la F.I.P. e tutto ciò che vorremmo sapere...

la pallacanestro europea ed italiana
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Ciombe
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la F.I.P. e tutto ciò che vorremmo sapere...

Post by Ciombe »

Sono rimasto molto colpito dal blog che Hruby sta portando avanti in questi giorni su ciò che sta dietro le grandi decisioni della FIP, sulla sua formazione e sul potere del Consiglio Federale in merito ai fatti del nostro basket.

Ora... il punto di vista di Hruby è orientato a parlar male della FIP in ogni modo possibile, soprattutto alla luce della gestione scellerata del settore squadre nazionali in questi ultimi 3/4 anni.

Però è una materia che mi piacerebbe conoscere meglio, i meccanismi, le cose dette e non dette, per capire meglio come funziona l'organo decisionale più importante in materia di basket in Italia, che da molti anni crea diverse polemiche.

Hruby punta chiaramente il dito contro la mancanza di manager professionisti, dicendo che la FIP è piena più di personaggi di "peso politico cestistico" senza le competenze necessarie in gran parte, che di tecnici dei vari settori (amministrativi, marketing, organizzazione, gestione risorse ecc...).

Sta cercando anche di sviscerare i segreti in seno alla FIP e tutte le cose che sui giornali e sugli organi di informazione non vengono quasi mai riportate.

il blog di Hruby è questo
http://www.basketnet.it/news/all/bloggiampiero

Speriamo che da questo topic venga fuori una discussione costruttiva sui reali problemi che stanno attraversando il basket in Italia, partendo dall'alto.
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Teo
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Re: la F.I.P. e tutto ciò che vorremmo sapere...

Post by Teo »

500.000 Euro alla Giovanna. Tutto il resto è ininfluente.
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doc G
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Re: la F.I.P. e tutto ciò che vorremmo sapere...

Post by doc G »

Il succo del discorso è il sistema clientelare che sarebbe nato con Petrucci e da lui oggi è difeso.
Il punto è che con Petrucci ci sarà anche stato un sistema clientelare, erano anche tempi diversi, ma con lui la nazionale era forte, l'allenatore era uno bravo, il campionato era competitivo e c'erano tre o quattro squadre a giocarsi il titolo, c'era qualche fallimento ogni tanto ma il movimento era ricco, le squadre italiane figuravano bene in eurolega.
Vacche grasse?
OK, però ben gestite.
Oggi il problema principale non è il clientelismo, se è vero, come dice Hruby che il sistema è nato con Petrucci, è il fatto che la federazione sia gestita malissimo.
E non credo che a Petrucci possa andar bene.
Maifredi nei panni di Robin Hood cacciato perchè troppo onesto non ce lo vedo, casini allucinanti ne ha fatti pure lui, ha gestito male pure lui la situazione e molti dei danni attuali sono figli della sua gestione.
Paradossalmente forse l'unico modo per migliorare le cose sarebbe un vero commissariamento per un periodo relativamente lungo.
Chiamate Francilive e chiedetegli di contattare Guido Rossi.
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Jack12
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Re: la F.I.P. e tutto ciò che vorremmo sapere...

Post by Jack12 »

:offtopic:So che non c'entra ma non sapevo dove chiederlo...Esiste un sito dove sia possibile trovare statistiche riferite agli anni prima del 75/76 (anno dal quale si possono trovare su legabasket.it) come ad esempio punti dei singoli giocatori squadra per squadra!?

Grazie a chiunque mi dovesse rispondere...e scusate ancora l'off topic :offtopic:
Finchè c'è erba c'è speranza
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davidvanterpool
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Re: la F.I.P. e tutto ciò che vorremmo sapere...

Post by davidvanterpool »

Petrucci ha iniziato una polemica con Minucci che spero vivamente non duri ancora molto...
C'è bisogno che si giochi con un po' di dignità! Con un po' di anima cazzo! Nessuno fa un salto, un fallo con la palla lì! Facciamo a cazzotti almeno!! Ma che cazzo avete dentro?

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Ciombe
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Re: la F.I.P. e tutto ciò che vorremmo sapere...

Post by Ciombe »

davidvanterpool wrote: Petrucci ha iniziato una polemica con Minucci che spero vivamente non duri ancora molto...
Petrucci anzichè cercare il dialogo e baccagliare il top manager in Italia e uno dei top manager d'Europa, chiedendogli aiuto e magari affidandgoli qualche compito di prestigio, lo va a criticare, puntandogli il dito contro.

Il problema della FIP e del Coni è che è pieno di politici mancati che hanno trovato in questo contesto poltrone quando erano o rimasti senza o tagliati dal giro importante.

Finchè c'è sta gente a comandarci, avremo sempre i soliti problemi.
Bisognerebbe fare piazza puliti negli enti federali per avere un segno di rinascita.

Invece la Fip fa la guerra con la Lega, il Coni sta a guardare o se scende in campo lo fa per accusare invece che fare da coordinatore.

Non se ne esce più...
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davidvanterpool
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Re: la F.I.P. e tutto ciò che vorremmo sapere...

Post by davidvanterpool »

Ciombe wrote: Petrucci anzichè cercare il dialogo e baccagliare il top manager in Italia e uno dei top manager d'Europa, chiedendogli aiuto e magari affidandgoli qualche compito di prestigio, lo va a criticare, puntandogli il dito contro.
Non so dove abbia puntato il dito, ma ha trovato parecchio duro.. sia da Minucci che da Renzi e questi sono appoggiati anche da molti altri. Se voleva veramente escludere la carta Pianigiani, c'è riuscito.
Se volete leggere le risposte di Minucci e Renzi ve le posto, sono sul sito della Mens.
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Ciombe
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Re: la F.I.P. e tutto ciò che vorremmo sapere...

Post by Ciombe »

Sabatini: «Il modello Siena è l’unico da seguire. Fip e Giba uccidono il basket con imposizioni inaccettabili»

La polemica sollevata dal presidente del Coni, Gianni Petrucci, contro la Mens Sana sull’argomento “Per dare Pianigiani alla Nazionale Siena ci ricatta” si arricchisce di un nuovo capitolo. Ieri, sul Corriere dello sport, è uscita una nuova intervista al numero uno del comitato olimpico in cui si legge che la Montepaschi (e la frecciata, pur non nominandolo, è rivolta al massimo dirigente Ferdinando Minucci) parla tanto di collaborazione con Azzurra ma poi ha “consigliato” a Stonerook di non rispondere alla convocazione, poi ha negato i giovani alle rappresentative di categoria, infine sbandiera la bontà del proprio settore giovanile senza però far giocare gli italiani in prima squadra. A corredo di quest’ultima affermazione, Petrucci cita invece Roma come esempio e le affianca la Benetton Treviso e la Virtus Bologna. Aggiungendo: “Ho sempre dichiarato la mia simpatia per Sabatini, che ha avuto il grande merito di riportare il basket di elite a Bologna dopo la crisi di qualche anno fa. Sta facendo la cosa più intelligente”.

La replica dalle stanze di viale Sclavo non si è fatta attendere, ma dal momento che è stato lanciato nella mischia all’interno del discorso, anche il patron della Vu nere, Claudio Sabatini, merita di esprimere la propria opinione. “Ringrazio Petrucci per le belle parole – è il suo esordio. – Mi fanno piacere perché arrivano dal più illuminato dei politici e io lo stimo molto. Però, in questo caso, ho una visione più vicina a quella di Ferdinando Minucci”.

Dunque prende le distanze dal Coni?

“Ripeto, Petrucci è stato gentile a dire certe cose, ma la verità è che c’è un totale scollegamento tra la Federazione e i club. Meglio ancora, parlerei degli investitori, categoria di cui faccio parte. Non conosco alcun sistema in cui ci mette i soldi deve anche vedersi imporre leggi inaccettabili da altre persone, che tra l’altro non hanno le giuste competenze per capire come stanno le cose. Per andare avanti, il modello da seguire è quello di Siena”.

Si spieghi meglio

“Premetto che Minucci non è un mio amico personale. Lo stimo, ma non andrei mai in vacanza con lui, per intenderci. Lo giudico dal punto di vista professionale, ed è innegabile che sia il manager più vincente che ci sia in Italia. Vorrà pur dire qualcosa se i successi li ottiene con una squadra senza italiani, no?”

Ci sono Carraretto e Ress, con Marconato in prova…

“Ho il massimo rispetto per questi grandi giocatori, ma sinceramente nel roster della Montepaschi partono dalla panchina e occupano posizioni basse nella rotazione. Gli uomini da quintetto sono ben altri. E’ questa la formula giusta, lo dicono i fatti. E da imprenditore, visto che ci metto denaro mio, do per scontato che dovrei essere io a decidere come muovermi per fare i miei interessi. Con tutte queste imposizioni, invece, si crea solo disaffezione”.

Visto il braccio di ferro in atto, cosa si prospetta?

“Lo dico in maniera molto diretta, senza giri di parole: visto che ci limiteranno il numero degli extracomunitari, quello che in genere investiamo per ingaggiarli lo sposteremo nella ricerca di americani a cui comprare un passaporto comunitario, meglio se italiano. La verità è questa. E per gli italiani lo spazio sarà poco lo stesso, malgrado questa situazione sia stata voluta principalmente dalla Giba per tutelare gente di quasi 40 anni affinché possa giocare ancora. Nessuno si è accorto che Chiacig e Righetti sono ancora sul mercato, che Vitali ha trovato un ingaggio last minute e, come accennavamo prima, Marconato è in attesa di sapere se la Mens Sana lo confermerà, altrimenti sarà senza ingaggio? E’ questo il grande risultato che si voleva ottenere con un muro contro muro senza senso?”

Secondo lei, è possibile che i club abbiano chiesto di avere maggiore controllo sulle scelte della Nazionale?

“Non è quello il punto. Il fatto è che Meneghin dopo l’insediamento, venne al nostro tavolo a dire che avrebbe lavorato per essere indipendente, ma i risultati non gli danno ragione. E a me, come imprenditore, questo non piace. E poi dico una cosa impopolare, che ammetto senza vergogna mentre altri l’avranno sicuramente pensata senza aprire bocca: alle qualificazioni, ho tifato affinché l’Italia non andasse agli Europei. Visto il clima che è stato creato, i giocatori è meglio averli subito in ritiro invece di doverli aspettare per tutta l’estate. Io pago e voglio vedere un ritorno. Anche morale, tra l’altro. Quando ho organizzato le Final 8, mi sono sentito dire che sono uno stupido, ho riportato una coppa europea in Italia e alla finale non c’era neanche il presidente federale ad assistere. La verità è che noi diamo uomini e risorse al movimento, ma rimaniamo sempre l’ultima ruota del carro. Ecco perché, alla fine, il crollo della Nazionale non è dispiaciuto a nessuno”.

Cosa dovrebbe cambiare, allora, nell’immediato?

“Torno a parlare di Petrucci perché, come ho già detto, lo stimo e ritengo che sia una persona intelligente. E’ passato dalla presidenza della Fip a quella del Coni, quindi certe cose del movimento le dovrebbe conoscere. Quello che non ha del tutto chiaro, invece, è il grado di disaffezione che c’è verso il movimento cestistico. La Giba ci impone regole troppo onerose per i club, che toglieranno solo interesse per il campionato”.

Perché?

“Con i 4 americani, piazze come Biella o Teramo hanno saputo scegliere bene e hanno raggiunto i play off. Con 2 extracomunitari e 4 comunitari, invece, si creerà una netta frattura tra un blocco formato da Siena, Milano, Roma e Treviso e le altre. Quelle 4 potranno continuare a investire o a portare avanti i progetti pluriennali, mentre le piccole, visto quanto costano gli europei, saranno distrutte. Davanti alla sopravvivenza e alla crisi economica in atto, il discorso etico andrà in cavalleria, ci sarà la corsa a comprare i passaporti e tutto finirà allo sfascio. Gli italiani, nel giro di un paio di anni, varranno la metà della metà, per questo anche chi ha investito nel Made in Italy sta smantellando prima che sia troppo tardi. E addio ai vivai…”

Anche i settori giovanili perderanno peso?

“Certo, perché sono troppo onerosi e non prospettano un vero ritorno. Oltretutto, le finali nazionali a Bormio non sono certo una vetrina per un movimento che vuole mostrare i suoi gioielli. Io ci sono andato perché ho una grande passione per questo sport, ma non tutti hanno voglia di farsi 7 ore di auto e scalare le montagne per visionare i talenti del domani. Sedi come Milano, Firenze e Bologna sarebbero raggiungibili più facilmente e potrebbero portare sugli spalti un pubblico non composto solo da genitori”.

Sta prospettando un quadro veramente triste per la pallacanestro italiana.

“E’ la situazione reale, che potrà essere risolta solo se tutte le componenti si parleranno per risolvere problematiche che sono concrete. Il fatto però è che in Lega ci sono più manager competenti rispetto a quelli presenti in Federazione. Se in Europa i club vanno bene e se il modello Siena è citato ovunque come esempio, allora proprio stupidi non siamo”.

Sabatini come sempre va sopra le righe, è fin troppo schietto e cerca di fare il suo bene, ma nel boldato ci sono sacrosante verità, da interpretare, ma pur sempre verità.
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davidvanterpool
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Re: la F.I.P. e tutto ciò che vorremmo sapere...

Post by davidvanterpool »

Per una volta sono pienamente d'accordo con Sabatini. Stavo per postarla io questa intervista.
C'è bisogno che si giochi con un po' di dignità! Con un po' di anima cazzo! Nessuno fa un salto, un fallo con la palla lì! Facciamo a cazzotti almeno!! Ma che cazzo avete dentro?

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Hornby
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Re: la F.I.P. e tutto ciò che vorremmo sapere...

Post by Hornby »

davidvanterpool wrote: Per una volta sono pienamente d'accordo con Sabatini. Stavo per postarla io questa intervista.
Totalmente anche io.
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doc G
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Re: la F.I.P. e tutto ciò che vorremmo sapere...

Post by doc G »

davidvanterpool wrote: Non so dove abbia puntato il dito, ma ha trovato parecchio duro.. sia da Minucci che da Renzi e questi sono appoggiati anche da molti altri. Se voleva veramente escludere la carta Pianigiani, c'è riuscito.
Se volete leggere le risposte di Minucci e Renzi ve le posto, sono sul sito della Mens.
Comunque a naso direi che hai centrato il motivo del contendere.
Stiamo a vedere come andrà a finire.
Certo che mi secca moltissimo dare ragione a Sabatini, ma purtroppo è abbastanza evidente che ce l'abbia.
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Ciombe
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Re: la F.I.P. e tutto ciò che vorremmo sapere...

Post by Ciombe »

Para Bellum

Julio Velasco, ex coach della nazionale maschile di volley, dice sempre: "Chi vince festeggia, chi perde si giustifica e spiega".

Leggendo i vari interventi del presidente del CONI, Gianni Petrucci, prima sul Corriere della Sera, poi ieri sul Corriere dello Sport, ci sono diverse possibili interpretazione di questo siluro scagliato verso Ferdinando Minucci della Mens Sana Siena.


Se non altro Petrucci, veterano 'decorato' di mille battaglie politiche, sa come cercare di vincere queste guerre. Sa che l'attacco è la miglior difesa e che chi sferra il primo colpo spesso prende vantaggio. Può essere questa la sua motivazione? Inoltre, come ex-Presidente della FIP, Petrucci sa che la situazione è piuttosto scomoda. Non è necessario che gli venga ricordato tutto ciò che è accaduto in Casa-FIP in questi ultimi mesi:

- la minaccia di uno sciopero dei giocatori della Nazionale alla vigilia delle qualificazioni europee del 2008 rientrata solo dopo un umiliante dietrofront di Coni e Fip nei confronti della Giba e del suo Presidente Cassì (sarebbe interessante, a questo proposito, far risentire a Petrucci le parole pronunciate contro Cassì a Madrid nel corso della conferenza stampa con cui era intervenuto per elogiare la Montepaschi protagonista alla Final Four di Euroleague: la stessa Montepaschi che a quel tempo faceva comodo alle istituzioni del basket per dire che il basket italiano era tornato grande e adesso viene additata al pubblico ludibrio perché non “collaborerebbe” con la Nazionale o vorrebbe porre – giustamente aggiungiamo noi – nel caso ne fosse richiesta precise condizioni per mettere a disposizione Pianigiani);

- il commissariamento della Fip gestito personalmente da Petrucci con un uomo di sua fiducia come Dino Meneghin posto poi sulla poltrona che fu di Maifredi, alle prese poi con una serie di imbarazzanti insuccessi nel 2009;

- l’organizzazione dei Mondiali persa nonostante un grande dispendio di mezzi e il grande appoggio avuto dal Governo;

- le continue liti con la Lega di Serie A;

- il pasticciaccio sul contatto con Ettore Messina;

- il contratto con Carlo Recalcati rinnovato in maniera poco chiara e con un aumento del 25%;

- il diktat dei Comitati Regionali;

- la minaccia di uno sciopero degli arbitri durante i play off;

- la riforma dei campionati ancora rinviata;

- infine la mancata qualificazione agli Europei in Polonia.

Lui sa anche che un problema in Casa-FIP è anche un problema in Casa-CONI. Quindi, se occorre, sa anche giocare in difesa, cercando magari di depistare qualsiasi attacco prima che venga indirizzato alla sua porta.

Petrucci sa anche che chi manda un colpo di avviso avrà anche una risposta, fa parte del gioco. Da grande dirigente qual è, è sempre pronto a prendere le frecce nel proprio petto se è necessario, ma nessun grande dirigente vuole farlo per colpe non sue.

Lui sa perfettamente che i problemi non sono certo colpa sua ma che alla fine arrivano sempre sulla sua scrivania. Per questo, sta cercando evidentemente di aiutare la FIP in un momento delicatissimo, ma forse non è del tutto contento di doverlo fare. Qualcuno chiede se Petrucci alla fine farà un po' di autocritica. Tutto è possibile. Ma ogni grande dirigente sa che quella è una mossa che non si può fare troppo spesso. Sa che, prima o poi, qualcuno dirà: "Allora è davvero colpa tua!".

Ingrandisci
Ora Petrucci si trova in mezzo ad un piccolo urugano, Categoria 3. Non volendo che arrivi a Categoria 4 o Categoria 5, sta facendo forse il gioco più complicato della sua carriera: attacco da una parte, difesa dall'altra; autocritica da una parte, siluri dall'altra. Ma qualcuno di questi siluri gli sta tornando indietro: dopo Minucci, un altro è già arrivato oggi da Claudio Sabatini nell'intervista al Corriere di Siena. Il significato è sempre lo stesso: i club di Serie A sono stanchi di subire decisioni dall’alto da istituzioni come la Fip che hanno dimostrato di non avere le capacità per far decollare il basket come davvero meriterebbe.

Quale sarà il prossimo siluro?

Giampiero Hruby su Basketnet
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Re: la F.I.P. e tutto ciò che vorremmo sapere...

Post by Paperone »

il 2012 si avvicina, Dida e doc che danno ragione al Sabba :lol2:

ho una domanda simil-legale: vista la famosa sentenza Bosman, dite che è possibile, se qualcuno facesse una denuncia alla corte europea, ottenere lo stesso nel basket?
ovviamente vale solo per i comunitari
Giordan wrote: Menzione onorevole per Pap, che si è distinto per avere la stessa voce di Battiato e la peggior pronuncia anglo-americana ogni epoca!!!
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Re: la F.I.P. e tutto ciò che vorremmo sapere...

Post by Hornby »

Paperone wrote: il 2012 si avvicina, Dida e doc che danno ragione al Sabba :lol2:

ho una domanda simil-legale: vista la famosa sentenza Bosman, dite che è possibile, se qualcuno facesse una denuncia alla corte europea, ottenere lo stesso nel basket?
ovviamente vale solo per i comunitari
Io avevo un'altro dubbio senza andare tanto lontano. E' possibile che un lavoratore (giocatore) con passaporto italiano venga discriminato a vantaggio di chi il passaporto ce l'ha per nascita? Secondo me non reggerebbe in nessun tribunale. 
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Re: la F.I.P. e tutto ciò che vorremmo sapere...

Post by doc G »

Hornby wrote: Io avevo un'altro dubbio senza andare tanto lontano. E' possibile che un lavoratore (giocatore) con passaporto italiano venga discriminato a vantaggio di chi il passaporto ce l'ha per nascita? Secondo me non reggerebbe in nessun tribunale. 
Soprattutto questo.
Alla fine se giustifichi la norma protezionistica con una tutela ai vivai può anche passare, l'UEFA prima di mettere la norma su almeno 4 giocatori del vivaio nelle liste ha contrattato a lungo con l'UE.
E la norma che chiede almeno 5 giocatori italiani + un naturalizzato prevede appunto che i 5 siano italiani di formazione, non di nazionalità.
Infatti ci sono giocatori non italiani che possono rientrare nei 5, non molti, ma ci sono.
Quello che non reggerebbe mai è la discriminazione fra gli extracomunitari e quell'uno.
Ma quell'uno è una cosa che fa comodo a molti, non credo ci saranno proteste. Piuttosto sulla distinzione dei sei stranieri, 4 europei senza distinzione e solo 2 americani, per il momento 3+3, li prevedo battaglie legali.
Paperone wrote: il 2012 si avvicina, Dida e doc che danno ragione al Sabba :lol2:

ho una domanda simil-legale: vista la famosa sentenza Bosman, dite che è possibile, se qualcuno facesse una denuncia alla corte europea, ottenere lo stesso nel basket?
ovviamente vale solo per i comunitari
Va bene, domenica mi confesso! :lol2: :lol2:
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