PECHINO, 24 agosto 2008 - Il quarto posto stracarico di rimpianti delle ragazze della ginnastica ritmica riempie la conferenza stampa finale del presidente del Coni addirittura più dell’oro arrivato un paio d’ore prima con Roberto Cammarelle. E’ un verdetto che brucia. "Non li ho mai contestati i giudici - spiega Gianni Petrucci - faccio da troppi anni il dirigente sportivo per farlo. Ma quando un presidente della federazione internazionale (Bruno Grandi, ndr), italiano pure lui, dice alle ragazze che piangono "questa è la legge dello sport", io gli rispondo che questa è la legge del "tuo sport". Com’è possibile che le squadre di casa siano sempre favorite? Com’è possibile che l’Italia sia abbonata scientificamente ai quarti posti, com’è possibile che a più riprese questo mondo viva degli scandali? Lui è contento di com’è governato il suo sport, io no". Intanto mamme e papà delle ragazze che ad Atene erano state d’argento, aggiungono al danno anche la beffa. Da mesi hanno inseguito i biglietti per vedere le azzurre, ma alla fine si sono arresi ai bagarini: costo medio dell’ingresso, 130 euro. "Il prezzo ufficiale era di quattro euro".
Ecco poi non ci lamentiamo se in Italia a volte mancano i risultato, con teste di ***** come il signore di cui sopra a dirigere certe federazioni non facciamo poco ad ottenere i risultati che otteniamo, non sempre è colpa di atleti o allenatori che non hanno ne mezzi ne finanziamanti ne strutture e fanno i salti mortali per stipendi miseri rispetto ad altri sport che alla causa olimpica portano zero.