Con immenso dispiacere Ratzinger ci saluta...

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nefastto
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Re: Con immenso dispiacere Ratzinger ci saluta...

Post by nefastto »

joesox wrote: La vergogna dello scandalo dei preti pedofili non può distruggere tutta quella parte della Chiesa che, dico molto genericamente, fa del bene.
la parte che fa del bene è ben lontana da questa "chiesa". Gente con fede vera, che si sporca le mani in mezzo alla gente. Questa "chiesa" non avrebbe ragione di essere visto come si comporta a dispetto di come dovrebbe comportarsi
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Però, fra tutti menzione d'onore per Nefastto, più subdolo e convincente, meno palese e più credibile di tutti nei suoi interventi.(Dazed)
garylarson
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Re: Con immenso dispiacere Ratzinger ci saluta...

Post by garylarson »

http://youtu.be/v7WEUslFW_o

che moni ovadia sapesse?

due sciocchezze, non gravissime ma stereotipate, sentite
1 il primo papa non europeo,
a parte il primo che era nato in israele ci sono numerosi papi,fino alla conquista araba ,che erano nati in africa ( in realtà è possibile che abbiamo già avuto il papa nero)in israele e in siria.
2 che il nome francesco sia stato da duemila anni scelto per la prima volta,
datosi che il nome nasce solo dopo san francesco e manco lui si chiamava così era impossibile che durante il primo millennio un pontefice prendesse questo nome
Dietto
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Re: Con immenso dispiacere Ratzinger ci saluta...

Post by Dietto »

garylarson wrote:http://youtu.be/v7WEUslFW_o

che moni ovadia sapesse?

due sciocchezze, non gravissime ma stereotipate, sentite
1 il primo papa non europeo,
a parte il primo che era nato in israele ci sono numerosi papi,fino alla conquista araba ,che erano nati in africa ( in realtà è possibile che abbiamo già avuto il papa nero)in israele e in siria.
2 che il nome francesco sia stato da duemila anni scelto per la prima volta,
datosi che il nome nasce solo dopo san francesco e manco lui si chiamava così era impossibile che durante il primo millennio un pontefice prendesse questo nome
Si che poi non lo ha preso per San Francesco, ma per Francesco Saverio, 1500 e passa
Hobbit83
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Re: Con immenso dispiacere Ratzinger ci saluta...

Post by Hobbit83 »

joesox wrote:Sono sostanzialmente deluso. Speravo in uno molto più progressista, ma forse non c'è neppure...
Impossibile con un conclave dove praticamente tutti i cardinali sono stati nominati da GPII e BXVI e sono, di conseguenza, estremamente conservatori. Ma non stupidi.....

Quelli che si aspettavano l’elezione di Scola, con l’adozione di un nome tipo “Implacabile I” e l’inizio di uno scontro frontale -e probabilmente suicida- col secolarismo, sono serviti.
Jorge Mario Bergoglio opta per “Francesco”, fa mostra di grande affabilità in pieno prime time, esordisce con una battuta, invita i fedeli a pregare per lui, sta dalla parte dei poveri e se lo guardi bene ci ha pure la faccia simpatica.
Di una cosa potete star certi: quando se la prenderà con gli omosessuali, con le unioni civili, con le donne che abortiscono, con la pillola del giorno dopo, coi preservativi, col testamento biologico, con la ricerca sulle staminali embrionali e via discorrendo, lo farà con una semplicità, con una modestia, con un’umiltà, con un candore che a momenti manco ve ne accorgerete. Anzi, se non ci state attenti finirà pure per piacervi.
Tanto per cambiare, li avevamo sottovalutati.

http://libernazione.it/li-avevamo-sottovalutati/
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joesox
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Re: Con immenso dispiacere Ratzinger ci saluta...

Post by joesox »

Scelta Geopolitica: come Wojtyla

Francesco avrà due missioni: il Sudamerica e la Curia Perché avevo previsto questo esito del Conclave
(Ansa) - Corriere della Sera

Mi scuso di cominciare con un episodio personale. Ma, come si vedrà, sullo sfondo c'è un problema molto grave che riguarda la Chiesa intera e con il quale, dunque, Francesco dovrà confrontarsi in modo prioritario. Spero dunque mi sia perdonato l'apparente personalismo.
Nel mese trascorso dalla fatidica ricorrenza di Nostra Signora di Lourdes, l'11 febbraio, innumerevoli colleghi sia italiani sia stranieri mi hanno chiesto una previsione sul cardinale che i confratelli avrebbero eletto come successore di Benedetto XVI. Sempre, senza eccezione, mi sono schermito, a nessuno ho risposto, ricordando che a un cristiano non è lecito tentare di rubare il mestiere allo Spirito Santo; e rievocando episodi, vissuti di persona nella redazione dei giornali, in cui le indicazioni dei papabili da parte degli esperti erano state regolarmente smentite. Per questo motivo, pur scusandomi, non ho partecipato a quella sorta di divertissement dei colleghi del Corriere che, sorridendo, hanno indicato ciascuno una loro terna.

Ho fatto una sola eccezione al riserbo che mi era imposto con un collega - che è anche un vecchio amico e col quale ho scritto un libro sulla fede - Michele Brambilla, ora a La Stampa ma formatosi in questo nostro quotidiano e buon conoscitore dei problemi religiosi. Chiedendogli di tenere per sé la cosa, sino a Conclave concluso, gli ho proposto scherzosamente di farmi da notaio e gli ho affidato un nome, uno soltanto: Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires. L'amico collega mi ha telefonato anche ieri, sotto il diluvio di piazza San Pietro dove attendeva la fumata e mi ha ricordato quella previsione, chiedendomi se la confermavo: gli ho detto che mi sembrava di poterlo fare. Michele mi ha ricordato che Bergoglio non era tra coloro che la maggioranza dei colleghi dava come papabile: almeno in questo Conclave, mentre in quello che elesse Joseph Ratzinger pare sia stato colui che ebbe il maggior numero di voti dopo l'eletto. Ma otto anni sono passati, il cardinal Bergoglio ha ormai 76 anni, tutti attendevano un Papa nel pieno delle forze. Un limite che qualcuno aveva fissato sotto i 65 anni. Tra l'altro, sarebbe stato il primo gesuita a divenire Papa, dignità alla quale la Compagnia non ha mai mirato, secondo la raccomandazione del fondatore Ignazio. Eppure, insistetti su quella candidatura argentina.

Doti da indovino, confidenze del Paraclito, collegamenti occulti con le Sacre Stanze cardinalizie? Macché, non facciamola grossa, solo un poco di conoscenza della realtà della Chiesa attuale. Avevo infatti spiegato all'amico: «In Conclave, dove si conosce la condizione della Chiesa nel mondo intero, si potrebbe decidere per una scelta «geopolitica», come fu per Karol Wojtyla. Una scelta fortunata: non soltanto si ebbe uno dei migliori pontificati del secolo, ma si gettò nel panico la Nomenklatura dell'Unione Sovietica e di tutto l'Est che prevedeva guai, da un Papa polacco. Non sbagliava nello spaventarsi. In effetti, vennero Walesa, Solidarnosc, i cantieri Lenin di Danzica, gli scioperi operai che per la prima volta un regime comunista non osò reprimere nel sangue. Fu quella la crepa che, allargandosi, alla fine fece cadere tutti i muri dell'Impero. Ma nulla sarebbe stato possibile senza un Pontefice polacco, e di quale tempra e prestigio!, che sorvegliava e consigliava dal Vaticano». Ebbene, continuavo nel ragionamento, oggi una scelta geopolitica potrebbe rivolgersi in due direzioni: chiamare alla cattedra di Pietro il primo cinese nella storia che partecipi a un Conclave, l'arcivescovo di Hong Kong, John Tong Hon. Il panico, stavolta, non sarebbe a Mosca o a Varsavia ma a Pechino, nella capitale della superpotenza del futuro, dove il governo - non potendo estirpare i cattolici, coriacei alle persecuzioni - ha tentato di creare una Chiesa nazionale, staccata da Roma, nominando persino i vescovi. E i credenti fedeli al Papa sono ridotti alla clandestinità. Come continuare a tenerli nelle catacombe o nei lager, con uno dei loro divenuto Papa?

Ma la Chiesa non ha mai fretta, giudica secondo i tempi delle «lunghe durate», come dicono gli storici degli Annales, il turno della Cina verrà probabilmente in un prossimo Conclave allorché, come capita in tutti i regimi totalitari, il sistema comincerà il declino e sarà indebolito, pronto per il colpo di grazia. E in questo, di Conclave? In questo, pensavo, c'era spazio per un'altra scelta geopolitica e stavolta davvero urgente, anzi urgentissima, anche se in Europa non si conosce la serietà dell'evento. Succede, cioè, che la Chiesa romana sta per perdere quello che considerava il «Continente della speranza», il Continente cattolico per eccellenza nell'immaginario comune, quello grazie al quale lo spagnolo è la lingua più parlata nella Chiesa. Il Sudamerica, infatti, abbandona il cattolicesimo al ritmo di migliaia di uomini e donne ogni giorno. Ci sono cifre che tormentano gli episcopati di quelle terre: dall'inizio degli anni Ottanta ad oggi, l'America Latina ha perso quasi un quarto di fedeli. Dove vanno? Entrano nelle comunità, sette, chiesuole degli evangelicals, i pentecostali che, inviati e sostenuti da grandi finanziatori nordamericani, stanno realizzando il vecchio sogno del protestantesimo degli Usa: finirla, anche in quel Continente, con la superstizione «papista». Occorre dire che i grandi mezzi economici di cui quei missionari dispongono attirano i molti diseredati di quelle terre e li inducono a entrare in comunità dove tutti sono sorretti anche economicamente. Ma c'è pure il fatto che le teologie politiche dei decenni scorsi, predicate da preti e frati divenuti attivisti ideologici, hanno allontanato dal cattolicesimo quelle folle, desiderose di una religiosità viva, colorata, cantata, danzata. Ed è proprio in questa chiave che il pentecostalismo interpreta il cristianesimo e attira fiumane di transfughi dal cattolicesimo. Dunque, i padri del Conclave probabilmente avrebbero valutato l'urgenza di un intervento, secondo un programma proposto e gestito da Roma stessa, insediandovi come Papa uno di quel Continente.

Ma l'emorragia riguarda soprattutto il Brasile e l'America delle Ande: perché, se Papa sudamericano doveva essere, perché un argentino, un arcivescovo di un Paese meno toccato dalla fuga verso le sette? Probabilmente ha giocato il fatto che il cardinal Bergoglio (a parte l'alta qualità dell'uomo, la preparazione teologica, l'esperienza) è al contempo iberoamericano ed europeo. La sua è una famiglia di immigrati recenti dall'astigiano, l'italiano è la sua seconda lingua materna: poiché per la Chiesa non sono urgenti solo i problemi di oltreatlantico ma anche quelli di un riordino energico della Curia, occorreva un uomo che sapesse fronteggiare certe situazioni vaticane. Insomma, non una predizione la mia, un semplice ragionamento. Molti altri ragionamenti saranno necessari, a cominciare dalla scelta del nome, Francesco, inedito nella storia del papato. Ma l'ora è tarda, il tempo stringe. Ci sarà tempo per riprendere il discorso.


Vittorio Messori
14 marzo 2013 | 9:06
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Re: Con immenso dispiacere Ratzinger ci saluta...

Post by garylarson »

joesox wrote:


Ma la Chiesa non ha mai fretta,
Ho letto attentamente anch'io quest'articolo e di tutto mi è rimasta impressa solo questa frase.
Che a mio parere riflette bene la gerarchia cattolica.
dal Nome della rosa " Cosa vi terrorizza più della purezza ?" " La fretta"
La chiesa cattolica è lenta, deve essere lenta, i suoi riti sono lenti ( c'è chi rimpiange ancora la messa in latino), la mentalità è lenta , un papa per quanto in suo potere non potrà mai fare molto, perchè ogni sua parola e fatto sarà soppesato per i secoli.
Però nella stesso tempo la chiesa cattolica rispetto altre altre religioni ( se escludiamo il protestantesimo invischiato nel mediatico e nel populismo) è veloce.
Quanto mai ci sono varianti nel buddismo o nel mussulmanesimo.

A sperare bene al massimo da un papa ci si può aspettare uno sdoganamento del preservativo e solo nelle regione affllitte dall'aids.

Ma il problema è uno solo:
L'esistenza dello stato della chiesa, un ossimoro, una cosa innaturale ; nella storia solo in tibet è accaduta una cosa del genere.
Quindi non devi solo gestire un patrimonio mistico ( e già qui avresti il tuo buon d'affare) ma anche un patrimonio reale , tangibile, di potere economico, monetario e fondiario ( per non parlare di quello, incommensurabile e preziosissimo, artistico).
Un papa quindi non è solo la guida spirituale di 1 milardo e passa di persone ma anche il gestore di un patrimonio immenso ereditato dai predecessori e tocca te gestirlo.
Last edited by garylarson on 14/03/2013, 13:49, edited 1 time in total.
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Re: Con immenso dispiacere Ratzinger ci saluta...

Post by garylarson »

joesox wrote:


Ma la Chiesa non ha mai fretta,

Ho letto attentamente anch'io quest'articolo e di tutto mi è rimasta impressa solo questa frase.
Che a mio parere riflette bene la gerarchia cattolica.
dal Nome della rosa " Cosa vi terrorizza più della purezza ?" " La fretta"
La chiesa cattolica è lenta, deve essere lenta, i suoi riti sono lenti ( c'è chi rimpiange ancora la messa in latino), la mentalità è lenta , un papa per quanto in suo potere non potrà mai fare molto, perchè ogni sua parola e fatto sarà soppesato per i secoli.
Però nella stesso tempo la chiesa cattolica rispetto altre altre religioni ( se escludiamo il protestantesimo invischiato nel mediatico e nel populismo) è veloce.
Quanto mai ci sono varianti nel buddismo o nel mussulmanesimo.

A sperare bene al massimo da un papa ci si può aspettare uno sdoganamento del preservativo e solo nelle regione affllitte dall'aids.

Ma il problema è uno solo:
L'esistenza dello stato della chiesa, un ossimoro, una cosa innaturale ; nella storia solo in tibet è accaduta una cosa del genere.
Quindi non devi solo gestire un patrimonio mistico ( e già qui avresti il tuo buon d'affare) ma anche un patrimonio reale , tangibile, di potere economico, monetario e fondiario ( per non parlare di quello, immensurabile e preziosissimo, artistico).
Un papa quindi non è solo la guida spirituale di 1 milardo e passa di persone ma anche il gestore di un patrimonio immenso ereditato dai predecessori e tocca te gestirlo.


ma c'è l'eco in questo forum ?
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Re: Con immenso dispiacere Ratzinger ci saluta...

Post by Spree »

garylarson wrote:L'esistenza dello stato della chiesa, un ossimoro, una cosa innaturale ; nella storia solo in tibet è accaduta una cosa del genere.
Quindi non devi solo gestire un patrimonio mistico ( e già qui avresti il tuo buon d'affare) ma anche un patrimonio reale , tangibile, di potere economico, monetario e fondiario ( per non parlare di quello, incommensurabile e preziosissimo, artistico).
Ho come il ricordo di 400 anni di califfi che si permetterebbero di dissentire :biggrin:
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Re: Con immenso dispiacere Ratzinger ci saluta...

Post by garylarson »

Spree wrote:
garylarson wrote:L'esistenza dello stato della chiesa, un ossimoro, una cosa innaturale ; nella storia solo in tibet è accaduta una cosa del genere.
Quindi non devi solo gestire un patrimonio mistico ( e già qui avresti il tuo buon d'affare) ma anche un patrimonio reale , tangibile, di potere economico, monetario e fondiario ( per non parlare di quello, incommensurabile e preziosissimo, artistico).
Ho come il ricordo di 400 anni di califfi che si permetterebbero di dissentire :biggrin:
mi sembra che confondi uno stato religioso con uno stato con a capo un capo religioso che sia durato così tanto tempo


a mio parere ovviamente, non c'è stato nulla di paragonabile e calzante con l'idea di uno stato pienamente confessionale come lo stato della chiesa.
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Re: Con immenso dispiacere Ratzinger ci saluta...

Post by Spree »

garylarson wrote:
Spree wrote: Ho come il ricordo di 400 anni di califfi che si permetterebbero di dissentire :biggrin:
mi sembra che confondi uno stato religioso con uno stato con a capo un capo religioso,


a mio parere ovviamente, non c'è stato nulla di paragonabile e calzante con l'idea di uno stato pienamente confessionale come lo stato della chiesa.
Ma seriamente? Il califfato dei secoli VII-X non ti pare calzante? Bah, vabbè, siamo OT, ma io consiglio rilettura dei manuali di storia islamica.
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Re: Con immenso dispiacere Ratzinger ci saluta...

Post by joesox »

garylarson wrote:
L'esistenza dello stato della chiesa...
Infatti una cosa che manderebbe un segnale fortissimo sarebbe che Francesco I rinunciasse al titolo di capo di stato.
Il capo di stato del Vaticano potrebbe farlo benissimo un laico.

Quoto il resto, i tempi sono lenti, ma c'è cambiamento.
Poi credo che qualcosa nelle dinamiche di questa elezione ci sfugga necessariamente.

Perchè un gesuita? Perchè un latino americano (seppur italiano d'origine)? Perchè un uomo del sud del mondo?
Non credo non abbiano pensato alla sua contemporaneità con le giunte militari della dittatura argentina.

Aspettiamo.
Secondo me la Curia romana una certa apprensione la sta provando.
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Re: Con immenso dispiacere Ratzinger ci saluta...

Post by garylarson »

http://www.treccani.it/enciclopedia/cal ... aliana%29/
Ci sono molti punti di collegamento , ma anche sostanziali differenze che mi fanno ribadire la assoluta singolarità dello stato della chiesa.
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Re: Con immenso dispiacere Ratzinger ci saluta...

Post by Eversun87 »

Che la beata Vergine di Castelmonte protegga tutti voi, i vostri cari e sia per ciascuno guida e sostegno sicuro nel cammino verso il Signore. :papa:
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Re: Con immenso dispiacere Ratzinger ci saluta...

Post by ripper23 »

Certo che se citi un sito il cui link suggerito alla fine dell'articolo e':
"Sollevare pesi con la vagina? Ecco come fare: video shock"
mi sa che perdi un po' di credibilita'.
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