Vero Matt, infatti anche aumentare la riduzione % può essere una soluzione percorribile che permetterebbe comunque di mantenere le basi d'asta diversificate e collegate alla realtà.MattBellamy wrote: Limitandomi a questa parte di discussione che ho quotato, io sono in linea di massima d'accordo con Luca, anche se verte cose, e in particolare la conclusione non mi convincono. Provo ad esporre il tutto nel modo più lineare possibile.
1) La scaglionatura non mi piace, più o meno per i motivi espressi da Luca. Secondo me la diminuzione percentuale va benissimo... Se il problema è solo che le basi d'asta risultano troppo alte, perchè dobbiamo inserire dei gradoni ch finiscono per rendere prendibili certi giocatori si e altri no? Esempio prendendo le cifre dell'ultimo mercato FA e supponendo un gradone a 9 milioni: Ilgauskas sarebbe diventato prendibile, Brad Milelr sarbbe rimasto intoccabile. Il tutto per una differenza di pochi 100k di stipendio reale.
2) - Il cap NBA si alza, quindi si alza la media degli stipendi reali. Su cosa incide questo in dinasty? Solamente sull'identificazioni delle basi d'asta, che tenderanno mediamente ad alzarsi.
- Su cosa incide alzare il cap? Su tante cose, non solo sulla possibilità o meno di lanciare offerte su FA che sarebbero altrimenti stati fuori dal mercato.
- Alzare il cap significa semplicemente dare soldi da spendere in più a tutte le squadre. IMHO 9 volte su 10 le squadre li userebbero per spendere di più su giocatori che gli interessano ma che sarebbero cmq entrati sul mercato, in particolar per strapparli a un'altra squadra con cui sono in asta. Es. Steph Jackson quest'anno: magari con più cap andava a 500k in più, ma in ogni caso sul mercato ci andava.
- Legato al punto rpecedente: il motivo per cui certi giocatori anche buoni non vengono lanciati IMHO non è che non si hanno soldi per farlo, ma perchè le squadre non reputano che valgano i soldi della base d'asta. E non credo che uno che non reputo valga 9 milioni col cap a 52 lo reputerò degno col cap a 54. Esempio: Dallas ha speso 9 e rotti per SJax, astando e rischiando di perderlo, ma non ha lanciato Murphy a 8 (primo giocatore che ho visto, pr l'esempio può essere preso qualunque altro giocatore della tipologia che intendo). Se avessero avuto 2 milioni in più avrebbero astato più su per SJax o avrebbero virato su uno che non ritenevano degno di quella base d'asta? IMHO la prima
Mettendo assieme le due cose, la soluzione che mi sembra più ragionevole se vogliamo intervenire mi sembra alzare la percentuale di riduzione dei contratti nel momento in cui si determina la base d'asta. Non più il 20% ma chennesò il 30%. In questo modo contrastiamo l'innalzamento del cap NBA e quindi della media dei contratti, ma tocchiamo solo l'aspetto delle base d'asta cioè l'unico su cui esso influisce e evitiamo di creare dei gradoni che creano problemi.
Però il discorso del cap più alto va visto in modo un po' diverso imho, e lo spiego:
Ovvio che chi rilancia fino a 9,5 per SJax difficilmente con più soldi guarderà un Murphy ad 8 ma, magari, con un paio di milioni in più di cap decide di scommettere su un annuale di qualche big, adesso snobbato, tra i 10 e gli 11 milioni.
E Murphy può diventare un obbiettivo per chi magari si trova a rilanciare fino ai 6-7 milioni che ne so, un David Lee (nome tirato a caso xkè a memoria mi sembra sia andato intorno ai 6M, non per altro).