La Difesa A 3 E Le Grandi Squadre

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Jakala
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Post by Jakala »

3) Sarebbe, ma in Nazionale da anni e nel Milan quando è arrivato ha spesso giocato dietro.


All'Udinese era un laterale "puro" cioè aveva compiti sia difensivi sia offensivi
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ze_ginius
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Post by ze_ginius »

La premesse fondamentale da fare è questa secondo me: non c'è un modulo più offensivo di un altro ma è tutta una questione di interpretazione.

Detto questo ho visto il 3-5-2 con Delio Rossi nella seconda metà della stagione 04-05 quella della rimonta incompiuta dell'Atalanta. In quella squadra davanti a Calderoni giocavano: Sala Natali Rivalta in difesa, Motta e Adriano/Bellini come tornanti, Marcolini Bernardini e Montolivo centrocampisti e Lazzarei dietro a Makinwa.
Con questo sistema di gioco l'allenatore (che nelle altre esperienze ha sempre tenuto la difesa a quattro) è riuscito a nascondere qualche difetto (terzini non proprio fenomenali a difendere e centrocampisti che non hanno l'interdizione come prima qualità) mettendo in luce ad es la capacità di Bernardini di costruire gioco o quella di Montolivo di inserirsi senza palla o ancora la buona facilità di corsa di Motta e Adriano

La Reggina (ma anche il Livorno) sabato giocava in modo abbastanza simile con Mesto e Modesto a copertura di 3 dif e mi ha fatto un ottima impressione comunque dipende tutto dall' interpretazione per intenderci la difesa del Brasile 2002 con Cafu e Carlos altissimi e Lucio che quando anticipava l'avversario continuava l'azione e si gettava all'attacco...
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theanswer
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Post by theanswer »

Caratteristiche sostanziali del modulo a tre:

-Esterni in grado di offrire grande spinta,a mio parere inutile provare tale modulo quando non si hanno a disposizione elementi di spessore in grado di svolgere al meglio tale compito.Si rischia solo di schiacciarsi e di concedere gioco e campo all'avversario(conseguenza diretta dell'inferiorita' numerica nel cuore nevralgico del campo).

Ricordo i Benarrivo-Di Chiara essenziali fulcri del gioco di Nevio Scala in quel di Parma,probabilmente tra i piu' efficaci interpreti di questo modulo e della sua perfetta interpretazione.Corsa,buoni fondamentali tecnici,velocita',resistenza,dinamismo insomma un perfetto trattato di come applicare il sistema.

Lo stesso Capello,avendo due falsi terzini,eccellenti in fase di proposizione, come Cafu' e Candela(ereditati dal periodo zemaniano nel quale erano gli esterni bassi della classica difesa a quattro) abbandono' il suo credo(fin dai tempi milanesi)per utilizzare il lavoro offensivo del francese e del brasiliano con la protezione di tre centrali(prima Aldair,Zago,Mangone poi Zebina,Samul Zago)......certo,la duttilita' tattica di alcuni elementi permise al friulano di non fossilizzarsi su una disposizione univoca(vedi Zebina che si allargava in fascia destra e permetteva a Cafu' di partire con le spalle coperte,Candela che giocava basso con Del Vecchio che sulla medesima fascia mancina si decentrava arretrando sulla linea di meta' campo)ma come base di partenza era il modulo a tre difensivo che veniva adottato.

-Centrali in grado di leggere tatticamente al meglio la partita,evitando, in mancanza di avversario diretto ,di giocare scolasticamente e stancamente tenendo una posizione poco propositiva(per questo e'fondamentale la presenza di qualcuno che riesca a dare del tu alla palla,proponendosi come primo iniziatore della manovra)e quindi del tutto inutile(classico caso di uomo regalato agli avversari).

Ma soprattutto direi sia di immane importanza trovare elementi in grado di potersi decentrare o salire sulla linea di tre quarti in caso di avversario estremamente largo o disposto con giocatori tra le due linee ,senza perdere efficenza.



Per questo, a mio avviso, tale modulo se interpretato da protagonisti in grado di incarnare al meglio i requisiti richiesti ha una facilita' di lettura e una malleabilita'che rappresenta ancor oggi un ottima ricetta da offire al calcio odierno.

Al contrario se utilizzato in maniera dogmatica ,evitando un leggittimo studio sulle caratteristiche tecnico /tattiche degli uomini a disposizione in funzione delle peculiarita'del modulo, puo'/potrebbe costituire un autentico suicidio
Last edited by theanswer on 04/10/2006, 12:20, edited 1 time in total.
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seergio

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Post by seergio »

Caratteristiche sostanziali del modulo a tre:

-Esterni in grado di offrire grande spinta,a mio parere inutile provare tale modulo quando non si hanno a disposizione elementi di spessore in grado di svolgere al meglio tale compito.Si rischia solo di schiacciarsi e di concedere gioco e campo all'avversario(conseguenza diretta dell'inferiorita' numerica nel cuore nevralgico del campo).

Ricordo i Benarrivo-Di Chiara essenziali fulcri del gioco di Nevio Scala in quel di Parma,probabilmente tra i piu' efficaci interpreti di questo modulo e della sua perfetta interpretazione.Corsa,buoni fondamentali tecnici,velocita',resistenza,dinamismo insomma un perfetto trattato di come applicare il sistema.

Lo stesso Capello,avendo due falsi terzini,eccellenti in fase di proposizione, come Cafu' e Candela(ereditati dal periodo zemaniano nel quale erano gli esterni bassi della classica difesa a quattro) abbandono' il suo credo(fin dai tempi milanesi)per utilizzare il lavoro offensivo del francese e del brasiliano con la protezione di tre centrali(prima Aldair,Zago,Mangone poi Zebina,Samul Zago)......certo,la duttilita' tattica di alcuni elementi permise al friulano di non fossilizzarsi su una disposizione univoca(vedi Zebina che si allargava in fascia destra e permetteva a Cafu' di partire con le spalle coperte,Candela che giocava basso con Del Vecchio che sulla medesima fascia mancina si decentrava  arretrando sulla linea di meta' campo)ma come base di partenza era il modulo a tre difensivo che veniva adottato.

-Centrali  in grado di leggere tatticamente al meglio la partita,evitando, in mancanza di avversario diretto ,di giocare scolasticamente e stancamente tenendo una posizione poco propositiva(per questo e'fondamentale la presenza di qualcuno che riesca a dare del tu alla palla,proponendosi come primo iniziatore della manovra)e quindi del tutto inutile(classico caso di uomo regalato agli avversari).

Ma soprattutto direi sia di immane importanza trovare elementi in grado di potersi decentrare o salire sulla linea di tre quarti in caso di avversario estremamente largo o disposto con giocatori tra le due linee ,senza perdere efficenza.
Per questo, a mio avviso, tale modulo se interpretato da protagonisti in grado di incarnare al meglio i requisiti richiesti ha una facilita' di lettura e una malleabilita'che rappresenta ancor oggi un ottima ricetta da offire al calcio odierno.

Al contrario se utilizzato in maniera dogmatica ,evitando un leggittimo studio sulle caratteristiche tecnico /tattiche degli uomini a disposizione in funzione delle peculiarita'del modulo, puo'/potrebbe costituire un autentico suicidio
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Come al solito, sono d'accordissimo. Lo stesso schema usato anche dal Brasile campione del mondo 2002, con 3 centrali bloccati (Lucio, Edmilson e Roque Junior), due false ali, in grado di dare spinta e copertura (i Cafu e R.Carlos all'apice della loro carriera), due mediani con buona tecnica e palle quadrate, a far "legna" in mezzo al campo (Kleberson e G.Silva), i due fantasisti liberissimi di agire come volevano grazie alla copertura garantitagli dal resto della squadra (Ronaldinho e Rivaldo) e Ronaldo davanti. Secondo me una squadra solidissima, senza punti davvero deboli, che riusciva ad offendere ed a difendere sempre in almeno 5 uomini, la miglior prova di come una squadra dovrebbe giocare con il 3-5-2 (o 3-4-2-1, se vogliamo). Ovvio che con uno schema del genere i due esterni devono avere 4 polmoni, perchè sono sempre loro che creano la superiorità numerica e in fase offensiva, e in fase offensiva, permettendo alla squadra di giocare con un 5-3-2 in fase difensiva, e con un 3-2-5 in fase offensiva.
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Post by Spree »

Non mi sono mai piaciuti i moduli con la difesa a 3. Vediamo per quali motivi:

- Il motivo fondamentale, secondo me, è che con la difesa a 3 si finisce per difendere in 5. I centrocampisti di fascia, dovendo anche difendere, non hanno la possibilità materiale di spingere come potrebbero fare se fossero coperti da un terzino. Inoltre personalmente ritengo che, con la difesa schierata a 4 anche i terzini possano spingere molto, grazie alla copertura che possono offrire loro i lateali di centrocampo: col risultato che giocare 4 uomini in difesa (certo, i terzini devono essere capaci di attaccare) significa avere una propulsività di gran lunga superiore sulle fasce, senza doversi scoprire. Ci saranno sempre due uomini lungo le fasce, che rimarranno comunque coperte, cosa che è impensabile con la difesa a tre.

- Si rischia di ingolfare il centro del campo: i tre uomini di centrocampo centrale finirebbero per pestarsi i piedi, a meno che uno di questi non sia totalmente incapace di giocare a calcio con il pallone, ma solo a "interdire" (parola che piace molto): so che molti ritengono che un giocatore così sia utile, io trovo che privarsi di un uomo in fase di costruzione della manovra sia deleterio. Ma non si può neanche pensare che nel centrocampo portino palla in tre, soprattutto considerando che, come ho detto prima, con la difesa a tre difficilmente si riesce a impostare molto sulle fasce.
La scienza può solo aggiungere; davvero non vedo come e che cosa possa togliere.
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Jakala
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Post by Jakala »

Caratteristiche sostanziali del modulo a tre:

-Centrali  in grado di leggere tatticamente al meglio la partita,evitando, in mancanza di avversario diretto ,di giocare scolasticamente e stancamente tenendo una posizione poco propositiva(per questo e'fondamentale la presenza di qualcuno che riesca a dare del tu alla palla,proponendosi come primo iniziatore della manovra)e quindi del tutto inutile(classico caso di uomo regalato agli avversari).


Ricordo tra i migliori, per un breve periodo, il Tacchinardi libero alla Juventus in grado di passare nella stessa partita da libero che impostava la manovra a centrocampista aggiunto nel caso l'avversario usasse una sola punta o utilizzasse un attaccante molto largo sulla fascia bloccando uno dei terzini offensivi.
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Post by theanswer »

Ricordo tra i migliori, per un breve periodo, il Tacchinardi libero alla Juventus in grado di passare nella stessa partita da libero che impostava la manovra a centrocampista aggiunto nel caso l'avversario usasse una sola punta o utilizzasse un attaccante molto largo sulla fascia bloccando uno dei terzini offensivi.
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Per l'appunto.
A mia memoria ricordo anche che il brasiliano Aldair nei primi due anni capelliani era il giocatore che contro squadre disposte ad una punta, regolarmente saliva proponendosi in fase di possesso come primo regista(davanti alla coppia Zago/Samuel).

Cosi'come nei primi anni 90 mi viene in mente il Cagliari di Bruno Giorgi(arrivato fino alla storica semifinale di UEFA,persa contro l'Inter) disposto con un classico 3-5-2,nel quale uno dei centrali,Aldo Firicano a palla rossoblu si portava qualche metro avanti al duo Napoli/Villa assumendo la funzione di primo iniziatore di una manovra che in seguito aveva lo sbocco nel regista di centrocampo Matteoli.

Insomma,dal vivo la squadra difensivamente con l'arretramento di Pusceddu a sinistra e il decentramento di Napoli sulla destra si disponeva a quattro(ed in talune occasioni,sfruttando i ripiegamenti generosi di Moriero,anche a cinque),a palla propria invece portava Firicano davanti al duo centrale Villa/Napoli ad impostare inizialmente la manovra(regolarmente,mister Giorgi quasi obbligava il portiere Fiori a inizare il tutto palla a terra,evitando i rinvii lunghi)con i due esterni alti protetti dal lavoro del difensore che saliva e di un interditore,Bisoli.
Schematicamente una sorta di 2/2/4/2 in fase propositiva molto intrigante e bello da vedere.
Last edited by theanswer on 04/10/2006, 20:50, edited 1 time in total.
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Post by Teo »

Non mi sono mai piaciuti i moduli con la difesa a 3. Vediamo per quali motivi:

- Il motivo fondamentale, secondo me, è che con la difesa a 3 si finisce per difendere in 5. I centrocampisti di fascia, dovendo anche difendere, non hanno la possibilità materiale di spingere come potrebbero fare se fossero coperti da un terzino. .......

....Ci saranno sempre due uomini lungo le fasce, che rimarranno comunque coperte, cosa che è impensabile con la difesa a tre.

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Mica vero. Intanto la manovra d'attacco non deve obbligatoriamente comportare l'avanzata di entrambi i centrocampisti laterali fino alla zona d'attacco, se la manovra si sviluppa su un lato, il laterale opposto resta in zona, salvo salire se il centrocampista decide di cambiare gioco, ma in quel caso nell'altra fascia l'altro laterale scende in copertura.

In più lo schema a 3 nella fase difensiva, se scoperta su un lato, può portare a scalare la difesa in copertura della fascia, portando il centrale più vicino in zona e formando la classica diagonale, in più giocando con i 3 centrocampisti si può usufruire dell'arretramento eventuale di quello sul lato scoperto.

Insomma, non è una cosa facile da attuare, ma, come ho detto, in presenza di giocatori giusti e pronti a seguire il modulo, può essere uno schema molto completo.

Non dimentichiamoci che il Parma di Scala, la Roma di Capello, e lo stesso Brasile di Parreira erano squadre che subivano poco in fase difensiva.
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Post by MattBellamy »

Primo mio post in X&O :forza: visto anche che di questi schemi me ne sono passati sotto gli occhi 2... Quello di Scala (che allora si chiamava 5-3-2, ma ora verrebbe chiamato 3-5-2) e il 3-4-1-2 di Malesani.

In generale, io credo che i tecnici attuali abbiano "timore" di provare con convinzione la difesa a 3 perchè, nonostante abbia tanti "plus", ha il difetto che può essere facilmente messo in crisi da una mossa tattica della squadra avversaria. Intendo che una difesa a 4 ha movimenti più "standard, ognuno sa sempre cosa fare.... Non dico a prescindere da come giocano gli avversari, ma di sicuro più indipendentemente.
In una difesa a tre invece, in fase di non possesso, ogni giocatore deve "pensare" di più a cosa fare e essere molto intelligente a livello tattico per fare sempre la cosa giusta. Il terzino deve stare più alto o più basso, scegliere quando inserirsi e quando tenere la posizione; il centrale difensivo deve tenere la posizione, uscire a tamponare ad es il trequartista avversario al centro o aiutare il terzino in difficoltà sulla fascia; il centrale di centrocampo deve decidere in che zona del campo aiutare più frequentemente. Il tecnico può dare qualche dritta in corso della partita, ma non più di tanto. Credo che appunto gli allenatori attuali temano in questo modo di avere poco "controllo" sulla partita e sui propri ragazzi, e abbiano paura che un cambio in corsa dell'allenatore avversario li possa mettere molto in difficoltà.

Nello specifico, riguardo alle due squadre che citavo prima.
Il Parma di Scala ètendo a considerarlo un caso a parte, perchè c'erano davvero troppe combinazioni perfette. Intanto si avevano due uomini di fascia, Benarrivo e DiChiara, che sembravano disegnati per quel tipo di modulo. Poi in quella squadra oltre alla punta vera Melli, c'era un solo giocatore a cui si dava la maglia dicendo "fai quello che vuoi", Tino ( :notworthy: ). Tutti gli altri erano giocatori che avevano un'intelligenza tattica assolutamente fuori dal comune. A partire da una punta come Brolin, passando per difensori come Minotti e Grun, sino ai centrocampisti come Cuoghi, Osio, Pin e soprattutto Zoratto. Quest'ultimo era il vero perno di quella squadra, l'uomo che rendeva possibili ma soprattutto gestiva tutti gli equilibri tattici della squadra.
Il Parma di Malesani invece è l'esemplificazione di quello che dicevo parlando in generale. Era una grandissima squadra, che però si reggeva su equilibri molto sottili, e che troppe volte veniva messa in difficoltà da aggiustamenti tattici anche banali delle altre squadre. Stavamo in piedi solo grazie a una difesa STELLARE, onestamente non mi viene in mente una difesa a 3 + portiere più forte di quella che giocavamo noi in quegli anni. Il problema era che soffrivamo enormemente gli inserimenti da centrocampo, se erano fatti con un pò di giudizio erano per noi totalmente immarcabili. I due centrali di centrocampo si spremevano ma bastava che l'avversario mettesse un trequartista e andavamo completamente in bambola. Ogni numero 10 che ha giocato contro noi in quegli anni ha SEMPRE fatto la differenza, chiunque egli fosse...
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Post by Bobbea »

secondo me è poco usato in quanto con la difesa a 4 di adesso, si finisce per difendere in 3. i terzini "non esistono" più, sono quasi tutti nati come centrocampisti di fascia, e in base alle loro qualità di proposizione o sono diventati trequartisti, come marchionni o terzini, oppure sono centrali che si sono adattati ad esigenze della squadra spostandosi in fascia(vedi bonera).

prendo come esempio l'inter, mettiamo che giocasse con grosso a sinistra e javier zanetti a destra, sono due giocatori che spingono molto, e in fase di attacco uno dei due si invola sulla fascia ma l'altro dovrebbe rimanere "inchiodato" in difesa, altrimenti i centrali rimangono scoperti e facilmente infilabili in contropiede.
Il discorso cambia quando la squadra avversaria fa molto gioco, che hanno il tempo di tornare nelle loro posizioni originali, ma cosi non sarebbe un problema neanche per la difesa a 3 poiché la squadra sarebbe tutta schierata in difesa.

Qualcuno ha parlato del brasile del 2002, i 3 difensori rimanevano sempre li in difesa, a parte sui calci piazzati, e il centrocampo doveva recuperare il pallone e passarlo ai 3 li davanti, che da soli mettevano in crisi le squadre avversarie. praticamente attaccavano in 3 con il supporto di cafu e r. carlos quando dovevano crossare
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nkola
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Post by nkola »

Caratteristiche sostanziali del modulo a tre:

-Esterni in grado di offrire grande spinta,a mio parere inutile provare tale modulo quando non si hanno a disposizione elementi di spessore in grado di svolgere al meglio tale compito.Si rischia solo di schiacciarsi e di concedere gioco e campo all'avversario(conseguenza diretta dell'inferiorita' numerica nel cuore nevralgico del campo).

Ricordo i Benarrivo-Di Chiara essenziali fulcri del gioco di Nevio Scala in quel di Parma,probabilmente tra i piu' efficaci interpreti di questo modulo e della sua perfetta interpretazione.Corsa,buoni fondamentali tecnici,velocita',resistenza,dinamismo insomma un perfetto trattato di come applicare il sistema.

Lo stesso Capello,avendo due falsi terzini,eccellenti in fase di proposizione, come Cafu' e Candela(ereditati dal periodo zemaniano nel quale erano gli esterni bassi della classica difesa a quattro) abbandono' il suo credo(fin dai tempi milanesi)per utilizzare il lavoro offensivo del francese e del brasiliano con la protezione di tre centrali(prima Aldair,Zago,Mangone poi Zebina,Samul Zago)......certo,la duttilita' tattica di alcuni elementi permise al friulano di non fossilizzarsi su una disposizione univoca(vedi Zebina che si allargava in fascia destra e permetteva a Cafu' di partire con le spalle coperte,Candela che giocava basso con Del Vecchio che sulla medesima fascia mancina si decentrava  arretrando sulla linea di meta' campo)ma come base di partenza era il modulo a tre difensivo che veniva adottato.

-Centrali  in grado di leggere tatticamente al meglio la partita,evitando, in mancanza di avversario diretto ,di giocare scolasticamente e stancamente tenendo una posizione poco propositiva(per questo e'fondamentale la presenza di qualcuno che riesca a dare del tu alla palla,proponendosi come primo iniziatore della manovra)e quindi del tutto inutile(classico caso di uomo regalato agli avversari).

Ma soprattutto direi sia di immane importanza trovare elementi in grado di potersi decentrare o salire sulla linea di tre quarti in caso di avversario estremamente largo o disposto con giocatori tra le due linee ,senza perdere efficenza.
Per questo, a mio avviso, tale modulo se interpretato da protagonisti in grado di incarnare al meglio i requisiti richiesti ha una facilita' di lettura e una malleabilita'che rappresenta ancor oggi un ottima ricetta da offire al calcio odierno.

Al contrario se utilizzato in maniera dogmatica ,evitando un leggittimo studio sulle caratteristiche tecnico /tattiche degli uomini a disposizione in funzione delle peculiarita'del modulo, puo'/potrebbe costituire un autentico suicidio
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a me vedere difendere a con la difesa a 3 è sempre piaciuto........
non credo che esistano particolari differenze ...insomma hanno vantaggi e difetti; è che bisogna avere giocatori adatti.
per una piccola squadra è utile spesso giocare a tre con i due laterali che tornano e si diventa in 5.... i difensori centrali si trovano bene perchè giocano i nspazi strtit e per gl iataccati è dura.....nel mezzo ti puoi permettere inoltre anche qualche giocatore con u npo di fantasia e meno corsa....il resto è contropiede....

è però estremamente complicato credo......almeno per le grandi squadre.....bisogna avere difensori con particolari capacità...una grande squadra spesso giocando molto avanti e con molti giocatori in avanti si trova ad avere un'ala veloce in spazi larghi contro un proprio centrale...se i l centrale non è veloce, non sa difendere uno contro uno e non è bravo a difendere allargandosi sulla fascia (non molti centrali lo sanno fare....ad esempoi Cannavaro...l'ha imparato da poco alla juve.......me lo ricordo contro henry qualche anno fa.....era un pianto). Bravi in questo genereci sono Lucio, anche roque junior oppure bertotto, maldin iera diventato bravo con Zaccheroni.......altri come cannavaro o nesta proprio non ce li vedo....o almeno li vedo forte solo se la squadra gioca difensiva...che se ne stanno comodi comodi in area di rigore.....


Se non hai ste qualità bisogna che il terzino vada su poco......ma cosi crei poko movimento e poca superiorità.
Con la difesa a tre i laterali inoltre creano molto meno effetto sorpresa......rispetto i terzini in una difesa a 4 che arrivano in sovrapposizione.

la difesa la vaedo bene con le ripartenze e pressing alto (con molto rischio ma che può fruttare molto).....o per le squadre che aspettano
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