Re: NASCAR Sprint Cup Series 2008
- Punkish
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Re: NASCAR Sprint Cup Series 2008
Be il Joe Gibbs Racing è un team di altissimo livello come l'Hendrick. Insieme al Roush Fenway Racing sono i tre top teams della NASCAR. Adesso Hendrick è piu' avanti, ma non di tanto, anzi una parte di gap che aveva è stata colmata. La Toyota è certa di vincere delle gare quest'anno prorpio perchè è riuscita a mettere la Camry in mano a Gibbs....
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Re: NASCAR Sprint Cup Series 2008
Beh si certo sono i 3 team più forti...ma rimane un gap nei confronti dell'Hendrick.
Basti pensare che per la Toyota tutti parlano di vincere delle gare, non certo il titolo.
E i 3 candidati alla vittoria finale sono i 3 dell'Hendrick.
...forse la vinco anche io una gara sulla macchina di JJ.
Basti pensare che per la Toyota tutti parlano di vincere delle gare, non certo il titolo.
E i 3 candidati alla vittoria finale sono i 3 dell'Hendrick.
...forse la vinco anche io una gara sulla macchina di JJ.
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Re: NASCAR Sprint Cup Series 2008
Ecco qualche altra foto....
Smoke...
2nd win in a row
La pole...
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- Peyton_Manning18
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Re: NASCAR Sprint Cup Series 2008
Dove si può vedere la gara?
Punkish... attendo PM...
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“Orgoglioso di non essere uno di loro" - Paolo Maldini #3
Non sono folle, è che l’impresa è l’impresa - Marco Pantani
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Re: NASCAR Sprint Cup Series 2008
Peyton_Manning18 wrote:Dove si può vedere la gara?
Punkish... attendo PM...
Punkish manda un PM anche a me
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Re: NASCAR Sprint Cup Series 2008
scusate sono nuovo del forum
vorrei sapere se qualcuno sa, se quest anno riusciremo a vedere la nascar in diretta l'anno scorso sono riuscito a vedermi quasi tutte le gare essendo grande tifoso di cliffhanger(tony steward) di cui ho anche la tuta ufficiale dei suoi meccanici, comprata a capodanno del 2007 nel fantastico circuito di Daytona
grazie in anticipo.
vorrei sapere se qualcuno sa, se quest anno riusciremo a vedere la nascar in diretta l'anno scorso sono riuscito a vedermi quasi tutte le gare essendo grande tifoso di cliffhanger(tony steward) di cui ho anche la tuta ufficiale dei suoi meccanici, comprata a capodanno del 2007 nel fantastico circuito di Daytona
grazie in anticipo.
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Re: NASCAR Sprint Cup Series 2008
Smoke vince la gara di Nationwide Series...
Secondo Kyle Bush con l'altra Toyota.
Terzo Dale Jr.
Secondo Kyle Bush con l'altra Toyota.
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Re: NASCAR Sprint Cup Series 2008
Ryan Newman festeggia la Daytona 500!!
David Ragan a muro mette ko anche Kenseth
Jimmie Johnson colpito da Sam Hornish
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Re: NASCAR Sprint Cup Series 2008
Ryan Newman è incontebile
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Re: NASCAR Sprint Cup Series 2008
Storica prima vittoria della Toyota. E non sara' sicuramente l'ultima dato come stanno andando le vetture del JGR, e in particolare Kyle Busch.....
Kyle Busch con il capo, Joe Gibbs..
La partenza con Gordon e Junior davanti...
Kasey Kahne in difficolta', dopo un buon avvio di stagione...
Ottima anche la gara della Toyota di Vickers (#83)
Dale Jr., il migliore del team Hendrick
Il "trofeo" della gara.....
Kyle Busch con il capo, Joe Gibbs..
La partenza con Gordon e Junior davanti...
Kasey Kahne in difficolta', dopo un buon avvio di stagione...
Ottima anche la gara della Toyota di Vickers (#83)
Dale Jr., il migliore del team Hendrick
Il "trofeo" della gara.....
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Re: NASCAR Sprint Cup Series 2008
Quei pistola di SKY non hanno comprato i diritti ! UFFA
Proprio quest'anno che Dale Jr. è tornato competitivo ...
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Re: NASCAR Sprint Cup Series 2008
Toyota vicina alla doppietta a Bristol. Potevano vincere sia Stewart che Busch che Hamlin. Peccato davvero per Smoke che aveva condotto una gran gara, ma ha pagato l'errore di no fermarsi nel finale. Si è visto che non avrebbe vinto cmq, ma l'incidente con Harvick, con evidente responsabilita' di Harvick, ha reso il finale davvero amaro.
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Re: NASCAR Sprint Cup Series 2008
NASCAR - Siamo alla vigilia di una nuova spy story?
26-03-2008
Sappiamo tutti cosa è successo in Formula 1 lo scorso anno: la spy story tra McLaren (esclusa dal mondiale costruttori e multata di 100 milioni di dollari) e Ferrari. Un brutto, bruttissimo capitolo nella storia dell’automobilismo che ogni appassionato spera di non vivere mai più. E invece, la stessa cosa potrebbe accadere in NASCAR… forse.
Nel numero di questa settimana di ESPN the Magazine viene riportata una dichiarazione rilasciata da Jack Roush lo scorso 7 Marzo (tre settimane fa) all’Atlanta Motor Speedway:
“Avevamo una pezzo di proprietà del Roush Fenway Racing che era andato perso, e che abbiamo ritrovato in un team della Toyota. Non dirò di che team si tratta, ma stiamo considerando un’azione legale o di coinvolgere la NASCAR.”
Contattato da Jayski.com e dal programma radio SIRIUS Speedway with Dave Moody, Jack Roush non ha ancora fatto sapere né quale parte specifica è stata rubata, tantomeno il team che avrebbe commesso questo gravissimo reato. Oltretutto la vicenda non è stata smentita né dai responsabili del RFR (Roush Fenway Racing), né dalla Toyota.
Va ricordato che Roush non ha mai gradito l’arrivo della Toyota in NASCAR, paragonandola all’attacco di Pearl Harbour. Numerose sono state le volte in cui si è scagliato contro gli ufficiali della Toyota (li ha rinominati “Chihuahua che mordono le caviglie”), o quelle in cui si è lamentato per presunte irregolarità sui motori: era convinto infatti dopo la gara di Daytona che i motori giapponesi avessero 20 cavalli in più, cosa poi smentita dalla NASCAR dopo test ufficiali.
In realtà sono state proprio le vetture di Roush ad essere state trovate illegali: entrambe le vittorie di Carl Edwards, in California e a Las Vegas, sono state ottenute con macchine o al limite del regolamento (a Fontana la #99 Ford aveva dei pezzi di metallo che uscivano dalla carrozzeria, ma la NASCAR ha chiuso un occhio) o davvero irregolari (a Las Vegas il tappo del serbatoio dell’olio non era stato chiuso, violando le sezioni 12-4-A, 12-4-Q e 20A-8.4C del “rule book”), cosa che ha comportato la penalizzazione di 100 punti in classifica piloti e owner, con conseguente perdita del primo posto in campionato, e la squalifica per 6 gare del crew chief Bob Osborne.
Nonostante sembri strano che una dichiarazione così importante venga a galla dopo addirittura tre settimane, la vicenda potrebbe comunque essere vera: e in questo caso le conseguenze potrebbero essere davvero disastrose per l’ancora sconosciuto team della Toyota.
Andrea Giachè
NASCAR - Pemberton calma la polemica scatenata da una molla
28-03-2008
Potrebbe essere stata una molla a scatenare la diatriba tra Jack Roush e la Toyota. Abbiamo già riportato le parole del proprietario del Roush Fenway Racing riguardo al pezzo mancante su una vettura di sua proprietà, in seguito alla gara di Atlanta. Il costruttore giapponese non è certo rimasto con le mani in mano, identificando e restituendo la parte mancante: una molla!
Non è chiaro come questa sia finita nelle mani del team misterioso della Toyota (si vocifera il Michael Waltrip Racing); quello che è sicuro è che alla Ford non si sono calmati. Geoff Smith, presidente del RFR (Roush Fenway Racing) ha detto che la parte in questione non era una molla, ma non andrà avanti nella polemica.
“Jack è l’unico a parlare in questo momento, e adesso non vuole fare alcun commento addizionale” ha aggiunto Smith.
Qualche parola invece l’ha pronunciata il presidente e capo esecutivo della Toyota Racing Development, Jim Aust, il quale non si spiega quanto accaduto durante le verifiche tecniche post-gara, quando le vetture vengono smontate dalla NASCAR.
“E’ stata una sfortuna che sia andata in questo modo. Non c’è stato nulla di intenzionale. Non ho idea di come la cosa sia cominciata.”
Roush nella sua dichiarazione del 7 Marzo, uscita allo scoperto solo questa settimana su ESPN the magazine, aveva fatto riferimento a possibili azioni legali o a richiedere l’intervento della NASCAR. Ma questo non avverrà: sembra infatti che la famiglia France non voglia assolutamente il ripetersi di una spy-story in stile Formula 1. Il vice presidente della serie Robin Pemberton ha chiarito alla stampa che le due parti verranno ascoltate, ma non verrà preso nessun provvedimento:
“Cose come queste succedono tutte le volte, qualcuna per sbaglio, altre volontariamente. Questa faccenda devono risolverla tra di loro. Non abbiamo intenzione di metterci in mezzo.”
Andrea Giachè
NASCAR - Jack Roush rende noti tutti i particolari sul furto della barra antirollio
28-03-2008
Il cielo scuro sopra la Virginia non è sicuramente un buon segno. Non stiamo parlando di possibilità di pioggia per le qualifiche o per la gara: nel paddock di Martinsville sta per iniziare una lunga e dura guerra. Un uomo col cappello si aggira tra i garage con aria davvero adirata: è Jack Roush, l’uomo di cui si è discusso per l’intera settimana. Se la NASCAR e la Toyota hanno infatti smorzato i toni riguardo al pezzo rubato al Roush Fenway Racing, Jack approfitta del primo giornalista che gli capita a tiro per rincarare la dose.
Mentre la prima sessione di libere è in corso di svolgimento, il proprietario del RFR ha rilasciato il primo commento dopo che una sua frase era apparsa su ESPN the Magazine e dopo le dichiarazioni di Robin Pemberton e Jim Aust.
Roush, che non sa quale team Toyota sia responsabile del furto, ha fatto sapere che questo pezzo misterioso, una barra antirollio e non una molla come precedentemente ipotizzato, è scomparso durante la Dodge Dealers 400 di Dover, lo scorso Settembre. E la cosa non è stata accidentale: di queste barre antirollio ne erano state costruite 12 per le COT, ed essendo più grandi di quelle standard non potevano entrare nella cassetta degli attrezzi.
“L’altro team, un non identificato team Toyota è andato dietro alla cassetta degli attrezzi e ha preso la mia barra, l’ha messa tra le proprie e l’ha portata a casa” ha detto chiaramente Roush. Ha comunque spiegato che la barra antirollio era posizionata sotto la sua cassetta degli attrezzi… appoggiata a quella di un altro team! Pertanto rubarla è stato davvero un gioco da ragazzi.
Rimane da capire come Jack Roush abbia scoperto l’autore del furto: a Gennaio, il proprietario del RFR è stato contattato dal produttore della barra antirollio, che era stato a sua volta contattato dalla Toyota per far duplicare il pezzo in questione. Conferme sono poi arrivate da un meccanico Toyota che ha confermato di aver visto il pezzo in officina: a quel punto uno dei manager del RFR ha deciso di chiamare direttamente il costruttore giapponese, il quale ha ritrovato la barra e l’ha restituita.
Forse la questione poteva anche rimanere segreta, ma quando Carl Edwards è stato penalizzato di 100 punti dopo la gara di Las Vegas, e il general manager della Toyota Lee White ha accusato l’owner del Roush Fenway Racing di aver commesso l’infrazione in modo intenzionale, Roush ha perso il controllo di se stesso.
Nelle varie interviste a Martinsville, Jack Roush ha anche risposto a quanto detto dal vicepresidente della NASCAR Robin Pemberton: “Cose come queste succedono tutte le volte, qualcuna per sbaglio, altre volontariamente. Questa faccenda devono risolverla tra di loro. Non abbiamo intenzione di metterci in mezzo.”
“Non voglio mettere in imbarazzo gli sponsor e nemmeno il team. Ma non voglio nemmeno che mi facciano passare per stupido. La NASCAR non ha regole per quanto riguarda i furti? Forse dovrebbero farle!”
Se la NASCAR non interverrà, allora Roush farà intervenire i propri avvocati: e la guerra comincerà.
Andrea Giachè
26-03-2008
Sappiamo tutti cosa è successo in Formula 1 lo scorso anno: la spy story tra McLaren (esclusa dal mondiale costruttori e multata di 100 milioni di dollari) e Ferrari. Un brutto, bruttissimo capitolo nella storia dell’automobilismo che ogni appassionato spera di non vivere mai più. E invece, la stessa cosa potrebbe accadere in NASCAR… forse.
Nel numero di questa settimana di ESPN the Magazine viene riportata una dichiarazione rilasciata da Jack Roush lo scorso 7 Marzo (tre settimane fa) all’Atlanta Motor Speedway:
“Avevamo una pezzo di proprietà del Roush Fenway Racing che era andato perso, e che abbiamo ritrovato in un team della Toyota. Non dirò di che team si tratta, ma stiamo considerando un’azione legale o di coinvolgere la NASCAR.”
Contattato da Jayski.com e dal programma radio SIRIUS Speedway with Dave Moody, Jack Roush non ha ancora fatto sapere né quale parte specifica è stata rubata, tantomeno il team che avrebbe commesso questo gravissimo reato. Oltretutto la vicenda non è stata smentita né dai responsabili del RFR (Roush Fenway Racing), né dalla Toyota.
Va ricordato che Roush non ha mai gradito l’arrivo della Toyota in NASCAR, paragonandola all’attacco di Pearl Harbour. Numerose sono state le volte in cui si è scagliato contro gli ufficiali della Toyota (li ha rinominati “Chihuahua che mordono le caviglie”), o quelle in cui si è lamentato per presunte irregolarità sui motori: era convinto infatti dopo la gara di Daytona che i motori giapponesi avessero 20 cavalli in più, cosa poi smentita dalla NASCAR dopo test ufficiali.
In realtà sono state proprio le vetture di Roush ad essere state trovate illegali: entrambe le vittorie di Carl Edwards, in California e a Las Vegas, sono state ottenute con macchine o al limite del regolamento (a Fontana la #99 Ford aveva dei pezzi di metallo che uscivano dalla carrozzeria, ma la NASCAR ha chiuso un occhio) o davvero irregolari (a Las Vegas il tappo del serbatoio dell’olio non era stato chiuso, violando le sezioni 12-4-A, 12-4-Q e 20A-8.4C del “rule book”), cosa che ha comportato la penalizzazione di 100 punti in classifica piloti e owner, con conseguente perdita del primo posto in campionato, e la squalifica per 6 gare del crew chief Bob Osborne.
Nonostante sembri strano che una dichiarazione così importante venga a galla dopo addirittura tre settimane, la vicenda potrebbe comunque essere vera: e in questo caso le conseguenze potrebbero essere davvero disastrose per l’ancora sconosciuto team della Toyota.
Andrea Giachè
NASCAR - Pemberton calma la polemica scatenata da una molla
28-03-2008
Potrebbe essere stata una molla a scatenare la diatriba tra Jack Roush e la Toyota. Abbiamo già riportato le parole del proprietario del Roush Fenway Racing riguardo al pezzo mancante su una vettura di sua proprietà, in seguito alla gara di Atlanta. Il costruttore giapponese non è certo rimasto con le mani in mano, identificando e restituendo la parte mancante: una molla!
Non è chiaro come questa sia finita nelle mani del team misterioso della Toyota (si vocifera il Michael Waltrip Racing); quello che è sicuro è che alla Ford non si sono calmati. Geoff Smith, presidente del RFR (Roush Fenway Racing) ha detto che la parte in questione non era una molla, ma non andrà avanti nella polemica.
“Jack è l’unico a parlare in questo momento, e adesso non vuole fare alcun commento addizionale” ha aggiunto Smith.
Qualche parola invece l’ha pronunciata il presidente e capo esecutivo della Toyota Racing Development, Jim Aust, il quale non si spiega quanto accaduto durante le verifiche tecniche post-gara, quando le vetture vengono smontate dalla NASCAR.
“E’ stata una sfortuna che sia andata in questo modo. Non c’è stato nulla di intenzionale. Non ho idea di come la cosa sia cominciata.”
Roush nella sua dichiarazione del 7 Marzo, uscita allo scoperto solo questa settimana su ESPN the magazine, aveva fatto riferimento a possibili azioni legali o a richiedere l’intervento della NASCAR. Ma questo non avverrà: sembra infatti che la famiglia France non voglia assolutamente il ripetersi di una spy-story in stile Formula 1. Il vice presidente della serie Robin Pemberton ha chiarito alla stampa che le due parti verranno ascoltate, ma non verrà preso nessun provvedimento:
“Cose come queste succedono tutte le volte, qualcuna per sbaglio, altre volontariamente. Questa faccenda devono risolverla tra di loro. Non abbiamo intenzione di metterci in mezzo.”
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28-03-2008
Il cielo scuro sopra la Virginia non è sicuramente un buon segno. Non stiamo parlando di possibilità di pioggia per le qualifiche o per la gara: nel paddock di Martinsville sta per iniziare una lunga e dura guerra. Un uomo col cappello si aggira tra i garage con aria davvero adirata: è Jack Roush, l’uomo di cui si è discusso per l’intera settimana. Se la NASCAR e la Toyota hanno infatti smorzato i toni riguardo al pezzo rubato al Roush Fenway Racing, Jack approfitta del primo giornalista che gli capita a tiro per rincarare la dose.
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Roush, che non sa quale team Toyota sia responsabile del furto, ha fatto sapere che questo pezzo misterioso, una barra antirollio e non una molla come precedentemente ipotizzato, è scomparso durante la Dodge Dealers 400 di Dover, lo scorso Settembre. E la cosa non è stata accidentale: di queste barre antirollio ne erano state costruite 12 per le COT, ed essendo più grandi di quelle standard non potevano entrare nella cassetta degli attrezzi.
“L’altro team, un non identificato team Toyota è andato dietro alla cassetta degli attrezzi e ha preso la mia barra, l’ha messa tra le proprie e l’ha portata a casa” ha detto chiaramente Roush. Ha comunque spiegato che la barra antirollio era posizionata sotto la sua cassetta degli attrezzi… appoggiata a quella di un altro team! Pertanto rubarla è stato davvero un gioco da ragazzi.
Rimane da capire come Jack Roush abbia scoperto l’autore del furto: a Gennaio, il proprietario del RFR è stato contattato dal produttore della barra antirollio, che era stato a sua volta contattato dalla Toyota per far duplicare il pezzo in questione. Conferme sono poi arrivate da un meccanico Toyota che ha confermato di aver visto il pezzo in officina: a quel punto uno dei manager del RFR ha deciso di chiamare direttamente il costruttore giapponese, il quale ha ritrovato la barra e l’ha restituita.
Forse la questione poteva anche rimanere segreta, ma quando Carl Edwards è stato penalizzato di 100 punti dopo la gara di Las Vegas, e il general manager della Toyota Lee White ha accusato l’owner del Roush Fenway Racing di aver commesso l’infrazione in modo intenzionale, Roush ha perso il controllo di se stesso.
Nelle varie interviste a Martinsville, Jack Roush ha anche risposto a quanto detto dal vicepresidente della NASCAR Robin Pemberton: “Cose come queste succedono tutte le volte, qualcuna per sbaglio, altre volontariamente. Questa faccenda devono risolverla tra di loro. Non abbiamo intenzione di metterci in mezzo.”
“Non voglio mettere in imbarazzo gli sponsor e nemmeno il team. Ma non voglio nemmeno che mi facciano passare per stupido. La NASCAR non ha regole per quanto riguarda i furti? Forse dovrebbero farle!”
Se la NASCAR non interverrà, allora Roush farà intervenire i propri avvocati: e la guerra comincerà.
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Re: NASCAR Sprint Cup Series 2008
Riporto qui la notizia della morte di Scott Kalitta, avvenuta sabato scorso durante un run di qualificazione, in seguito all'incendio della sua vettura, pilota di dragster della NHRA e nome direi piu' conosciuto della categoria, almeno per me che conoscevo il suo nome dalle prime volte che vidi in tv questo tipo di gare. Kalitta era sinonimo di dragster. Questa categoria perde il suo simbolo, come successe alla F1 con Ayrton Senna e alla NASCAR con Dale Earnhardt.
RIP.
RIP.
Last edited by Punkish on 23/06/2008, 20:58, edited 1 time in total.
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Re: NASCAR Sprint Cup Series 2008
Qualcuno segue ancora?
Finalmente ieri sono tornato a seguire un po' la gara (che spettacolo il race-buddy)in sintesi Tony Stewart sfiga colossale,Montoya è un semidelinquente,Kurt Busch ha vinto solo ed esclusivamente grazie alla strategia.
Aspettando il nuovo fenomeno Joey Logano...
Finalmente ieri sono tornato a seguire un po' la gara (che spettacolo il race-buddy)in sintesi Tony Stewart sfiga colossale,Montoya è un semidelinquente,Kurt Busch ha vinto solo ed esclusivamente grazie alla strategia.
Aspettando il nuovo fenomeno Joey Logano...