Porsche 928 wrote:Nas wrote:io penso che Jakala si riferisse ai vescovi che hanno tentato di denunciare gli abusi di altri preti e sono stati penalizzati dalla chiesa,ci sta anche che mi sbaglio e volesse dire quello che pensi tu
Puo essere che non ho capito pero in quel contesto effettivamente puoi aver ragione, e` altrettanto vero che per vedere un pedofilo legato alla chiesa in carcere, si fa fatica anche per l'aura di omertà mafiosa che ha tutto il sistema.
Credo sia un problema molto rognoso da affrontare per qualsiasi istituzione. Se leggiamo che in una scuola ci sono dei pedofili (insegnanti, bidelli, insegnanti di sostegno) è sicuramente vero che gli inquirenti hanno meno bastoni tra le ruote nell'indagare ma è pur vero che non viene attaccata tutta la scuola, come istituzione, a pagare le conseguenze (di una "pubblicità negativa") sarà -al limite- la specifica scuola in cui ci sarebbero stati degli abusi. Senza dimenticare che -in assoluto- un'accusa non è -di per sé- sinonimo di colpevolezza. Questa però è una di quelle situazioni che tutti quanti, anche gli atei, dovrebbero pregare di non dover mai fronteggiare da vicino perché l'accusa -pure quando si rivelasse infondata- ti può rovinare la vita in ogni caso.
La chiesa, come istituzione, sbaglia a coprire a prescindere i suoi uomini. D'altra parte è innegabile che c'è chi prende questi esempi per attaccare la chiesa e non i singoli rappresentanti. Così come c'è chi attacca a prescindere (tutte) le forze dell'ordine per fatti di violenza (esempio a caso il G8 di Genova) o (tutti) i militari nei casi di "incidenti" che li vedono coinvolti (per rimanere all'attualità la vicenda dei due marò ma anche la tragedia della funivia o l'aereo che anni fa si schiantò contro una scuola a Bologna) e in tutti questi casi le istituzioni (ministeri o stati) hanno difeso -prima di tutto- il diritto dei loro uomini di non venire giudicati sommariamente dall'opinione pubblica sulla base di quanto letto sui giornali e in ogni caso il diritto di tutti coloro che svolgono le loro funzioni in modo corretto. Abusi e storture e coperture di comodo ce ne sono stati anche in queste situazioni e i meccanismi che portano a formarsi un'opinione sono gli stessi. Sicché finisce per diventare una disputa impari tra chi è libero di puntare il dito contro ciò che ritiene essere "il male" e chi deve riuscire a dire che pur essendo certe cose -effettivamente- "il male" non è comunque lecito generalizzare e procedere in modo sistematico e schematico.
La pedofilia esiste perché al mondo siamo così tanti che qualcuno con una qualche tara c'è ma non sono riconoscibili, purtroppo. I pedofili ci sono nelle famiglie, spesso coperti dalla cecità di parenti che non vogliono neanche immaginare che nel loro nucleo ne possano esistere. Ci sono nelle scuole, nello sport giovanile, ci sono ovunque ci siano dei bambini. Capisco che è agghiacciante come cosa, che per alcuni sarebbe più rassicurante credere che il pedofilo sia o un orco sconosciuto che rapisce i bambini o un prete ma non è così. Però sembra una di quelle guerre dove "vale tutto" e allora chi avversa un'istituzione non si fa scrupolo di usare ogni arma che gli capita tra le mani per combatterla e se anche in qualche caso si sbagliassero, pazienza, "vale per tutte le volte in cui era vero ma hanno insabbiato".
Ed è talmente una rogna, un argomento del genere, che anche chi non si uniforma alla massa che accusa indistintamente preferisce non prender parte alla discussione se non con uno sbrigativo "Sì i pedofili vanno puniti, non coperti". Grazie al cazzo.
Ci sono militari che ci credono. Poliziotti che ci credono. Religiosi che ci credono. E questo non significa che non ci sono militari, poliziotti, uomini di fede che sbagliano o che se anche sbagliano si debba far finta di nulla. Vuol dire che non puoi farli fuori tutti perché all'interno di quel gruppo c'è gente di merda. E non puoi alzarti in piedi e darmi dei titoli perché credo e mi riconosco in qualcosa perché da lontano ti mando affanculo e da vicino ti metto anche le mani addosso.
P.S. Il quote è dovuto al volermi riallacciare al discorso per fare il mio, non perché uno dei due quotati abbia detto qualcosa di specifico che volevo contestare.