doc G wrote:Non essere un vincente e non avere mai vinto non è la stessa cosa, vi è una differenza fondamentale.
Un giocatore che non ha mai vinto, come un Reggie Miller, un Pat Ewing, uno Stockton, può essere un giocatore che, quando ha avuto la possibilità di vincere, l'ha sfruttata in pieno, ma ha trovato avversari più forti. Stockton to Malone si sono trovati di fronte prima all'ovest Hakeem ed i suoi Rockets, sono migliorati, hanno fatto un salto d qualità e sono rimbalzati in finale contro Jordan ed i suoi Bulls. Quando i Bulls di fatto sono stati sciolti, col ritiro di Jordan, anche il magnifico duo era molto calato. Possiamo dire che i due sono stati inferiori complessivamente a Drexler/Hakeem, o meglio ancora a Jordan/Pippen, ma indubbiamente erano dei vincenti.
Gli stessi problemi li ha avuti Pat Ewing, grandioso giocatore, duro e cattivo il giusto, Reggie Miller invece si è trovato di fronte prima i Lakers, poi Isiah Thomas come allenatore, ostacolo che forse neanche il dream team avrebbe superato, quindi alla fine era invecchiato ed aveva perso smalto.
Questi giocatori erano dei perdenti? No, hanno militato in squadre inferiori a quelle che hanno vinto, ma che con loro hanno ottenuto il massimo che potevano ottenere.
Un giocatore che non è un vincente è un giocatore che non è in grado di alzare il livello del suo gioco quando conta davvero, anzi, magari si fa prendere dal timore e fa qualche passaggio a vuoto.
Alcuni cadono in questa categoria quando diminuisce la condizione fisica o mentale, quando perdono convinzione nei mezzi propri e della squadra, quando si trovano di fronte degli avversari di grande personalità. Altri lo sono di natura.
Garnett, come Nowitzky, di sicuro è nella prima di queste categorie, alcuni sprazzi passati fanno credere che non sia nella seconda, e cioè che quando è in forma, convinto, sicuro riesca ad essere un vincente, ma deve dimostrarlo ancora. Se escludiamo l'anno in cui a Minneapolis c'erano con lui Spreewell e, soprattutto, un leader nato come Cassel, non una sola volta i Timberwolves hanno raggiunto gli obiettivi massimi che potevano raggiungere; Nei due anni passati, in cui sono restati fuori dai play off, non sembravano affatto inferiori a squadre che si sono invece qualificate.
A 32 anni, nella primavera avanzata del 2008, Kevin Garnett avrà la possibilità di dimostrare che questi discorsi sono roba vecchia e che anche lui è maturato. Fino ad allora dubbi sullo spirito vincente di Garnett sono quanto meno legittimi.
bel post.
non sono completamente d'accordo su malone. su ewing non mi esprimo. il resto lo condivido in pieno.
tenderei a sottolineare la parte boldata da quacuno che evidentemente ne ha viste di cose. complimenti.
non è da tutti riconoscere in giocatori - non voglio dire "minori", perchè cassell non lo è - ma che non sono stelle assolute di prima grandezza, le loro reali, grandi e a volte sottovalutate capacità.