Re: Universo Universitario vol. II

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Re: Re: Universo Universitario vol. II

Post by Birdman »

Vorrei chiedere un parere su un´opportunita che mi si sta prospettando.
una mia amica si era trovata, tramite un suo professore, la possibilita´ di fare una tesi sperimentale (ricerca molecolare di fatto, ma in campo neurologico) in un laboratorio qui a berlino. la cosa interessante e´che il progetto e´interamente in mano a lei, non e´seguita da nessuno (tutti i singoli passaggi sono sotto sua responsabilità, così come sarà lei a scrivere l'articolo che ne conseguirà). il tutto le sarebbe poi valido come tesi in italia e, anzi, la tesi la potrebbe addirittura discutere qui a berlino.
lei si e´pero´resa conto che la ricerca non e´quello che vuole fare e che l´impegno che le si profilava era troppo gravoso (di fatto si tratterebbe di lavorare tutti i giorni nei prossimi due mesi di vacanye, durante i weekend per il resto dell´anno e altri due mesi dopo luglio).
visto che lei si tira indietro, ci potrebbe essere la possibilità che io possa prendere il suo posto.
La professoressa (nelle prime due settimane) le ha giä parlato di dottorato da fare da lei, e un dottorato di ricerca in neurologia a berlino, sarebbe piü o meno il motivo per cui mi sono iscritto all'università.
D´altro canto pero´si tratterebbe di fatto di rinunciare a vivere per i prossimi mesi (tra tirocini e laboratori non avrei mai, di fatto, un giorno libero). Non potrei tirarmi indietro perche´sarebbe pessimo essere il secondo che si ritira, per di piu´dopo gia´essere subentrato. Lei ha mollato perche´la ricerca molecolare le e´parsa troppo come la ripetezione di cose meccaniche piu´che una cosa teorica (del tipo, qualcuno sopra di te ha un´idea e tu passi i prossimi 6 mesi in laboratorio a vedere cosa ne esce sperimentalmente, con una possibilita´ridotta di metterci del tuo), che e´la stessa sensazione che ho avuto io in italia (dove ho dato la colpa alla penuria dei laboratori italiani, sperando che dove ci fossero i soldi la cosa migliorasse). L´ambito della ricerca (la tesi sarebbe sulla corea di hungtington ma loro di fatto fanno elettrofisiologia dei nuclei della base del cervello, una cosa molto settoriale) non e´un settore particolarmente ricco di opportunita´di lavoro.
Quello che non riesco a capire e´se la possibilita´di gestire una cosa del genere per un non laureato sia un treno che passa raramente, oppure se stia sopravvalutando la cosa.
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Re: Re: Universo Universitario vol. II

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Possibilita ottima, stasera ti rispondo con calma
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cravino
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Re: Re: Universo Universitario vol. II

Post by cravino »

Birdman wrote:Vorrei chiedere un parere su un´opportunita che mi si sta prospettando.
Sul "lavorare tutti i giorni nei prossimi due mesi di vacanze, durante i weekend per il resto dell´anno e altri due mesi dopo luglio" mettiti il cuore in pace, se ambisci a un dottorato sarà cosi ovunque. Quindi mi sembra un'ottima opportunità: vedi se sono ritmi che puoi mantenere in ottica futura.
La cosa che mi lascia più perplesso, e magari puoi spiegare meglio, è "il progetto e´interamente in mano a lei, non e´seguita da nessuno". Se sei uno studente di master, e non hai alcuna guida, niente di buono ne verrà fuori, I'm afraid.
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ripper23
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Re: Re: Universo Universitario vol. II

Post by ripper23 »

Birdman wrote:Vorrei chiedere un parere su un´opportunita che mi si sta prospettando.
una mia amica si era trovata, tramite un suo professore, la possibilita´ di fare una tesi sperimentale (ricerca molecolare di fatto, ma in campo neurologico) in un laboratorio qui a berlino. la cosa interessante e´che il progetto e´interamente in mano a lei, non e´seguita da nessuno (tutti i singoli passaggi sono sotto sua responsabilità, così come sarà lei a scrivere l'articolo che ne conseguirà). il tutto le sarebbe poi valido come tesi in italia e, anzi, la tesi la potrebbe addirittura discutere qui a berlino.
lei si e´pero´resa conto che la ricerca non e´quello che vuole fare e che l´impegno che le si profilava era troppo gravoso (di fatto si tratterebbe di lavorare tutti i giorni nei prossimi due mesi di vacanye, durante i weekend per il resto dell´anno e altri due mesi dopo luglio).
visto che lei si tira indietro, ci potrebbe essere la possibilità che io possa prendere il suo posto.
La professoressa (nelle prime due settimane) le ha giä parlato di dottorato da fare da lei, e un dottorato di ricerca in neurologia a berlino, sarebbe piü o meno il motivo per cui mi sono iscritto all'università.
D´altro canto pero´si tratterebbe di fatto di rinunciare a vivere per i prossimi mesi (tra tirocini e laboratori non avrei mai, di fatto, un giorno libero). Non potrei tirarmi indietro perche´sarebbe pessimo essere il secondo che si ritira, per di piu´dopo gia´essere subentrato. Lei ha mollato perche´la ricerca molecolare le e´parsa troppo come la ripetezione di cose meccaniche piu´che una cosa teorica (del tipo, qualcuno sopra di te ha un´idea e tu passi i prossimi 6 mesi in laboratorio a vedere cosa ne esce sperimentalmente, con una possibilita´ridotta di metterci del tuo), che e´la stessa sensazione che ho avuto io in italia (dove ho dato la colpa alla penuria dei laboratori italiani, sperando che dove ci fossero i soldi la cosa migliorasse). L´ambito della ricerca (la tesi sarebbe sulla corea di hungtington ma loro di fatto fanno elettrofisiologia dei nuclei della base del cervello, una cosa molto settoriale) non e´un settore particolarmente ricco di opportunita´di lavoro.
Quello che non riesco a capire e´se la possibilita´di gestire una cosa del genere per un non laureato sia un treno che passa raramente, oppure se stia sopravvalutando la cosa.
Quoto il buon cravino su tutto. Se vuoi fare ricerca a buon livello, devi un po' spaccarti il culo. Non dorai rinunciare a vivere, mi pare un po' eccessivo, ma di sicuro dovrai lavorare molto. Inoltre anch'io sarei ben preoccupato sul fatto di avere totale indipendenza. L'indipendenza e' una cosa buona per uno studente che fa ricerca, visto che bisogna essere liberi di seguire le proprie idee e, fondamentalmente, fare i propri errori. MA c'e' una sottile differenza tra l'indipendenza e l'abbandono. Se sei uno studente di MAster, con poca o nulla esperienza in laboratorio, e non hai nessuno che ti segue almeno per il primo periodo la cosa diventa complicato. Perche' non hai le basi per costruire un pensiero indipendente, perche' ogni piccolo aspetto sara' partire da zero e quindi richiedera' il doppio del tempo. In generale avere qualcuno che ti segue quando sei studente e' una cosa ottima, appurato che sei tu il responsabile del tuo progetto e che non diventi un suo braccio esecutore.

Andrei inoltre cauto con "l'articolo che ne conseguira'", dato che devi ancora mettere piede in laboratorio! :biggrin:
Sono anche un po' titubante su una persona che propone un dottorato senza neanche conoscerti, ma potrei aver capito male quel punto.

Infine dire che fare ricerca in ambito molecolare e' una cosa solo meccanica e non teorica, beh, e' semplicemente falso :biggrin: Ovvio il lavoro quotidiano e' anche meccanico e ripetitivo a volte (quale lavoro non lo e'?) ma e' tutto il contrario di quanto pensa la tua amica, che temo abbia solo avuto una sfortunata esperienza. In definitiva, quello che devi davvero valutare secondo me e' quanto e' buono il laboratorio (quanto ti interessa la ricerca che fanno, come e' il capo, chi sono i membri del lab, quanti finanziamenti hanno, quanto e come pubblicano, in che istituto si trova e quindi con quali facilities puoi interagire, ecc...) perche' va bene fare il dottorato, ma non vuoi farlo nel primo posto che trovi.
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Re: Re: Universo Universitario vol. II

Post by Birdman »

cravino wrote: Sul "lavorare tutti i giorni nei prossimi due mesi di vacanze, durante i weekend per il resto dell´anno e altri due mesi dopo luglio" mettiti il cuore in pace, se ambisci a un dottorato sarà cosi ovunque. Quindi mi sembra un'ottima opportunità: vedi se sono ritmi che puoi mantenere in ottica futura.
La cosa che mi lascia più perplesso, e magari puoi spiegare meglio, è "il progetto e´interamente in mano a lei, non e´seguita da nessuno". Se sei uno studente di master, e non hai alcuna guida, niente di buono ne verrà fuori, I'm afraid.
Mi sono spiegato male, ovviamente il primo periodo si è seguiti da qualcuno fino a quando non hai imparato a padroneggiare le varie tecniche, anche perché sono richiesti alcuni passaggi non proprio scontati (es. perfusione transcardiaca). Il senso è che comunque la responsabilità è tua, non sei il "braccio esecutore" di nessuno.
ripper23 wrote: Andrei inoltre cauto con "l'articolo che ne conseguira'", dato che devi ancora mettere piede in laboratorio! :biggrin:
Sono anche un po' titubante su una persona che propone un dottorato senza neanche conoscerti, ma potrei aver capito male quel punto.

Infine dire che fare ricerca in ambito molecolare e' una cosa solo meccanica e non teorica, beh, e' semplicemente falso :biggrin: Ovvio il lavoro quotidiano e' anche meccanico e ripetitivo a volte (quale lavoro non lo e'?) ma e' tutto il contrario di quanto pensa la tua amica, che temo abbia solo avuto una sfortunata esperienza. In definitiva, quello che devi davvero valutare secondo me e' quanto e' buono il laboratorio (quanto ti interessa la ricerca che fanno, come e' il capo, chi sono i membri del lab, quanti finanziamenti hanno, quanto e come pubblicano, in che istituto si trova e quindi con quali facilities puoi interagire, ecc...) perche' va bene fare il dottorato, ma non vuoi farlo nel primo posto che trovi.
Sull'articolo e dottorato sono cose che mi sono state riferite di seconda mano (sono state dette alla mia amica, io questa prof. la devo ancora incontrare) e, data anche la mia/nostra scarsa conoscenza di come funzionino praticamente queste cose, può essere che abbia travisato qualcosa. Il senso di ciò che ho capito è che questa prof ha intenzione di scrivere un articolo con i risultati che otterrà dal progetto (che ha già in parte svolto, ma con protocolli non precisi e quindi ottenendo dati non troppo attendibili).
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Re: Universo Universitario vol. II

Post by ripper23 »

E' ovvio che la prof abbia intenzione di scrivere un articolo, funziona cosi' la ricerca (che piaccia o no). Ho fatto solo una battuta per dire che l'eventuale articolo e' l'ultima delle tue preoccupazioni. Ovvio che ci punti ed e' ovvio che ti deve interessare se vuoi fare ricerca nella vita, ma sara' una conseguenza del tuo lavoro e non e' certo scontato che avvenga. Inoltre a questo stadio (internato per il master) l'importante e' imparare, se poi riesci anche a pubblicare e' grasso che cola.
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Re: Re: Universo Universitario vol. II

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:ok: finisco qua di palesare la mia ignoranza su come funzionino questo genere di questioni! :forza:
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Re: Re: Universo Universitario vol. II

Post by Sberl »

Allora Bird, innanzitutto, e mi par di capire che sia così, ti deve piacere la vita di laboratorio che è completamente diversa dalla vita del medico non ricercatore. Ad esempio, io in laboratorio non riuscirei a stare, il rapporto con il paziente è una delle cose che mi piace di più in assoluto sin dai tempi dell'università e non riuscirei a farne a meno. Senza poi parlare della ricerca diagnostica, dell'impostazione della terapia, e via dicendo. Tutte cose di cui non riuscirei a fare a meno e che per me sono fondamentali.
Detto questo, è innegabile che la ricerca così come il reparto richiedono un impegno costante e gravoso. Nella ricerca forse, e ripeto forse, ti puoi gestire meglio l'organizzazione, ma è anche vero che sì hai un capo, ma principalmente quello che stai seguendo lo segui tu e ne sei responsabile tu mentre in reparto la responsabilità, soprattutto per gli specializzandi è limitata. E quindi l'impegno psico-fisico è più alto, oltre a quello in termini di tempo che da quello che hai spiegato è decisamente gravoso. L'occasione è importante, decisamente importante direi. Può risultare in un nulla di fatto in termini di ricerca, ma fa curriculum e soprattutto ti fa conoscere perchè se le cose le fai bene, anche a risultati negativi, impareranno a conoscerti e a fidarsi di te e potrebbero coinvolgerti in altri progetti. Sta a te la scelta, ma sta di fatto che se ti piace la ricerca è un'occasione davvero importante.
Sicuramente vedrai amici e/o conoscenti laurearsi con tesi "del piffero" o prendere votoni per tesi magari non eccezionali e che magari ti dicono ma cosa ti sbatti a fare così tanto, ma di questo fregatene. Ragiona esclusivamente in termini personali e cosa quest'opportunità vuol dire per te. Purtroppo, e me ne sto rendendo conto adesso, bisogna ragionare in questi termini per ritagliarsi il proprio spazio e le proprie occasioni. Io ho sempre ragionato di squadra e puntualmente non sono mai stato ricompensato una volta.
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Re: Re: Universo Universitario vol. II

Post by cravino »

Birdman wrote: Mi sono spiegato male, ovviamente il primo periodo si è seguiti da qualcuno fino a quando non hai imparato a padroneggiare le varie tecniche, anche perché sono richiesti alcuni passaggi non proprio scontati (es. perfusione transcardiaca). Il senso è che comunque la responsabilità è tua, non sei il "braccio esecutore" di nessuno.
Occhio che fare ricerca non significa padroneggiare tecniche di laboratorio, "anche una scimmia puo' pippettare e schiacciare tasti". Ma immagino che questo tu lo sappia gia'. E' l'intero complesso di formulare un'ipotesi, essere in grado di inserirla nel contesto delle conoscenze attuali, determinare la metodologia migliore per verificare l'ipotesi, ottimizzare l'esperimento, essere in grado di interpretare i risultati, trarre delle conclusioni e collocare le novita' appena scoperte all'interno delle conoscenze gia' acquisite che richiede una guida esperta. Cioe', non e' chiudendosi in laboratorio 16 ore al giorno da solo che impari queste cose.

Esempio: ho fatto da supervisor a 10 studenti di Master finora, a febbraio inizio con l'11esimo. Alcuni molto brillanti, ad uno ho proposto anche il massimo dei voti in sede di laurea, ma nessuno (NESSUNO) di essi sarebbe stato in grado di seguire un progetto di ricerca in modo indipendente (e ovviamente, vale anche per me quando ero uno studente di master). Campione troppo basso :lingua: ? Probabilmente si, ma ho avuto studenti molto intelligenti che poi hanno proseguito con la carriera accademica con ottimi risultati. D'altronde il significato del dottorato e' proprio quello di attestare la capacita' di condurre ricerca indipendente, e tu sei ancora un paio di passi indietro...
Poi intendiamoci: sono 6 mesi di master (se ho capito bene), per cui anche se ti va male e' comunque esperienza che ti fai, ma la frustrazione e' dietro l'angolo se non ti informi bene. Per esempio, perche' non contatti qualche studente dello stesso professore e ti fai spiegare come funzionano le cose? La tua amica e' "bruciata" in questo senso perche' non le piaceva proprio il tipo di ricerca.
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Re: Re: Universo Universitario vol. II

Post by Birdman »

Innanzitutto, grazie a tutti per le risposte.
@Sberl: sì, sono abbastanza convinto di preferire la vita di laboratorio a quella dell'ospedale, e spero che quest'esperienza me lo confermi.
cravino wrote: Occhio che fare ricerca non significa padroneggiare tecniche di laboratorio, "anche una scimmia puo' pippettare e schiacciare tasti". Ma immagino che questo tu lo sappia gia'. E' l'intero complesso di formulare un'ipotesi, essere in grado di inserirla nel contesto delle conoscenze attuali, determinare la metodologia migliore per verificare l'ipotesi, ottimizzare l'esperimento, essere in grado di interpretare i risultati, trarre delle conclusioni e collocare le novita' appena scoperte all'interno delle conoscenze gia' acquisite che richiede una guida esperta. Cioe', non e' chiudendosi in laboratorio 16 ore al giorno da solo che impari queste cose.

Esempio: ho fatto da supervisor a 10 studenti di Master finora, a febbraio inizio con l'11esimo. Alcuni molto brillanti, ad uno ho proposto anche il massimo dei voti in sede di laurea, ma nessuno (NESSUNO) di essi sarebbe stato in grado di seguire un progetto di ricerca in modo indipendente (e ovviamente, vale anche per me quando ero uno studente di master). Campione troppo basso :lingua: ? Probabilmente si, ma ho avuto studenti molto intelligenti che poi hanno proseguito con la carriera accademica con ottimi risultati. D'altronde il significato del dottorato e' proprio quello di attestare la capacita' di condurre ricerca indipendente, e tu sei ancora un paio di passi indietro...
Poi intendiamoci: sono 6 mesi di master (se ho capito bene), per cui anche se ti va male e' comunque esperienza che ti fai, ma la frustrazione e' dietro l'angolo se non ti informi bene. Per esempio, perche' non contatti qualche studente dello stesso professore e ti fai spiegare come funzionano le cose? La tua amica e' "bruciata" in questo senso perche' non le piaceva proprio il tipo di ricerca.
Sulla prima parte concordo, anzi, se fare ricerca significasse solo padroneggiare tecniche di laboratorio la troverei una cosa del tutto non interessante.
Quanto al resto, potrei tranquillamente aver riportato in maniera erronea io; credo che dovrò aspettare di parlare con la prof per capire esattamente cosa mi venga chiesto di fare. Quello che dici mi sembra sensatissimo, ma immagino che ne siano consapevoli anche loro.
Proverò poi effettivamente a contattare qualche suo studente, che mi pare la cosa migliore da fare per farsi un'idea.
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Re: Re: Universo Universitario vol. II

Post by lebronpepps »

passato anche l'ultimo esame della triennale in Economia a Tor Vergata,chiuso con l'esame id lingua Fracncese (non proprio un finale col botto ma poco importa) :forza:

ora mi appresto a scrivere la tesi con un paio di mesi di tempo,sarà in Storia Economica e verterà sui bilanci di famiglia in Sudamerica,mi toccheranno anche giri in qualche ambasciata argentina mi sa,bene ma non benissimo :thumbup:
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Re: Re: Universo Universitario vol. II

Post by Radiofreccia »

Io sono ancora in balia dell'Analisi I. Sono stato bocciato l'8 Gennaio e il 28 Gennaio l'ho riprovato, ma senza consegnare poichè non mi sentivo sicuro.
Ho l'11 Febbraio Disegno Tecnico Industriale, il 14 Febbraio un'altra volta Analisi I e il 22 Febbraio ho Geometria e Algebra.
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Re: Re: Universo Universitario vol. II

Post by Wolviesix »

Non consegnare se non c'è il salto d'appello è una cosa stupida secondo me. Consegni, che non ti costa niente, e se ti va bene lo passi, se no amen, te lo aspettavi. Se lo passi ma vorresti prendere di più rifiuti. Hai solo da perderci a non consegnare.
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Re: Re: Universo Universitario vol. II

Post by »Dwight Howard« »

il salto d'appello è quello che mi sta fregando da due anni :thumbup:
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Re: Re: Universo Universitario vol. II

Post by Radiofreccia »

Wolviesix wrote:Non consegnare se non c'è il salto d'appello è una cosa stupida secondo me. Consegni, che non ti costa niente, e se ti va bene lo passi, se no amen, te lo aspettavi. Se lo passi ma vorresti prendere di più rifiuti. Hai solo da perderci a non consegnare.
In un certo senso ho il salto d'appello, in quanto avevo solo 28/01 e 14/02 e potevo consegnare solo 1 volta.
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