dario mi ha battuto sul filo dei minuti
Comunque questo era un piccolo pensiero-intro su quello che per me e' il college football:
Sembra l'atroieri, ma ormai sono passati sei mesi dal BCS championship: sei mesi senza college football. Ora- a giugno- siamo esattamente ad un mese dall'apertura degli allenamenti estivi: quelli "veri", quelli in cui si comincia a ragionare in termini di "this year" invece che di "next year". La stagione e' ormai alle porte, i motori si stanno scaldando: a fine agosto si aprira' il sipario su di un'altra, l'ennesima, meravigliosa stagione di college football. Uno spettacolo, lo sappiamo bene, che non ha eguali nel mondo sotto tanti punti di vista.
Odio apparire retorico o ripetitivo perche' (penso, almeno) non lo sono. Pero' quando si tratta di football non resisto a fare l'indifferente o a cavarmela con una risposta di circostanza. No, quando si parla di football io impazzisco, comincio a parlare come un fiume in piena, mi agito, mi entusiasmo, mi scaldo: come per niente altro. Perche'? Perche' amo questo sport, cosi' come la sua cultura e il suo significato sociale, piu' di qualunque altra cosa materiale che abbiamo su questa terra. Tante volte sento dire la frase fatta "I love football" e annuisco; ma quando lo dico io, "I love football", e' il mio cuore che mi suggerisce le parole. Io amo davvero il football (e so che in questo forum c'e' gente che condivide queste emozioni e questi sentimenti): lo amo in tutte le sue declinazioni, forme e livelli. Guardo una partita tra squadre di scuole medie con lo stesso interesse e la stessa passione con cui guardo l'NFL la domenica, mi emoziono davanti ad un gruppo di ragazzi che butta il cuore oltre l'ostacolo, mi eccito quando vedo un attacco eseguire uno schema di bloccaggio con l'unita' e l'armonia di un singolo.
Amavo ( o quantomeno credevo di farlo) il football anche prima di trasferirmi in America, ma dopo 4 stagioni guardate e vissute la' posso dire che per me ora e' tutta un'altra cosa: il mio legame con questo sport e' cresciuto visceralmente, profondamente, su tantissimi livelli; tanto da convincermi che non ci sia altra cosa che io voglia fare nella mia vita piu' di questo,; ovvero diventare un allenatore di football.
Ma cosa e' che mi fa amare il football cosi' tanto? E' una domanda che mi e' stata posta (e che mi sono posto anche a me stesso) un'infinita' di volte. E mi piacerebbe rigirarla a voi: perche' amate il football? Sono le Xs & Os? La cultura? La violenza? La disciplina?
Per me e' un po' tutto; ma sopra ogni altra cosa c'e' il desiderio di usare il football come uno strumento di insegnamento, come un mezzo per trasmettere quei valori per me essenziali per fare bene nella nostra societa'. Amo l'aspetto tattico dello sport: divoro qualunque libro di tecnica che trovo, ascolto e faccio domande a chi ne sa (molto) piu' di me, cerco di assorbire il piu' possibile da ogni partita che guardo, e provo a sviluppare una mia identita' di coach. Ma tutto questo, per quanto importante, resta secondario. L'aspetto educativo e umano e' sovrano.
Una mattina, pochi mesi fa, ho avuto il piacere di conoscere il Presidente dello Yosef Club (che riunisce tutti i booster di Appalachian State), un uomo di 85 anni che nella sua vita e' stato allenatore sia di basket e football. Abbiamo cominciato a parlare e ad un certo punto mi ha chiesto: "What do you want to do with your life?". E io, naturalmente ho risposto: "Well sir, I am a History-Secondary-Education major here and I want to teach History and coach football". A questo punto, per mia grande sorpresa, lui mi fa: "No you don't". Li' per li' ci rimango male e non capisco. Poi si spiega: "Never say you wanna coach a sport or teach a subject: always say you want to coach KIDS football and teach STUDENTS history. You don't coach a sport, you coach people". E' stata una delle lezioni piu' importanti e significativi che abbia mai ricevuto.. Da quel momento non ho piu' fatto quell'errore. E c'e' tanta verita' in quelle parole. Perche' il football ha un potenziale umano che va ben oltre la tattica, i fuochi d'artificio della partita del fine settimana: il football e' uno sport che racchiude e sintetizza molti valori portanti della vita. Spirito di gruppo, disciplina, sacrificio, rispetto delle regole. Tempo fa qualcuno chiese a Jim Tressel di nominare la prima parola che lui associa con questo sport: Tressel disse "together". "Together" perche' il football e' davvero uno sport di squadra se ce n'e' uno. Si puo' avere un grande QB, ma se non ha i ricevitori non puo' lanciare; si puo' avere un grande RB, ma senza una linea offensiva pronta a prendere e dare botte per lui il RB non puo' correre da nessuna parte.
Io guardo al college football, ogni stagione di piu', come una celebrazione di umanita', di cultura. Quando si guarda una partita di college non si guarda solo 22 giocatori scontrarsi a colpi di TD, blocchi e placcaggi: si assiste ogni volta al compimento di un piccolo miracolo sociale che convince centinaia di migliaia di persone a convergere tutte verso un preciso posto per vedere un mucchio di teenagers lottare e faticare. E' una manifestazione di sportivita' e umanita' dai caratteri estremamente genuini e, semplicemente, belli.
Io non mi vergogno di dire che un sabato di autunno e' per me motivo di emozione, quasi commozione. Chi vive con me un gameday sa che in quelle giornate sono una persona molto diversa: sono eccitato come un bambino la mattina di natale, non sto fermo un attimo, arrivo allo stadio con due ore di anticipo... Sono contento. Punto. Perche' il football mi fa contento, mi emoziona, mi ricorda perche' essere umani ed avere emozioni (anche forti e puerili) e' bello.
Per me il football rappresenta anche una motivazione quotidiana, un qualcosa che mi spinge- ogni giorno- ad alzarmi dal letto e dare il mio 100%; perche' e' il mio obiettivo, un traguardo che vedo costantemente e a cui tendo. So che ogni sacrificio che faccio ora va verso la realizzazione dei mie sogni, verso il compimento del mio progetto. Questo per me e' il football. Una "driving force", come dicono gli Americani. E quando mi ritrovo a dover fare un discorso pubblico o anche solo parlare ad una classe di studenti incoraggio sempre chi ascolta a trovare il proprio "football": quel qualcosa che non ti fa vedere l'ora che arrivi la mattina per metterti a lavorare. Tutti abbiamo un nostro "football" dentro: basta solo trovarlo.
Tutte queste parole- e mi scuso per essere stato cos' prolisso- soltanto per dire che amo questo sport con tutto me stesso e che spero che anche voi possiate vedere quello che io vedo e sentire quello che io sento. Se risucite a percepire anche solo il 10% della mia passione allora vuol dire che mi sono spiegato bene. Se amate il football anche solo il 10% di quello che lo amo io allora vuol dire che siamo sulla stessa barca e che possiamo andare d'accordo :)
Abbiamo di fronte a noi una grande stagione di college football, con programmi storici come Michigan e Notre Dame che cercano la definitiva riammisione nell'elite dello sport e altri atenei come Suthern Cal che, dopo la scorsa annata, promettono scintille. Per me sara' moolto interessante vedere anche come Ohio State fara' sotto un grande coach,, quale e' Urban Meyer, e una mia vecchia conoscenza di UNC, Coach Whiters.
Che dire...iniziamo a discutere!
Buon football a tutti amici.