Hank Luisetti wrote:
in questi giorni mi sono dato al cinema western..sono sempre stato un appasiionato del genere da ford(ombre rosse,sentieri selvaggi,l'uomo che uccise liberty valance cioè i suoi capolavori..) hawks (un dollaro d'onore,il fiume rosso)zimmerman,eastwood leone(il mio preferito) e..peckinpah..su quest'ultimo mi voglio soffermare..avevo già visto i suoi capolavori(il mucchio selvaggio
uno di film più belli di tutti i tempi,nella mia top3 del western;voglio la testa di alfredo garcia;e cani di paglia)ma in questi giorni mi sono cimentato con le sue opere minori, western come
la morte cavalca a rio bravo(un buon wester,maniopolato però dai produttori)
sfida nell'alta sierra,sierra charriba,la ballata di cable hogue e l'ultimo buscadero ,beh proprio vedendo i suoi lavori secondari mi sono ancor più innamorato di lui,del suo stile innovativo,delle sue tecniche di montaggio e soprattutto dei suoi
eroi portatrici di una morale senza fato.Sam Peckinpah è il violento cantore di un cinema sporco e brutale, che ha trasformato in epopea il degrado e il disfacimento di un mondo e di una frontiera nei quali vincitori e vinti hanno lo stesso destino. I suoi dirty western sono stati definiti, di volta in volta, e non senza qualche contraddizione, geniali o pazzi. il più grande innovatore cinematografico degli anni Sessanta/Settanta. Bugiardo, egocentrico, anarchico di destra, alcolista con un sacco di talento, ma uomo leale con i suoi veri amici, ha fatto entrare, spingendo, lo spettatore in alcune delle scene più corrotte e infernali che si siano mai viste, dove si narra il disfacimento e la morte, l'oltraggio e la sottomissione della dimensione umana. sicuramente uno dei più grandi registi di tutti i tempi,regista che in tematica western metto dietro al solo leone..
Hank, se ti stai appassionando al genere western, procurati i 5 gioiellini firmati da Anthony Mann tra il '50 ed il '56:
Winchester 73,
Là dove scende il fiume,
Lo sperone nudo,
Terra lontana,
L'uomo di Laramie.
Lo ho guardati subito dopo aver rispolverato i lavori di Ford (non hai citato
Sfida infernale, mica te lo sarai perso, vero? :D E' probabilmente la migliore trasposizione filmica del gunfight dell'OK Corral), e sono rimasto colpito dal cambio di scenario: non più le distese riarse della monument Valley, così care al regista di origine irlandese e all'iconografia western in generale, bensì le vallate lussureggianti dell'Oregon, le pendici boscose delle Montagne Rocciose. Una manna per gli occhi. E poi il taglio psicologico dei personaggi, complessi e sfaccettati come non sempre avveniva nel genere, la tensione palpitante delle vicende narrate (non a caso quasi tutte le sceneggiature dei film che ho citato appartengono a Borden Chase, un autentico fuoriclasse), l'amara accettazione della violenza come parte integrante dell'esistenza, l'assenza di ipocrisia nel descrivere l'eroe tormentato, sempre magistralmente interpretato da un James Stewart in stato di grazia.
Con Mann il tempo non è stato generoso come con altri maestri del genere, ma nella mia modesta opinione merita un posto di primo piano in una ideale Hall of Fame del western.
Tornando a Ford,
L'uomo che uccise Liberty Valance è in assoluto uno dei miei film preferiti, oltre che a mio parere il più bel ruolo di John Wayne (forse anche più dell'Ethan di
Sentieri Selvaggi e dell'anziano vendicatore de
Il Pistolero, l'ultimo film da lui interpretato). Struggente, virile, riesce al tempo stesso a raccontare in maniera mirabile la nascita di una nazione ed il tormento personale di un uomo sconfitto dal fato. Lo guardo una volta l'anno, lo trovo semplicemente meraviglioso.
mr.kerouac wrote:
Pat Garrett e Billy the Kid rimane il punto più alto di Peckinpah a mio parere.
E' un western particolare, fuori totalmente dai canoni. Direi anzi che la tematica western serve solo da pretesto per raccontare una grande storia di amicizia in un periodo in cui non si sa più cosa sia l'onore e la giustizia è nelle mani di latifondisti corrotti.
La colonna sonora poi è probabilmente la migliore di tutti i tempi che non sia di musica classica. La scena di Knockin on Heaven's Door è paradiso
D'accordo. Personalmente gli preferisco
Il mucchio selvaggio, con quella sequenza finale
da paura, ma anche
Pat Garret.... entra di diritto tra i capolavori del genere. In particolare mi colpì la sequenza iniziale: la morte dell'ormai anziano sceriffo fotografata in uno sgranato color ocra, poi quelle teste di galline che saltano....da brividi.
La sequenza in cui l'anziano sceriffo si accovaccia in riva al fiume per morire è pura poesia, una autentica "summa" del genere western, non manca nulla: la violenza, il fato, gli spazi aperti, un sogno infranto.