Il topic della politica... entrateci moderatamente.

E' il luogo in cui potete parlare di tutto quello che volete, in particolare di tutti gli argomenti non strettamente attinenti allo sport americano...
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doc G
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Re: Il topic della politica... entrateci moderatamente.

Post by doc G »

Spree wrote: Capisco che l'ottimismo vola, però c'è secondo me una cosa di cui tenere molto conto, per capire l'impatto in termini di vita reale in Italia di un'eventuale uscita dall'euro: il prezzo delle materie prime.
Ma non solo quello, in caso di uscita dall'euro oggi ci attendono anni di inflazione selvaggia e di recessione, poi magari con calma, come nel periodo più nero degli anni '70 (ma allora gli USA ci sostenevano per ragioni politiche), una lenta ripresa. Ma con calma.
In primo luogo dovremmo lo stesso diminuire parecchio il debito, perchè senza nemmeno l'UE a sostenerci faticheremmo davvero a trovare gente disposta a comprare i nostri titoli, fino al punto di dover pagare gli stipendi in BOT, come appunto negli anni '70. Bot impossibili da rivendere prima della loro scadenza.
La crisi di liquidità finirebbe perchè stamperemmo moneta, ma questo porterebbe ad una inflazione abbondantemente sopra le due cifre, come appunto negli anni '70. E questo ci impedirebbe di far calare il debito stampando moneta, l'inflazione aumenterebbe troppo.
Con la differenza che allora, negli anni '70, gli italiani erano appena usciti dal boom economico, erano abituati a girare in 500, una sola macchina, una sola tv, un solo telefono per famiglia, in vacanza se ci sono soldi. Oggi tornare all'austerità di quegli anni sarebbe davvero difficile.
Le esportazioni probabilmente aumenterebbero davvero, ma aumenterebbero anche i costi delle materie prime, come giustamente fa notare Spree, e diventando difficile finanziare il debito faticheremmo molto a soddisfare le spese correnti dello stato, figuriamoci infrastrutture o incentivi per la crescita. E negli anni '70 fra casse del mezzogiorno, EFIBANCA, grandi aziende come IRI ed ENI che davano appalti solo ad imprese locali, lo stato sovvenzionava parecchio l'economia, oggi sarebbe difficile se non impossibile. Ed allora la maggior parte dei dipendenti arrotondava con un secondo lavoro, cosa oggi quasi impossibile, dato che di lavoro ce n'è poco. Una situazione potenzialmente esplosiva, se non gestita benissimo.
Non credo ad una uscita dall'Euro dell'Italia non tanto per le ragioni ottimistiche di Dietto, ma perchè sarebbe effettivamente una catastrofe per l'UE e quindi in caso di peggioramento dei conti ci imporrebbero misure ancora più drastiche di quelle che hanno già imposto. Ora intanto una prima differenza è che Monti anzichè beccarsi risatine in conferenze stampa bilaterali partecipa a conferenze stampa trilaterali, bel cambiamento ma per ora soddisfa solo l'autostima degli italiani, speriamo che a breve siano soddisfatte anche le casse dello stato.
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doc G
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Re: Il topic della politica... entrateci moderatamente.

Post by doc G »

Non so se metterla qui o in qualche topic del calcio, diciamo che forse meglio qui:

http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... -32533.htm

Al di la degli sfottò per gli interisti, la partita è tutta da giocare e le responsabilità tutte da verificare, ma ricordiamo che Tavaroli si è dichiarato colpevole ed ha patteggiato una pena di 5 anni, da scontare dato che sono superiori a quanto previsto per la sospensione condizionale, più multe. Quello che occorre verificare è se ha agito di sua iniziativa, usando i mezzi dell'azienda contro gli interessi dell'azienda stessa, come dice l'avvocato di Tronchetti Provera, o in accordo con i vertici stessi.
Il più clamoroso caso di spionaggio industriale mai reso pubblico in Italia.
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Porsche 928
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Re: Il topic della politica... entrateci moderatamente.

Post by Porsche 928 »

doc G wrote:
Spree wrote: Capisco che l'ottimismo vola, però c'è secondo me una cosa di cui tenere molto conto, per capire l'impatto in termini di vita reale in Italia di un'eventuale uscita dall'euro: il prezzo delle materie prime.
Ma non solo quello, in caso di uscita dall'euro oggi ci attendono anni di inflazione selvaggia e di recessione, poi magari con calma, come nel periodo più nero degli anni '70 (ma allora gli USA ci sostenevano per ragioni politiche), una lenta ripresa. Ma con calma.
In primo luogo dovremmo lo stesso diminuire parecchio il debito, perchè senza nemmeno l'UE a sostenerci faticheremmo davvero a trovare gente disposta a comprare i nostri titoli, fino al punto di dover pagare gli stipendi in BOT, come appunto negli anni '70. Bot impossibili da rivendere prima della loro scadenza.
La crisi di liquidità finirebbe perchè stamperemmo moneta, ma questo porterebbe ad una inflazione abbondantemente sopra le due cifre, come appunto negli anni '70. E questo ci impedirebbe di far calare il debito stampando moneta, l'inflazione aumenterebbe troppo.
Con la differenza che allora, negli anni '70, gli italiani erano appena usciti dal boom economico, erano abituati a girare in 500, una sola macchina, una sola tv, un solo telefono per famiglia, in vacanza se ci sono soldi. Oggi tornare all'austerità di quegli anni sarebbe davvero difficile.
Le esportazioni probabilmente aumenterebbero davvero, ma aumenterebbero anche i costi delle materie prime, come giustamente fa notare Spree, e diventando difficile finanziare il debito faticheremmo molto a soddisfare le spese correnti dello stato, figuriamoci infrastrutture o incentivi per la crescita. E negli anni '70 fra casse del mezzogiorno, EFIBANCA, grandi aziende come IRI ed ENI che davano appalti solo ad imprese locali, lo stato sovvenzionava parecchio l'economia, oggi sarebbe difficile se non impossibile. Ed allora la maggior parte dei dipendenti arrotondava con un secondo lavoro, cosa oggi quasi impossibile, dato che di lavoro ce n'è poco. Una situazione potenzialmente esplosiva, se non gestita benissimo.
Non credo ad una uscita dall'Euro dell'Italia non tanto per le ragioni ottimistiche di Dietto, ma perchè sarebbe effettivamente una catastrofe per l'UE e quindi in caso di peggioramento dei conti ci imporrebbero misure ancora più drastiche di quelle che hanno già imposto. Ora intanto una prima differenza è che Monti anzichè beccarsi risatine in conferenze stampa bilaterali partecipa a conferenze stampa trilaterali, bel cambiamento ma per ora soddisfa solo l'autostima degli italiani, speriamo che a breve siano soddisfatte anche le casse dello stato.

Tutto giustissimo, pero c'e anche un fattore che in pochi considerano e che secondo me porterebbe a un'indotto enorme, il turismo, l'Italia e` attrattiva ore con l'Euro, immaginiamoci cosa diventerebbe con una moneta(e prezzi si spera, che non facessero come con la conversione in Euro della Lira) il 40% piu debole?
Se avessimo anche menti pensanti per il bene del paese(altra differenza con gli anni 70, perché di Moro ne vedo pochini nel parlamento odierno), valorizzeremmo tutte le decine di migliaia di opere d'arte che stanno ad ammuffire nelle cantine dei musei.
Il turismo potrebbe anche dare ossigeno al mercato immobiliare, in quanti stranieri potrebbero permettersi la seconda casa in Italia(con i prezzi al 40% in meno)? Secondo me TANTI.
Pero la premessa delle menti pensanti per il bene del paese manda a meretrici tutto, mi immagino già i Calderoli, i Brunetta, i Gasparri, gli Scillipoti, gli Straquadanio, le Gelmini di questo parlamento come potrebbero gestire una situazione cosi; rabbrividisco al solo pensiero.
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Spree
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Re: Il topic della politica... entrateci moderatamente.

Post by Spree »

Porsche 928 wrote: Tutto giustissimo, pero c'e anche un fattore che in pochi considerano e che secondo me porterebbe a un'indotto enorme, il turismo, l'Italia e` attrattiva ore con l'Euro, immaginiamoci cosa diventerebbe con una moneta(e prezzi si spera, che non facessero come con la conversione in Euro della Lira) il 40% piu debole?
Se avessimo anche menti pensanti per il bene del paese(altra differenza con gli anni 70, perché di Moro ne vedo pochini nel parlamento odierno), valorizzeremmo tutte le decine di migliaia di opere d'arte che stanno ad ammuffire nelle cantine dei musei.
Il turismo potrebbe anche dare ossigeno al mercato immobiliare, in quanti stranieri potrebbero permettersi la seconda casa in Italia(con i prezzi al 40% in meno)? Secondo me TANTI.
Pero la premessa delle menti pensanti per il bene del paese manda a meretrici tutto, mi immagino già i Calderoli, i Brunetta, i Gasparri, gli Scillipoti, gli Straquadanio, le Gelmini di questo parlamento come potrebbero gestire una situazione cosi; rabbrividisco al solo pensiero.
Insomma, puntare sul turismo a basso costo come un paese arretrato. Non mi sembra particolarmente lungimirante, ma insomma. Anche ammesso che vogliamo puntare sul turismo quale voce di primo livello nell'economia nazionale - e non sono cosi' sicuro che sia una buona idea: e' ovvio che il turismo e' una grande risorsa, ma non puo' servire da sostituto di una struttura economica, sia industriale che soprattutto legata ai servizi di alto livello - lo si dovrebbe fare puntando sulla qualita' e la valorizzazione, non sul "da noi costa meno".

Aggiungo un articoo, che ritengo molto condivisibile, sulla situazione europea in generale e sul ruolo della Germania

La deriva tedesca
Barbara Spinelli (repubblica.it)

IL MODO in cui la Germania sta guidando la Ue ha una fisionomia sempre più inquietante, e anche molto singolare. È inquietante perché tutte le strategie per far fronte all'attacco contro i paesi più deboli dell'euro sono frutto di filosofie economiche che hanno Berlino come protagonista.

La Banca centrale europea si conforma alle esigenze tedesche, e pur avendo capacità e risorse si rifiuta di calmare l'ansia dei mercati divenendo prestatrice di ultima istanza, non istituzione che innervosisce tutti con il suo imprevedibile dare-non dare. Gli Stati che sono sull'orlo della bancarotta adottano misure di austerità concordate innanzitutto con Angela Merkel. I vertici dell'Unione europea sono costretti a guardare oltre il Reno prima di discutere i propri piani con altri Stati membri.

È una situazione che comincia a creare un vasto malessere - non solo in Italia, Grecia o Spagna ma anche nell'esecutivo guidato da Barroso - perché Berlino ha una condotta ferma e contemporaneamente inattiva: guida senza davvero guidare, pone veti e tentenna, mette fretta ed è lenta a muoversi. Questo è inquietante, e al tempo stesso estraniante.

È come se Berlino non vedesse che il rischio bancarotta incombe non solo sugli Stati ammalati del loro debito, ma sull'intera zona euro e anche su se stessa. Come se la propria salute economica, peraltro più fragile di quello che si pensi (ieri erano sotto attacco anche i titoli tedeschi) rendesse la Repubblica federale
cieca a quel che accade in una casa comune di cui è pur sempre parte, dalla quale dipende in maniera esistenziale, senza la quale non potrebbe vantare gli odierni successi economici.

Successi che i dirigenti tedeschi ascrivono giustamente alla propria saggezza economica, alla propria politica del lavoro, alle proprie abitudini risparmiatrici, ma che non esisterebbero se il Paese non fosse circondato da nazioni alleate che acquistano le sue merci, e le acquistano solo se il loro crescere e il loro consumare non vengono punitivamente strozzati. Una nazione che uscisse da Eurolandia e riafferrasse la mitica Deutsche Mark che ha sacrificato, si troverebbe con una moneta talmente rivalutata da strangolare le proprie esportazioni e il proprio benessere.

Quel che è perturbante, nella strategia del governo Merkel, è l'idea che è andata ossificandosi sulla crisi dell'euro e dei debiti sovrani nell'Unione. Più che un'idea è un'ideologia, che nella cultura economica nazionale ha radici lontane, risalenti al periodo fra le due guerre. È la cosiddetta dottrina della "casa in ordine" (Haus in Ordnung), secondo la quale ogni Stato deve prima raddrizzare le storture e far pulizia nel proprio recinto, e solo dopo può contare sulla cooperazione e la solidarietà internazionali.

Secondo i più dogmatici sostenitori di tale dottrina, nelle sedi internazionali e perfino nell'unione sovranazionale europea non si decidono politiche comuni: ci si controlla a vicenda, perché ognuno a casa propria faccia bene i compiti.

Non a caso, nel discorso tenuto un anno fa al Collegio europeo di Bruges, Angela Merkel ha fatto l'elogio dell'Europa intergovernativa, criticando velatamente il metodo comunitario: che è il metodo grazie al quale le consultazioni e i coordinamenti si trasformano in comuni decisioni prese a maggioranza, senza veti di singoli Stati.

È con armi puramente ideologiche che il governo tedesco, pur dominando un'Europa cui non vuole rinunciare, pur denunciando le forze centrifughe che la minacciano, sta contribuendo di fatto a renderla imbelle, ad accentuarne il disfacimento.

Tutto quello che potrebbe salvare la zona euro (la messa in comune del debito, gli eurobond reclamati ieri da Barroso e Monti, i poteri maggiori dati alla Commissione, la trasformazione della Banca centrale di Francoforte in un organo che garantisca gli Stati in difficoltà e pur disciplinandoli li aiuti a crescere, come fa la Federal Reserve in America), Berlino sta ostacolandolo. Sono progetti che guarda con sospetto, come se davanti a sé vedesse un eretico che urla sguaiato.

Mario Monti sta tentando una difficile battaglia su questi temi, e fa bene a ricordare che il pericolo è di "mandare a fondo l'euro", non questo o quel Paese. Fa bene a battersi per un'Unione dotata di organi sovranazionali meno dipendenti dai singoli Stati, e a rammentare che i governi europei devono imparare a decidere insieme, oltre che consultarsi in configurazioni bilaterali o triangolari.

La Germania, lo sappiamo, vive di storia e di politica della memoria. Furono i due ingredienti della sua straordinaria rinascita democratica, nel dopoguerra, ma può accadere che una virtù si irrigidisca e diventi a tal punto straboccante da mutarsi in vizio. Troppa virtù distrugge la virtù, troppa memoria dei disastri dell'inflazione distrugge le economie che nell'immediato, oggi, sono minacciate da recessioni e disuguaglianze sociali più che dall'inflazione. Quel che il Paese sta dimenticando, è la rovina che gli cadde addosso fra le due guerre: la politica delle Riparazioni, che le potenze vincitrici del '14-18 imposero alla stremata Repubblica di Weimar. In uno dei suoi libri più politici (Le conseguenze economiche della pace), John Maynard Keynes pronunciò nel 1919 parole infuocate contro una logica castigatrice nei confronti del Paese vinto che avrebbe annientato - scrisse - le sue capacità di ripresa economica e dunque la sua democrazia nascente.

Accadde esattamente quello che scrisse: la pace degenerò in "pace di Cartagine". Oggi è la Germania il paese vincitore. Sarebbe assurdo che proprio lei praticasse, verso i partner dell'Unione, la funesta politica delle Riparazioni e del Delenda Carthago. È uno scandalo che si torni all'epoca fra le due guerre e non al secondo dopoguerra, quando Keynes fu infine ascoltato e da una vera cooperazione internazionale nacquero gli accordi di Bretton Woods e il Piano Marshall.

La Germania non fu sempre com'è oggi. Fu tra i paesi più europeisti, grazie a figure visionarie come Adenauer, Brandt, Schmidt, Kohl. Grandioso fu Kohl quando rinunciò, contro il parere della Bundesbank, a quello che era stato, per decenni, l'unico simbolo di sovranità di un paese diviso e orfano di sovranità politica e militare: il marco. Il Cancelliere democristiano fece questo passo nella speranza non solo di far accettare l'unificazione nazionale ma di ottenere un'Europa politica più forte, che tuttavia non venne.

Non venne neanche la messa in comune dell'atomica francese. Mitterrand si rivelò un alleato infido, se non traditore. L'inacidirsi dei governanti tedeschi ha inizio allora, e le responsabilità di Parigi - che oggi corre dietro a Berlino illudendosi di specchiarsi nella sua grandezza - sono enormi.

Nel frattempo l'inacidimento è cresciuto, man mano che le condotte economiche degli Stati dell'Unione hanno cominciato a divergere. A quel punto la forza della Germania è apparsa chiara, la sua leadership in Europa sempre più forte. Ma è una leadership singolare, appunto. È rifiutando di agire che agisce nel più confuso, lento, pernicioso dei modi. La sua forza è retrattile, ma è pur sempre una forza. Ci sono momenti nella storia in cui il peccato di omissione e di inerzia è più grave del peccato attivo, aggressivo. Proprio questo momento stiamo vivendo.
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Re: Il topic della politica... entrateci moderatamente.

Post by Porsche 928 »

Spree wrote:
Porsche 928 wrote: Tutto giustissimo, pero c'e anche un fattore che in pochi considerano e che secondo me porterebbe a un'indotto enorme, il turismo, l'Italia e` attrattiva ore con l'Euro, immaginiamoci cosa diventerebbe con una moneta(e prezzi si spera, che non facessero come con la conversione in Euro della Lira) il 40% piu debole?
Se avessimo anche menti pensanti per il bene del paese(altra differenza con gli anni 70, perché di Moro ne vedo pochini nel parlamento odierno), valorizzeremmo tutte le decine di migliaia di opere d'arte che stanno ad ammuffire nelle cantine dei musei.
Il turismo potrebbe anche dare ossigeno al mercato immobiliare, in quanti stranieri potrebbero permettersi la seconda casa in Italia(con i prezzi al 40% in meno)? Secondo me TANTI.
Pero la premessa delle menti pensanti per il bene del paese manda a meretrici tutto, mi immagino già i Calderoli, i Brunetta, i Gasparri, gli Scillipoti, gli Straquadanio, le Gelmini di questo parlamento come potrebbero gestire una situazione cosi; rabbrividisco al solo pensiero.
Insomma, puntare sul turismo a basso costo come un paese arretrato. Non mi sembra particolarmente lungimirante, ma insomma. Anche ammesso che vogliamo puntare sul turismo quale voce di primo livello nell'economia nazionale - e non sono cosi' sicuro che sia una buona idea: e' ovvio che il turismo e' una grande risorsa, ma non puo' servire da sostituto di una struttura economica, sia industriale che soprattutto legata ai servizi di alto livello - lo si dovrebbe fare puntando sulla qualita' e la valorizzazione, non sul "da noi costa meno".
...

Penso allora che mi sono spiegato male, il punto che dicevo io non e` "turismo a basso costo da paese in via di sviluppo", ma "turismo a basso costo per via della moneta debole", che sono 2 concetti assolutamente diversi, il turismo poi metterebbe in moto anche agricoltura ed edilizia(per me), con tutto quello che ne consegue per il bene di tutti.

Logico poi che quando "la tempesta" sarà passata si può anche virare su altre forme di economia, ma se ci pensi bene il turismo e` per me il valore aggiunto che ha solo l'Italia in queste proporzioni(con la Grecia che arriva fuori dal podio) abbiamo una fonte quasi inesauribile di beni a costo "relativamente" zero, li pronti per essere esposti, abbiamo tonnellate e tonnellate di opere d'arte a marcire, roba che il 101% dei musei del mondo ci farebbe anni di mostre, e sono li solo da tirar fuori e mettere in bella mostra.

Chiaro poi che con questa classe politico/dirigenziale e` molto più facile che si diventi l'Albania che il gioiellino culturale d'Europa e del mondo.
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Re: Il topic della politica... entrateci moderatamente.

Post by Eversun87 »

«Confermo che il nostro candidato sarà scelto attraverso le primarie tra i nostri iscritti, che sono già un milione e 200 mila. Quanto al pronostico, ho la ragionevole convinzione che a vincere le primarie sarà Angelino Alfano, che ha tutte le qualità per essere un ottimo presidente del Consiglio». Silvio Berlusconi, intervista al Corriere della Sera, 20 novembre 2011
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Re: Il topic della politica... entrateci moderatamente.

Post by Porsche 928 »

Cosa ne pensate di uno scenario di questo tipo?:
Come si sa, la Merkel ha ordinato ai suoi consulenti di studiare i termini di una revisione dei trattati istitutivi della Ue che consenta ad un singolo paese che lo voglia, di uscire dall’Eurozona, tornando alla moneta nazionale, senza per questo dover uscire dalla Ue. Tutti hanno interpretato il passo come un avvio del processo di “riduzione dell’Eurozona”, cioè l’uscita “volontaria” –forse definitiva, forse temporanea- dei paesi più deboli e la nascita dell’Europa a due velocità. Il punto di approdo sarebbe uno sdoppiamento per cui ci sarebbe un club di 9 paesi “fondatori” dell’Euro che continuerebbero ad avere la moneta unica e gli altri 18 paesi della Ue con moneta propria (CdS 11.11.11 p. 18).
Ma, a quanto pare, i primi studi hanno segnalato che l’operazione potrebbe avere costi da capogiro: circa il 50% del Pil della Ue, con un milione di disoccupati in più nella sola Germania. Per di più, visto che la Francia sta subendo un attacco della speculazione internazionale, ha un deficit di bilancio oltre il 5% per tutti i tre anni prossimi (il doppio dell’Italia e cinque volte della Germania) e il Belgio ha un debito pubblico record, il club potrebbe risultare ancora più ristretto. Dunque: neanche a parlarne.
Solo che la mossa della Merkel potrebbe non essere questa ma il suo opposto: la persistenza dell’Euro come moneta comune e l’uscita della sola Germania che tornerebbe al marco.
E’ da dimostrare che questa mossa possa costare meno, ma il piano potrebbe avere una sua suggestività: i paesi che restano nell’Euro continuerebbero ad avere una moneta certamente indebolita, ma ancora in grado di spalmare le tensioni speculative su un’area abbastanza vasta, la Germania potrebbe studiare sia una qualche forma di raccordo fra marco ed euro e fare il passaggio con qualche gradualità. La cosa potrebbe avere diversi vantaggi: svincolerebbe la Germania dall’obbligo di difendere la moneta sbarcando il peso dell’operazione essenzialmente su francesi ed olandesi (se questi ultimi avranno voglia di restare nell’area Euro), ma senza per questo imporre alla Germania l’uscita dalla Ue. Inoltre i vantaggi che la Merkel si riproporrebbe, se questo fosse il suo disegno, sarebbero essenzialmente elettorali: non è un mistero che i tedeschi non abbiano mai amato la moneta unica, immaginando di essere dei poveri cirenei che reggono sulle proprie spalle la croce dei paesi fannulloni come Grecia, Spagna, Italia ecc. Questa potrebbe essere una mossa tale da invertire il trend elettorale sfavorevole.

C’è, però, un problema molto serio da risolvere: la moneta tedesca sarebbe fortissima ed, al contrario, quella (quelle) del resto d’Europa sarebbe debolissima; anche nei confronti del dollaro, il neo marco (o comunque si chiami) si apprezzerebbe considerevolmente. Di conseguenza, i due principali mercati di sbocco della manifattura tedesca non sarebbero più in grado di assorbire l’attuale flusso di merci. Dunque, occorrerebbe trovare sbocchi alternativi o meccanismi di manipolazione della moneta che limitino il crollo delle esportazioni.
E la soluzione naturale è verso est. La Russia di Putin si trova in un momento particolare: è ricchissima di commodities (gas e petrolio in primo luogo, ma anche oro, terre rare, minerali non ferrosi ecc.) ma ha un sistema industriale disastrato, una rete di trasporti ed infrastrutture non all’altezza dello sviluppo cui la Russia ambisce, ha un forte ritardo tecnologico, al punto di non essere neppure in grado di sfruttare tutte le sue risorse (come le terre rare). La Germania ha una tecnologia molto avanzata, notevoli riserve finanziarie, ottime e riconosciutissime capacità organizzative: tutto quello che serve ai russi per fare un balzo avanti. In cambio i tedeschi potrebbero ottenere immense quantità di materie prime a prezzi bassissimi e crearsi un mercato di sbocco molto consistente per compensare, almeno in parte, le difficoltà sui mercati euro-americani.

D’altra parte, la moneta forte offre anche vantaggi (l’acquisto a prezzi favorevoli di materie prime, servizi e tecnologie sul mercato internazionale) e l’espansione nei mercati est europei potrebbe offrire i margini per politiche di dumping idonee a sostenere le esportazioni sui tradizionali mercati di sbocco.
Certo: è solo una ipotesi, che comporta rischi (e non pochi o minori) ed esige una parziale riconversione produttiva in base ai nuovi sbocchi, però non è irragionevole pensare che sia fra le possibili scelte considerate in queste settimane dal mondo politico, industriale e finanziario tedesco.

Naturalmente, se tutto questo dovesse accadere davvero, le ripercussioni non sarebbero solo economiche ma soprattutto politiche.
In primo luogo sarebbe la fine dell’asse franco tedesco e, con esso, del progetto di Unità Europea. La Ue potrebbe sopravvivere ma come perfetto esempio di ente inutile.
La seconda conseguenza sarebbe il ritorno di “sfere di influenza” tedesca e russa nell’Europa dell’Est: la Russia avrebbe la possibilità di portare a compimento il disegno strategico putiniano di una grande federazione russa con la Bielorussia, le province russofone dell’Ucraina e forse la Moldavia; la Germania assimilerebbe nel suo “cortile di casa” Repubblica Ceca, Slovacchia, repubbliche baltiche, forse Ungheria, oltre che Austria e Slovenia. Al centro ci sarebbe l’incomoda presenza della Polonia (protettrice naturale della Galizia e delle province ucraine già appartenenti all’impero austroungarico) e sarebbe il problema di sempre, ma sarebbe un particolare di cui occuparsi in altro momento.
La Germania acquisterebbe per la prima volta un rilievo politico autonomo –senza la finzione della Ue che, poi, non ha mai funzionato davvero- e potrebbe pensare ad una espansione delle sue relazioni internazionali verso l’Asia (ad esempio l’Indonesia e la Corea del Sud). La Russia conquisterebbe una centralità strategica fra l’asse con Berlino da un lato e quello con Pechino dall’altro.

C’è da capire quali potrebbero essere le reazioni americane a questo ridisegno della mappa geopolitica mondiale.

Aldo Giannuli
(fonte: http://www.aldogiannuli.it/2011/11/euro ... la-merkel/)

Da parte tedesca non so quanto sia conveniente, ma nemmeno quanto sia sconveniente, sta di fatto che la UE a 17(come moneta unica) o a 27(come nazioni aggregate) forse non e` sostenibile per la "culona inchiavabile"(cit.) e non so sinceramente se dargli torto, certo che un "supermarco" farebbe anche paura a molti(sopratutto a chi non ci sarebbe dentro IMHO).
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Re: Il topic della politica... entrateci moderatamente.

Post by Porsche 928 »

Adesso ditemi se si può andare avanti cosi?
15000 euro al mese per giocare con l'ipad. Da oggi non sarà più permesso...fotografarli!
La foto è stata scattata durante una seduta parlamentare: incurante dei lavori della Camera, il parlamentare Roberto Menia (Fli) è impegnato a giocare con "Super Mario Bros" sul proprio iPad.
Lo scandalo dov'è?
Lo scandalo non è nel fatto che noi paghiamo 15.000 euro al mese a questo signore per giocare sul suo iPad, acquistato anch'esso a carico dello stato con i tremila euro che ricevono i parlamentari per l'acquisto di materiale informatico (a proposito, la scorsa settimana i consiglieri regionali abruzzesi avevano provato ad imitarli).
No, non è solo questo: lo scandalo è che da oggi sarà vietato ai fotografi riprendere i deputati in queste loro impegnative attività.
Il codice di autoregolamentazione per i fotografi accreditati ad entrare a Montecitorio, deliberato oggi dall'ufficio di presidenza della Camera, parla chiaro in merito: "non utilizzare strumenti di ripresa fotografica o visiva per cogliere gli atti o i comportamenti dei deputati e dei membri del governo presenti nell'aula della Camera che, non risultando essenziali per l'informazione sullo svolgimento dei lavori parlamentari, si risolvano in un trattamento di dati personali non consentito".
Lasciateli giocare in pace!
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Dopo si può parlare di tutte le finanziarie che volete, di Monti, di Berlusconi, di Brunetta e di Bossi, pero se non partiamo dal presupposto che DEVONO LAVORARE PER IL PAESE IN QUEL CA.ZO DI PARLAMENTO, non esiste nulla dopo.

Dopo una foto cosi, andate da qualsiasi persona con amor proprio a dire"vi alziamo l'iva di 2 punti percentuali" o "rimettiamo l'ICI"(solo esempi), viene schifo solo a pensarlo.

Oramai, sinceramente, onorevole e` diventata un'offesa mica da ridere.
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Re: Il topic della politica... entrateci moderatamente.

Post by Paperone »

io non voglio difendere nessuno, ma per quel poco che posso vivere la macchina politica dall'interno, purtroppo è oggettivamente normale che sia così
il che dovrebbe portare alla conclusione che la politica, nei suoi meccanismi andrebbe riformata, perché quello che si vede in parlamento non è altro che uno spettacolo teatrale, dove io (maggioranza) dico che il provvedimento è bello e io (opposizione) dico che è brutto, ma la "vera" politica è prima, quando viene deciso come fare il provvedimento
Giordan wrote: Menzione onorevole per Pap, che si è distinto per avere la stessa voce di Battiato e la peggior pronuncia anglo-americana ogni epoca!!!
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Re: Il topic della politica... entrateci moderatamente.

Post by doc G »

Paperone wrote:io non voglio difendere nessuno, ma per quel poco che posso vivere la macchina politica dall'interno, purtroppo è oggettivamente normale che sia così
il che dovrebbe portare alla conclusione che la politica, nei suoi meccanismi andrebbe riformata, perché quello che si vede in parlamento non è altro che uno spettacolo teatrale, dove io (maggioranza) dico che il provvedimento è bello e io (opposizione) dico che è brutto, ma la "vera" politica è prima, quando viene deciso come fare il provvedimento
In effetti è così da tantissimo tempo. Quando ero all'univesità (e facevo da tutor a ragazzini giovanissimi come Lisia e Cicerone) il costituzionalista più di moda era Mortati (allora morto da poco e diventato famosissimo dopo la morte, come Van Gogh), con la sua teoria di "Costituzione formale e Costituzione reale", in cui affermava (teoria piano piano diventata dominante) che il nostro Stato non era conformato sulla Carta Costituzionale, ma su una sua libera interpretazione data dai politici. Già allora il passaggio in Parlamento era pericoloso per via dei cosiddetti "franchi tiratori" e dei cosiddetti "assalti alla diligenza" (e già il termine fa capire la considerazione della libertà di scelta del parlamentare) e sui provvedimenti importanti si cercava sempre di richiedere il voto palese. Sono almeno 40 anni che le decisioni sono prese nelle segreterie di partito, anche se il termine non è più adatto. Uno dei motivi per cui mi piacerebbe un cambio di legge elettorale, magari con un maggioritario a doppio turno, in modo da far contare di più i palamentari, che alla fine con la legge attuale contano qualcosa solo nei momenti di difficotà, quando basta qualche voto per salvare o far cadere un governo.

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Re: Il topic della politica... entrateci moderatamente.

Post by Paperone »

doc G wrote:
Paperone wrote:io non voglio difendere nessuno, ma per quel poco che posso vivere la macchina politica dall'interno, purtroppo è oggettivamente normale che sia così
il che dovrebbe portare alla conclusione che la politica, nei suoi meccanismi andrebbe riformata, perché quello che si vede in parlamento non è altro che uno spettacolo teatrale, dove io (maggioranza) dico che il provvedimento è bello e io (opposizione) dico che è brutto, ma la "vera" politica è prima, quando viene deciso come fare il provvedimento
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io in generale tendo a sposare la linea di Ichino, e sempre in generale le idee di quello che sembra il sindaco di Torino ma invece non lo è (o potrebbe esserlo di Torina :fischia: ) le condivido sempre meno, e in effetti se facesse un passo indietro dalla sua attuale carica non sarebbe un così grave male
Giordan wrote: Menzione onorevole per Pap, che si è distinto per avere la stessa voce di Battiato e la peggior pronuncia anglo-americana ogni epoca!!!
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Re: Il topic della politica... entrateci moderatamente.

Post by francilive »

Porsche 928 wrote:Adesso ditemi se si può andare avanti cosi?
15000 euro al mese per giocare con l'ipad. Da oggi non sarà più permesso...fotografarli!
La foto è stata scattata durante una seduta parlamentare: incurante dei lavori della Camera, il parlamentare Roberto Menia (Fli) è impegnato a giocare con "Super Mario Bros" sul proprio iPad.
Lo scandalo dov'è?
Lo scandalo non è nel fatto che noi paghiamo 15.000 euro al mese a questo signore per giocare sul suo iPad, acquistato anch'esso a carico dello stato con i tremila euro che ricevono i parlamentari per l'acquisto di materiale informatico (a proposito, la scorsa settimana i consiglieri regionali abruzzesi avevano provato ad imitarli).
No, non è solo questo: lo scandalo è che da oggi sarà vietato ai fotografi riprendere i deputati in queste loro impegnative attività.
Il codice di autoregolamentazione per i fotografi accreditati ad entrare a Montecitorio, deliberato oggi dall'ufficio di presidenza della Camera, parla chiaro in merito: "non utilizzare strumenti di ripresa fotografica o visiva per cogliere gli atti o i comportamenti dei deputati e dei membri del governo presenti nell'aula della Camera che, non risultando essenziali per l'informazione sullo svolgimento dei lavori parlamentari, si risolvano in un trattamento di dati personali non consentito".
Lasciateli giocare in pace!
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Dopo si può parlare di tutte le finanziarie che volete, di Monti, di Berlusconi, di Brunetta e di Bossi, pero se non partiamo dal presupposto che DEVONO LAVORARE PER IL PAESE IN QUEL CA.ZO DI PARLAMENTO, non esiste nulla dopo.

Dopo una foto cosi, andate da qualsiasi persona con amor proprio a dire"vi alziamo l'iva di 2 punti percentuali" o "rimettiamo l'ICI"(solo esempi), viene schifo solo a pensarlo.

Oramai, sinceramente, onorevole e` diventata un'offesa mica da ridere.
Purtroppo non possono nemmeno più dare la colpa a Berlusconi per leggi bavaglio o minchiate simili.
C'è crisi.
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Re: Il topic della politica... entrateci moderatamente.

Post by doc G »

Paperone wrote:
io in generale tendo a sposare la linea di Ichino, e sempre in generale le idee di quello che sembra il sindaco di Torino ma invece non lo è (o potrebbe esserlo di Torina :fischia: ) le condivido sempre meno, e in effetti se facesse un passo indietro dalla sua attuale carica non sarebbe un così grave male
In effetti il sindaco di Torina tende ad essere di un dogmatisco incredibile e continua a ripetere che la politica non può essere ancella dell'economia, qualsiasi cosa significhi ciò, e sui vari siti di approfondimento economico gode di un prestigio scarsissimo.
Ad esempio:

http://www.noisefromamerika.org/index.p ... _ancora_io

http://www.noisefromamerika.org/index.p ... ne_casuale

phastidio.net/2011/06/27/i-ladri-in-casa/

Anche Giavazzi, con il quale era stato cofirmatario di un paio di appelli ai ministri economici del governo Berlusconi, non sembra tenerlo troppo in considerazione, anche se si guarda bene dal nominarlo.
Il sito di cui è uno dei redattori principali però ogni tanto qualche strale lo lancia:

http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001064-351.html
in cui, ad esempio, si afferma:
"Più che per gli effetti che ne conseguono, è quindi una proposta utile al dibattito politico ed economico per la carica simbolica che rappresenta."
Cosa che può salvare un politico, ma affonda un economista.

o, per esempio, qui si scrive quasi l'esatto contrario delle sue tesi:

http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002685.html

Mentre quasi tutti gli stessi economisti parlano molto bene di Ichino. A naso, io che economia l'ho studiata in un paio di esami all'università una ventina di anni fa e poi mi sono informato su giornali e riviste, e quindi preferisco inchinarmi ed ascoltare gente che ha studiato queste cose molto più di me e per periodi molto più lunghi, fatico davvero a seguire la linea di Fassina, nonostante in teoria abbia da lui da imparare, mentre Ichino mi pare di un livello molto superiore.
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Re: Il topic della politica... entrateci moderatamente.

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Ennio Doris a Matrix :notworthy: finalmente si parla della ricchezza oltre che del debito!
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Post by francilive »

Dietto wrote:Ennio Doris a Matrix :notworthy: finalmente si parla della ricchezza oltre che del debito!
roba da stomaci forti
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