Questo è stata l'Australia. Dicono sia un posto da cui è difficile staccarsi. Ora ci credo anch'io.
E' stata un'esperienza che ho voluto, anche se dispendiosa, anche se difficile, ed è stata un'esperienza che ho vissuto anche grazie ad un grande amico, che mi ha accompagnato e aiutato, al quale sono felice di aver regalato 6 splendidi giorni in luoghi e momenti che mai nessuno potrà sottrarre dal nostro cuore.
Il viaggio mi rendeva un po' nervoso, 47 ore di volo totali tra andata e ritorno, l'Emirates però me li ha fatti passare alla grande, con una stanza d'hotel da 5 stelle a Dubai all'andata (anche se ho dormito con la coperta di lana vista la temperatura polare dell'AC). Unico neo la sfiga del compagno di volo: all'andata un mezzo pazzo che andava a Manila credo non per vedere palazzi e musei, una suora maltese di 70 e passa anni, una francesce che aveva visto moltissimo McDonalds e un manager italo-inglese da 0 parole e soprattutto tanti troppi bambini urlanti, perchè i bambini sotto i 3 anni non piangono, urlano, un lamento che ti entra nel cervello e non se ne va. Nel frattempo tutto attorno vedevo persone che potevano essere molto più "appetibili" come compagnia di viaggio e iniziavo con un po' di acronimi.
Arrivo a Sydney alle 6 del mattino della domenica, alle 8.30 sono sotto casa di Rod, lui dopo un po' scende e mi dice che è palesemente ubriaco dalla sera prima, si riprende un attimo sulla panchina del giardino e poi andiamo su dove porgo il mio regalo fatto di croissant e pastine comprate alla Bakery difronte, la migliore di Sydney e probabilmente anche la più cara.
Tutto il giorno sveglio, credevo di crollare ed invece crollano prima gli australiani, si va a letto alle 10 di sera e mi sveglio alle 7.30 del mattino, ho battuto il fuso orario, sono felice.
Il Day One è stata una dei momenti più emozionanti del viaggio, subito all'Opera House e al Sydney Harbour, davanti al monumento per antonomasia dell'Australia, ero lì da solo alle 10 del mattino, a 30 ore di volo da casa mia, in cui erano le 2 di notte e ho pensato un po' alla mia vita.
Poi Sydney. Splendida. La Skyline dietro alla Baia, impressionante e suggestiva da vedere e fotografare, in mezzo verde, parchi, poco distante case d'epoca: The Rocks, un via vai di persone di tutte le razze e di tutte le tipologie, un posto in cui puoi tranquillamente camminare per 4-5 km ed essere in luoghi completamente diversi uno dall'altro.
Il Day 2 è stato a Manly, uno dei posti più belli che abbia visto, una town in una penisoletta a 30 minuti di traghetto da Sydney, fatta per essere vissuta giorno dopo giorno, un posto dove credo in tanti vorrebbero abitare. Il Corso, con negozi di ogni genere, la enorme spiaggia larga 4-5 km in cui si fa surf, si prende il sole, si gioca a beach volley e si corre, poi la spiaggia piu' piccola a pochi metri, ma che sembra completamente diversa, poi il bosco, ci si addentra, si cammina come se fosse un sentiero di montagna, si trovano ramarri, laghetti e scorci di oceano a strapiombo da togliere il fiato, e si cammina per 8-9 km, quasi senza accorgersene, trovando un sentiero di ferro in mezzo al verde e proseguendo fino al molo.
Il Day 3 alle Blue Mountains, gentilmente offerto da quel grandissimo ragazzo che è il coinquilino di Rod, peccato che se le faccia tutte lui. Posto incredibile, il 2° Grand Canyon più grande del mondo, un'esplosione di spazio e colori con tocchi di blu da eucalipto e il primo contatto con canguri, koala e fauna locale.
Il Day 4 ancora a Sydney, un giorno lungo, lunghissimo, con sole e pioggia, con 15 km buoni fatti a piedi, intorno al centro, visitando il Museo e poi andando nei quartieri multi etnici, a non piu' di 2 km dalla Skyline, lo spagnolo, il cinese e quello popolare multietnico di Glebe, posto molto molto caratteristico, con case strane, una via piena di cucine di ogni genere e tanta vitalità, arrivo al Fish Market dove il pesce si prende, si vende fresco e si cucina pure al momento, per mangiarlo direttamente nella pescheria, poi Darling Harbour e la sua personale Skyline, con una piazza piena di locali.
Poi Surry Hills, dove abita Rod, una zona bellissima in cui vivere, a pochi passi dal centro, parte della nightlife di Sydney, con bar e ristoranti di ottima qualità, una pizzeria in cui la pizza è veramente simile a quella nostra.
Il venerdi a Bondi Beach, altro posto favoloso, la spiaggia di Sydney per eccellenza, con una camminata da Bronte incredibile, a contatto con rocce e oceano, passando per spiaggette incontaminate e suggestive, con onde e surfisti in attesa e runner di prima mattina. Case colorate, bar per il caffè, l'hamburger o il fish and chips, e l'emozione di una bella camminata in mezzo alle roce a stretto contatto con l'oceano, modello free climbing e il primo vero contatto con l'oceano, freddo ma pulito e con decine di tonalità di blu.
Poi il viaggio con Rod, 6 giorni che difficilmente si possono descrivere appieno con le parole, lunghi, favolosi, emozionanti, stancanti, tra la Great Ocean Road, il South Australia, Adelaide e la magnifica Kangaroo Island, in macchina, purtroppo con Rod sempre alla guida e io sempre passeggero (maledetto me che ho lasciato la patente a casa), con tanti momenti che credo sia giusto tenere tra me e Rod, ma altri incredibili come la partenza in aeroporto con la Jet che non aveva la reservation sull'aereo, o le decine di lookout fatti lungo la GOR o Port Campbell e l'unico ristorante che chiude alle 20.30 o il tramonto sulla GOR, o i 700 km in un unico giorno per arrivare ad Adelaide, sotto una pioggia martellante.
Forse il momento piu' intenso (insieme con il Day One) dell'intera vacanza è stato i 12 Apostoli all'alba, con sveglia alle 5, per vedere l'alba e scoprire però che c'era solo pioggia e freddo, alle 6 del mattino, solo io e Rod, con il buio prima e la luce offuscata poi, una visuale pazzesca, dei momenti incredibili.
Poi la Kangaroo Island, un incontro di paesaggi, colori e animali da tenere a mente per tutta la vita. La cosa piu' incredibile era che si passava in un amen dalla strada al sentiero rosso sterrato, dal verde dei prati, al giallo dei fiori, al verde piu' scuro degli alberi, al blu dell'acqua, alle splendide spiaggie, al deserto con dune altissime in mezzo al verde delle colline, con soste in paesi di non piu' di 500 abitanti, dove il centro culturale era il negozio di generi vari e il pub di sera aveva solo qualche vecchio con parecchie birre in corpo.
Poi gli animali, i canguri e wallabies che attraversavano la strada, o erano in praterie di parchi dove potevi avvicinarli e dar loro da mangiare, anche se con timore (vero Rod) visto che comunque quando ti saltellano incontro non sai mai cosa faranno, i Koala dormienti attaccati agli alberi, i pinguini nani visibile solo di sera e con una torcia guidata, le foche e i leoni marini, uccelli di tutti i tipi, tanti tanti animali in cattività, visibili dalla strada, cose che qui mai ho visto.
Adelaide, calma, dove il sabato mattina tutti (e dico tutti) si riversano al Central Market, 250 bancarelle di cibo coperte, con un ostello che aveva un tavolo da ping pong che ha visto 2 sfide epiche tra Federer/Teo e Nadal/Rod, vinte entrambe dal primo per 3-0 e 3-1
Poi le spiagge di Watson Bay e Cape Cove a 45 minuti di bus da Sydney, le più belle di quella zona.
Poi la gente australiana, di difficile comprensione (inglese super veloce e masticato) che saluta sempre dicendo "How's it going mate" che a volte si trasforma in "Ausyagonmate" pronunciate senza respiro, sempre calma, rilassata, senza fretta, che finita la giornata va al bar a bersi 2-3 birre, che la puoi vedere incravattata, ma subito dopo con la muta da surf o le scarpe da running, che cura moltissimo il fisico (pochissima gente sovrappeso, tanti muscoli e ragazze e donne con corpi incredibili) e a cui piace divertirsi la sera.
E le ragazze, belle, simpatiche, socievoli, senza troppi patemi, di ogni tipo, bionde, more, nere, mulatte, asiatiche (almeno 1 persone su 4 è orientale o di origine) di ogni tipo, libanesi, sudafricane, americane, indiane o arabe.
Poi gli amici di Rod, italiani e spagnoli, un coinquilino con cui tutti vorrebbero vivere (anche perchè ti fa conoscere decine di belle ragazze), amici italiani che mi hanno accolto subito con facilità, felicità e simpatia, amici spagnoli a cui piace sempre fare festa, ma con cui si può passare anche una serata casalinga a parlare e bere birra.
E infine Rod, un amico vero, di quelli sinceri, che ispira e sprizza simpatia in ogni momento, con cui ho passato 6 giorni intensi, 24/7, sempre col sorriso, a parlare, cantare, bestemmiare, bere e sognare, che nonostante un momento non proprio bellissimo e rilassante mi ha aiutato e ospitato e ha deciso di accompagnarmi nel viaggio fuori Sydney, sarò in debito con lui per tutta la vita.
Passo e chiudo, lo so che è lungo e ho ancora tante foto da caricare su Facebook, ma era un resoconto che dovevo fare e avevo promesso.
con festa piena di spagnoli (e poche spagnole 
