Baseball e Business
Posted: 17/11/2008, 17:24
Allora... qual è il problema con Loria? Perchè è odiato? Cos'ha fatto in passato?
Torniamo agli anni '90. In quegli anni Loria ha cercato di acquisire qualche franchigia MLB, finendo per avere delle azioni degli Expos. Attraverso operazioni mai del tutto chiarite (che hanno incluso debiti non pagati, presunta usura, ecc) è diventato azionista di maggioranza a Montreal. Gli Expos non erano una squadra seguitissima, ma si tenevano in piedi tranquillamente. Già allora però c'erano piani per rimodellare l'MLB, partendo dal fatto di riportare una squadra a Washington. A Loria le speculazioni "poco chiare" erano state permesse grazie all'amicizia con Selig che gli aveva promesso (in cambio dell'atterramento degli Expos di cui parlerò tra pochissimo) un'altra franchigia da lì a pochi anni, anche se questo ovviamente non è dimostrato ufficialmente.
Spostare la squadra con un "atto di forza" non era fattibile però, perchè gli Expos erano una squadra con seguito sufficiente da non giustificare tali manovre (come i Marlins post-anello). Bisognava fare qualcosa... e Loria ha fatto esattamente ciò che voleva Selig: ha fatto calare l'interesse attorno alla squadra. Come ha fatto? Beh, in primis si è messo a litigare con la città, esigendo un nuovo stadio ed affermando di non "poter andare avanti" con lo stadio attuale e di non fare abbastanza soldi per essere competitivo. Ha preteso un nuovo stadio, completamente pagato dalla collettività, che diventasse di proprietà sua (con tutti i profitti e guadagni derivanti). Si è rifiutato di pagare dei debiti per il vecchio stadio (debiti che aveva rilevato con le quote societarie). Si è rifiutato di stringere accordi radiotelevisivi per il 2000, cercando di allontanare i propri fan. Gli unici accordi rimasti in piedi per quella stagione sono stati quelli radiofonici in francese (da accordi pre-esistenti), per il resto la squadra è stata l'unica (su 30) a non essere coperta. La cosa più grave naturalmente è che i franco-canadesi erano (e sono) molto più innamorati dell'hockey, mentre la maggior parte del seguito per Montreal arrivava proprio dagli anglofoni.
Allontanati i tifosi, litigato con la città, ridotto il payroll, cancellata la copertura mediatica e distrutta la competitività (che già era parecchio discutibile, per la verità), gli Expos si sono trovati strozzati. Nel 2002 poi John Henry, proprietario dei Florida Marlins, ha deciso di investire nei Boston Red Sox (dovendo dunque vendere i Marlins stessi). Montreal era stata atterrata, e Selig aveva avuto quello che voleva dal suo "compare". Ha deciso dunque di "ripagarlo", dandogli la franchigia della Florida. In cambio, Loria ha svenduto i derelitti Expos per soli 120 milioni ad un consorzio formato dalle altre 29 squadre e dall'ufficio del Commissioner. Per avere i Marlins Loria non ha dovuto tirare fuori un soldo: la differenza tra i soldi ricevuti per gli Expos e quelli per raggiungere il prezzo dei Marlins è stata gentilmente fornita (con un prestito senza interessi a tempo indeterminato) dall'ufficio del Commissioner. L'affare doveva essere approvato dall'Ufficio del Commissioner naturalmente... ed è stato una tale formalità che è stato approvato prima che fosse siglato dalle parti in causa. Dico, almeno un po' di stile, no?
Loria si è portato tutti i collaboratori in Florida, mettendo ulteriormente nel fango gli Expos. I suoi ex-partner minoritari hanno denunciato lui e Selig per collusione, corruzione ed associazione a delinquere e Loria e Selig si sono accordati pagando per evitare una condanna sicura. Nell'interregno MLB, gli Expos sono anche stati usati come "pedina" per offrire più "leverage" all'altro compare Carl Pohlad. Chi è Pohlad? Il ricchissimo padrone dei Twins. Voleva un nuovo stadio (con la solita prassi: pagato dai contribuenti e di sua diretta proprietà) per aumentare gli introiti. Siccome il Metrodome è più che adeguato, Minneapolis e St. Paul non volevano costruirne uno nuovo, e dunque Pohlad ha strumentalmente offerto la squadra per trasferirla o per contrarre l'MLB a 28 squadre (a 29 non era proponibile, ed ovviamente c'era bisogno di un'altra "vittima sacrificale", che strumentalmente a quel punto era diventata Montreal, ma era solo una pedina appunto). Anche Pohlad ha ridotto il payroll, peggiorato (ma non rovinato) la squadra ed alienato i tifosi. Alla fine però quando si è capito che avrebbe ottenuto quello che voleva (avrà il nuovo stadio, che aprirà tra un paio d'anni), gli Expos hanno proseguito con il loro piano originale e sono stati trasferiti a Washington ormai nella più totale indifferenza (erano diventati completamente derelitti), e sono stati venduti ad altri proprietari.
Nel frattempo Loria ha continuato a fare le sue porcherie in Florida, con una squadra che è il suo giocattolino personale. Per aumentare gli introiti (buoni ma non altissimi) ha seguito la solita prassi: lamentele sull'impossibilità di competere ad alti livelli, lamentele sul fatto che non ce la faccia coi soldi (di questo riparliamo tra poco) e via dicendo. I Marlins giocano nel Dolphin Stadium, in cui pagano l'affitto, ma come Pohlad, anche Loria vuole uno stadio (con "retractable roof") pagato dai contribuenti e regalato a lui, con introiti tutti nelle sue tasche. Ed ha dunque iniziato col solito andazzo ed i ricatti... lamentele, indebolimento della squadra, attacchi alla città, flirt con altre città (Las Vegas, Portland, San Antonio). La differenza con Montreal (e la similiarità con Minnesota anzi) è che Loria adesso non vuole perdere. Gli Expos sapeva che sarebbero stati suoi solo per un paio d'anni, prima che la franchigia devastata venisse mandata altrove con altri proprietari, e quindi voleva distruggerli indisciminatamente. I Marlins invece sono proprio suoi e vuole farci un sacco di soldi. Non gli importa dove, se a Miami, se in Oregon o altrove, ma deve farci soldi. Per questo non devasta totalmente la squadra, ma si limita di anno in anno a vendere sufficienti giocatori da fare comunque tanta cassa e mantenere un minimo di competitività. Appena avrà quello che vuole, avrà comunque una base con grandi prospetti, ed una valanga di soldi in più.
Ormai pare che abbia vinto la sua battaglia con la città, e pare che Miami (in cambio del cambio di nome da Florida Marlins a Miami Marlins) accetti di costruire lo stadio, pagando una cifra attorno all'80% degli investimenti totali (per Loria è sempre poco, lui esige il 100%), ma finchè lo stadio non sarà in piedi lui continuerà con questa politica. Una politica che è assolutamente menzognera.
Eh si, perchè alla faccia della recessione, i soldi nel baseball aumentano esponenzialmente. L'anno scorso, per il quarto anno consecutivo, l'MLB ha fatto il record di ogni epoca di spettatori allo stadio (e col Citifield ed il nuovo Yankee Stadium, il record proseguirà ancora). Gli introiti MLB dal 2006 al 2007 sono aumentati del 7.7%. Negli ultimi 10 anni, le squadre hanno aumentato del 143% il proprio valore economico.
E tutti stanno facendo un sacco di soldi. L'incidenza del monte stipendi è calata a circa il 50-55% degli introiti. I Marlins nel 2007 hanno guadagnato 128 milioni di dollari. Tenete presente e ricordatevi che Loria stia attivamente alienando i tifosi e peggiorando la squadra. Se i Marlins fossero gestiti bene e con serietà e rispetto dei tifosi, nonostante il mercato più orientato al football, potrebbero spingere i propri guadagni tranquillamente in territorio Rockies-Padres (165-170). Loria però col nuovo stadio vorrebbe spingersi fino al territorio Cardinals-Mariners (190-195), ed il gioco è tutto lì.
Nel 2007 solo i Washington Nationals hanno messo in tasca più profitti dei Marlins. I Nationals hanno messo da parte 43.7 milioni, ma sono una franchigia ancora nascente, che sta accumulando ricchezze da reinvestire in futuro (forse già da quest'anno, visto che hanno parlato di Manny Ramirez e Mark Teixeira). I Marlins invece sono una franchigia matura che se ne approfitta. Loria piange miseria, ma ha messo in tasca 35.6 milioni l'anno scorso, la seconda cifra più alta in Major League. Ah, attenzione, non solo... quella è una cifra che non include i proventi della Competitive Balance Tax ed i guadagni targati MLB che vengono spartiti per le squadre secondo le fasce di reddito. Con quelle cifre, i Marlins hanno messo da parte (e parliamo di profitti, dunque introiti ripuliti da tutte le spese e tasse, e finiti in tasca a Loria in persona) almeno 50 milioni, se non di più. In poche parole, hanno un payroll di 20 milioni ed il loro proprietario guadagna 50-60 milioni "puliti" l'anno, per poi piangere miseria.
Forbes ha pubblicato (come fa ogni anno) le liste delle varie squadre. La colonna che ci interessa nello specifico è quella dell'Operating Income. Tenete presente che l'Income riguarda appunto soltanto i profitti generati dalle squadre, e non quelli generali. Quindi anche le uniche squadre che sembra che abbiano perso soldi (Toronto, Yankees e Boston), in realtà ne hanno guadagnati. Queste 3 squadre poi hanno una particolarità in più: non appartengono ad un proprietario, ma ad una corporation (per esempio Toronto appartiene alla Rogers), che genera soldi anche in altri modi. Tra i profitti dei Red Sox e degli Yankees ad esempio non appaiono quelli generati dai network di loro proprietà (NESN e YES), e parecchi dei profitti generati dalle sponsorizzazioni degli stadi. Le cifre, insomma, riguardano solo ed esclusivamente quanto guadagnato dalle squadre. E sono ugualmente tutte in attivo (tranne quelle 3, come detto, che guadagnano anche altrove)! Insomma, i soldi che girano sono impressionanti, e tutti stanno guadagnando tantissimo. Loria però piange, poverino, e vuole molto di più. Purtroppo avrà quello che vuole, e se non sarà a Miami sarà altrove. E tutto in tasca sua, come l'altro poverino, Carl Pohlad, l'ottavo uomo più ricco degli USA. Piove sul bagnato.
Per questo alla lunga rischia di rendersi indispensabile l'adozione di un salary floor, ma finchè Loria non avrà completato i suoi porci comodi, dubito che l'amico Bud Selig (al quale ha fatto quel favorino a Montreal) gli imponga qualcosa del genere....... E questo spiega anche perchè non voglia che Cuban entri in Major League: sarebbe una scheggia totalmente impazzita in termini di investimenti e spese ed è dunque pericoloso. C'è già Steinbrenner (entrato in tempi non sospetti) che fa casini di questo tipo, quindi l'obiettivo è quello di non tirarsene dentro altri.......
Torniamo agli anni '90. In quegli anni Loria ha cercato di acquisire qualche franchigia MLB, finendo per avere delle azioni degli Expos. Attraverso operazioni mai del tutto chiarite (che hanno incluso debiti non pagati, presunta usura, ecc) è diventato azionista di maggioranza a Montreal. Gli Expos non erano una squadra seguitissima, ma si tenevano in piedi tranquillamente. Già allora però c'erano piani per rimodellare l'MLB, partendo dal fatto di riportare una squadra a Washington. A Loria le speculazioni "poco chiare" erano state permesse grazie all'amicizia con Selig che gli aveva promesso (in cambio dell'atterramento degli Expos di cui parlerò tra pochissimo) un'altra franchigia da lì a pochi anni, anche se questo ovviamente non è dimostrato ufficialmente.
Spostare la squadra con un "atto di forza" non era fattibile però, perchè gli Expos erano una squadra con seguito sufficiente da non giustificare tali manovre (come i Marlins post-anello). Bisognava fare qualcosa... e Loria ha fatto esattamente ciò che voleva Selig: ha fatto calare l'interesse attorno alla squadra. Come ha fatto? Beh, in primis si è messo a litigare con la città, esigendo un nuovo stadio ed affermando di non "poter andare avanti" con lo stadio attuale e di non fare abbastanza soldi per essere competitivo. Ha preteso un nuovo stadio, completamente pagato dalla collettività, che diventasse di proprietà sua (con tutti i profitti e guadagni derivanti). Si è rifiutato di pagare dei debiti per il vecchio stadio (debiti che aveva rilevato con le quote societarie). Si è rifiutato di stringere accordi radiotelevisivi per il 2000, cercando di allontanare i propri fan. Gli unici accordi rimasti in piedi per quella stagione sono stati quelli radiofonici in francese (da accordi pre-esistenti), per il resto la squadra è stata l'unica (su 30) a non essere coperta. La cosa più grave naturalmente è che i franco-canadesi erano (e sono) molto più innamorati dell'hockey, mentre la maggior parte del seguito per Montreal arrivava proprio dagli anglofoni.
Allontanati i tifosi, litigato con la città, ridotto il payroll, cancellata la copertura mediatica e distrutta la competitività (che già era parecchio discutibile, per la verità), gli Expos si sono trovati strozzati. Nel 2002 poi John Henry, proprietario dei Florida Marlins, ha deciso di investire nei Boston Red Sox (dovendo dunque vendere i Marlins stessi). Montreal era stata atterrata, e Selig aveva avuto quello che voleva dal suo "compare". Ha deciso dunque di "ripagarlo", dandogli la franchigia della Florida. In cambio, Loria ha svenduto i derelitti Expos per soli 120 milioni ad un consorzio formato dalle altre 29 squadre e dall'ufficio del Commissioner. Per avere i Marlins Loria non ha dovuto tirare fuori un soldo: la differenza tra i soldi ricevuti per gli Expos e quelli per raggiungere il prezzo dei Marlins è stata gentilmente fornita (con un prestito senza interessi a tempo indeterminato) dall'ufficio del Commissioner. L'affare doveva essere approvato dall'Ufficio del Commissioner naturalmente... ed è stato una tale formalità che è stato approvato prima che fosse siglato dalle parti in causa. Dico, almeno un po' di stile, no?
Loria si è portato tutti i collaboratori in Florida, mettendo ulteriormente nel fango gli Expos. I suoi ex-partner minoritari hanno denunciato lui e Selig per collusione, corruzione ed associazione a delinquere e Loria e Selig si sono accordati pagando per evitare una condanna sicura. Nell'interregno MLB, gli Expos sono anche stati usati come "pedina" per offrire più "leverage" all'altro compare Carl Pohlad. Chi è Pohlad? Il ricchissimo padrone dei Twins. Voleva un nuovo stadio (con la solita prassi: pagato dai contribuenti e di sua diretta proprietà) per aumentare gli introiti. Siccome il Metrodome è più che adeguato, Minneapolis e St. Paul non volevano costruirne uno nuovo, e dunque Pohlad ha strumentalmente offerto la squadra per trasferirla o per contrarre l'MLB a 28 squadre (a 29 non era proponibile, ed ovviamente c'era bisogno di un'altra "vittima sacrificale", che strumentalmente a quel punto era diventata Montreal, ma era solo una pedina appunto). Anche Pohlad ha ridotto il payroll, peggiorato (ma non rovinato) la squadra ed alienato i tifosi. Alla fine però quando si è capito che avrebbe ottenuto quello che voleva (avrà il nuovo stadio, che aprirà tra un paio d'anni), gli Expos hanno proseguito con il loro piano originale e sono stati trasferiti a Washington ormai nella più totale indifferenza (erano diventati completamente derelitti), e sono stati venduti ad altri proprietari.
Nel frattempo Loria ha continuato a fare le sue porcherie in Florida, con una squadra che è il suo giocattolino personale. Per aumentare gli introiti (buoni ma non altissimi) ha seguito la solita prassi: lamentele sull'impossibilità di competere ad alti livelli, lamentele sul fatto che non ce la faccia coi soldi (di questo riparliamo tra poco) e via dicendo. I Marlins giocano nel Dolphin Stadium, in cui pagano l'affitto, ma come Pohlad, anche Loria vuole uno stadio (con "retractable roof") pagato dai contribuenti e regalato a lui, con introiti tutti nelle sue tasche. Ed ha dunque iniziato col solito andazzo ed i ricatti... lamentele, indebolimento della squadra, attacchi alla città, flirt con altre città (Las Vegas, Portland, San Antonio). La differenza con Montreal (e la similiarità con Minnesota anzi) è che Loria adesso non vuole perdere. Gli Expos sapeva che sarebbero stati suoi solo per un paio d'anni, prima che la franchigia devastata venisse mandata altrove con altri proprietari, e quindi voleva distruggerli indisciminatamente. I Marlins invece sono proprio suoi e vuole farci un sacco di soldi. Non gli importa dove, se a Miami, se in Oregon o altrove, ma deve farci soldi. Per questo non devasta totalmente la squadra, ma si limita di anno in anno a vendere sufficienti giocatori da fare comunque tanta cassa e mantenere un minimo di competitività. Appena avrà quello che vuole, avrà comunque una base con grandi prospetti, ed una valanga di soldi in più.
Ormai pare che abbia vinto la sua battaglia con la città, e pare che Miami (in cambio del cambio di nome da Florida Marlins a Miami Marlins) accetti di costruire lo stadio, pagando una cifra attorno all'80% degli investimenti totali (per Loria è sempre poco, lui esige il 100%), ma finchè lo stadio non sarà in piedi lui continuerà con questa politica. Una politica che è assolutamente menzognera.
Eh si, perchè alla faccia della recessione, i soldi nel baseball aumentano esponenzialmente. L'anno scorso, per il quarto anno consecutivo, l'MLB ha fatto il record di ogni epoca di spettatori allo stadio (e col Citifield ed il nuovo Yankee Stadium, il record proseguirà ancora). Gli introiti MLB dal 2006 al 2007 sono aumentati del 7.7%. Negli ultimi 10 anni, le squadre hanno aumentato del 143% il proprio valore economico.
E tutti stanno facendo un sacco di soldi. L'incidenza del monte stipendi è calata a circa il 50-55% degli introiti. I Marlins nel 2007 hanno guadagnato 128 milioni di dollari. Tenete presente e ricordatevi che Loria stia attivamente alienando i tifosi e peggiorando la squadra. Se i Marlins fossero gestiti bene e con serietà e rispetto dei tifosi, nonostante il mercato più orientato al football, potrebbero spingere i propri guadagni tranquillamente in territorio Rockies-Padres (165-170). Loria però col nuovo stadio vorrebbe spingersi fino al territorio Cardinals-Mariners (190-195), ed il gioco è tutto lì.
Nel 2007 solo i Washington Nationals hanno messo in tasca più profitti dei Marlins. I Nationals hanno messo da parte 43.7 milioni, ma sono una franchigia ancora nascente, che sta accumulando ricchezze da reinvestire in futuro (forse già da quest'anno, visto che hanno parlato di Manny Ramirez e Mark Teixeira). I Marlins invece sono una franchigia matura che se ne approfitta. Loria piange miseria, ma ha messo in tasca 35.6 milioni l'anno scorso, la seconda cifra più alta in Major League. Ah, attenzione, non solo... quella è una cifra che non include i proventi della Competitive Balance Tax ed i guadagni targati MLB che vengono spartiti per le squadre secondo le fasce di reddito. Con quelle cifre, i Marlins hanno messo da parte (e parliamo di profitti, dunque introiti ripuliti da tutte le spese e tasse, e finiti in tasca a Loria in persona) almeno 50 milioni, se non di più. In poche parole, hanno un payroll di 20 milioni ed il loro proprietario guadagna 50-60 milioni "puliti" l'anno, per poi piangere miseria.
Forbes ha pubblicato (come fa ogni anno) le liste delle varie squadre. La colonna che ci interessa nello specifico è quella dell'Operating Income. Tenete presente che l'Income riguarda appunto soltanto i profitti generati dalle squadre, e non quelli generali. Quindi anche le uniche squadre che sembra che abbiano perso soldi (Toronto, Yankees e Boston), in realtà ne hanno guadagnati. Queste 3 squadre poi hanno una particolarità in più: non appartengono ad un proprietario, ma ad una corporation (per esempio Toronto appartiene alla Rogers), che genera soldi anche in altri modi. Tra i profitti dei Red Sox e degli Yankees ad esempio non appaiono quelli generati dai network di loro proprietà (NESN e YES), e parecchi dei profitti generati dalle sponsorizzazioni degli stadi. Le cifre, insomma, riguardano solo ed esclusivamente quanto guadagnato dalle squadre. E sono ugualmente tutte in attivo (tranne quelle 3, come detto, che guadagnano anche altrove)! Insomma, i soldi che girano sono impressionanti, e tutti stanno guadagnando tantissimo. Loria però piange, poverino, e vuole molto di più. Purtroppo avrà quello che vuole, e se non sarà a Miami sarà altrove. E tutto in tasca sua, come l'altro poverino, Carl Pohlad, l'ottavo uomo più ricco degli USA. Piove sul bagnato.
Per questo alla lunga rischia di rendersi indispensabile l'adozione di un salary floor, ma finchè Loria non avrà completato i suoi porci comodi, dubito che l'amico Bud Selig (al quale ha fatto quel favorino a Montreal) gli imponga qualcosa del genere....... E questo spiega anche perchè non voglia che Cuban entri in Major League: sarebbe una scheggia totalmente impazzita in termini di investimenti e spese ed è dunque pericoloso. C'è già Steinbrenner (entrato in tempi non sospetti) che fa casini di questo tipo, quindi l'obiettivo è quello di non tirarsene dentro altri.......