Provo a dare una motivazione alle questioni proposte sfruttando anche quello che è stato detto da Mario Camicia e Silvio Grappasonni in telecronaca...
Il team Europa presenta giocatori che presi singolarmente sono inferiori a livello qualitativo agli USA... Considerato il ranking mondiale, i primi posti vedono:
1) Tiger Woods
2) Phil Mickelson
3) Jim Furyk
4) Vijay Singh
5) Adam Scott
6) Retief Goosen
7) Ernie Els
8) Sergio Garcia
9) Luke Donald
10) Jeff Ogilvy
I primi 3 sono statunitensi, Singh è fijano, Scott australiano, Goosen e Els sono sudafricani, Garcia spagnolo, Donald inglese e Ogilvy australiano...
Questo genera nei giocatori europei una maggior voglia di dimostrare di non essere inferiori agli americani...
Aspetto relativo all'individualismo: i giocatori americani sono abituati a fare tutto da soli, nel senso che girano il tour insieme al loro staff, senza fare molte amicizie tra i giocatori... Il contrario accade per i giocatori europei...
Questo affiatamento è fondamentale per giocare i doppi in cui, soprattutto nel four-some, è necessaria la massima fiducia nel compagno... Andare in vantaggio netto nei doppi come sta capitando nelle ultime edizioni, porta a rischiare troppo nei singoli... Quindi, la condizione di svantaggio accumulata dai doppi porta troppa pressione ai giocatori statunitensi...
Inoltre, la formula su 18 buche rende molto facili le sorprese... Su 18 buche anche il più forte è battibile... Riuscire a fare 2 o 3 tiri della vita può bastare a vincere...
Altro problema è il metodo di selezione del team USA che favorisce l'ingresso di nuovi giocatori... Infatti, basandosi solo sugli ultimi 2 anni sul tour americano, porta ad escludere giocatori di maggior esperienza che centellinano le loro presenze nei tornei... E questo è molto pericoloso...
Poi, con i se e con i ma non si va da nessuna parte...
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un pò come succede negli ultimi anni a Team Usa nel basket