Ecco, io mi ritrovo tantissimo in questo post del bro'.
Per me vivere lo sport da tifoso in pieno "american style" è molto più bello che viverlo da italiano, perchè oltreoceano la competizione è davvero più sana, più pulita, e a differenza che nelle nostre quattro mura domestiche si riconosce la supremazia dell'avversario, senza appellarsi alla malafede o altre porcate del genere; la differenza sostanziale e basilare è quella, in USA si insegna cosa sia la vera e propria rivalità sportiva, in Italia no; il nemico resta un nemico....per questo tantissime volte mi rattristo quando navigo nel canale calcio, dove nonostante sia un forum di sport americani trovi tantissima gente che non riesce ad andare oltre all'amore sfrenato per i propri colori, senza riconoscere quando questo si tramuta in vero e proprio "odio" verso tutto ciò che è avverso.
Basta vedere quello che capita negli stadi italiani e quello che capita negli stadi di tutto il mondo, e soprattutto negli usa, dove a volte ti vedi tifosi di Vikings e Packers o Bears, che sono rivali storici, che si scaldano con una birra nei lunghi inverni del Nord al Soldier o la Lambeau Field, mentre scherzano e guardano la partita; una cosa che tra avversari difficilmente vedremo mai in Italia.
Sono due realtà troppo diverse, e non serve guardare gli sport da "non tifoso", ma solo aver l'intelligenza di capire quali sono i limiti della propria squadra.
Quanto al materiale NFL, io possiedo maglie di Falcons, Dolphins, Jets, Bills, 49ers....un bomber dei Redskins, e diversa altra roba che con i miei Vikings centra poco o nulla, ma amo questo sport e per questo non mi crea nessun fastidio avere merchandise di squadre avversarie; l'anno scorso nel viaggio di nozze in Florida ho fatto incetta di roba NCAA, ho preso cappellini di 'Noles, UCF, e Notre Dame, maglie e pantaloni di Miami U e Florida Gators, addirittura sull'aereo del ritorno avevo la maglia di Culpepper versione Dolphins e cappellino di UCF, abbinamento che ci sta visto il giocatore, ma che stride con il fatto che il college di Miami sia THE U e non Central Florida, che si trova ad Orlando. Magari come dave non passo da tifoso vero, ma a me non importa nulla, io adoro il Football USA e basta!
Vikings sottoscrivo in pieno quello che hai detto, ed aggiungo che anche io ad esempio,come te, relativamente al materiale dello sport usa cerco di collezionare più roba possibile a prescindere dai team ed ho una cinquantina di cappellini tra squadre nfl, mlb, nhl, nba e college ncaa.
Quanto a Chinasky:
No. Ho detto che ero d'accordo con quanto considerato da Rocky, anche perché io stesso sono tifoso e appassionato di Ncaa. Dicevo che è molto più difficile carpirne a fondo la passione e la tradizione perché sono meno "esportabile" di quanto non lo siano, a mio giudizio, nel mondo professionistico di qualunque altro sport. Poi, aem che di queste cose ne sa ovviamente molto più di noi, mi ha fatto rivedere alcune considerazioni, mi ha aperto gli occhi su alcuni dettagli, ma il mio discorso base non era incentrato sul "pro sì, college no".
scusa avevo male interpretato il tuo discorso.
A koufax invece dico:
1) Chi va allo stadio negli USA? Andare allo stadio a vedere una partita negli USA costa e non poco. So che è brutto fare distinzioni, ma gli ultras italiani appartengono alle classi meno ricche della società. Se poi consideriamo i grandissimi eventi sportivi (dai playoff in su), andare allo stadio è solo per ricchi. Difficilmente, una persona che appartiene ad una classe sociale elevata si rende protagonista di episodi violenti.
Si, per la regular. Ma prova a cercare per i playoff. Senza considerare il Super Bowl, il cui biglietto FACE VALUE costa non meno di 700 dollari. Della serie: o sei ricco oppure il Super Bowl te lo vedi a casa.
Guarda che ci sono molte possibilità di vedere le partite a dei costi veramente bassi, in tutte le leghe dalla mlb alla nhl alla nfl alla nba, ci sono tantissime offerte relative ai ticket per le partite, quindi non è vero che l'accesso è negato alle fasce di popolazione più povere. Inoltre spessissimo, più di quanto si possa immaginare, a riempire le frange del tifo violento sono persone appartenenti a ai ceti sociali medi e medio-alti, a sfatare così il mito della violenza ad opera delle classi sociali più basse. Inoltre non capisco questa distinzione tra prezzi per la regular season e playoffs e superbowl (anche la finale di champions league non credo che te la regalino...). Per quale motivo la regular dovrebbe essere meno importante ai fini della violenza? Qua anche la partita tra scapoli e ammogliati e buona per scatenare il finimondo...
2) Tempo fa, l'utente Gio (tifoso dei Red Sox, presente soprattuto nel forum MLB e residente da diversi anni negli USA) aveva scritto un messaggio molto interessante (di cui poi ho avuto conferma da altre fonti). Se si va nei quartieri meno abbienti di una città, non è consigliabile andare in giro con la maglia di una squadra rivale. Ad esempio: andare al Dodger Stadium con la maglia dei Giants è abbastanza tranquillo (per chi non lo sapesse: Dodger vs Giants è una delle rivalità più antiche, se non la più antica nello sport USA); girare per i quartieri meno abbienti di LA con la stessa maglia non è consigliato.
Io nei quartieri meno abbienti di LA (come in tutti i quartieri malfamati di questo mondo) avrei paura ad andarci con un rolex al polso, non con la magla dei giants...
Già questo fa capire che il tifo americano non è così canzonatorio così come si pensa
Invece lo è eccome, è molto più goliardico del nostro,tant'è che alcuni spesso sfruttano questa cosa per dire che il tifo americano è freddo e distaccato (ne ho sentite molte di accuse di questo tipo). Io non mi ricordo di morti o guerriglie fuori dallo stadio (perchè poi la violenza avviene nelle stazioni dei treni, negli autogrill,al di fuori dello stadio nei suoi pressi,dove tra l' altro non serve il biglietto, costoso o economico che sia) ma solo una normale scazzottata improvvisata in nba con tanto di punizioni esemplari. Te guardi trasmissioni tipo college football game day e vedi tifosi avversari fare i tailgate a pochi metri di distanza gli uni dagli altri, polizia pochissima (qui da noi invece 800 poliziotti per 4000 tifosi e cordoni invalicabili come muri di berlino), tifosi avversari ripresi dalle telecamere a prendersi in giro e a sbeffeggiarsi come tanti bambinoni. Forse perchè loro, amanti dello spettacolo (anche le lezioni politiche vengono spettacolarizzate) vedono ancora lo sport come un gioco ed un grandissimo spettacolo (che poi è secondo me è la visione giusta che tutti dovremmo adottare) da gustare e da vivere. Poi è chiaro che anche li esiste la testa o le teste di ca..o, mica è il paradiso dove ci sono tutti santi per carità, quello non credo che lo pensi o lo dica nessuno, ci mancherebbe, i deficienti o le persone cattive ci sono a tutte le latitudini della terra, quindi ci sta benissimo che tu vada allo stadio con la maglietta della squadra avversaria e ti sieda accanto allo str..zo di turno che alla prima occasione, arrabbiato per fatti suoi o nervoso di natura ti rifila un destro alla mandibola, ma la stessa cosa potrebbe accaderti in discoteca se pesti il piede alla persona sbagliata che trova subito il pretesto per fare una scazzottata. Il fatto però di rimanere vittima di un fatto pericoloso per la propria incolmità fisica è, per il calcolo delle probabilità, molto ma molto più frequente negli stadi nostrani (con migliaia di agenti pagati da noi a vigilare sulla siucurezza) che in uno stadio americano quasi sempre pieno di famiglie e con poca polizia per dire quasi niente. Il problema è che qui in Italia la violenza ha assunto delle dimensioni impressionanti, non è più il risultato di qualche esagitato e purtroppo qui in Italia quando accadono episodi spiacevoli si tende a minimizzare il tutto dicendo che il caos è stato provacato da pochi ultras violenti. Ma come si può dire che 1000 ultras che devastano uno stadio sono pochi? Ci sono intere curve in italia interamente politicizzate, vai te nella curva del livorno con una bandiera diversa dalla falce e martello o nella curva della lazio con una bandiera diversa dalla croce celtica e poi me lo dici se ne esci vivo.... Qui non si tratta più di fenomeni isolati, di atti di violenza deplorevoli ma entro certi limiti normali come si possono verificare in qualsiasi luogo, qui si parla di un fenomeno dalle proporzioni inaudite e questo negli stadi usa e nel mondo sportivo americano ancora non si è verificato. Quando avverrà che frange di tifosi dei Red Sox hanno dato appuntamento a frange di tifosi degli Yankees per suonarsele di santa ragione in qualche piazza come spesso avviene qui da noi, please AVVERTITEMI!
Ogni maledetta domenica o si vince o si perde, resta da vedere se si vince o si perde da uomini.