Intorno a cosa gira il calciomercato?

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Intorno a cosa gira il calciomercato?

Post by Paso 00 »

Nel topic sul SSC Napoli io, Mahor e MattBellamy stavamo discutendo dell'affare Pato del Milan. Dato l'esageratissimo OT apro questo topic per discutere con tutti voi riguardo quest'affare che in realtà è solo un esempio portante del discorso.

Io sostengo che 22 milioni per un 17enne che non ha dimostrato nulla(nè tanto meno di avere un enorme potenziale, non avendo le possibilità di dimostrarlo) è stato un esagerazione per il Milan.
MattBellamy e Mahor sostengono che 22 milioni possono valere per un giocatore nel quale si vede un potenziale enorme e solo con scommesse del genere(che fanno girare moltissimi soldi) che una società può migliorare.

Senza contare cosa sta facendo ora Pato ma solo ciò che era nell'Estate 2007.

Secondo voi?
Vale la pena spendere 20 milioni e passa perchè si vede in un giocatore un grande potenziale?
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Mahor
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Re: Intorno a cosa gira il calciomercato?

Post by Mahor »

Paso 00 wrote: non ha dimostrato nulla(nè tanto meno di avere un enorme potenziale, non avendo le possibilità di dimostrarlo)
L'errore del tuo discorso è tutto qui.
Valutare le potenzialità di un giocatore si può fare.
Anzi, c'è chi, all'interno di una società, è pagato apposta per questo.
Chi si gira i tornei giovanili lo fa non certo cercando giocatori da inserire immediatamente in squadra (poi ci sono le eccezioni, proprio come Pato), quanto per trovare giocatori che lascino intravvedere ampi margini di miglioramento, così ampi da rendirsi conto che si è davanti ad una potenziale futura stella (o comunque un giocatore che potenzialmente può tornare utile).

Il lavoro dell'osservatore, quando fatto in questo senso, è fantastico, ma sicuramente molto rischioso.
Non ha comunque senso dire che non è possibile valutare il potenziale di un giocatore, né che era impossibile valutare quello di Pato.

Parlando proprio del caso specifico: il ragazzo a 16 anni vinse il campionato brasiliano under 20, laureandosi capocannoniere. Il che non significa che si è di fronte a quello che sarà la punta migliore al mondo, ma se a 16 anni primeggi con gente fino a quattro anni più grande di te significa che hai già qualità molto interessanti. Lì poi sta la capacità dell'osservatore nel capire quanto tu abbia la possibilità di andare via via migliorandoti, per crescere al meglio... fino a diventare un campione.

Come già detto in passato in altre discussioni non tutti i giovani che impressionano per dei determinati motivi arrivano poi a sfondare nel grande calcio. La questione è complessa e gli aspetti in gioco molteplici.
Io mi sono sempre divertito (sempre nel senso negli ultimi 10 anni almeno) a guardare in giro per il mondo quanti più giovani possibili, proprio perché trovavo stimolante l'idea di andare a scoprire "per primo" i campioni del domani.
Spesso mi è capitato di scoprire giocatori giovanissimi e dirmi "questo diventerà forte", finendo poi, negli anni, a vedere che le cose erano effettivamente andate così. Altre volte, invece, è andata anche male.

Per dire: parlai di Pato diversi mesi prima che il Milan concludesse il suo acquisto, quando in Italia non lo conosceva praticamente nessuno. Ora Pato è, come dice Matt, il miglior giocatore aggregato alla rosa del Milan (Kakà a parte... anche se in questo momento, visti i mille problemi del fantasista, direi che il migliore è proprio il Papero).
Appena vidi giocare Bale, agli esordi nel Southampton, dissi che aveva il potenziale per essere il terzino del futuro: corsa, tecnica, ottimo calcio... ora è al Tottenham, ma pare essere seguito da diverse squadre ed ha tutto il tempo di dimostrare agli altri che le qualità che intravvedevo in lui le ha davvero.
Quando vidi Dos Santos DOMINARE ai mondiali under 17 di qualche anno fa ero convinto sarebbe diventato un fuoriclasse alla Ronaldinho. Purtroppo visti i problemi caratteriali, in primis, sta bucando... ed ora gioca in prestito nel The Championship... anche se ancora potrà fare bene in carriera, vista la giovanissima età.

Questo per dire che alla fine a 15/16/17 anni i giocatori mostrano determinate qualità.
Ma a 17 anni i giocatori hanno anche un potenziale, che 20 anni dopo non hanno più (o meglio, l'hanno... ma negativo).
A me pare una questione di pura logica il fatto che quando si vada ad acquistare il cartellino di un giocatore non lo si paghi solo in base alle sue qualità ma anche al suo potenziale.

Esempio pratico: Pato lo pago 22 milioni certo non solo per i goal fatti al brasiliano under 20, né per le presenze fatte in prima squadra (con cui giocò anche un Mondiale per Club, cominciando a farsi conoscere), né per aver vinto un sudamericano under 20 laureandosi anche capocannoniere.
Perché è chiaro che se dovessi limitarmi a questo lo pagherei una manciata di milioni a dir tanto.
Pato lo pago 22 milioni perché ora (nel momento in cui l'acquisto) è un giocatore che può darmi 1, ma che nei prossimi 10 anni ha il potenziale per arrivare a decuplicare la sua resa (in termini di prestazione).
La stessa estate decido anche di comprarmi Birindelli. Il giocatore è modesto, onesto gregario con una carriera dedicata alla Juve. L'età però è avanzata, il suo potenziale è negativo... nel senso che se ora può darmi 2 il suo rendimento - è ovvio - andrà calando nelle stagioni a venire, fino a diventare 0 (a meno che non si ritiri prima :D).
Quindi nell'acquistare Birindelli non posso considerare solo l'apporto che darà alla mia squadra in quel momento... devo considerare anche il numero di stagioni che mi può ancora giocare ad alto livello, tenuto proprio conto del fatto che è agli sgoccioli della sua carriera.
Quindi se Pato può darmi 1 ma giocherà per 15 stagioni arrivando a darmi 10 Birindelli può darmi 2 ma giocherà questa, forse la prossima stagione in maniera decente...

Permetti che la situazione sia diversa?

Sempre restando in casa Milan: si parla di Cannavaro come possibile rinforzo per la retroguardia rossonera... essendo lui un grandissimo campione, pallone d'oro, campione del mondo e ancora oggi capitano della nazionale quanto dovrei pagarlo? 50 milioni? Oppure conta il fatto che il suo rendimento è comunque sceso da dopo il mondiale e che non potrà giocare molte altre stagioni a questo livello, ma che probabilmente giocherà la prossima e poi dopo il mondiale deciderà di dire basta (o tutt'al più andare a chiudere a Napoli)?
Chiaro invece che se il Milan punta su Sakho lo deve fare sapendo che non può prenderlo a zero (perché se il Real vendesse Cannavaro, ponendo che non fosse in scadenza, non strapperebbe nulla o quasi ormai :D)... Sakho è un giovane in rampa di lancio che ha tutte le qualità per fare bene ed in più si sta già costruendo una certa esperienza (essendo alla sua seconda stagione in prima squadra)... ovvio che il PSG non si accontenterebbe di 100k euro, ma vorrebbe qualche milione per il suo cartellino.
Poi chiaro, Sakho è un buon giocatore con un grande potenziale... quest'ultimo, però, potrebbe rimanere inespresso... il Milan se lo acquistasse a 10 milioni (cifra ipotetica) rischierebbe quindi di fare un flop, investendo male i suoi danari.
Nel contempo, però, potrebbe, se le cose andassero bene, fare come con Pato: trovarsi neanche due stagioni dopo con un titolare fisso il cui cartellino ha raddoppiato il valore.
Mica male. :naughty:


Boh, spero di averti spiegato perché Pato a 17 anni vale 22 milioni.
(Ovvio che non tutti i 17enni valgono così. Io a 17 anni valevo zero. Sartor a 17 anni valeva un miliardo, tantissimo per l'epoca... poi non rendette quanto si pensava... ma in quel momento, visto le potenzialità che lascia intravvedere, sembravano soldi ben spesi... proprio come quelli per Pato)
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hispanico82
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Re: Intorno a cosa gira il calciomercato?

Post by hispanico82 »

Condivido totalmente il discorso di Mahor, ed in più aggiungo alcune considerazioni puramente di mercato.

Vediamo gli acquisti fatti dal Manchester United negli ultimi anni: Cristiano Ronaldo, Anderson, Nani, Ljajic e l'altro di cui non ricordo il nome, tutti molto giovani e tutti pagati molto.

Del primo non parliamo neanche, ma anche gli altri due, venduti adesso, comporterebbero un guadagno sulla cifra spesa: in sostanza, c'è già stato un ritorno dell'investimento fatto in poco tempo e si "rischia" di avere un guadagno cospicuo.

Un pò come succede normalmente sul mercato: chi rischia procurandosi una tecnologia nuova, oppure inserendo un nuovo prodotto sul mercato, assume un vantaggio competitivo rispetto alle altre aziende che cercano di accaparrarselo dopo per fior di quattrini. La parola rischio non è usata a caso, in quanto così come si fanno indagini di mercato, così un osservatore deve percepire quelle caratteristiche che distinguono i Batistuta dai Larrivey, e prima lo capisci meglio è.

Perchè, ritornando al discorso Pato, adesso l'attaccante milanista non verrebbe via se non con un minimo di 40 milioni di €, visto quanto è forte e la giovane età. Anche se, a mio modo di vedere, Pato non calza tanto in questo discorso: lui fa parte della classe dei Lebron James, degli Andrea Giani e dei Rafa Nadal, cioè dei fenomeni, per cui è ancora più giustificato il prezzo anche alla giovane età.

Inoltre, facciamo ancora un discorso economico, se acquisto Pato a 17 anni vale 22 milioni, anche se si dimostrasse un giocatore poco sopra la media (diciamo, ad esempio, un Luis Fabiano) e non rispettasse le attese riposte in lui, avrei due strade: rimane sempre con me, e quindi ammortizzo alla grande l'investimento fatto nel corso degli anni, o lo vendo ad una cifra maggio o uguale a quella che ho pagato, quindi rientro della spesa fatta.

C'è naturalmente la possibilità che Pato si riveli una pippa clamorosa, ma è la stessa di lanciare sul mercato i mini-disc (si chiamavano così) che poi non compra nessuno.

Quindi, in sostanza, le variabili che incidono sul prezzo di acquisto sono:

- la forza attuale del giocatore;
- la forza in prospettiva;
- l'età del giocatore;
- il ruolo che occupa nel campo;
- la concorrenza (nel senso di quante squadre lo seguono).

Perchè io posso anche acquistare Pato a 3 milioni di € (diciamo Lavezzi a 5 milioni, per esempio) perchè sono il solo a credere in lui, ma se ci sono molti occhi a seguirlo, naturale che il prezzo lieviti (domanda ed offerta). A questo si aggiunge che il trend degli ultimi anni è quello di scoprire i campioni quanto prima possibile (vedi Arsenal e Barcelona), ma è naturale che per quanti diventano forti ce ne sono altri che, invece, rimangono mediocri: noi conosciamo solo i prodotti buoni del vivaio del Barcellona (Messi, Bojan, ecc.), ma mica ci avvisano quando hanno preso un argentino che ritenevano più forte di Messi ed invece si è rivelato un calciatore scarso...
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Re: Intorno a cosa gira il calciomercato?

Post by Dino N »

hispanico82 wrote: Condivido totalmente il discorso di Mahor, ed in più aggiungo alcune considerazioni puramente di mercato.

Vediamo gli acquisti fatti dal Manchester United negli ultimi anni: Cristiano Ronaldo, Anderson, Nani, Ljajic e l'altro di cui non ricordo il nome, tutti molto giovani e tutti pagati molto.

Del primo non parliamo neanche, ma anche gli altri due, venduti adesso, comporterebbero un guadagno sulla cifra spesa: in sostanza, c'è già stato un ritorno dell'investimento fatto in poco tempo e si "rischia" di avere un guadagno cospicuo.

Un pò come succede normalmente sul mercato: chi rischia procurandosi una tecnologia nuova, oppure inserendo un nuovo prodotto sul mercato, assume un vantaggio competitivo rispetto alle altre aziende che cercano di accaparrarselo dopo per fior di quattrini. La parola rischio non è usata a caso, in quanto così come si fanno indagini di mercato, così un osservatore deve percepire quelle caratteristiche che distinguono i Batistuta dai Larrivey, e prima lo capisci meglio è.

Perchè, ritornando al discorso Pato, adesso l'attaccante milanista non verrebbe via se non con un minimo di 40 milioni di €, visto quanto è forte e la giovane età. Anche se, a mio modo di vedere, Pato non calza tanto in questo discorso: lui fa parte della classe dei Lebron James, degli Andrea Giani e dei Rafa Nadal, cioè dei fenomeni, per cui è ancora più giustificato il prezzo anche alla giovane età.

Inoltre, facciamo ancora un discorso economico, se acquisto Pato a 17 anni vale 22 milioni, anche se si dimostrasse un giocatore poco sopra la media (diciamo, ad esempio, un Luis Fabiano) e non rispettasse le attese riposte in lui, avrei due strade: rimane sempre con me, e quindi ammortizzo alla grande l'investimento fatto nel corso degli anni, o lo vendo ad una cifra maggio o uguale a quella che ho pagato, quindi rientro della spesa fatta.

C'è naturalmente la possibilità che Pato si riveli una pippa clamorosa, ma è la stessa di lanciare sul mercato i mini-disc (si chiamavano così) che poi non compra nessuno.

Quindi, in sostanza, le variabili che incidono sul prezzo di acquisto sono:

- la forza attuale del giocatore;
- la forza in prospettiva;
- l'età del giocatore;
- il ruolo che occupa nel campo;
- la concorrenza (nel senso di quante squadre lo seguono).

Perchè io posso anche acquistare Pato a 3 milioni di € (diciamo Lavezzi a 5 milioni, per esempio) perchè sono il solo a credere in lui, ma se ci sono molti occhi a seguirlo, naturale che il prezzo lieviti (domanda ed offerta). A questo si aggiunge che il trend degli ultimi anni è quello di scoprire i campioni quanto prima possibile (vedi Arsenal e Barcelona), ma è naturale che per quanti diventano forti ce ne sono altri che, invece, rimangono mediocri: noi conosciamo solo i prodotti buoni del vivaio del Barcellona (Messi, Bojan, ecc.), ma mica ci avvisano quando hanno preso un argentino che ritenevano più forte di Messi ed invece si è rivelato un calciatore scarso...
Senza contare che per l'appunto il discorso prezzo/potenziale/età è puramente fittizio.

Non è detto che pagare cifre folli un giocatore già affermato sia invece una garanzia di riuscita. Il primo nome che mi viene in mente è Mendieta che la lazio acquistò nel 2001 per 93 miliardi di vecchie lire in quegli anni di pazzo pazzo mercato. Veniva da due finali consecutive di champions ed era il leader tecnico e carismatico del centrocampo del Valencia. Teoricamente una certezza sebbene non erano pochi colore che sostenevano il giocatore avesse dei limiti piuttosto precisi e fosse un pò sopravvalutato. Resta il fatto che fece un clamoroso buco nell'acqua di proporzioni enciclopediche.

ed è solo il primo nome che mi viene in mente.

Che dire del Betis che si portò a casa Denilson per 60 miliardi a seguito di un mondiale strepitoso e lo vide crollare psicologicamente senza recuperare una lira dell'investimento e pagando probbabilmente ancora adesso l'errore.

Lo stesso Milan si portò a casa Ronaldinho a 21 milioni ad inizio anno che per quello che ha reso sono decisamente troppi. Certo c'erano parecchi punti interrogativi ma il palmares era di spessore galattico.

Insomma. Se un giovane è come pato ovviamente ci sta la cifra investita sebbene comporti notevoli rischi.

Certo come sottolineato da Mahor l'età è di quelle delicate. Non contano solo le doti tecnico fisiche ma c'è anche un universo emotivo di cui tener conto e da sviluppare. Il giocatore può perdersi emotivamente di fronte alla fama e non riuscire piu a crescere, o essere semplicmente una testa di imbecille e non continuare nella sua crescita.

Di certo un giocatore piu adulto offre garanzie migliori, ma è proprio li la differenza fra lo scout coni controfiocchi e quello semplicemente bravo. Lo scout capace cerca di valutare anche l'aspetto psicologico del giocatore per capire con qulla testa come arriverà nell'età adulta a livello professionale.
"Perchè tutte le parole scritte dagli uomini, sono forsennato amore non corrisposto, sono un diario frettoloso ed incerto che riempiamo di corsa perchè tempo ce n'è poco. Un diario che teniamo per Dio. Per non recarci a mani vuote all'appuntamento."
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Re: Intorno a cosa gira il calciomercato?

Post by hispanico82 »

Dino N wrote: Senza contare che per l'appunto il discorso prezzo/potenziale/età è puramente fittizio.

Non è detto che pagare cifre folli un giocatore già affermato sia invece una garanzia di riuscita. Il primo nome che mi viene in mente è Mendieta che la lazio acquistò nel 2001 per 93 miliardi di vecchie lire in quegli anni di pazzo pazzo mercato. Veniva da due finali consecutive di champions ed era il leader tecnico e carismatico del centrocampo del Valencia. Teoricamente una certezza sebbene non erano pochi colore che sostenevano il giocatore avesse dei limiti piuttosto precisi e fosse un pò sopravvalutato. Resta il fatto che fece un clamoroso buco nell'acqua di proporzioni enciclopediche.

ed è solo il primo nome che mi viene in mente.

Che dire del Betis che si portò a casa Denilson per 60 miliardi a seguito di un mondiale strepitoso e lo vide crollare psicologicamente senza recuperare una lira dell'investimento e pagando probbabilmente ancora adesso l'errore.

Lo stesso Milan si portò a casa Ronaldinho a 21 milioni ad inizio anno che per quello che ha reso sono decisamente troppi. Certo c'erano parecchi punti interrogativi ma il palmares era di spessore galattico.

Insomma. Se un giovane è come pato ovviamente ci sta la cifra investita sebbene comporti notevoli rischi.

Certo come sottolineato da Mahor l'età è di quelle delicate. Non contano solo le doti tecnico fisiche ma c'è anche un universo emotivo di cui tener conto e da sviluppare. Il giocatore può perdersi emotivamente di fronte alla fama e non riuscire piu a crescere, o essere semplicmente una testa di imbecille e non continuare nella sua crescita.

Di certo un giocatore piu adulto offre garanzie migliori, ma è proprio li la differenza fra lo scout coni controfiocchi e quello semplicemente bravo. Lo scout capace cerca di valutare anche l'aspetto psicologico del giocatore per capire con qulla testa come arriverà nell'età adulta a livello professionale.
Giusti gli esempi che porti. Ma in quel caso i prezzi lievitano per le prestazioni offerte dal giocatore: Mendieta fece parte del Valencia dei miracoli (ricordo anche Farinos come discreto pacco), Denilson era il funambolo del calcio al momento, e Ronaldinho a 21 milioni sembrava un affare ad inizio anno, visto lo spessore del giocatore e quanto ha vinto.

Questo discorso, inoltre, racchiude anche altre variabili, che sono quelle puramente tecniche e di adattamento ad un metodo di gioco. I lampanti esempi sono gli investimenti olandesi della nuova era del Milan andati tutti a male, ma quando alcuni di questi si sono trasferiti hanno fatto molto bene.

Poi magari, sempre nel caso specifico di Pato, il fatto che il giocatore abbia avuto tutto il tempo per ambientarsi in città, nel modo di lavorare e di capire come l'italiano vive il calcio ha fatto la differenza: non dimentichiamo che per esempio, quelle fucine di talenti che sono Barcelona e Arsenal, fanno giocare i propri gioielli nelle giovanili e nelle squadre "B", prima di farli esordire. Un adattamento graduale, quindi.
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Re: Intorno a cosa gira il calciomercato?

Post by Dino N »

hispanico82 wrote: Giusti gli esempi che porti. Ma in quel caso i prezzi lievitano per le prestazioni offerte dal giocatore: Mendieta fece parte del Valencia dei miracoli (ricordo anche Farinos come discreto pacco), Denilson era il funambolo del calcio al momento, e Ronaldinho a 21 milioni sembrava un affare ad inizio anno, visto lo spessore del giocatore e quanto ha vinto.

Questo discorso, inoltre, racchiude anche altre variabili, che sono quelle puramente tecniche e di adattamento ad un metodo di gioco. I lampanti esempi sono gli investimenti olandesi della nuova era del Milan andati tutti a male, ma quando alcuni di questi si sono trasferiti hanno fatto molto bene.

Poi magari, sempre nel caso specifico di Pato, il fatto che il giocatore abbia avuto tutto il tempo per ambientarsi in città, nel modo di lavorare e di capire come l'italiano vive il calcio ha fatto la differenza: non dimentichiamo che per esempio, quelle fucine di talenti che sono Barcelona e Arsenal, fanno giocare i propri gioielli nelle giovanili e nelle squadre "B", prima di farli esordire. Un adattamento graduale, quindi.
si si assolutamente d'accordo.

gli esempi riportati erano cmq per dire che non solo con il giovane si corre il rischio, lo si corre anche con il giocatore già affermato.

Il Barça cmq, piu che l'arsenal, riesce a sfornare campioni con continuità disarmante e per una questione tecnica, e perchè li segue momento per momento anche dando un supporto uso il termine "emotivo" ai giocatori in questione, insegnando loro cosa signfica essere grandi anche come professionisti oltre che come calciatori seguendoli in ogni evoluzione della loro carriera.

Questo processo nel caso è fondamentale perchè è una tutela non indifferente nel processo di maturazione. E va a compensare in parte il processo di adattamento ad una nuova realtà professionale che spesso e sovente crea problemi non tanto tecnici ma anche e soprattutto a livello caratteriale e di ambientamento umano.

Questo non vale solo per i campioni chiaro, ma permette ache che da un giocatore buono ma non eccelso, di farne uscire un elemento utile per la prima squadra piuttosto di vederlo perso nei meandri di un campionato. Ovviamente è tanto piu utile quando hai tra le mani un potenziale fuoriclasse.
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Re: Intorno a cosa gira il calciomercato?

Post by hispanico82 »

Dino N wrote: si si assolutamente d'accordo.

gli esempi riportati erano cmq per dire che non solo con il giovane si corre il rischio, lo si corre anche con il giocatore già affermato.

Il Barça cmq, piu che l'arsenal, riesce a sfornare campioni con continuità disarmante e per una questione tecnica, e perchè li segue momento per momento anche dando un supporto uso il termine "emotivo" ai giocatori in questione, insegnando loro cosa signfica essere grandi anche come professionisti oltre che come calciatori seguendoli in ogni evoluzione della loro carriera.

Questo processo nel caso è fondamentale perchè è una tutela non indifferente nel processo di maturazione. E va a compensare in parte il processo di adattamento ad una nuova realtà professionale che spesso e sovente crea problemi non tanto tecnici ma anche e soprattutto a livello caratteriale e di ambientamento umano.

Questo non vale solo per i campioni chiaro, ma permette ache che da un giocatore buono ma non eccelso, di farne uscire un elemento utile per la prima squadra piuttosto di vederlo perso nei meandri di un campionato. Ovviamente è tanto piu utile quando hai tra le mani un potenziale fuoriclasse.
Si, e non è un caso che poi li fanno esordire in prima squadra molto presto, visto che sono quasi pronti, a differenza dei nostri.

Altra cosa importante sul prezzo dei giovani talenti: la comunicazione al giorno d'oggi avviene in maniera estremamente più veloce ed in maniera più capillare. Quindi, a meno che non fai il botto e ti prendi il campioncino dal campetto di periferia che uno dei tuoi osservatori ha adocchiato, adesso si è più facilmente informati sulle gesta dei giovani. Anche seguire una competizione internazionale giovanile è più semplice.

Non è un caso che molti giocatori vengono dipinti come fenomeni e poi magari sono solo degli onesti mestieranti. Ma, quando l'osservatore è bravo, per la società sono solo due le opzioni per accaparrarselo: anticipare tutti (come ad esempio ha fatto Marino comprando Lavezzi ed Hamsik) oppure pagare di più (come ha fatto il Milan con Pato).
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Re: Intorno a cosa gira il calciomercato?

Post by rene144 »

Essendo il mio mestiere (anche se lo faccio in un altro sport), non posso che concordare con molte delle cose già dette. Un giocatore bisogna essere disposti a pagarlo per ciò che farà, e mai per ciò che ha fatto. Le squadre che seguono questa seconda filosofia sono squadre destinate a fallire.

Pato valeva 22 milioni di investimento? Secondo gli osservatori del Milan si. Ed hanno avuto ragione, ampiamente, quindi c'è solo da fargli i complimenti. Semmai l'investimento sbagliato è stato Ronaldinho, che con un palmares ben diverso è stato un discreto flop. E' esattamente a quello che servono gli osservatori... il talento ed il potenziale si giudicano non solo nelle prestazioni sul campo ed ognuno decide quanto è disposto ad investire. I giovani sono rischiosi, è vero (e 22 milioni sono un prezzo altissimo per il rischio), ma basta che vadano bene 2-3 acquisti e ti ripaghi di tutti i numerosi ed inevitabili fallimenti. Anche perchè non è mai garantito che un veterano affermato (torniamo a Ronaldinho) vada bene.

Magari il prossimo Pato o Kakà andrà male al Milan, ma ci sta tutto... se i suoi osservatori sono competenti, allora è giusto che continuino ad investire lì. Si tratta di investimenti vantaggiosi economicamente e tecnicamente.

Io non pagherei 22 milioni per Santon, ma un investimento consistente lo farei in lui, e non c'entra il fatto di aver giocato bene 5-6 partite, bensì si tratta di analizzare le sue qualità. Non sempre uno che gioca bene è un buon giocatore, e viceversa. Sono i bravi osservatori a riuscire a dividere gli uni dagli altri, i talentuosi dai mestieranti, pur accettando il fatto che anche il più bravo degli osservatori fallirà più di quanto avrà successo. Ma alla fine il saldo diventa positivo trovando anche solo un singolo Chiellini, Santon, Hamsik, Pato, quindi bene così.

Ma poi di tutte le cose che si possono dire al Milan, proprio l'acquisto di Pato si deve mettere in discussione? Leggevo che per Paso, Pato oggi valga 15 milioni. Sinceramente io credo che per meno di 30, il Milan neanche risponda al telefono, e per meno di 40 non si sieda neanche ad un tavolo.
Last edited by rene144 on 05/04/2009, 20:09, edited 1 time in total.
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Re: Intorno a cosa gira il calciomercato?

Post by Mahor »

Intanto l'investimento fatto dallo United per Macheda è già stato ampiamente ripagato. :D
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Re: Intorno a cosa gira il calciomercato?

Post by Scorpyon »

Mahor wrote: Intanto l'investimento fatto dallo United per Macheda è già stato ampiamente ripagato. :D
Per chi non ha seguito la vicenda:

Poco più di mezz’ora per diventare, a soli 17 anni, eroe dell’Old Trafford. Se il Manchester United resta al comando della Premier League, lo deve al giovane romano Federico Macheda. Freddo nel debuttare davanti a 75mila spettatori con la maglia dei campioni d’Europa e del mondo e nel segnare al 93’ con una prodezza da attaccante scafato: bella la girata di destro in area e portiere dell’Aston Villa battuto.
Una prodezza di valore incalcolabile, quella di Federico, fantasista che i Red Devils hanno scovato alla Lazio nel 2007. Un osservatore dello United era nella Capitale per seguire Malomo (anche lui faceva parte di quella Lazio Allievi, ora gioca nella Roma) ma si innamorò calcisticamente di Federico, che dopo aver compiuto 16 anni prese la via dell’Inghilterra, convinto da un contratto triennale da 80mila euro netti all’anno più un lavoro per il padre (trasferitosi anche lui a Manchester). Macheda era stato convocato da Delio Rossi per il ritiro estivo, ma non essendo ancora sedicenne non poteva firmare - secondo i regolamenti Figc - un contratto professionistico con il club. Limite non presente in Inghilterra.
Da due stagioni brilla nel settore giovanile, sir Alex Ferguson lo aveva già visto e ammirato, apprezzandone la personalità e la capacità di adattarsi a tutti i ruoli dell’attacco. E nel momento in cui deve rinunciare a pezzi da novanta come Berbatov e Rooney, dà spazio al ragazzino. Senza nessuna emozione, Macheda entra al posto di Nani al 16’ della ripresa, lotta su ogni pallone fino a quel controllo al centro dell’area e alla girata vincente. Definita «stunning» (magnifica) dalla Bbc. «Esordire e siglare un gol rappresenta per me il concretizzarsi di un sogno - racconta Federico al canale societario MUTv -. Ferguson mi ha dato un’istruzione precisa: fare giocate semplici. E quando ho preso il pallone ho pensato solo a segnare».
Un gol festeggiato in maniera un po’ esuberante e costato un cartellino giallo. «Sono corso dai miei genitori, erano lì e volevo che festeggiassero per bene», dice Federico. Che a fine partita va ad abbracciare Cristiano Ronaldo (autore degli altri due gol dello United) e poi bacia la telecamera. È il «man of the match», ma è evidente l’imbarazzo dei dirigenti inglesi che non vogliono dargli la bottiglia di champagne perchè ancora minorenne - Federico compirà 18 anni solo il 22 agosto -. Ma non importa, lui è già ubriaco di gioia.
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Re: Intorno a cosa gira il calciomercato?

Post by BruceSmith »

Mahor wrote: Intanto l'investimento fatto dallo United per Macheda è già stato ampiamente ripagato. :D

vabbè, le inglesi approffittano di una diversa legislazione (mi domando perchè non sia possibile rimediare a questa situazione): arraffano giocatori da mezza europa e basta un giuseppe rossi per prenderne altri 10-15.

non mi stupisco se alcune società non investono nelle giovanili: tiri su un possibile campione e te lo portano via per 2 cocomeri e un peperone
lele_warriors wrote: mi auguro vi tirino sotto a voi senza motivo
IL Poz wrote: Ah se c'è Brusmit non vengo.
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Re: Intorno a cosa gira il calciomercato?

Post by Paso 00 »

Mahor wrote: Intanto l'investimento fatto dallo United per Macheda è già stato ampiamente ripagato. :D
Non iniziamo subito con il pompamento mediatico. Non ha fatto nulla o quasi.

Ho letto i vostri post e devo dire che quasi mi avete convinto. Rimango convinto che in chiave mercato, ciò che hai dimostrato vale moltissimo e quindi 22 milioni sono esagerati in quel contesto.
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Re: Intorno a cosa gira il calciomercato?

Post by rene144 »

Paso 00 wrote: Ho letto i vostri post e devo dire che quasi mi avete convinto. Rimango convinto che in chiave mercato, ciò che hai dimostrato vale moltissimo e quindi 22 milioni sono esagerati in quel contesto.
"Esagerato" è la parola sbagliata.

Quella giusta è "rischioso". Non c'è dubbio che sia rischiosissimo, ma esagerato presuppone un'assolutezza che non ha ragione di essere, perchè alcuni ripagano ampiamente l'investimento. Se tu oggi potessi identificare il prossimo Messi (supponendo di essere tornato indietro dal futuro), a 15 anni, non saresti disposto anche a spendere 30 milioni, sapendo con certezza che l'investimento ti rientrerà?

A fine contratto l'investimento di Pato sarà ampiamente ripagato (forse lo è già). Questo non succede per moltissimi giovani, è chiaro. Ma si tratta di risk management. Quanto credi nei tuoi osservatori? Quanto sono bravi? Quanti soldi hai a disposizione? Ovviamente le squadre non hanno la possibilità di vedere il futuro, ma è chiaro che alcuni giovani falliranno ed altri invece prospereranno. Riuscire ad avere un saldo attivo è compito delle società ben gestite.

Per quanto riguarda aver dimostrato qualcosa... per i giovani non è necessariamente così. E' chiaro che se devi valutare un ventottenne, è molto meglio, efficace e sensato valutare quello che ha fatto o quello che non ha fatto, rispetto all'ipotetico potenziale. Se non è esploso a 28 anni, anche se ha talento, evidentemente va verso l'"eterna promessa".

Al contrario un 16enne magari deve finire di crescere e quindi cerchi altri indicatori. Quello che ha fatto conta poco o niente, mentre il suo talento è molto più indicativo. Ovviamente è un lavoro molto più difficile, ma anche più intrigante, appagante e produttivo se ben svolto. Il boldato è importante, ma proprio per questo non si possono trarre giudizi a priori. Ognuno da' la sua opinione e poi vediamo chi ha ragione.

Ed alla fine poi il concetto è quello: ne prendi 5, te ne vanno bene 2 (a volte basta 1) e sei comunque in attivo. Pato da solo ripagherà l'investimento fatto per Viudez e Mattioni, a prescindere di come andranno questi ultimi 2 (magari vanno pure bene, chi lo sa). Non si fanno frittate senza rompere uova. Una volta accettata questa premessa ed accettato il fatto che si debba guardare sempre alla globalità delle operazioni (perchè anche i peggiori fanno qualcosa di giusto ed anche i migliori fanno qualcosa di sbagliato), si determina se una squadra abbia guadagnato soldi oppure no.

Personalmente io ho visto pochissime volte squadre investire in giovani promettenti (dopo aver allestito una seria rete di osservatori) e perdere soldi. Su due piedi non mi viene neanche un esempio anzi. Le operazioni peggiori il Milan non le ha fatte con Kakà e Pato, ma con Ronaldinho, Rivaldo, Shevchenko2 e le altre mummie. Ed anche i giovani che non sono andati bene (Oliveira, per dirne uno), sono costati molto meno dei fallimenti. Oliveira, in virtù della sua giovane età, alla fine è costato una minusvalenza di soli 4 milioni (pagato 17 milioni, ceduto per 2 milioni in prestito il primo anno, più altri 11 per riscattarlo da parte degli spagnoli), in pratica lo stipendio di un mese di Rivaldo*....... Quindi alla fine la via migliore, per chi può permetterselo, è investire in un mix di campioni e giovanissimi, mentre quella che viene strapagata in relazione al valore espresso sul campo è la classe media (o dovrei dire mediocre), quella che dimostra di "poterci stare", ma che non ha il potenziale dei giovani, nè fa la differenza che fanno i campioni.

* E' un'iperbole, ma neanche troppo una volta considerate le tasse.
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Re: Intorno a cosa gira il calciomercato?

Post by Mahor »

Paso 00 wrote: Non iniziamo subito con il pompamento mediatico. Non ha fatto nulla o quasi.
Non è stato pagato, gli hanno versato 120mila euro fino ad ora (circa)...
Ha fatto un goal al 91' facendo vincere una partita di Premier allo United.

Per me ha già ripagato quanto investito per lui.
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Re: Intorno a cosa gira il calciomercato?

Post by Jakala »

BruceSmith wrote: vabbè, le inglesi approffittano di una diversa legislazione (mi domando perchè non sia possibile rimediare a questa situazione): arraffano giocatori da mezza europa e basta un giuseppe rossi per prenderne altri 10-15.

non mi stupisco se alcune società non investono nelle giovanili: tiri su un possibile campione e te lo portano via per 2 cocomeri e un peperone
Mettiamo i puntini sulle i: Lotito doveva fargli un contratto da professionista, ma cercava come al suo solito di mercanteggiare al ribasso. Siccome c'è un accordo fra le squadre italiane di non rubarsi i giocatori, pensava di avere il coltello dalla parte del manico.
Poi sono venuti quei buzzurri degli inglesi, che hanno avuto l'ardire di offrirgli un contratto a lui ed al padre (da aggiungere al conto Mahor ;) ).

Qui non si tratta di legislazione, ma di non voler usare la tecnica Fiat per gli affari
Hope is a lying bitch
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