The CP3 Wars

Il Punto d'incontro dei Fans NBA di Play.it USA
NckRm
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Re: The CP3 Wars

Post by NckRm »

Siamo al paradosso però. Gli small market non saranno mai esistiti, ma io a parte un periodo discontinuo di 6 anni di uno col 23 e qualche comparsata di qualche protagonista a caso mi sembra che le gerarchie nella storia della NBA siano parecchio ben definite e da tempo. Siamo tutti a piangere l'accordo di Miami ma nessuno che adesso ricorda i discorsi dell'anno prima con cui Celtics e Lakers replicarono le finals degli anni 80? Chris Paul avrebbe lanciato le sue ire a destra e a sinistra per non essere finito ai Clippers? Melo avrebbe avuto il mal di pancia per non poter andare a giocare a Indiana? Stoudemire ha mica predicato di portare una città nel deserto in cima al mondo per poi salutare con la manina sul primo volo per NYC? Howard si è impuntato dicendo di voler andare a giocare a Golden State e Milwaukee?

Nel frattempo c'è la fila dei free agents per andare a giocare a Oklahoma e Memphis, squadre giovani con futuro ad ovest vero?

Magari un giorno si smetterà di piangere su the Decision, mossa sgradita, spiacevole squassa mercato ma lecita e regolare e ci metteremo a puntare il dito a giocatori che di fatto non rispettano i loro contratti firmati.
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unifaun1973
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Re: The CP3 Wars

Post by unifaun1973 »

N3lLo wrote: Sulla trade, ho letto tutto ma nel vostro giudicare cosa è giusto e cosa e sbagliato tutti a lodare Stern per la trade, ragionevolmente, ma l'altro aspetto di distruzione dello spogliatoio Lakers con sta pagliacciata?
Lo ha scritto FAZZ , la forma di questa cosa è stata una pagliacciata e a me Stern che da Paul ai Clipps mi sa tanto di Berlusca che toglie l'ICI, ora voglio vedere NOLA con un proprietario se permettete.
Non voglio davvero difendere Stern, però mi sembra eccessivo addebitargli la "distruzione dello spogliatoio dei Lakers" (se ho capito bene cosa intendi).

Io lì, senza Phil Jackson e la sua aura a mettere tutti in riga vedo ognuno andare dove gli pare.
La non ottima considerazione che avevano di Odom (perchè poi?!) c'era anche prima del tentativo di trade (e lo stesso Odom l'ha fatto capire ieri).
Il fatto che questa non sia andata in porto li ha solo lasciati "con l'uccello di fuori", ma i casini interni se li erano già creati loro (Odom appunto, Gasol ed i suoi playoffs, Bynum pronto come pedina di scambio per Howard).

Quello che personalmente mi fa leggermente alterare è questa posizione di Los Angeles sponda Lakers: sembra che i loro problemi (se ci sono) nascano dall'esterno e non abbiano nessuna intenzione di analizzare cosa succeda al loro interno. Chi ha scelto Brown, oltretutto mettendogli il fiato sul collo di un "pischello" come Messina?
Io personalmente non vedo nei gialloviola un chiaro piano manageriale (con tutti i limiti di cap che comunque hanno).
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nolian
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Re: The CP3 Wars

Post by nolian »

@ Redondo, ti riepilogo ora e non lo ripeto per non intasare il topic

tu vedi una bilancia di talento Odom-Scola-Martin vs Aminu-Kaman-Gordon-TW's pick 2012

io ti dico che non puoi vederla solo cosi, ma devi metterci sul piatto una 20ina di M$ di differenza per i prossimi 2-3 anni

e per NOLA, team che deve ricostruire, e che deve essere venduto, fanno tutta la differenza del mondo

ti aggiungo che per NOLA non conta ora quali freeagent riuscirai ad attirare, ma conta invece avere, non la certezza, ma la possibilità di aver fortuna al draft e pescare una stella
il trio O-M-S (odom-martin-scola) non ti da questa possibilità,
al tempo stesso non ti rende sufficientemente competitivo da attirare che ne sò Deron a NewOrleans (ammesso che nel frattempo sia stato trovato un acquirente)

il risparmio nel cap è evidente a tutti, solo a te non lo è...
il problema dell'80%minimo da raggiungere si risolve facile: nessun problema ora coi vai Jack,Meka,Ariza,Kaman...
ma poi, averne di questi problemi, li risolvi strapagando un solo anno (senza vincoli quindi) il Kwane Brown di turno...
viceversa trovare acquirenti per Scola e Martin è comuqnue piu vincolante perchè non è detto che trovi gente interessata a darti giovani e/o scelte

in una parola flessibilità
un team da ricostruire ha bisogno di tre componenti:
- scelte e giovani interessanti e potenzialmente stelle
- flessibilità nel cap
- fortuna

con la trade fatta hanno le prime due componenti...
con la trade del trio O-S-M non avrebbero avuto nessuna delle prime due
(ah per la cronaca nessuno del trio O-S-M è un franchise player)
Gerry Donato
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Re: The CP3 Wars

Post by Gerry Donato »

NckRm wrote:Siamo al paradosso però. Gli small market non saranno mai esistiti, ma io a parte un periodo discontinuo di 6 anni di uno col 23 e qualche comparsata di qualche protagonista a caso mi sembra che le gerarchie nella storia della NBA siano parecchio ben definite e da tempo. Siamo tutti a piangere l'accordo di Miami ma nessuno che adesso ricorda i discorsi dell'anno prima con cui Celtics e Lakers replicarono le finals degli anni 80? Chris Paul avrebbe lanciato le sue ire a destra e a sinistra per non essere finito ai Clippers? Melo avrebbe avuto il mal di pancia per non poter andare a giocare a Indiana? Stoudemire ha mica predicato di portare una città nel deserto in cima al mondo per poi salutare con la manina sul primo volo per NYC? Howard si è impuntato dicendo di voler andare a giocare a Golden State e Milwaukee?

Nel frattempo c'è la fila dei free agents per andare a giocare a Oklahoma e Memphis, squadre giovani con futuro ad ovest vero?

Magari un giorno si smetterà di piangere su the Decision, mossa sgradita, spiacevole squassa mercato ma lecita e regolare e ci metteremo a puntare il dito a giocatori che di fatto non rispettano i loro contratti firmati.
Dici bene.

Ma c'è il tema centrale della vicenda, la spada di Damocle di tutto il meccanismo, il vero accordo collettivo che sta vivendo ed ha vissuto la NBA di questo momento: il contratto in scadenza, sì, ma non il CBA, bensì quello dei giocatori!

LeBron è andato in scadenza; Bosh è andato in scadenza; Wade è andato in scadenza; Amar'è non ha rifirmato per Phoenix, ricattandola, ma solo con New York; Melo non ha rifirmato per Denver, ricattandola, ma solo con New York; Deron non ha ancora firmato ed è in scadenza, dopo aver ricattato Utah; CP3 è in scadenza; DH è in scadenza.

Questo è il vero accordo collettivo, quello dei giocatori! :laughing:

La generazione USA intorno al draft 2003, tutti amici, non firma più al secondo giro di rinnovo. E ha deciso come organizzare la NBA scegliendo a tavolino le destinazioni più gradite o mettendosi nelle condizioni di farlo. Mandando così in tilt David Stern, il suo sistema democratico ed i "piccoli proprietari", che ora, a lockout concluso, decidono politicamente di non concedere CP3 ai Lakers (per altro con la mandrakata di mandarlo nella stessa città, quindi mettendo spalle al muro CP3 sul tema "grande mercato" :notworthy: ).
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Re: The CP3 Wars

Post by NckRm »

Gerry Donato wrote: Dici bene.

Ma c'è il tema centrale della vicenda, la spada di Damocle di tutto il meccanismo, il vero accordo collettivo che sta vivendo ed ha vissuto la NBA di questo momento: il contratto in scadenza, sì, ma non del CBA. Dei giocatori!

LeBron è andato in scadenza; Bosh è andato in scadenza; Wade è andato in scadenza; Amar'è non ha rifirmato per Phoenix, ricattandola, ma solo con New York; Melo non ha rifirmato per Denver, ricattandola, ma solo con New York; Deron non ha ancora firmato ed è in scadenza, dopo aver ricattato Utah; CP3 è in scadenza; DH è in scadenza.

Questo è il vero accordo collettivo, quello dei giocatori! :laughing:

La generazione USA intorno al draft 2003, tutti amici, non firma più al secondo giro di rinnovo. E ha deciso come organizzare la NBA scegliendo a tavolino le destinazioni più gradite o mettendosi nelle condizioni di farlo. Mandando così in tilt David Stern, il suo sistema democratico ed i "piccoli proprietari", che ora, a lockout concluso, decidono politicamente di non concedere CP3 ai Lakers (per altro con la mandrakata di mandarlo nella stessa città, quindi mettendo spalle al muro CP3 sul tema "grande mercato" :notworthy: ).
Però Gerry stai dimenticando una fetta abbastanza grossa del tuo discorso, la generazione precedente al 2003 dove si sta accasando? :thumbup:
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nolian
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Re: The CP3 Wars

Post by nolian »

Gerry Donato wrote:Ma il parametro "grande mercato" non lo fanno gli abitanti o gli albi d'oro o la ricchezza di una città. Lo fanno i giocatori.

Per capirci: per Duncan è un grande mercato San Antonio; per Stockton è un immenso mercato Utah; per Larry Bird sarebbe stato il mercato più grande possibile Indiana, ancora più di Boston; per Drazen Petrovic era un grande mercato qualsiasi squadra NBA; per Bargnani è un grande mercato Toronto; per Nowitzki è un grande mercato Dallas, che ora paga i dividendi.

La generazione USA odierna, quella attorno al draft 2003, si parla. Ed ha costruito questo trip della vittoria e del grande mercato (nella loro concezione) che ha mandato fuori giri la NBA ed il sistema democratico di Stern, forzandolo fino al mostro di Miami del Luglio 2010.

E state certi che senza Wade, Miami non sarebbe stato un"grande mercato" per LeBron e Bosh...
per nulla daccordo

per TD San Antonio non è un grande mercato, solo TD è rimasto agli Spurs perchè convinto da David Robinson prima e dai risultati poi
per Stockton SaltLakeCity un gran mercato?...no! Stock è sempre rimasto fedele alla sua maglia... ma quanti anni John e Karl son stati a lamentarsi con la dirigenza perchè non gli prendeva compagni validi per lottare ai massimi livelli? ci siam dimenticati quanti player non volevano andare nello stato dei mormoni perchè volevano far vita mondana?
daccordo di Bird...ma infatti Bird era Bird...Bird non era Shaq che vuole espressamente LA perchè lui vuol esser personaggio a 360°, far l'attore, ecc...
Bargnani non ha la caratura per pretendere e/o chiedere punto!!! sappiamo una cippa noi in quale città gli piacerebbe giocare...
LBJ era uno che è entrato in nba mostrando un attaccatura alla sua terra simile a quella di Bird con Indiana, ma non c'ha messo molto a salutare il suo Ohio...

Melo ha voluto NY non perchè fossero da titolo, Stoud pure...
DH cerca i Nets, Boston, LA...mica i Thunder dove sarebbe davvero devastante per il prossimo decennio...

non è che la terra è un gran mercato a seconda della persona e/o dello staff...
è che i tempi son cambiati
prima i player si lamentavano se lo staff non gli dava un team vincente
oggi i player se ne vanno, e quando se ne vanno scelgono come piu gli pare e piace...ma guardacaso finiscono nei grandi mercati...chisssa perchàè...
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Il Conte
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Re: The CP3 Wars

Post by Il Conte »

nolian wrote:@ Redondo, ti riepilogo ora e non lo ripeto per non intasare il topic

tu vedi una bilancia di talento Odom-Scola-Martin vs Aminu-Kaman-Gordon-TW's pick 2012

io ti dico che non puoi vederla solo cosi, ma devi metterci sul piatto una 20ina di M$ di differenza per i prossimi 2-3 anni

e per NOLA, team che deve ricostruire, e che deve essere venduto, fanno tutta la differenza del mondo

ti aggiungo che per NOLA non conta ora quali freeagent riuscirai ad attirare, ma conta invece avere, non la certezza, ma la possibilità di aver fortuna al draft e pescare una stella
il trio O-M-S (odom-martin-scola) non ti da questa possibilità,
al tempo stesso non ti rende sufficientemente competitivo da attirare che ne sò Deron a NewOrleans (ammesso che nel frattempo sia stato trovato un acquirente)

il risparmio nel cap è evidente a tutti, solo a te non lo è...
il problema dell'80%minimo da raggiungere si risolve facile: nessun problema ora coi vai Jack,Meka,Ariza,Kaman...
ma poi, averne di questi problemi, li risolvi strapagando un solo anno (senza vincoli quindi) il Kwane Brown di turno...
viceversa trovare acquirenti per Scola e Martin è comuqnue piu vincolante perchè non è detto che trovi gente interessata a darti giovani e/o scelte

in una parola flessibilità
un team da ricostruire ha bisogno di tre componenti:
- scelte e giovani interessanti e potenzialmente stelle
- flessibilità nel cap
- fortuna

con la trade fatta hanno le prime due componenti...
con la trade del trio O-S-M non avrebbero avuto nessuna delle prime due
(ah per la cronaca nessuno del trio O-S-M è un franchise player)
Se posso permettermi di entrare in un vostro discorso, credo che entrambe le posizioni sono plausibili. Da un lato, avere un buon quintetto di partenza, esperto e la possibilità di fare una/due stagioni dignitose o addirittura con qualche exploit. Dall'altro, liberarsi più cap possibile e avere scelte+flessibilità futura+un potenziale allstar. Volendo semplificare, le due scelte sono riconducibili a due visioni opposte: la certezza del presente e la potenzialità del futuro. Senza dilungarsi in chiacchiere filosofiche, ripeto che le posizioni sono plausibili. E in casi come questo, credo che allora sia meglio affidarsi alla casistica, se c'è, e trovare quale delle due opzioni ha pagato di più.
E, sebbene sia per mia stessa natura uno che preferisce le certezze del presente ai futuri mondi possibili, la storia nba ci dice abbastanza chiaramente che la trade coi Clippers è la migliore -di molto.
Scusate l'intromissione..
Gerry Donato
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Re: The CP3 Wars

Post by Gerry Donato »

NckRm wrote:
Gerry Donato wrote: Dici bene.

Ma c'è il tema centrale della vicenda, la spada di Damocle di tutto il meccanismo, il vero accordo collettivo che sta vivendo ed ha vissuto la NBA di questo momento: il contratto in scadenza, sì, ma non del CBA. Dei giocatori!

LeBron è andato in scadenza; Bosh è andato in scadenza; Wade è andato in scadenza; Amar'è non ha rifirmato per Phoenix, ricattandola, ma solo con New York; Melo non ha rifirmato per Denver, ricattandola, ma solo con New York; Deron non ha ancora firmato ed è in scadenza, dopo aver ricattato Utah; CP3 è in scadenza; DH è in scadenza.

Questo è il vero accordo collettivo, quello dei giocatori! :laughing:

La generazione USA intorno al draft 2003, tutti amici, non firma più al secondo giro di rinnovo. E ha deciso come organizzare la NBA scegliendo a tavolino le destinazioni più gradite o mettendosi nelle condizioni di farlo. Mandando così in tilt David Stern, il suo sistema democratico ed i "piccoli proprietari", che ora, a lockout concluso, decidono politicamente di non concedere CP3 ai Lakers (per altro con la mandrakata di mandarlo nella stessa città, quindi mettendo spalle al muro CP3 sul tema "grande mercato" :notworthy: ).
Però Gerry stai dimenticando una fetta abbastanza grossa del tuo discorso, la generazione precedente al 2003 dove si sta accasando? :thumbup:
Andiamo a vederli:
Duncan, Manu e Parker svernano a San Antonio;
Nash (eroico) è ancora dalle tue parti in Arizona;
Dirk si è visto pagare i dividendi con interessi a Dallas;
Garnett si è sparato 13 anni (tredici) dove sappiamo con Sprewell e soci prima di cambiare aria;
Ray Allen 12 anni tra Seattle e Milwaukee;
Carter, Odom ed Artest hanno girato mezza lega non tra big vere e proprie;
i campioni di Detroit sono diventati tali postumi all'arrivo in Michigan (Rasheed su tutti);
discorso simile a Detroit per il gruppo di Sacramento con Webber e soci;
Payton e Kemp non si sono mossi da Seattle, se non il primo a fine carriera;
Kobe e Pierce non si sono mossi da dove erano (e Pierce è stato ad un passo proprio da New Orleans in cambio proprio di CP3 rookie);
Yao si è ritirato sempre a Houston;
non parliamo poi dei protagonisti degli anni '80 (e ricordo sempre che MJ vinse il primo titolo a Chicago quando era due anni più vecchio del LeBron che lascia Clevland).

Shaq... è Shaq, non saprei come catalogarlo. :laughing: Ma sotto certi aspetti è lui l'antenato e l'esempio di questa generazione 2003, uomo infatti dal potere politico enorme nella NBA e tra i giocatori e protagonista assoluto della fine del lockout nel 1998.

Poi certo, su scala pluridecennale si creano movimenti dei big, ci mancherebbe altro. E ci sono una marea di esempi da sempre di giocatori a fine carriera senza titolo che cercano di vincere l'anello altrove (Malone è l'esempio simbolo degli ultimi tempi).

Ma questa generazione va in scadenza di contratto all'auge della sua carriera, come se MJ nel 1990 avesse deciso di unirsi ai Bad Boys di Detroit che battevano sempre i suoi Bulls. Io direi "altri tempi". :thumbup:
nolian wrote:
Diciamo la stessa cosa sotto molti aspetti. :thumbup:

Esistono eccome i grandi mercati, ma la loro selezione è una creazione mentale e soggettiva dei giocatori e del loro accordo collettivo.

LeBron è un grande mercato ed ha reso Cleveland un enorme mercato (ci sono dati sull'economia dell'Ohio pazzeschi nei 7 anni di James ai Cavs).

Le spiagge di South Beach sono un grande mercato per LeBron anche perché fa figo, certamente, ma il parametro fondamentale che rendeva figo andare a Miami per LeBron era la presenza dell'amico Wade.

Se Wade fosse stato in scadenza nel 2010 a Minnesota, stai certo che James e Bosh non lo raggiungevano. Ma se invece Dwyane fosse stato in scadenza alle stesse condizioni a New York, cosa ne sarebbe stato delle spiagge di South Beach?

Garnett ha accettato Boston solo dopo aver imposto ad Ainge un altro big (Ray Allen) fiutando una grande squadra, non certo per festeggiare San Patrizio con gli irlandesi; Amar'è ha accettato NY solo dopo la certezza matematica, economica e salariale che sarebbe arrivato un altro big (Melo).

Oggi per la generazione 2003 conta essere fighi in una franchigia figa, sicuramente, ma conta anche e soprattutto vincere, come un'ossessione.
E non fanno altro che parlarne tra loro.
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Re: The CP3 Wars

Post by NckRm »

Gerry Donato wrote:
Andiamo a vederli:
Duncan, Manu e Parker svernano a San Antonio;
Nash (eroico) è ancora dalle tue parti in Arizona;
Dirk si è visto pagare i dividendi con interessi a Dallas;
Garnett si è sparato 13 anni (tredici) dove sappiamo con Sprewell e soci prima di cambiare aria;
Ray Allen 12 anni tra Seattle e Milwaukee;
Carter, Odom ed Artest hanno girato mezza lega non tra big vere e proprie;
i campioni di Detroit sono diventati tali postumi all'arrivo in Michigan (Rasheed su tutti);
discorso simile a Detroit per il gruppo di Sacramento con Webber e soci;
Payton e Kemp non si sono mossi da Seattle, se non il primo a fine carriera;
Kobe e Pierce non si sono mossi da dove erano (e Pierce è stato ad un passo proprio da New Orleans in cambio proprio di CP3 rookie);
Yao si è ritirato sempre a Houston;
non parliamo poi dei protagonisti degli anni '80 (e ricordo sempre che MJ vinse il primo titolo a Chicago quando era due anni più vecchio del LeBron che lascia Clevland).

Shaq... è Shaq, non saprei come catalogarlo. :laughing: Ma sotto certi aspetti è lui l'antenato e l'esempio di questa generazione 2003, uomo infatti dal potere politico enorme nella NBA e tra i giocatori e protagonista assoluto della fine del lockout nel 1998.

Poi certo, su scala pluridecennale si creano movimenti dei big, ci mancherebbe altro. E ci sono una marea di esempi da sempre di giocatori a fine carriera senza titolo che cercano di vincere l'anello altrove (Malone è l'esempio simbolo degli ultimi tempi).

Ma questa generazione va in scadenza di contratto all'auge della sua carriera, come se MJ nel 1990 avesse deciso di unirsi ai Bad Boys di Detroit che battevano sempre i suoi Bulls. Io direi "altri tempi". :thumbup:
No no, io non parlo dal 1995, io parlo negli ultimi anni, precisamente dall'anno del patto di Roma.

Duncan sverna a San Antonio con Manu e Parker, San Antonio però è una delle città con risultati migliori nell'ultimo periodo ma quest'anno faticano a trovare un sostituto per Jefferson.
Nash è in Arizona ma messaggi di scontento sono già arrivati, sarei sorpreso di vederlo scadere con indosso la maglia di Phoenix addosso, destinazione nuova Yorke.
Dirk ha uno dei contratti più imponenti per la lega e di sicuro non è un giovincello. Ma siamo lì, Dalla é una delle squadre con più cash.
Garnett si è accasato dove sappiamo noi assieme a Ray Allen, dalle sue parti sono capitati con contratti da specializzandi: Posey, Cassel, Shaq, West, Jermaine O'Neal, Sheed eccetera
Artest ha di fatto ingannato Houston e moglie andando a firmare ex novo a Los Angeles sponda celebre. Nel frattempo arrivavano anche Barnes e Blake al minimo.
A detroit Billups ha fatto i bagagli da tempo per andare a New York prima e a Los Angeles ora. Rip Hamilton è andato ai Bulls, Big Ben ha girato Bulls e Cavs (quando c'era la monarchia) per poi tornare a Detroit. L'unico rimasto è stato Prince con un contratto da :shocking:

Sacramento? Artest già detto, Bibby si è girato, dopo essersi fatto tagliare ad Atlanta, Miami e New York al minimo. Webber devastato dagli infortuni si è fatto solo un giretto nella Detroit contender.

Se andiamo indietro di un 3-4 anni troviamo anche Malone e Payton accasati a Los Angeles.

Adesso vogliamo andare a vedere che star si sono trovati i mercati piccoli dal mercato FA e quanto li hanno pagati?

Aggiungiamo Battier che lasciato il progetto Memphis (giovani e da poco vincenti come vuole il boss) è andato a south beach?

I big market ci sono eccome.
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Re: The CP3 Wars

Post by Mike »

se il problema era ribaltare il potere contrattuale tra all-star in scadenza e squadre non big di appartenenza, allora la soluzione più facile e immediata - forse l'unica - era il franchise tag.

per tutto il resto, c'è Gerry (cit.)
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è un forum di idioti.
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Re: The CP3 Wars

Post by unifaun1973 »

NckRm wrote:
No no, io non parlo dal 1995, io parlo negli ultimi anni, precisamente dall'anno del patto di Roma.

Duncan sverna a San Antonio con Manu e Parker, San Antonio però è una delle città con risultati migliori nell'ultimo periodo ma quest'anno faticano a trovare un sostituto per Jefferson.
Nash è in Arizona ma messaggi di scontento sono già arrivati, sarei sorpreso di vederlo scadere con indosso la maglia di Phoenix addosso, destinazione nuova Yorke.
Dirk ha uno dei contratti più imponenti per la lega e di sicuro non è un giovincello. Ma siamo lì, Dalla é una delle squadre con più cash.
Garnett si è accasato dove sappiamo noi assieme a Ray Allen, dalle sue parti sono capitati con contratti da specializzandi: Posey, Cassel, Shaq, West, Jermaine O'Neal, Sheed eccetera
Artest ha di fatto ingannato Houston e moglie andando a firmare ex novo a Los Angeles sponda celebre. Nel frattempo arrivavano anche Barnes e Blake al minimo.
A detroit Billups ha fatto i bagagli da tempo per andare a New York prima e a Los Angeles ora. Rip Hamilton è andato ai Bulls, Big Ben ha girato Bulls e Cavs (quando c'era la monarchia) per poi tornare a Detroit. L'unico rimasto è stato Prince con un contratto da :shocking:

Sacramento? Artest già detto, Bibby si è girato, dopo essersi fatto tagliare ad Atlanta, Miami e New York al minimo. Webber devastato dagli infortuni si è fatto solo un giretto nella Detroit contender.

Se andiamo indietro di un 3-4 anni troviamo anche Malone e Payton accasati a Los Angeles.

Adesso vogliamo andare a vedere che star si sono trovati i mercati piccoli dal mercato FA e quanto li hanno pagati?

Aggiungiamo Battier che lasciato il progetto Memphis (giovani e da poco vincenti come vuole il boss) è andato a south beach?

I big market ci sono eccome.
Vabbè, ma non puoi paragonarmi Mike Bibby o l'ultimo Webber e Rip Hamilton di adesso a LeBron o CP3 in piena carriera.
Se sei un giocatore che ormai ha dato tutto alla sua carriera è chiaro che provi a spararti l'ultima cartuccia dove puoi vincere. Grande mercato o no, quello che ti interessa è vincere. O'Neal è andato a Cleveland e Phoenix per un ultimo assalto. Battier se va a Miami lo fa nello stesso modo in cui Howard lo fece l'anno scorso (anche se decisamente più fresco): la mia carriera è più di qua che di là quindi mi trovo un posto dove posso essere utile e mi fanno vincere.
Tutti i citati qui sopra (nel particolare momento di cui parliamo) sono dei "mestieranti", non dei franchise player.

Il discorso sui grandi mercati va fatto solo sui giocatori simbolo, quelli che spostano davvero.

Inoltre, secondo me conta molto anche "l'aspetto mentale": la vecchia generazione, per quanto vivesse in amicizia con gli avversari (vedi Jordan con Barkley, Ewing e Magic), sembrava però più concentrata su costruirsi la propria storia personalmente piuttosto che condividerla con qualcun'altro (in termini di leadership).
Oggi (ieri ormai) se LeBron decide di accasarsi con Wade, a parer mio, lo fa per il gusto di giocare con qualcuno che gli garba e per la comodità di dividere le responsabilità. Grande o piccolo mercato poco importa: due giocatori così se lo costruiscono da soli il mercato (vedi Bulls pre e durante l'era Jordan).
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Re: The CP3 Wars

Post by steve »

quindi secondo te, James se Wade invece che in scadenza con gli heats si trovava a Toronto o Minneapolis, andava a giocare la?
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Re: The CP3 Wars

Post by N3lLo »

Partendo dal post di Gerrym perchè Nick si può parlare di quello che si vuole ma il patto di Roma è estate 2007, questa storia parte un pò prima proprio da Shaq, come dice Gerry.

La cosa che non mi va , e pare detta per la mia fede cestistica, è che Stern possa voler far passare sta buffonata come un tentativo di migliorare le cose, se avesse voluto un sistema realmente "fair" non avrebbe fatto entrare franchigie a caso che a questa NBA non hanno dato nulla, il livellamento verso il basso è dovuto all'assenza di un quantitativo rilevante di persone che sappiano veramente gestire una franchigia o di giocatori che una franchigia la possano portare in alto anche con l'assenza di un stella vera e propria.
Io lo dico dallo scippo di Seattle, fa e disfa la NBA come vuole e per quanto abbia fatto delle cose giuste io certe situazioni continuo a non capirle, l'NBA a 24 squadre è la chiave per l'equità tecnico/economica e finchè cercheremo di distribuire 10 stelle su 30 squadre avremo sempre almeno 6-7 team che non hanno alcuna possibilità di dar vita non a stagioni ma a a partite interessanti.
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Re: The CP3 Wars

Post by mackzone87 »

Non credo ci sia bisogno di "solo" 24 squadre, perchè l'apporto europeo è cambiato rispetto al passato; imho 26 sarebbe già un numero equilibrato tra numero di owner e talento mondiale.

Comunque per dovere di cronaca aggiungerei questo al discorso di gerry:

Duncan è stato a un passo da orlando, San antonio lo ha convinto in extremis a firmare un triennale, riuescendo ad arrivare al titolo proprio nell'ultimo o penultimo anno di contratto( se ben ricordo)
Kobe aveva ufficialmente chiesto la cessione, ma al tempo non si riuscì a organizzare una trade che accontentasse tutti. Ciò non toglie che mister bryant volesse filarsela
Pierce era scontentissimo a Boston; non ricordo se avesse ufficialmente chiesto di essere tradato, ma lo avrebbe fatto in tempi brevi, se non fossero arrivati allen e garnett.
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Re: The CP3 Wars

Post by Ange86 »

Gerry Donato wrote:Ma il parametro "grande mercato" non lo fanno gli abitanti o gli albi d'oro o la ricchezza di una città. Lo fanno i giocatori.

Per capirci: per Duncan è un grande mercato San Antonio; per Stockton è un immenso mercato Utah; per Larry Bird sarebbe stato il mercato più grande possibile Indiana, ancora più di Boston; per Drazen Petrovic era un grande mercato qualsiasi squadra NBA; per Bargnani è un grande mercato Toronto; per Nowitzki è un grande mercato Dallas, che ora paga i dividendi.

La generazione USA odierna, quella attorno al draft 2003, si parla. Ed ha costruito questo trip della vittoria e del grande mercato (nella loro concezione) che ha mandato fuori giri la NBA ed il sistema democratico di Stern, forzandolo fino al mostro di Miami del Luglio 2010.

E state certi che senza Wade, Miami non sarebbe stato un"grande mercato" per LeBron e Bosh...
Dobbiamo però intenderci su cosa significa "mercato". Perchè di solito si intende come media market ed è riferito a dove si trova la squadra. San Antonio è da sempre uno small market e sempre resterà cosi. Perchè la potenza del media market è direttamente proporzionale al numero di abitanti. La Rai ha più potere economico della tv di San Marino e cosi FSN West ha più potere economico di FSN Southwest.
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