ancora più grande è l'orda di Hschooler che non passano nemmeno dalla NCAA, in cui alcuni concetti di zona passano, e passano anche concetti come il sacrificio difensivo, e l'aiutarsi nelle 2 estremità del campo.
I vari Josh Smith di turno, fenomeni atletici, credono di poter battere una difesa a zona solo di 1 vs 1, ma non hanno testa, letture per attaccarla con grado. Lo stesso discorso vale anche in difesa, dove non sanno posizionarsi e muoversi a modo.

A me sembra che di zona in NBA ne pratichino pure troppa, solo che praticano un tipo di zona distante dai concetti classici di noi europei, ma con quelle box and 1 fatte da tutti le difese NBA sono diventate un ibrido, in cui peraltro le doti difensive dei giocatori hanno molto meno risalto che con la difesa uomo contro uomo, dove devi saper difendere punto e basta, e meno risalto che con le zone pure dove devi saper leggere gli attacchi altrimenti ti fulminano in un secondo, le zone NBA sono un pastrocchio, in pratica difendono di confusione e basta.
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Troppa e fatta male, cercando di copiare i canoni europei, ma americanizzando il tutto, sia in attacco che in difesa. In difesa la zona non è altro che 1 vs 1 mascherato. l'attaccante gioca 1 vs 1 contro il difensore che ha davanti. La palla si sposta ad un altro attaccante e questo rigioca 1 vs 1 contro un altro difensore. Non esistino ribaltamenti, non esiste movimento dei lunghi, non esiste penetra e scarica. Azioni di 24 secondi senza che l'attacco sia riuscito a fare una lettura giusta, semplicemente perchè c'è una "cultura" sbagliata, o perlomeno diversa per fare la zona.

Io sono convinto che per difendere 1 vs 1 tu ti debba "preoccupare di meno" che per difendere a zona. 1 vs 1 non devi fare altro che rimanere davanti il tuo uomo, siete te e lui. In una difesa a zona, sono 5 giocatori che devono aiutarsi, muoversi in sincronia, ruotare, sacrificarsi. Per lo meno questo in una zona fatta bene. Forse duri meno fatica e sei meno esposto ad essere battuto dal palleggio, ma ci vuole una certa preparazione mentale, e tanta tecnica per difendere di squadra.

Io trovo che la zona sia, in uno sport di squadra come il basket, legata a filo doppio con "lo spirito del gioco": si attacca in 5 e si difende in 5, giusto?

Bene, la zona ti permette di difendere, in 5, anche contro quel giocatore che in 1vs1 non riusciresti mai a fermare.

E in attacco, se affronti una zona, devi attaccare in 5, altrimenti fai una fatica bestia a batterla, perchè generalmente crea sovrannumero verso la palla.

Ergo: la zona, che piaccia o no, incarna lo spirito del gioco, l'aiutarsi fra compagni per vincere la partita, il "giocare assieme" che permette sempre più spesso ai giocatori area Fiba di far fare figure barbine al team usa...
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Giusto. Ma in NBA la zona si adegua all'attacco, e non il contrario come accade in Europa. In Europa una difesa induce l'attacco a trovare soluzioni per scardinarla.
In NBA è l'attacco che assoggetta la zona. Prende palla LBJ, si gioca il suo isolamento centrale contro il difensore in punta (visto che per forza di cose per non tenere l'area occupata dai 3 secondi devono giocare 3-2). A questo punto è la difesa che si adatta. Penetra? allora aiuto. Non penetra, fiùùùùù scampato il pericolo.

Anche una difesa a uomo fatta come si deve rende quasi impossibile la vita ai grandi attaccanti.
Il problema principale, a mio parere, non è permettere la zona nella NBA, impedire i 3 secondi o qual si voglia altra soluzione. Il problema sta nei fondamentali difensivi. I giocatori degli anni '80 o '90 sapevano difendere a uomo, passare sui blocchi, aiutare sui pick n' roll, prendere sfondamenti ecc. Le star odierne vanno per la stoppata, la rubata in anticipo... insomma, cercano esclusivamente la palla. Certo, se la giocata riuscirà, risulterà molto spettacolare ma, il più delle volte, questo tipo di approccio porta a quello che abbiamo visto ai mondiali quest'estate, cioè uno spettacolo deprimente da parte di Team USA.
Purtoppo la cultura del basket americano in questi anni è cambiata. Quello che era il punto di forza della NBA, cioè il giusto equilibrio tra il gioco perimetrale, quello in penetrazione e quello dentro l'area pitturata è svanito. Ed è svanito a causa di Stern e della sua applicazione dello star system, a causa di regole come quella del semicerchio sotto canestro, a causa di Jordan anche. Non do la colpa ad MJ, sia chiaro... ma, essendo il giocatore di basket più rappresentativo di sempre, ora tutti vogliono giocare come giocava lui. Stanno sparendo i play, i lunghi e stanno crescendo solo dei giocatori che provano in ogni maniera a segnare in fade away, ad attaccare il canestro a testa bassa ecc. Insomma, i cestisti odierni, invece di copiare le vere qualità che furono 23, cioè la passione per il gioco, gli allenamenti costanti, la voglia di vincere e la forza di volontà hanno tentato di emularne le gesta in maniera sbagliata, intendendo il basket come uno sport in cui la cosa importante è segnare 30 punti a partita.
Da qui nasce, a mio parere, il decadimento del basket NBA. Si potrebbe anche introdurre la zona ma il risultato finale sarebbe lo stesso, se non peggiore. Il problema di fondo sta nella cultura hip hop (o quello che è), dei video And 1, dei troppi soldi che ormai si sono impadroniti in maniera negativa dei cestisti americani. Dispiace dirlo ma, in un basket del genere quando si potrà mai sperare di vedere giocatori come Magic, Bird, Stockton ecc... giocatori che volevano veder vincere la loro squadra ad ogni costo e che se ne fregavano del box score. Gli ultimi di questo "vagone" sono stati Grant Hill e Jason Kidd, ma poi!? E sono passati 10 anni da allora!

ps: scusate se sono andato in OT. :pollicesu:
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OT o no, la penso esattamente come te!!!!!!!!!!!!!!
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Post by ilpeggiore »

sinceramente non mi pare che sia un problema di zona o non zona:

la zona odierna americana e' un non-senso cestistico.

fare la box & 1 su un campo nba vuol dire lasciare 4 difensori SCHIERATI a ZONA (quindi non proprio attaccati all' uomo) su un campo ben piu' largo che in europa.

ora voglio dire :
palla a lebron ,
lebron la scarica alla guardia xyz che:
sta affrontando al max il secondo difensore degli avversari (dio che paura) il quale:
e' concentrato sulla palla e sul lbj,
e' distante perche' e' a zona
inoltre xyz ha spazio di tito o penetrazione:
per cio' che abbiam detto sopra.
per le regole (3 sec)
per la natura del campo.

quindi se la zona ha portato un miglioramento per la difesa vuol dire che :

lbj non passa la palla
xyz va tagliato
l' altra squadra non sa difendere in nessun modo ed e' tutto frutto del caso.


seriamente :

-imho i giocatori di post non scompaiono mica per la zona ma solo perche' il gioco in post non e' spettacolare ed e' faticoso. avere un giocatore di post vs zona puo' voler dire vittoria se quello sa il fatto suo in materia di scarichi.
-zona o non zona dirk &co. tirano da fuori perche' e' da li' che possono sfruttare meglio l' altezza+tecnica.
-mai visto una zona intasare l' area negli usa come accade in europa. se le guardie odierne hanno perso la capacita' di passare la palla meglio di un giocatore amatoriale non e' certo levando la zona che miglioreremo il livello.
-la zona fatta da una squadra usa fa (normalmente) schifo.
perche' gli allenatori la usano allora??? perche' i loro giocatori non san cmq difendere.
perche' a volte ha dei risultati ? perche' anche gli attacchi sono in realta' prove di atletismo 1vs1. quando le regole cambiano un minimo tanti, troppi giocatori si trovano spiazzati.
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