Ma non solo quello, in caso di uscita dall'euro oggi ci attendono anni di inflazione selvaggia e di recessione, poi magari con calma, come nel periodo più nero degli anni '70 (ma allora gli USA ci sostenevano per ragioni politiche), una lenta ripresa. Ma con calma.Spree wrote: Capisco che l'ottimismo vola, però c'è secondo me una cosa di cui tenere molto conto, per capire l'impatto in termini di vita reale in Italia di un'eventuale uscita dall'euro: il prezzo delle materie prime.
In primo luogo dovremmo lo stesso diminuire parecchio il debito, perchè senza nemmeno l'UE a sostenerci faticheremmo davvero a trovare gente disposta a comprare i nostri titoli, fino al punto di dover pagare gli stipendi in BOT, come appunto negli anni '70. Bot impossibili da rivendere prima della loro scadenza.
La crisi di liquidità finirebbe perchè stamperemmo moneta, ma questo porterebbe ad una inflazione abbondantemente sopra le due cifre, come appunto negli anni '70. E questo ci impedirebbe di far calare il debito stampando moneta, l'inflazione aumenterebbe troppo.
Con la differenza che allora, negli anni '70, gli italiani erano appena usciti dal boom economico, erano abituati a girare in 500, una sola macchina, una sola tv, un solo telefono per famiglia, in vacanza se ci sono soldi. Oggi tornare all'austerità di quegli anni sarebbe davvero difficile.
Le esportazioni probabilmente aumenterebbero davvero, ma aumenterebbero anche i costi delle materie prime, come giustamente fa notare Spree, e diventando difficile finanziare il debito faticheremmo molto a soddisfare le spese correnti dello stato, figuriamoci infrastrutture o incentivi per la crescita. E negli anni '70 fra casse del mezzogiorno, EFIBANCA, grandi aziende come IRI ed ENI che davano appalti solo ad imprese locali, lo stato sovvenzionava parecchio l'economia, oggi sarebbe difficile se non impossibile. Ed allora la maggior parte dei dipendenti arrotondava con un secondo lavoro, cosa oggi quasi impossibile, dato che di lavoro ce n'è poco. Una situazione potenzialmente esplosiva, se non gestita benissimo.
Non credo ad una uscita dall'Euro dell'Italia non tanto per le ragioni ottimistiche di Dietto, ma perchè sarebbe effettivamente una catastrofe per l'UE e quindi in caso di peggioramento dei conti ci imporrebbero misure ancora più drastiche di quelle che hanno già imposto. Ora intanto una prima differenza è che Monti anzichè beccarsi risatine in conferenze stampa bilaterali partecipa a conferenze stampa trilaterali, bel cambiamento ma per ora soddisfa solo l'autostima degli italiani, speriamo che a breve siano soddisfatte anche le casse dello stato.