Senza un play come Nash, un "centro" come Amare, un'ala come Marion e un coach come D'Antoni...
Detto questo la puttanata di Atlanta è del resto ben evidente, Paul è già ora uno dei primi 5 play della NBA, mentre Marvino è ancora lì che deve imparare a stare bene in campo. Non significa che prima o poi non esploda, ovviamente, ma siamo davanti al nuovo interprete del ruolo del playmaker, e loro se lo sono persi.
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Se non altro Marvin sta mostrando progressi a livello di presenza, schiacciate, rimbalzi e stoppate... alla Inzaghi (al posto giusto nel momento giusto).
Ma per quella scelta il suo futuro resta nebulosissimo, al momento è un giocatore senza un ruolo, non ha un gioco fuori da ala piccola e non ha un gioco dentro (e un corpo) da ala forte. Ovviamente il suo ruolo futuro è ala piccola ma deve costruire molte cose.
Tutto ciò però, a fronte di uno che già al primo anno fa il mazzo a tutti e che è destinato a chissà quanti All Star Games pare veramente poco, considerato che al massimo Marvin raggiungerà Chris a quei livelli, non sarà mai come un Lebron (senò farebbe onde già ora, mentre lui è ancora un work in progress).