johnOJ wrote:
Che poi il fatto che il paese organizzatore abbia più medaglie del solito che motivo ha dietro? gli atleti si impegnano di più? arrivano più preparati? tutto merito delle decsioni arbitrali? Questa cosa non me la spiego un granchè.
Si tratta anche di investimenti. La Cina per esempio nel 2004 ha vinto 63 medaglie (5 più del 2000) ma in vista di Pechino 2008 aveva iniettato una marea di soldi nella formazione di atleti olimpici. Ed ha vinto 100 medaglie. Ma quest'anno non è tornata a 58-63 come nel 2000-2004... gli atleti ormai ci stanno ed infatti hanno vinto 87 medaglie. 13 naturalmente non sono eccessivamente significative ed il gap è facilmente spiegato da favoritismi e fattore campo. Il talento però c'è e credo che siano lì per rimanerci ormai.
L'effetto-onda olimpico si nota anche altrove e non è necessariamente sempre post-olimpico, ma vede il suo picco nelle Olimpiadi casalinghe.
Spagna: prima delle loro Olimpiadi avevano vinto 6, 5 e 4 medaglie rispettivamente. Nel 1992 22, poi 17, 11, 19, 18 e quest'anno 17. Le Olimpiadi hanno completamente cambiato il loro target. Quello che stona è l'11 del 2000 (ma un'edizione ottima o pessima può capitare sempre), per il resto si è capito che grazie al 1992 sono passati da circa 5 a circa 18, col picco delle Olimpiadi casalinghe. Loro hanno sfruttato le Olimpiadi casalinghe per cambiare in maniera duratura il proprio status.
Australia: nel loro caso è ancora più lampante. L'effetto "onda" è iniziato prima ancora delle Olimpiadi casalinghe a testimonianza di una preparazione che parte da lontano: 24, 14, 27 fino al 1992, poi 41 nel 1996 (quando già sapevano di avere le Olimpiadi casalinghe), 58 e poi sono scesi nuovamente a 49, 46, 35. Si vede chiaramente l'onda, col picco casalingo. Adesso la generazione del 2000 è finita e c'è stato un saltello verso il basso, di una decina di medaglie.
Grecia: nel loro caso non c'è un'onda "post-olimpica", ma c'è pre-olimpica. 1 nel 1988, 2 nel 1992, 8 nel 1996, 13 nel 2000, 16 nel 2004, 4 nel 2008, 2 quest'anno. Loro hanno avuto il picco nel 2000 forse, come movimento, proprio a testimonianza del fatto che stessero preparando le Olimpiadi casalinghe. Nel loro caso niente post-Olimpiadi.
Non è insomma un effetto di un'unica edizione, che potrebbe essere attribuito a fattori intangibili, ma c'è qualcosa di concreto che vede sempre il picco in casa. Per concludere infatti vediamo la Gran Bretagna: la gente fa paragoni col 2008, ma quello di cui non si rende conto forse è che già il 2008 fu un chiaro picco rispetto al periodo precedente.
2000: 28 medaglie
2004: 30
2008 (consci di avere l'edizione successiva): 47 (+57%)
2012: 65 (+38%)
Sono saliti di più a Pechino, in proporzione. Ed anche in totale hanno registrato +17 e poi +18. In poche parole vediamo i risultati di una programmazione concreta, che li porta ad avere più atleti in più discipline. Hanno più infrastrutture, oggi sentivo su Sky che hanno investito 9 milioni di sterline nella formazione di giovani talenti del ciclismo negli ultimi anni. Nel 2016 caleranno, ma non mi aspetto che tornino a 28-30. A seconda di come proseguirà questa generazione potrebbero scendere sulle 55... in caso di crollo magari potrebbero tornare sulle 45-47, ma non oltre. E per loro è già uno status diverso rispetto alle edizioni precedenti. Poi devono vedere loro se essere una Spagna (effetto duraturo) o un'Australia (effetto limitato alle 2-3 Olimpiadi attorno a Sydney), ma il trend che si sviluppa è chiaro. Le nazioni che devono ospitare fanno un'attenzione diversa allo sviluppo dello sport partendo spesso da 6-7 anni prima, ossia da quando la candidatura è garantita. L'effetto onda a volte è visibile anche nelle grandi competizioni extra-olimpiche che si tengono negli anni accanto alle Olimpiadi casalinghe (vai a vedere i medaglieri dei mondiali di nuoto e di atletica in corrispondenza delle Olimpiadi e vedrai risultati migliori da parte degli atleti che saranno di casa coi cinque cerchi). A questo aggiungiamo i vantaggi del fattore campo vero e proprio ed hai il mix completo.
Direi che organizzare le Olimpiadi costituisca un'opportunità per rifondare lo sport localmente. Però non tutti la sfruttano adeguatamente (vedi la Grecia, che si è letteralmente fermata a 2000 e 2004, tornando subito nei ranghi) ed io ho sempre il timore che l'Italia sia uno di quei paesi mordi e fuggi da questo punto di vista. Servono comunque investimenti ed i soldi incassati dall'organizzazione possono e devono servire anche a questo.
Non ho voluto raccogliere l'invito di Fede
Anche perché psicologicamente non sappiamo che caspita abbiano in testa. Possono esserne favoriti o essere schiacciati dalle pressioni. Però è vero quanto detto sulla preparazione finalizzata all'evento e la quantità di atleti presenti e qualificati: sono un altro vantaggio concreto evidente.
Non mi piacciono le risposte buone per le narrative superficiali. Io cerco di trovare motivazioni concrete, che come si vede esistono e sono tangibili non solo per le Olimpiadi di casa. Anche se chiaramente parlare degli intangibili costituisce la narrativa più semplice. Ma pensateci: quanti dei britannici medagliati sono venuti fuori dal nulla e non avrebbero avuto chance di medaglia a livello teorico, vincendola solo ed esclusivamente con la spinta del pubblico? Semplicemente, avevano più candidati alle medaglie. Con la Grecia si vede facilmente, visto che hanno avuto così poche medaglie. Come detto, faticano a vincerne più di 2-3, ma nel 2000-2004 hanno prodotto nomi fortissimi per più tempo come Kenteris, Dimas, Kelesidou, Maniani-Tzelili, Tambakos, Thanou, Kaklamanakis, Devetzi, Tsoumeleka, Khalkia. Gente famosa e conosciuta da chiunque, che non hanno avuto prima e non hanno avuto dopo. Molti nell'atletica, con sospetti di doping (ma ahimé immagino che anche quello sia un modo per preparare la generazione olimpica), ma non certo gente che ha fatto l'exploit della vita e niente altro.
Se 4 settimane fa avessero deciso di tornare ad Atene, senza dare tempo per preparare una nuova generazione olimpica di atleti, probabilmente avrebbero vinto più di 2 medaglie, ma non credo più di 6-7, attribuibili ad altre versioni del fattore campo (vedi l'inevitabile oro di Tambakos negli anelli nel 2004), perché il materiale umano non è lì e non possono inventarsi medaglie dal nulla e dalla cazzimma derivante dal pubblico.
MP3 wrote:dai! non ditemi che per un professionista, o comunque atleta abituato ad avere un pubblico numeroso intorno, non sia gasante avere il tifo di casa
non sarà determinante ma per qualcuno conterà
Gasante? Sicuro. Ma io non vinco una medaglia ugualmente. Inoltre non è necessariamente vero che abbia un effetto positivo. Può creare pressioni ed aspettative che danno alla testa.
Poi ti contraddici: se dici che non sarà determinante, come fai ad attribuire a quello i picchi estremi di medaglie olimpiche? Io sono di parte chiaramente, ma credo che la mia spiegazione sia più probabile, anche perché altrimenti come si spiega l'evidente effetto onda? Ah, già che ci siamo: il Brasile ha fatto il suo record all-time di medaglie in queste Olimpiadi.