Presentato A Verona "torniamo Tutti A Canestro!"

la pallacanestro europea ed italiana
rodmanalbe82
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guarda, mi dispiace ma io studio a Milano, vivo a verona 4 giorni al mese :D
Comunque in zona, lago di Garda sud(Bardolino, Garda, Lazise) i giovani e non sono stati assolutamente informati, vista la presenza nella San Zeno attuale di Mattia Morati, mio grande amico, che sabato ha anche segnato il canestro del supplementare :forza:

Il mio consiglio è:
- metti questo annuncio su altri forum quali ciof.it e basketconnection, molto seguiti ;)
- ci sono sconti per bambini e cose del genere? perchè a mio avviso, se premeste sulle società, con sconti ridotti per i bambini, avreste il palazzetto pieno.
se vuoi io ho contatti per 2/3 società, mandami un pm o scrivimi a rodmanalbe (at) gmail (punto) com

ciao!
Dave the Box
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Non faccio parte degli organizzatori della manifestazione, diciamo che do loro una mano. :lol:
In questi giorni sto facendo pubblicità a tutto spiano in internet (tutti i link che hanno riportato la notizia data da me non ci starebbero in questa pagina :pollicesu: ) e me la sto cavando col volantinaggio... di volantini ne ho già consegnati 300 in tre zone di Verona, compresi negozi e tabaccherie, i gestori li hanno appesi subito in vetrina.
E' veramente incredibile vedere quante persone rivorrebbero il grande basket a Verona, dai giovani agli anziani... tutti conoscevano la Scaligera e auspicavano un suo ritorno.
Comunque l'importante è il passaparola... se vuoi il volantino ti do il link via dove scaricarlo via PM.
Sappimi dire.

P.S. Basket Connection è mio, quindi qualcosa mi dice che questa storia della Scaligera se la dovranno sorbire un po' tutti. :evvai:
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A 32 anni ha alzato, da capitano, la Coppa Italia; a 39 anni ha alzato la Coppa Korac. In mezzo, a 34 primavere, ha contribuito alla promozione in A1 che ha portato stabilmente Verona nell’élite del basket. Giampiero Savio, classe 1959, continua a fare canestro. «Gioco - riferisce - con i vecchi, nel campionato Uisp. Abbiamo vinto due-tre titoli italiani. Ho ripreso da un paio d’anni, quando ho visto che mi ero... allargato troppo. Ora sto bene, non ho problemi e il 2 ottobre ci sarò al PalaOlimpia».

La prima volta...?


«Venivo da Reggio Calabria. Era l’estate 1990. Bucci l’avevo avuto a Fabriano e con lui c’era un legame oltre l’aspetto professionale. Fadini lo conoscevo da anni. Cercavano un certo tipo di giocatore. Io stavo bene a Reggio, ma non ho esitato a dire sì. Mi piaceva il progetto di quella Glaxo».

Fu un grande anno.


«La Coppa Italia fu il primo trofeo vinto. Noi giocatori non ci credevamo molto. E’ stato Bucci a farci credere, a creare una mentalità che nei giocatori non c’era. Se la promozione in A1 era nei programmi, e sarebbe stato un fallimento non raggiungerla, è stata una sorpresa per tutti conquistare la Coppa Italia, per noi, per la città. Fu il primo passo per far capire che Verona era una realtà, non una meteora. Infatti, è stata ai vertici per un altro decennio, prima con un progetto tecnico ambizioso, poi, saltato quello, per la bravura tecnico-organizzativa della società».

Poi ecco Blasone, la Coppa Europa, la retrocessione in A2.

«Da dimenticare. Con Blasone, il giocattolo si era rotto. Si erano rotti anche rapporti tra i giocatori che Bucci sapeva tenere uniti. Eravamo abituati ad altri metodi, mentalità, modo di lavorare».
La rinascita è stata immediata.
«Meno male che tutti facemmo un bagno di umiltà. E si ricominciò a lavorare duramente, come si faceva con Bucci. Marcelletti ha introdotto la figura di allenatore-insegnante, quello che curava molto i fondamentali e inculcava la mentalità del lavoro, ancora più dello stesso Bucci. Saltato il disegno economico, diventava prioritario far crescere i giovani e con Marcelletti ne sono cresciuti tanti. Franco ha lasciato il segno, ha dato un’impronta tecnica».

Tornò con Bucci alla Virtus.

«Non lo avevo previsto. Pensavo di finire la carriera a Verona, città perfetta anche per la qualità della vita. Ma c’è stata l’occasione di provare a vincere qualcosa a Bologna. A 35 anni ho accettato. Non sai mai se il "treno" ripassa. Tanto a malincuore lasciai Verona. Comunque, vincemmo lo scudetto con Bucci».

Poi Siena, due anni a Biella...


«Prima di andare a Biella, Fadini continuava a dirmi: aspetta, aspetta. Io ho aspettato un po’, ma le cose si dilungavano ed ho dovuto scegliere. A Verona ci sarei venuto a piedi. Ma nell’ottobre 1997, quando avevo appena smesso di giocare, Fadini mi ha chiamato: si è rotto Dalfini e c’è bisogno di un giocatore d’esperienza, capace di tenere qualche minuto. E venni».

Era sovrappeso.

«Lavorai più degli altri ed a dicembre ero in condizione di giocare, tanto che, senza polemiche, dico che avrei "meritato" qualche minuto in più, anche se avevo 38-39 anni. Vincemmo la Korac nella bolgia di Belgrado. Ma battemmo anche il Tau, una squadra greca e Roma, che allora era forte».

Qual è il ricordo più bello in gialloblù?


«Quello della Coppa Italia è il più forte. E la nostra è rimasta un’impresa. Era la prima volta per me, per Moretti, Morandotti, per tutti. Il solo Bucci aveva già vinto uno scudetto».

Se non si fosse fatto male Schoene...

«Cantù era battibile, ma noi eravamo appagati. Piuttosto, quella squadra, con pochi ritocchi, avrebbe potuto puntare, in seguito, anche allo scudetto. Era un "orologio svizzero", giocava a memoria. Ma Bucci se ne andò. Ed il giocattolo si ruppe».

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Bonora, tempi gialloblù

«L’esperienza a Verona è stata la mia botta di fortuna»


«2 ottobre, torniamo tutti a canestro». Il playmaker ricorda i quattro anni in riva all’Adige, la sua rampa di lancio
Prima stagione travagliata per la squadra; le tre successive sono state davvero splendide in un ambiente ideale per tutto Un flash? Il ritorno in serie A1 Si attendeva il risultato di un’altra squadra e quando fummo certi della promozione tutti sul parquet per festeggiare insieme ai tifosi

Dettava i tempi all’"orologio con anima". Davide Bonora è arrivato ragazzino in gialloblù, se ne è andato, quattro anni dopo, pronto per vincere due scudetti, due coppe Italia, una supercoppa italiana, un campionato europeo con l’Italia (più un argento), un’Eurolega Uleb, una Saporta. Ora ammette di «non vedere l’ora di essere a Verona, il 2 ottobre».


«Siamo - riferisce - tutti entusiasti. Qui a Rieti, ne parliamo spesso con Lardo, Giuliani, Rizzo. Tutti ricordano i tempi di Verona con grande affetto e la scomparsa del basket gialloblù ha lasciato a tutti l’amaro in bocca. Questa iniziativa può servire a ristimolare un po’ l’ambiente. Sarà una bella serata e spero proprio, ma non ho dubbi al riguardo, ci sia tanta gente».

Arrivò a 18 anni.


«Dico sempre che è stata la mia botta di fortuna. Fossi rimasto al settore giovanile della Virtus, non sarebbe stato lo stesso. Devo ringraziare, soprattutto, Mario Blasone che mi chiamò quando nessuno mi conosceva. Così entrai nello scambio con Morandotti. E’ stata la mia fortuna più grande».

Il primo anno non fu il massimo.

«Fu un po’ travagliato e finì con una retrocessione in A2. La squadra era partita per lottare per altri obiettivi. Ma fece bene in Coppa».

Poi...

«Tre anni splendidi. La promozione in A1, i play off al primo anno. Poi, l’ultimo anno, mi sono infortunato. Ma il ricordo di Verona è totalmente positivo, al 100 per cento, meraviglioso sotto tutti i punti di vista, per gli amici, l’ambiente, per come ho vissuto».

In A2 non era partito come titolare.

«Il quintetto non era ben definito in partenza perché di Crowder non si sapeva se fosse più play o guardia. Lo scoprimmo più guardia e Marcelletti trovò questo assetto con me in regìa accanto a Corey e con Savio che partiva dalla panchina per sparare le sue tre-quattro bombe. La ciliegina sulla torta fu l’arrivo di Williams che spaccò in due la stagione».

Il primo flash è?

«Ricordo, soprattutto, la partita della promozione in A1, al PalaOlimpia. Dopo aver battuto Pavia, dovevamo attendere il risultato di un’altra squadra, Reggio Emilia mi sembra, e quando fummo certi della A1 vi fu il ritorno sul parquet e una festa bellissima, con i tifosi, spontanea, emozionante. E subito dopo mi viene in mente la partita dei play off in cui portammo la Virtus di Danilovic a gara-3: quel giorno, fu venduto ogni... centimetro del PalaOlimpia ed il colpo d’occhio era... pazzesco. Ma i flash sarebbero... duecento».

Vinse chili di Nutella, quale miglior giocatore in Coppa Italia.

«Ah, ecco. Pensando alle partite fuori dal PalaOlimpia, quella vittoria sulla Virtus, in semifinale, fu molto bella. I tifosi erano venuti in massa a seguirci. E restarono lì per la finale, persa, con la Benetton».

Un suo passaggio a Gray all’ultimo secondo fece "esplodere" di gioia il PalaOlimpia.

«Eravamo in A2, contro la Fortitudo. L’allenatore ospite era Calamai che, a fine partita, mi accusò bonariamente di aver sbagliato il tiro e che, così, la palla era capitata a Gray per caso. Invece, era proprio la mia intenzione quella di servire Sly per il tap in vincente. E mi vengono in mente altri due canestri all’ultimo secondo, nelle due gare contro la Milano di D’Antoni e Meneghin, ai play off: a Verona vincemmo all’ultimo secondo con un mio canestro, a Milano con uno di Gray, davanti ad almeno mille veronesi che erano venuti a vederci».

A Verona è maturato per una grande carriera.

«Sono contento di quanto fatto. L’unico rimpianto, se posso averlo, viene dagli infortuni. Ne ho avuto uno molto serio nel 1999, a 26 anni, quando ero nel pieno della mia carriera. Non ho più avuto la possibilità di tornare veramente al... 200 per cento, soprattutto per come è il basket del Duemila, che richiede più fisico che tecnica. Ma posso solo ringraziare per avere avuto una carriera molto bella e per il fatto di essere, ancora, quasi al top».

Ha scelto di tornare in A2, a Rieti.

«Per una serie di cose, ma soprattutto perché noi italiani, in A1, siamo strapazzati dalle regole. L’offerta migliore è stata quella di Rieti».

E con Lardo allenatore, dovete risalire in A1.

«Non sarà facile. Danno noi per favoriti con la Pesaro di Myers e la Caserta di Marcelletti. Ma ho visto altre squadre molto forti: Fabriano mi piace molto, per non parlare di Pavia e Sassari».

Renzo Puliero

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Vicenzi-Fadini aprono il libro dei bei ricordi
Presente Enrico Prandi


Giuseppe Vicenzi e Andrea Fadini insieme sotto l’egida del Panathlon di Verona. La serata, svolta all’Holiday Inn a Verona Est, ha visto come ospite d’onore il presidente della Lega Pallacanestro di serie A, nonchè presidente del Panathlon International , Enrico Prandi.
Moderatore dell’incontro il presidente del Panathlon Club di Verona, Massimo Rosa, che ha promosso l’incontro, anteprima della manifestazione "Torniamo tutti a canestro", in programma il 2 ottobre.
«Questo raduno sportivo si colloca in prossimità della manifestazione che la Verona dei canestri sta attendendo e mi riferisco a revival degli ex giocatori della Scaligera», ha commentato Rosa.
Mattatore della serata Andrea Fadini, che ha ironicamente pungolato Giuseppe Vicenzi affinchè scenda nuovamente in campo.
«Sperare che Vicenzi da solo possa riportare a Verona il basket in serie A è una chimera», ha commentato Fadini quando i discorsi si sono fatti seri. «La buona volontà da sola non basta: servono progetti concreti, solidi e mirati».
«È vero», ha ammesso il presidente di Lega Prandi. «Per accedere ad una serie A occorrono requisiti dai quali non si può prescindere: organizzazione societaria, strutture sportive importanti, capitali di garanzia, questo per evitare che le società, una volta giunte in alto, poi scoppino. Verona può riprendere il filo del discorso interrotto cinque anni fa. Lo auguro perchè alla Scaligera, Vicenzi e Fadini, mi legano vecchi ricordi: li conobbi nel ’74 e con le mie Cantine Riunite Reggio Emilia abbiamo avuto una crescita parallela».
Per tutta la serata Vicenzi ha ascoltato, prestandosi al gioco, e sui suoi continui contati con Fadini ha detto: «Con Fadini mi vedo spesso, perchè siamo legati da un rapporto profondo di amicizia. Lui poi ha casa sul lago, è spesso a Verona, e quando possiamo ci troviamo. Ma non chiedetemi di tornare in campo, il mio impegno con il basket continua con la Sanzeno, di più non farò ma sono pronto a dare una mano a chi vorrà farsi carico di una nuova avventura cestistica, dopotutto morto un papa se ne fa un altro».
«Ci si dimentica sempre che Vicenzi sta facendo giocare tantissimi ragazzi nei campionati intermedi - sottolinea Fadini - La Sanzeno sta lavorando con intelligenza, fra l’indifferenza di chi adesso corre a mettersi in vetrina. Il club gialloblù è però ormai arrivato al bivio e deve decidere se tentare il salto, o specializzarsi solo nel settore giovanile, magari unendo le forze con altre società della provincia che sono piene di entusiasmo. Ho saputo che il cavalier Dante Ferroli si è fatto carico della costruzione del palazzetto a San Bonifacio, un progetto interessante e che porterà frutti a tutto il movimento veronese».
«Una squadra di vertice rappresenta sempre un grande traino, tuttavia è importante far notare che i tesserati a Verona sono in costante aumento», ha sottolineato il presidente del comitato provinciale della Fip, Roberto Leoni.

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Continua la carrellata di articoli de "l'Arena"

I TRIONFI GIALLOBLÙ
Tre le Coppe in bacheca, c’è anche la Korac a Belgrado

COPPA ITALIA 1991


(21 febbraio, a Bologna)

Glaxo-Philips Milano97-85
(primo tempo 44-38)
GLAXO: Brusamarello 6 (0/1, 1/4), Savio 10 (3/5, 1/2), Morandotti 13 (2/6, 1/2), Schoene 23 (10-13, 0/1), Kempton 20 (5/6), Moretti 15 (3/4, 2/3), Fischetto 5 (1/2, 1/3), Dalla Vecchia 5 (2/3) - Ne: Frosini e Marsilli - Allenatore: Alberto Bucci.
PHILIPS: Montecchi 10 (2/2, 2/5), Riva 23 (1/2, 4/9), Vincent 31 (9/11, 2/9), Pittis 11 (4/8, 0/3), McQueen 6 (3/4), Aldi 2 (1/3, 0/1), Bargna 2 (1/1), Blasi - Ne: Alberti - Allenatore: Mike D’Antoni.

SUPERCOPPA 1996


(15 settembre, ad Assago)

Stefanel Mi-Mash72-79
(primo tempo 46-34)
STEFANEL: Gentile 8, Portaluppi 22, Fucka 8, De Pol 11, Spangaro 2, Kidd 4, Sambugaro, Cantarello, Bowe 17 - Ne: Degli Agosti - Allenatore: Franco Marcelletti.
MASH: Bullara 12, Boni 8, Iuzzolino 17, Dalla Vecchia 3, Galanda 21, Nobile 9, Gianolla, Keys 9 - Ne: Capelli e Jerichow - Allenatore: Phil Melillo.

COPPA KORAC 1998

Finale con partite di andata e ritorno

(Gara 1 a Verona, 25 marzo)

Mash-Stella Rossa 68-74
(primo tempo 43-38)
MASH: Iuzzolino 27 (1/3, 4/10), Brown 8 (4/5, 0/3), Keys 17 (5/7, 1/3), Dalla Vecchia (0/1, 0/2), Jerichow 2 (1/2), Gnad 2 (1/3), Bullara 5 (1/3, 1/4) - Ne: Savio e Soave - Allenatore: Andrea Mazzon.
STELLA ROSSA BELGRADO: Rakocevic 17 (6/7, 1/2), Kuzmanovic 3 (1/1, 0/2), Topic 9 (1/1, 0/3), Popovic 14 (4/6, 1/5), Topalovic 2 (1/2), Bolic 18 (6/7, 2/3), Stanojevic 7 (0/5), Bencic 4 (1/1), Miskovic - Ne: Perovic - Allenatore: Lucic.
(Gara 2 a Belgrado, 1 aprile)

(Gara 2 a Belgrado, 1 aprile)

Stella Rossa-Mash 64-73
(primo tempo 29-32)
STELLA ROSSA: Perovic (0/1), Bencic 8 (0/2, 1/4), Rakocevic 5 (2/3, 0/2), Stanojevic 6 (3/4), Bolic 2 (1/4), Topic 17 (5/11, 0/2), Kuzmanovic 6 (3/4, 0/2), Popovic 14 (3/5, 1/2), Miskovic 6 (1/2, 1/1), Topalovic - Allenatore: Lucic.
MASH: Bullara 12 (3/4, 1/3), Boni 9 (3/4, 3/6), Iuzzolino 18 (2/5, 2/4), Dalla Vecchia 13 (4/5 da 3), Jerichow 2 (1/2), Gnad 6 (2/5), Brown 2 (1/5, 0/2), Keys 11 (3/6, 0/3) - Ne: Soave e Savio - Allenatore: Andrea Mazzon.

I TRAGUARDI MANCATI

Semifinali Coppa Europa 1992
Glaxo-Real Madrid 71-79
Real Madrid-Glaxo 74-72

Finale Coppa Italia 1994
Benetton-Glaxo 78-61

Finale Coppa Italia 1996
Stefanel-Mash 90-72

Finale Coppa Europa 1997

Real Madrid-Mash 78-64

LE PROMOZIONI

In A2. 29 maggio 1983: Vicenzi-Cida Porto S. Giorgio 79-75.
In A2. 25 maggio 1986: Facar Pescara-Citrosil 91-96.
In A2. 14 maggio 1998: Fanti Imola-Citrosil 76-86.
In A1. 25 marzo 1991: Glaxo-Lotus Montecatini 88-80.
In A1. 25 marzo 1993: Glaxo-Fernet Branca Pavia 88-84.

I DEBUTTI


In A2. 2 ottobre 1983: Benetton-Vicenzi 79-72. Ai play off. 7 aprile 1991: Clear Cantù-Glaxo 66-62. In A1. 22 settembre 1991: Glaxo-Scavolini Pesar 82-86. In Europa. 1 ottobre 1991: Tofas Bursa-Glaxo 77-101. In Eurolega. 18 ottobre 2000: Paok Salonicco-Müller 97-94 dts.

LE PRIME VITTORIE

In A2. 23 ottobre 1983: Vicenzi-Cottorella Rieti 85-83. Ai play off. 11 aprile 1991: Glaxo-Clear Cantù 104-96. In A1. 29 settembre 1991: Ticino Siena-Glaxo 70-73.
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scusa ma i bglietti li vendono solo al box office? lunedi nn vengono venduti?
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L'Arena parla di "prevendita" al Box Office, dal che si deduce che la "vendita" vera e propria sia lunedì sera il 2 ottobre, almeno così ho capito io.
Però devo dirti che, telefonando al Box Office, mi è stato confermato che i biglietti stanno andando a ruba, quindi per sicurezza è meglio muoversi a prenderli...

:evvai:
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Il 2 ottobre, al PalaOlimpia, "Torniamo tutti a canestro" farà rivivere antiche e mai dimenticate emozioni. Sarà da brividi rivedere sul parquet i giocatori ed i tecnici che hanno fatto grande, grazie alla lungimiranza, alla passione, alla bravura dei fratelli Giuseppe e Mario Vicenzi e dei suoi più stretti collaboratori, Andrea Fadini in particolare (e Ferdinando Torresani negli anni di "preparazione" al salto nel grande basket), la Scaligera Basket. Le squadre, con i nomi degli sponsor che, più di tutti, hanno caratterizzato la storia della Verona dei canestri (Glaxo, Mash, Müller), sono state composte in base alle adesioni ricevute dai personaggi invitati e attraverso un sorteggio pilotato, tenendo conto dei ruoli dei giocatori. Non è da escludere che, in dirittura d’arrivo, possano essere compiute delle integrazioni. Saranno presenti giocatori e tecnici della prima promozione in A2 (Gregorat, Arrigoni), della seconda (Noli, Pastori), della terza (Brumatti, Lardo, Sfiligoi), del grande salto in A1 (Dalipagic, Brusamarello, Fischetto), della conquista della Coppa Italia (Schoene, Moretti, Morandotti, Savio, Bucci), della prima partecipazione ad una coppa europea (Gallinari), (del ritorno in A1 (Marcelletti, Gray, Frosini, Bonora, Williams), dei successi in Supercoppa (Galanda) e in Korac (Keys, Iuzzolino, Gnad), della partecipazione all’Eurolega (Beric), oltre ai "nostri" Dalla Vecchia, Boni, Nobile e Boscagin e tanti altri ancora.
Biglietti: prevendita (11 euro) al Box Office di via Pallone 12/a (ricavato a scopo benefico per l’Onlus A Tutto Tondo).

Roster (quasi) completi:

http://www.basketaverona.altervista.org/news.php?lng=it
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Iuzzolino e Schoene sono a Verona.
Gray si farà tutto il viaggio im macchina dalle Marche.
Probabilmente Keys verrà domani...
Piano piano stanno arrivando tutti, mancheranno solo Mazzon, Blasone e Bullock.
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L'Arena dava per scontata la presenza di Iuzzo... purtroppo altre fonti da me contattate l'hanno messa in dubbio...
Io comunque pagherei il prezzo del biglietto solo per rivedere Hi-Fly Henry Williams!
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Questo il commento di Henry Williams prima della manifestazione "Torniamo tutti a canestro": "Verona è sempre rimasta nel mio cuore, per i tifosi, la gente, la città, perchè è stato il mio primo posto fuori dagli Stati Uniti. Ancora adesso sono molto contento dell’opportunità che mi hanno dato Marcelletti, Fadini, i Vicenzi. Sono contento di tutti i giornalisti, che mi hanno trattato bene anche quando le cose non andavano bene. Anche se poi sono andato a Treviso, per provare a vincere, il mio cuore era qui. Ogni canestro è stato bello e importante. Però ricordo, soprattutto, l’allenamento che ci imponeva Marcelletti e come si stava bene con Galanda, Frosini, Dalla Vecchia, Boni, Bonora uomini onesti, professionali al massimo: se ho giocato bene in campo, è perchè si stava bene fuori. Verona non può stare senza una squadra. E’ una città dove c’è tanto entusiasmo. Qui amano molto la pallacanestro. E allora sto pensando di parlare con il mio amico Vicenzi per capire e vedere se ci sia la possibilità di comperare io una squadra, qui. Questo è il mio sogno".
Iuzzolino purtroppo non ci potrà essere, vi citiamo uno stralcio di una sua lettera che verrà letta questa sera al PalOlimpia: "E’ con grande dispiacere che, per motivi di lavoro, non è possibile per me e la mia famiglia essere presenti. Questo ci spezza il cuore perchè abbiamo sempre considerato Verona la nostra seconda casa. L’insegnamento al college è molto impegnativo e questi giorni sono tra i più importanti per lo scouting in tutti i college degli Stati Uniti. Vi prego di esprimere tutto il mio rammarico alla bellissima gente di Verona ed a chi ha organizzato questo evento. Spero che un giorno il grande basket torni a Verona e che, magari, ci sia un posto anche per me".
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Vi pubblico le migliori foto che ho fatto:

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Articolo di Renzo Puliero con tutte le foto:

www.basketaverona.altervista.org/articles.php?lng=it&pg=110
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