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Cito un mio post di due anni fa, in cui guarda caso rispondevo a Dazed (tra l'altro True Romance definito addirittura colpo di coda, quindi respect):

Ok, ammettiamo pure che il talento sia comparabile. Alla fine Tony è semplicemente meno ambizioso del fratello. S'accontenta, in un certo senso, di divertire un pubblico poco esigente (l'essenza dell'entertainer). Si potrebbe quasi dire che è un benefattore, perché mette il suo talento al servizio di alcuni gruppi di persone che non hanno la pazienza, o la buona disposizione, per fruire del talento del fratello. In sostanza, lui fa un lavoro di complemento.

Poi, per scrupolo, scorri la sua cinematografia. Certo ci sono pellicole di dubbio gusto ma innocue, qualche colpo di coda (True Romance), tamarrate prive di qualsiasi pudore, e finanche dei tentativi di denuncia sociale (The Fan): tutti peccati su cui puoi soprassedere. Di colpo, però, ti cade l'occhio su Revenge. Cerchi di ricordare. No, non può essere quel Revenge . Non può essere quel Revenge che già quando avevi 8 anni ti fece dubitare delle capacità recitative di Kevin Costner. Quel Revenge che distrusse un mito, costruito sulle lacrime di Balla coi Lupi e le pallottole degli Intoccabili. Quel Revenge, che per la prima volta nella tua pur brevissima carriera d'ingordo cinefilo, pose l'annosa questione, che negli anni a venire ti avrebbe tormentato senza pietà: non avrò buttato nel cesso due ore della mia vita?

E ora col vostro permesso mi ritiro nei miei appartamenti. Ci sono i playoffs NBA. Mollatemi.

SafeBet wrote: Cito un mio post di due anni fa, in cui guarda caso rispondevo a Dazed (tra l'altro True Romance definito addirittura colpo di coda, quindi respect):


E ora col vostro permesso mi ritiro nei miei appartamenti. Ci sono i playoffs NBA. Mollatemi.

:lol2:

Allora ho fatto bene a non guardarlo mai Revenge! 

Dazed and Confused wrote: Sto con Penny. Una vita al massimo è probabilmente il miglior lavoro di Tony Scott, un film decisamente godibile e non banale, con dialoghi ottimi e bravissimi attori. Personalmente lo adoro.  :D

Avercene di film come questi.

Boh la mia sensazione è che alcune scene Tarantiniane (in particolare lo stallo alla messicana finale ma anche quando i siciliani interrogano denniss Hopper) fossero ridotte più a clichè che altro.

ma Tony è fratello di Ridley?

Piccola parentesi, ieri pomeriggio in pieno clima prederby su Raitre c'era un piccolo capolavoro



425,350

Paperone wrote: ma Tony è fratello di Ridley?

proprio così

Ho rivisto il film Rosso. della trilogia.

Ho estremo bisogno di quelli che voi definite "B movie all'italiana" ...sono in astinenza.
Ci provo ogni tanto a darmi al cinema d'autore, al cinema impegnato...ma non ci riesco!!
(o almeno devo intervallare..potere al trash!)

francilive wrote: Perdonalo Tony, non sa quello che dice (quasi cit.)

Amen. (cit.)


visto ieri sera.



Film sull'olocausto nella Francia occupata. Bello.

Alicon wrote: Ho rivisto il film Rosso. della trilogia.

Ho estremo bisogno di quelli che voi definite "B movie all'italiana" ...sono in astinenza.
Ci provo ogni tanto a darmi al cinema d'autore, al cinema impegnato...ma non ci riesco!!
(o almeno devo intervallare..potere al trash!)

per esorcizzare, consiglio una visione immediata ed incondizionata di La moglie in bianco, l'amante al pepe

Porsche 928 wrote: Visto "Cella 211", beh secondo me visto il filone e` da paragonare a "il profeta", secondo me il primo batte il secondo su tutta la linea dalla regia, alla storia, all'interpretazione degli attori molto piu "umani"  che ne "il profeta", il finale e` da  .

Voto 8 meritatissimo.

Notevole sorpresa.

Secondo me non sono affatto paragonabili e non vedo il primo superiore al secondo, proprio per la grande diversità tra le due pellicole, che pur accomunate dal contesto carcerario, fanno parte di filoni narrativi ben differenti.
Cella 211 è un carcerario puro, per di più basato su un tema principe, come quello della rivolta.
Il profeta è a tutti gli effetti un film di mafia, in cui la realtà e la condizione carceraria sono soltanto un background, quasi un pretesto.

Detto questo, non mi soffermo oltre sul profeta, che ritengo sia il miglior film uscito negli ultimi due anni insieme ad Up, in quanto ne abbiamo già parlato molto.

Vorrei soffermarmi su Cella 211, di cui condivido invece la tua valutazione positiva, anche se nel mio caso non è stata una sorpresa, in quanto da amante del genere mi ero opportunamente premunito 
L'essenza del genere carcerario è rievocata in una sceneggiatura decisamente teatrale, in cui i personaggi si rincorrono con le loro vicende, con un epilogo decisamente shakespeariano, incentrato sulla tragedia, sulle virtù e sulle debolezze umane, con l'ombra del giuda, del tradimento ai danni di chi vorrebbe ma non può tradire, ed alla fine, sopraffatto dalla tragedia, si ritrova involontariamente ad essere il miglior alleato del villano.
Si gioca sul filo della tensione. Scene crude ma mai eccessivamente sadiche (il profeta ad esempio fa vedere molto meno, ma colpisce ben più duro nello stomaco) per un film che sa trasportarti emotivamente. Non si schiera mai con i cattivi, ma ti fa chiaramente capire che quelli che dovrebbero essere i buoni, in quel contesto non sono per nulla migliori. Attori differenti di un crudele gioco delle parti.

Mentre Italia1 ci propone Il Vendicatore, con il grande Steven Seagal, vi propongo una rapida recensione di New Police Story, una delle principali produzioni del cinema di Hong Kong, prodotto ed interpretato dal leggendario Jackie Chan.

NEW POLICE STORY

Dopo vent'anni, Jackie Chan ritorna alle origini, o meglio, ci prova.
Dopo il suo coinvolgimento nella sfera demenziale hollywoodiana, quella dei mitici Rush Hour per intenderci, Jackie si ripropone in un film che mescola molti generi. La crudeltà iniziale, del massacro nel magazzino abbandonato è mediato da un sentimento moderno, mirato a contrastare la realtà del vecchio ispettore Wing con il mondo che gli sta intorno. Una Hong Kong rincoglionita dal gioco online, in cui i criminali sono dei gamer deviati, figli di papà che trovano il proprio passatempo preferito in un videogame reale che consiste nel rapinare banche e massacrare poliziotti.
Jackie è un uomo finito, ridotto in miseria dall'alcool, ma un giovane collega lo convince, o meglio, lo costringe a ripartire, suo malgrado, per risolvere un caso troppo grosso per essere lasciato aperto.
Se le prime scene sono quasi gotiche, le ultime sono ridondantemente pop, con una memorabile coreografia all'interno di un negozio Lego 
Alla fine il cattivo perde, i buoni vincono e vivono felici e contenti. Fin qui nulla di nuovo.
Buone idee, interessante lo spunto di fondere il crimine reale con il mondo dell'entertainment, del gioco, del divertimento che per quasi tutti e fine a se stesso, per alcuni è una sadica trasposizione nella realtà.
Dovevano essere questi gli argomenti intorno a cui giostrare. La sorpresa finale appare totalmente gratuita, di un buonismo sin nauseante, da far sfigurare persino Cenerentola...
Insomma, se Jackie voleva rompere con Hollywood e ritrovare Hong Kong, poteva farlo in maniera più decisa, dimenticandosi di quei particolari, triti e ritriti, che riconducono su tutta la linea verso il film di cassetta americano.

E finalmente mi sono visto anche UP, unico Disney-Pixar che mi mancava.

Capolavoro.

SafeBet wrote: Cito un mio post di due anni fa, in cui guarda caso rispondevo a Dazed (tra l'altro True Romance definito addirittura colpo di coda, quindi respect):

E ora col vostro permesso mi ritiro nei miei appartamenti. Ci sono i playoffs NBA. Mollatemi.

A me True Romance piacque molto. Si avverte la presenza di Tarantino... e si vede altrettanto bene che non è un suo film. Doveva essere sua la regia, ma non ci fu l'intesa sul finale della pellicola e quindi se ne tirò fuori. A memoria, credo figuri nei crediti solo per il soggetto.

PS: a proposito di Tarantino.. ma quel pazzo scatenato di Rodriguez quanto cacchio ci mette a partorire Sin City 2??

mookie#22 wrote: ma quel pazzo scatenato di Rodriguez quanto cacchio ci mette a partorire Sin City 2??

Ti confesso che davvero non sto più nella pelle.

Sicuramente non un film indimenticabile ma comunque piacevole

Peppino (cit.)  :lol2: