Visto stasera. In linea di massima condivido la tua analisi, pur con minore entusiasmo.Hank Luisetti wrote: Aspettando il 28 per il nuovo lavoro di Raimi (e aspettando il nuovo lavoro di Tarantino e quello di Dante), vi volevo palare di un altro B-cult, un film di Michael Mann!...non è il Thiller The Heat-la sfida,o Collateral (credo sia l'unico film in cui Cruise mi è piaciuto) o il fantastico Alì o di Manhunter.. parlo di The Keep-La fortezza
TRAMA:1941, Seconda Guerra Mondiale, ad un plotone di soldati tedeschi viene ordinato di presidiare un’antica fortezza situata nei Carpazi, gli sprovveduti non sanno che nei sotterranei nella lugubre e vetusta costruzione si annida una creatura mostruosa che al calar della notte comincia a decimare il plotone scatenando il panico tra i soldati.
Secondo lungometraggio di Mann dopo il molto belle e ben riuscito Strade Perdute, Mann gira questo film, una commistione di generi, infatti La fortezza è un intelligente e suggestivo pastiche di war-movie, horror, e fantastico che stupisce per cast ed atmosfera.
Stilisticamente ottimo (ovvietà quando parliamo di Mann..),bellissima la location e la scenografia, claustrofobiche ed ansiogene al punto giusto, un cast anglo-americano che annovera veterani del calibro di Gabriel Byrne, Jurgen Prochnow e Ian McKellen, un mostro molto celato, scelta vincente di Mann che gioca sulla tensione più che sugli effetti speciali.
Qualche punto vuoto ed alcune scene che necessitavano di migliori effetti speciali..comunque Cult! Consigliato vivamente.
Di sicuro ciò che rende la pellicola affascinante è la location, questo villaggio sperduto in mezzo ai carpazi nel bel mezzo della seconda guerra mondiale. Va da sè, anche l'atmosfera ne guadagna notevolmente, portando sullo schermo un film claustrofobico, a tratti quasi onirico, ma con evidenti limiti.
In primis, il budget di fondo direi. :D Gli attori sono ottimi, ovviamente lo stile è impeccabile nonostante i mezzi di fortuna, ma la sceneggiatura delude, proponendo personaggi poco caratterizzati e dialoghi sgangherati. I buchi narrativi sono evidenti (perchè la ragazza si tromba il tipo senza neanche sapere come si chiama? cos'è, negli anni '80 le ragazza la davano al primo sconosciuto che passa, per di più visivamente inquietante, senza neppure una mezza parola di dialogo? Allora dovevo nascere qualche anno prima... :lol2:) Lo stesso personaggio interpretato da McKellen si rivela poco più che una figura di cartapesta, mentre più interessanti sono i ruoli interpretati da Byrne, pur decisamente monodimensionale, e soprattutto da Prochnow, il più convincente dell'intero cast a mio avviso.
Purtroppo il basso budget influenza pesantamente la realizzazione della "creatura", i cui effetti speciali sfiorano purtroppo il ridicolo, anche per una pellicola dei primi anni '80.
In conclusione, un b-movie che colpisce di sicuro per ambientazione e atmosfera, con un gran cast e ottima regia, ma che purtroppo manca di suspence, ha una sceneggiatura traballante e, imho, non riesce mai a decollare veramente.