Ali Grandi E Centri, O Più Semplicemente ...

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Leonardo Ancilli
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Ali Grandi E Centri, O Più Semplicemente ...

Post by Leonardo Ancilli »

Recentemente ho avuto modo di parlare con un adetto ai lavori del basket FIBA, che si occupa anche di riflesso di giocatori NBA.

Al riguardo mi ha detto che ormai sia gli scout che i coach NBA non vedono più una grande differenza tra ali grandi e centri, e che soprattutto per i giovani da reclutare si parla più genericamente di giocatori in Post.

Obbiettivamente per una congiunzione storica che ormai dura da anni, il sistema scolastico Made in Usa da tempo non produce centri dominanti, meno ancora in Europa dove molti 7 piedi, hanno mani educate, e tanta allergia alle botte sotto canestro. Insomma nell'NBA ormai la stragrande maggioranza delle squadre schiera come centri ali grandi adattate al meglio.

Secondo voi si va verso un appiattimento dei due ruoli, oppure c'è ancora una differenza sostanziale tra le ali grandi e i centri ?
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hispanico82
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Post by hispanico82 »

Secondo me, a parte la differenza di "compiti", che non sto qui a scrivere perchè la conoscete senz'altro meglio di me, secondo me, almeno per quanto riguarda la generazione di giocatori prossima, osserveremo un sostanziale appiattimento dei due ruoli.

Questo è dovuto al fatto che sempre più spesso si insegna al ragazzo a tirare da 3 oppure dal post alto, senza curare meglio, magari, la posizione a rimbalzo o il movimento in post basso. Se si osservano tutti i giovani lunghi, la maggioranza di essi tende a stare lontano da canestro, o comunque non ha quella varietà di movimenti offensivi spalle a canestro tale da permettergli di essere letale. Questo comporta la tendenza ad un gioco sempre più perimetrale, poichè in tal modo si sfruttano al meglio le armi che si posseggono.
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Ciombe
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Post by Ciombe »

oggi la grande differenza tra giocatori è quella di "esterni" e "lunghi"...

nn solo in NBA ma persino in Europa vediamo molto spesso schierate squadre con 2 ali forti, a livelli bassi ma anche ad altissimi livelli: possiamo notare come la Nazionale abbia giocato agli ultimi Europei molto spesso con Galanda da "5", oppure come la Fortitudo facesse giocare da centro Smodis e via dicendo.

Nella NBA oggi moltissime squadre giocano con i 4 schierati da 5. Indy ad esempio sta proponendo un quintetto con O'Neal centro e Croshere ala forte... Utah tendenzialmente segue la solita linea (Boozer e Okur a dividersi lo spot di 5).
Addirittura Dallas gioca molto spesso con 2 ali "semipiccole" (Dirk e Van Horn) scheirati da centro e ala forte.

E' un ruolo in crisi si sa, chi ha i centri se li tiene stretti e li strapaga (vedi Foyle, James ecc...) quindi si adottano misure diverse, e vediamo sempre più spesso lunghi utilizzati esclusivamente per il pick&roll in post alto piuttosto che convogliare il proprio gioco sulle tacche.

Oggi il predominio delle aree è appannaggio della ali forti... i post bassi sono territori di mismacht tra guardie di 200 contro pariruolo di 195 cm... estremi tatticismi fanno si che il centro sia inutile, quindi si va verso l'unificazione in un unico parola dei ruoli tradizionali ala forte e centro in "lunghi"...

averli che sappiano tirare da 6 metri anzichè solo da 3 metri è ormai una necessità per nn creare troppi grattacapi ai coach nella preparazione dei giochi che molto spesso hanno la solita partenza (due post alti o due post bassi) quindi che la palla vada su un lato o sull'altro il movimento è il solito e a giocare spalle o fronte a canestro ci si ritrova indistintamente il 4 o il 5 che quindi devono sapere tirare sia da 6 che da 3 metri...
ecco quindi che il "ruolo" tradizionale passa in secondo piano...
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Leonardo Ancilli
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Post by Leonardo Ancilli »

oggi la grande differenza tra giocatori è quella di "esterni" e "lunghi"...

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la faccio ancora più raffinata, prima si parlava di guardie (play e guardie, PG e SG, 1 e 2) ali (piccole e grandi) e centri.

Ad oggi direi di suddividerle così, play, esterni (2-3) e giocatori in post.

Personalmente credo che il ruolo più decisivo ad oggi più che il centro sia il play, perchè proprio in un contesto dove molte certezze tecnico tattiche saltano, avere un play di valore, da tutto un altro spessore di gioco alla squadra.

La differenza tra guardia e ala piccola è ormai risicata al nulla, molto dipende dal coach, ma ad esempio per chi vive di Princeton Offense, o di contropiende non esiste, alla fine il 3 è quello dei due che è più forte a rimbalzo, e quindi ha compiti specifici nell'impostazione del contropiede sul tiro sbagliato o sul contenimento dell'avversario più pericoloso da raddoppiare vicino al canestro.
Last edited by Leonardo Ancilli on 08/11/2005, 16:50, edited 1 time in total.
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Post by Ciombe »

Oggi nn c'è più distinzione tra guardie ed ali piccole, nella stessa misura in cui si sta assottigliando la differenza tra ali forti e centri...

infatti se ci fate caso sono venuti alla ribalta ruoli "nuovi".... la guardia/ala, l'ala/centro...

T-MAC, Kobe, Maggette, James... sono guardie o ali???? precisamente sono guardie/ali...

GLi stessi numeri "4" nel senso classico del termine nn sono dei 4 puri...
sono dei "mezzoni"... sono dei 4/5 puri... J. O'Neal, Duncan, Sheed...

lo stesso ruolo del play è in crisi: sono tutti play/guardia "puri" che l'evoluzione del gioco ha spostato da impostatori a finalizzatori...

addirittura si potrebbe osare nel dire che anche i play fanno parte della categoria degli "esterni" senza star a catalogarli troppo come "play"...

ci sono le eccezioni come Nash, Kidd ed in misura inferiore Alston, J-Will e Ridnour, ma gente come Parker, Marbury, Wade, Francis, sono tutte delle guardie "classiche" in 185 cm...

e molto spesso anche il "confine" tra 3 e 4 è molto sottile... basta vedere Marion, Walker, Odom ecc...
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Sine
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Post by Sine »

Leo, tu dici che ad oggi è più decisivo il play, piuttosto che il centro. Non sono completamente d'accordo. Nel caso in cui certe situazioni tecnico-tattiche saltino ti dò ragione avere un play che fa la differenza è fondamentale, ma io penso che proprio per questo effettivo appiattimento dei ruoli, per questo cambiamento nella considerazione delle posizioni (play, esterni e giocatori di post), per questo, per generalizzare, decadimento del ruolo del Pivot, un centro (o giocatore di post, chiamiamolo come vogliamo) di grande valore si dimostra più determinante di un play, per quanto forte. Premesso che io di Pivot di valore ne conto su una mano (Shaq, Duncan, Jermaine, e poi? Pochi altri), mi sembra una logica conseguenza che la differenza in una partita la faccia più facilmente un giocatore ormai diventato "atipico" (provocazione: io comincerei a chiamare "atipici" i lunghi da post basso, visto il trend attuale).
Il fatto che il titolo nel "post-Jordan" sia andato a squadre con grandi giocatori di post (Detroit esclusa, ma per quello non avevano nemmeno un "pointman" di valore) ormai è storia trita e ritrita, ma quantomai vera. E' un caso che le tre pretendenti principali al titolo abbiano i tre migliori giocatori interni (Miami Indiana e San Antonio)? Certo, stiamo parlando di squadre con una panchina spropositata, ma sono sicuro che se New Jersey invece che avere il terzetto di "piccoli" migliore della Lega avesse il terzetto di "lunghi" migliore, con il resto della squadra immutato, la loro considerazione cambierebbe e non di poco.
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Dario
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Post by Dario »

in effetti non ci avevo pensato a questa cosa...si sta sempre di più andando verso un'assottigliamento dei ruoli..secondo me il motivo principale è che oggi come oggi il fisico conta più della tecnica,nel basket come in altri sport, per cui a parte certi giocatori che devono per forza di cose giocare nel loro ruolo( come avete detto voi Nash,Alston ecc..) gli altri si possono adattare a ricoprire più spot..
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Ciombe
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Post by Ciombe »

Parlando di O'Neal mi viene da pensare come sia che giochi 5 che giochi 4... è lui che si prende indistintamente gli isolamenti in post basso/alto e gioca molto spesso (altrimenti lo gioca Croshere che ha raggio di tiro) anche il pick&roll...
Foster che viene "ufficialmente" scheirato da 5 o Croshere che ufficialmente invece è il 4 eseguono i movimenti opposti di O'Neal... nn è un chiaro esempio di assottigliamento questo????
il compito sia di Foster che di Croshere è quello di stare sul lato debole a colpire sull'aiuto...
e lo stesso discorso può essre fatto per Duncan, Moahmed e Horry...
kmart
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Post by kmart »

secondo me ci sono più dei 5 classici ruoli.... la point guard si può suddividere in passatrice (i più piccoli o abili portatori di palla es: kidd, nash, alston ecc) e "forte" (quelli che fisicamente sono quasi, o senza quasi, Guardie es: wade, francis, marbury) poi la guardia tiratrice (come miller :piango: ) o "penetratrici" (quelle che sono in dubbio tra ali o guardie tmac, lbj ecc) ali perimetrali (con meno tiro delle guardie e fisicamente più grosse o alte) ali semiperimetrali (le ali grandi che tirano nowitski per es) ali forti rapide (fisico da ala grande ma che entrano come guardie prince, odom, ecc) ali interne (che giocano molto in post j.o'neal, duncan) centri (shaq) se soddisfo tutti ne sarò contento....chi è d'accordo o pensa ad altri ruoli "nuovi" dica pure! :lol:
"...with the first pick in the 2006 nba draft the Toronto Raptors select....Andrea Bargnani" (Stern)
wade - credi di essere un duro?-
teo - e tu credi di essere jordan??-

"il mago" is on fire!!
How do you say "on fire" in Italian?
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Leonardo Ancilli
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Post by Leonardo Ancilli »

Leo, tu dici che ad oggi è più decisivo il play, piuttosto che il centro. Non sono completamente d'accordo. Nel caso in cui certe situazioni tecnico-tattiche saltino ti dò ragione avere un play che fa la differenza è fondamentale, ma io penso che proprio per questo effettivo appiattimento dei ruoli, per questo cambiamento nella considerazione delle posizioni (play, esterni e giocatori di post), per questo, per generalizzare, decadimento del ruolo del Pivot, un centro (o giocatore di post, chiamiamolo come vogliamo) di grande valore si dimostra più determinante di un play, per quanto forte. Premesso che io di Pivot di valore ne conto su una mano (Shaq, Duncan, Jermaine, e poi? Pochi altri), mi sembra una logica conseguenza che la differenza in una partita la faccia più facilmente un giocatore ormai diventato "atipico" (provocazione: io comincerei a chiamare "atipici" i lunghi da post basso, visto il trend attuale).
Il fatto che il titolo nel "post-Jordan" sia andato a squadre con grandi giocatori di post (Detroit esclusa, ma per quello non avevano nemmeno un "pointman" di valore) ormai è storia trita e ritrita, ma quantomai vera. E' un caso che le tre pretendenti principali al titolo abbiano i tre migliori giocatori interni (Miami Indiana e San Antonio)? Certo, stiamo parlando di squadre con una panchina spropositata, ma sono sicuro che se New Jersey invece che avere il terzetto di "piccoli" migliore della Lega avesse il terzetto di "lunghi" migliore, con il resto della squadra immutato, la loro considerazione cambierebbe e non di poco.
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ripeto in un contesto di squadra avere un play che da i ritmi giusti, fa girare la squadra a divere, conduce il contropiede in sicurezza ha un impatto maggiore di un centro forte.

Poi possiamo parlare dei lunghi che spostano, ma ad oggi ci limitiamo a due persone, ossia Duncan e Shaq, Garnett grande quanto si vuole per ora ha vinto due serie di playoff quando la squadra l'ha supportato, Jermaine bravo quanto si vuole è ben protetto da un gioco di squadra di primissimo livello ma Shaq e Duncan in difesa li soffre da paura, Amare è giovane, gioca in un contesto particolare, e senza Nash per ora abbassa di un 25% comodo il suo rendimento (anche se ha margini di progresso enormi), andiamo meglio con Nowitzki che però difensivamente è tre piste indietro a Duncan ad esempio. In teoria ci sarebbe Yao, ma credo che sia ingestibile fisicamente per poter veramente dominare le aree.

In quanto a Detroit 2004 sono un'anomalia i due Wallace presi singolarmente non spostano ma insieme sono letali.
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Sine
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Post by Sine »

Sì, non a caso Garnett non l'ho mai nominato, e neppure Amare, che deve buona parte delle incredibili cifre dell'anno scorso a Nash, anche se può ancora migliorare tantissimo. Jermaine è vero, rispetto a Duncan e Shaq è un'altra cosa, Yao io aspetto ancora un anno per giudicarlo definitivamente. Quelli che spostano veramente sono due, ma io mi riferisco anche al fatto che le squadre candidate al titolo o giù di lì abbiano tutte dei lunghi di prima fascia: San Antonio e Miami, Indiana, Houston, Dallas con la particolarità Detroit. Phoenix ha Amare, ma è comunque più corretto dire che il merito è per almeno il 70% di Nash. Ecco Nash in questo momento è il playmaker che fa la differenza, ma fino a due anni fa sentire una cosa del genere era un'eresia bella e buona.

Tu, dimmi se sbaglio, con "in un contesto di squadra avere un play che da i ritmi giusti, fa girare la squadra a divere, conduce il contropiede in sicurezza " intendi a questo punto proprio Phoenix, perchè si è visto come un ottimo playmaker (ma non stella assoluta) che però sa condurre un contropiede come nessuno e sa gestire i ritmi, in un sistema come quello di D'Antoni è diventato semplicemente l'MVP, portando la sua squadra ad assaporare il titolo...
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Post by Ciombe »

un'altra cosa che ho notato nell'evoluzione del gioco è che 10/15 anni fa le squadre giocavano con 2 lunghi veri, un'ala forte e un centro molto interni...
oggi si usa giocare quasi esclusivamente con due lunghi di cui uno è o perimetrale o semiperimetrale... addirittura adattando ali piccole a fare i numeri "4"...

fine anni 80 inizi anni 90, Larry Nance, Tom Chambers e gente di quella "statura" giocavano esclusivamente ala piccola... ma pian piano il loro ruolo si spostò in ala forte...
un esempio lampante è Cliff Robinson... 207 cm ala piccola pura... progressivamente è diventato un centro...

oggi i gicoatori da ruolo puro si contano sulle dita di una mano...

mi salta all'occhio come Seattle abbia nelle prime tre posizioni, PG, SG, SF tre giocatori "puri" del ruolo...
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Leonardo Ancilli
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Post by Leonardo Ancilli »

Sì, non a caso Garnett non l'ho mai nominato, e neppure Amare, che deve buona parte delle incredibili cifre dell'anno scorso a Nash, anche se può ancora migliorare tantissimo. Jermaine è vero, rispetto a Duncan e Shaq è un'altra cosa, Yao io aspetto ancora un anno per giudicarlo definitivamente. Quelli che spostano veramente sono due, ma io mi riferisco anche al fatto che le squadre candidate al titolo o giù di lì abbiano tutte dei lunghi di prima fascia: San Antonio e Miami, Indiana, Houston, Dallas con la particolarità Detroit. Phoenix ha Amare, ma è comunque più corretto dire che il merito è per almeno il 70% di Nash. Ecco Nash in questo momento è il playmaker che fa la differenza, ma fino a due anni fa sentire una cosa del genere era un'eresia bella e buona.

Tu, dimmi se sbaglio, con "in un contesto di squadra avere un play che da i ritmi giusti, fa girare la squadra a divere, conduce il contropiede in sicurezza " intendi a questo punto proprio Phoenix, perchè si è visto come un ottimo playmaker (ma non stella assoluta) che però sa condurre un contropiede come nessuno e sa gestire i ritmi, in un sistema come quello di D'Antoni è diventato semplicemente l'MVP, portando la sua squadra ad assaporare il titolo...
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il discorso play non può essere limitato a Nash, potremo parlare di Kidd nel biennio 2002-03, o del Bibby che arrivò ad un soffio dall'anello sempre nel 2002.

Ma possiamo andare oltre ad esempio i Bulls il salto di qualità l'hanno fatto la passata stagione con Hinrich play atipico, ma che da i ritmi e Duhon, ma anche la stessa Miami 2004 con Wade al timone si era ritrovata ad impensierire i Pacers in semifinale di conference, dopo una partenza disastrosa.
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Post by Sine »

No certo, ricordo perfettamente il Kidd delle due finali, come il Bibby della finale di conference coi Lakers, per arrivare a Hinrich e Wade. Posso aggiungere anche il Barone della serie coi Magic di qualche anno fa, oppure quello che per qualche mese del 2003/2004 era stato l'MVP della Lega portando gli Hornets in cima alla Eastern Division.
Quello che sto dicendo è che non discuto che un play possa far compiere migliramenti evidenti alla squadra o portarla a molte più vittorie, quello che voglio dire è che secondo me (ma ci sono anni di finali a dimostrarlo) un playmaker per quanto forte e dominante nel suo ruolo se non ha l'apporto di un lungo più che discreto non riesce ad arrivare al titolo, mentre è vero il contrario. Come dire, un grande play ti può far arrivare a più di 50 vittorie, ma all'anello?

Probabilmente questo discorso è inquinato dal fatto che negli ultimi anni abbiamo assistito al dominio di quello che molti reputano il centro più dominante della storia e al dominio di un ottimo candidato per la stessa considerazione ma in ala forte...
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Post by Vic Vega »

Recentemente ho avuto modo di parlare con un adetto ai lavori del basket FIBA, che si occupa anche di riflesso di giocatori NBA.

Al riguardo mi ha detto che ormai sia gli scout che i coach NBA non vedono più una grande differenza tra ali grandi e centri, e che soprattutto per i giovani da reclutare si parla più genericamente di giocatori in Post.

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Secondo voi si va verso un appiattimento dei due ruoli, oppure c'è ancora una differenza sostanziale tra le ali grandi e i centri ?
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A mio parere si va verso l'appiattimento, visto che centri veri ne vengono prodotti pochi*, e il discrimine fra una decina di anni potrebbe essere unicamente quella fra lunghi offensivamente efficaci in situazioni dinamiche (alla Martin, per intenderci) e lunghi (sempre più pochi) "di posizione". Ma del resto io schiererei Garnett centro, quindi faccio poco testo.....
Allo stesso modo, secondo me, si va verso la scomparsa del ruolo del playmaker, nel 2015 potremmo parlare genericamente di "trattatori di palla", non sarei meravigliato se i backcourt "ideali" del futuro fossero formati da una point forward, da un giocatore abile sugli scarichi dal discreto ball-handling e da un penetratore atletico, senza una autentica distinzione tra regista, guardia, etc.
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